Ogni religione ha dei tratti identificativi che la differenziano dalle altre, in base al significato dato ed alle dottrine legate a tali tratti. Due tra questi sono il sacerdozio ed i profeti.
Sebbene il termine sacerdozio abbia un significato abbastanza univoco, esso ha interