C’è una canzone di Alicia keys, intitolata “Superwoman” (Super Donne), che ho amato dal primo momento in cui l’ho ascoltata. Una parte del ritornello dice, traducendo:
“Anche quando sono un disastro, metto indosso la maglietta con la ‘S’ sul petto, sono una superdonna!”.
Quest’oggi la vorrei dedicare a tutte le donne che conosco. E anche a quelle che non conosco.
Vorrei ricordare ad ognuna di loro che, anche nei momenti peggiori, in quelli più bui, tristi e difficili, riusciranno a trovare la forza e il coraggio per andare avanti a testa alta.
Succederà perché è nella loro natura; nella nostra natura. Dio ci ha fatte così. Ci ha create affinché potessimo fare cose eccezionali.
Super donne per natura
Durante un discorso tenuto alla conferenza generale di ottobre 2015, il presidente Nelson disse che “l’atto culminante di tutta la Creazione fu la creazione della donna”.
Similmente presidente Hinckley dichiarò che “Eva divenne l’ultima creazione di Dio, il gran finale di tutte le magnifiche creazioni che l’avevano preceduta”.
In poche parole ci stanno dicendo che per terminare in bellezza il Suo grande progetto, Dio decise di creare la donna. Questi sono uomini che hanno capito! Hanno capito quanto per Dio sia preziosa ogni Sua figlia.
Indipendentemente dall’età, dalla statura, dalla taglia, dal colore, dalla condizione sociale, ognuna di noi è una principessa, figlia di un Re, l’unico e vero Re, destinata a diventare un giorno Regina nel suo regno.
Egli ci ama incondizionatamente, anche nei momenti in cui pensiamo di meritarlo di meno.
Grazie al potere di dare la vita di cui ci ha dotate — anche se non tutte fra noi sono o saranno biologicamente della madri — è insita in noi la capacità di amare in modo incondizionato, di sacrificarci dimenticandoci di noi stesse e di trovare la forza quando ci manca pur di proteggere coloro che amiamo.
Riflettiamoci un attimo. Si dice che l’intensità del dolore del parto corrisponda a venti ossa rotte contemporaneamente. Io non sono ancora una madre, quindi non ho idea di cosa si provi.
Eppure, ogni giorno nel mondo, migliaia di donne sopportano una tale sofferenza per dare la possibilità, ai figli spirituali del Padre Celeste, di prendere un corpo fisico, e nella maggior parte dei casi lo ricorderanno come uno dei giorni più belli della loro vita.
Non tutte le donne avranno la possibilità di attraversare le gioie e i dolori del parto. Tuttavia, questo non le rende meno “super donne”.
Vi sono altri dolori, altre ferite, invisibili all’occhio umano, che possono rendere l’esistenza difficile e persino insopportabile.
Ci sono donne che ogni mattina trovano il coraggio e la forza di affrontare un nuovo giorno, una nuova sfida, di rimboccarsi le maniche, di schiaffarsi un sorriso in faccia quando vorrebbero piangere, e non arrendersi.
Ci sono donne che lavorano, si prendono cura della casa, dei propri figli, del proprio marito, senza lamentarsi, e riescono contemporaneamente ad aiutare il prossimo e andare in soccorso di coloro che si trovano nel bisogno. Io questi li chiamo superpoteri.
Come riusciamo a fare tutto questo?
In uno dei miei discorsi preferiti anziano Uchtdorf dice:
“Ricordate che siete della casa reale del regno di Dio, figlie di Genitori Celesti, i quali regnano su tutto l’universo.
Avete il DNA spirituale di Dio. Possedete doni unici che hanno avuto origine nella vostra creazione spirituale e che si sono sviluppati nel lungo periodo della vita pre-terrena.
Siete figlie del nostro misericordioso ed eterno Padre Celeste, il Signore degli Eserciti, Colui che ha creato l’universo, dispiegato le stelle con le loro rivoluzioni nella vasta immensità dello spazio e posto i pianeti nelle rispettive orbite”.
Se è vero che discendiamo da Colui che ha creato “il sole e l’altre stelle” non dovremmo sorprenderci di poter fare tutto quello che facciamo. Grazie a Lui possiamo compiere ogni cosa.
Una donna da sola può fare l’impensabile. Una donna con Dio può fare l’impossibile.
Può non essere sempre facile crederci. Ma possiamo trarre conforte dalle scritture e le numerose storie di “superdonne” contenute in esse.
Le super donne nelle scritture
Madre Eva
Eva fu la prima super donna di tutte, anche perché fu letteralmente la prima donna a calcare la superficie terrestre. Purtroppo esiste molta confusione sull’importanza di questa figura.
Troppo spesso viene apostrofata con epiteti irrispettosi e mortificanti che ne distorcono la sacralità.
Le viene affibbiata la colpa di tutti i mali del mondo e del suo essere decaduto, ma chi ha stipulato e compreso le alleanze del Vangelo, sa quanto importante sia stata la sua scelta.
Ella sapeva che era meglio per lei e suo marito Adamo “passare attraverso la tribolazione per poter distinguere il bene dal male”. La sua non fu la scelta di una sprovveduta.
Fu la scelta coraggiosa e consapevole di una donna che comprese (anche se solo in parte) che senza la trasgressione il piano di Dio sarebbe stato mortificato.
Fu grazie a questa scelta che ognuno di noi ha la possibilità di venire sulla terra, prendere un corpo fisico e fare tutte quelle esperienze che ci permettono di avanzare nel nostro progresso eterno.
Ruth
Mi ha sempre colpito la storia di Ruth.
Anche dopo la morte del marito, rinunciò a tornare alla sua terra natìa per rimanere accanto a sua suocera, ormai vedova e senza figli, e provvedere alle sue necessità.
Grazie alla sua obbedienza e devozione, poiché non rinunciò alle alleanze che aveva stipulato per tornare “ai suoi dèi” (“dove tu andrai andrò anch’io, il tuo popolo sarà il mio popolo, il tuo Dio sarà il mio Dio”), il Signore la benedisse e le permise di sposarsi di nuovo ed avere una posterità.
Dal suo casato discesero Davide e il Salvatore stesso.
Ester
Ester è un mix di principesse Disney. A metà fra Mulan e Cenerentola. Grazie alla sua bellezza, e soprattutto alla sua virtù e integrità, Ester riuscì a guadagnarsi il favore del re.
Con un gesto a dir poco eroico e coraggioso salvò il suo popolo e lo liberò dalla schiavitù.
Le tradizioni e i costumi di quel tempo potrebbero sembrarci esagerati ed eccessivi; in fondo tutto quello che dovette fare fu “chiedere un favore” a suo marito il re.
A quel tempo però, e in quella cultura specifica, rivelare di appartenere al popolo per il quale era stato emanato un editto di morte le sarebbe potuta costare la vita, ma lei lo fece comunque.
Le levatrici del Faraone
Nell’antico testamento vi sono due donne che molto raramente vengono menzionate. Si tratta di Scifra e Pua, le due levatrici incaricate da Faraone di uccidere tutti i nascituri maschi del popolo ebraico ai tempi della nascita di Mosè.
Le scritture dicono che queste due donne “temettero Dio” e si rifiutarono di obbedire all’editto di Faraone. Poiché temettero Dio più del faraone Egli fece prosperare le loro case.
Le madri dei duemila giovani guerrieri
Nel libro di Mormon, le madri senza nome dei duemila guerrieri di Helaman, ispirano da più di due secoli tutte le madri – e non – della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli Ultimi Giorni.
La loro fede, la loro rettitudine e la loro devozione benedirono a tal punto i loro figli che, quando fu necessario, questi non dubitarono nemmeno per un attimo del potere salvifico di Dio.
I giovani guerrieri trovarono il coraggio di combattere, nonostante fossero molto giovani e nonostante non si fossero mai trovati sul campo di battaglia, grazie alla fede delle loro madri.
E poiché Dio aveva fatto a queste una promessa, nessuno di quei giovani cadde.
Maria
Nel capitolo in cui a Nefi viene spiegato il significato della visione avuta da suo padre Lehi, l’angelo definisce Maria una vergine “straordinariamente leggiadra e pura”.
Che donna speciale deve essere stata, per essere considerata degna di portare in grembo il Figlio di Dio in persona; portare la responsabilità di nutrirlo e vederlo crescere in statura e rettitudine.
Nelle scritture non si parla molto del suo carattere o della sua personalità. Tuttavia, se provo ad immaginarla mi viene in mente la figura di una donna angelica, forte, coraggiosa e consapevole.
Consapevole ogni giorno di più di quel destino straziante e allo stesso tempo glorioso che attendeva Suo figlio. Si dice che Gesù comprese l’entità della Sua missione divina linea su linea, precetto su precetto.
Mi chiedo in che modo Maria abbia contribuito a questo processo. Vedere crescere un bambino, all’apparenza uguale a tutti gli altri, ma che lei sapeva non esserlo.
Nonostante Gesù fosse obbediente e perfetto in tutto e per tutto, mi piace pensare che ogni giorno, con devozione, Maria gli abbia insegnato le leggi di Dio e lo abbia istruito in merito al suo valore, alle sue capacità, al suo potenziale.
In che modo lo avrà incoraggiato, spinto, spronato? Probabilmente Dio Lo affidò alle sue cure perché sapeva che soltanto lei sarebbe stata in grado di trasformare Gesù bambino nel Salvatore del mondo.
Emma Smith
La moglie del profeta dell’ultima dispensazione. Una vita di sacrifici, di rinunce, di lotte esterne ed interiori, a momenti controversa.
Nonostante alla fine della sua vita decise di abbandonare la nave della chiesa restaurata, il suo contributo fu fondamentale, e ancora oggi la sua figura viene onorata dall’intera comunità dei Santi degli Ultimi Giorni.
Mi chiedo quanto sarebbe stato in grado di fare e sopportare il giovane profeta Joseph senza avere al suo fianco il prezioso sostegno di Emma.
Le super donne della nostra vita
Le scritture sono piene di super donne e mi piacerebbe poterle menzionare tutte, ma non è possibile in questo contesto. Anche la storia è piena di super donne che hanno fatto la differenza nel mondo.
Donne della politica, della religione, della scienza, dell’arte, donne attiviste. Donne come Giovanna d’arco, Madre Teresa di Calcutta, Rosa Parks, Margaret Thatcher, Rita Levi Montalcini, Maria Montessori, Marie Curie, per citarne alcune, e le più contemporanee Malala Yousafzai e la tanto discussa Greta Thunberg.
Tuttavia, non c’è bisogno di andare così lontano per trovare delle super donne. A volte basta anche solo guardarsi attorno.
Le prime superdonne della nostra vita sono per certo le nostre madri che hanno letteralmente sacrificato tutto ciò che posseggono, il loro corpo, il loro tempo la loro stessa vita, per donarlo a noi.
Anziano Holland disse che l’amore di una madre è quello che più si avvicina all’amore del Padre Celeste.
Possiamo guardare alle nostre nonne, alle nostre insegnanti, alle nostre amiche, alle nostre sorelle nella chiesa. Mi ritengo molto fortunata per essere circondata da donne il cui esempio mi ispira ogni giorno ad essere una persona migliore.
Queste super donne non si cimentano in imprese eclatanti. I loro atti non destano scalpore, sono compiuti in silenzio, e nell’anonimato benedicono ogni giorno la vita di molte persone.
Questo è il motivo per cui Dio ci ha create così come siamo. Affinché con il nostro amore, forza e talenti potessimo aiutarlo a benedire i Suoi figli qui sulla Terra e fare avanzare la Sua opera.
Tornando al discorso di presidente Nelson, egli disse:
“Il regno di Dio non è e non può essere completo senza donne che stipulano alleanze sacre e poi le osservano, donne in grado di parlare con il potere e l’autorità di Dio! […] abbiamo bisogno di donne che possiedano una salda comprensione della dottrina di Cristo e che la utilizzino per istruire e per aiutare a crescere una generazione resistente al peccato.
Abbiamo bisogno di donne in grado di individuare l’inganno in tutte le sue forme.
Abbiamo bisogno di donne che sappiano come accedere al potere che Dio mette a disposizione di coloro che osservano le alleanze e che esprimono ciò in cui credono con sicurezza e carità. Abbiamo bisogno di donne con il coraggio e la visione di nostra madre Eva. […]
Oggi, dunque, faccio appello alle mie sorelle della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni perché si facciano avanti!
Prendete il posto che vi spetta di diritto e di cui c’è bisogno nella vostra casa, nella vostra comunità e nel regno di Dio, più di quanto abbiate mai fatto prima. […] Vi prometto nel nome di Gesù Cristo che, se lo farete, lo Spirito Santo magnificherà la vostra influenza in un modo senza precedenti!”
Tutte le donne sono straordinarie. Le donne dell’alleanza lo sono ancora di più perché hanno il privilegio e l’opportunità di invocare il potere di Dio nella loro vita.
Hanno la costante presenza dello Spirito Santo in grado di magnificare il loro operato.
Vorrei concludere con le parole di una delle donne più influenti del secolo scorso. Quando in un’intervista chiesero a Audrey Hepburn quale fosse il segreto della sua bellezza, questa rispose:
“Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili; per avere gli occhi belli, guarda quello che le persone hanno di bello in loro; per rimanere sottile, condividi i tuoi pasti con coloro che hanno fame; per avere dei bei capelli, lascia che un bambino li accarezzi ogni giorno; per avere un bel portamento, cammina sapendo di non essere mai sola, perché coloro che ti amano e ti hanno amato ti accompagnano. […] crescendo ti renderai conto che hai due mani, una per aiutare te stesso, l’altra per aiutare coloro che ne hanno bisogno.”
Spero che ognuna di noi, nonostante i tristi avvenimenti che commemoriamo in questa giornata, possa ricordarsi di essere una super donna.
Possa ricordarsi del suo potenziale divino e del divino retaggio che porta con sé. Non è sempre facile farlo. A volte ci lasciamo scoraggiare dalle voci del mondo che ci dicono di non essere abbastanza.
Abbastanza belle, intelligenti, talentuose, forti, simpatiche, alte, magre, perfette. Quando ci sentiamo così affidiamoci al Salvatore e all’amore immenso che Egli ha per noi e ricordiamoci da dove veniamo.
Siamo donne, e siamo in grado di fare cose straordinarie; e se una donna da sola può fare cose impensabili, una donna con Dio può fare l’impossibile.
Commenti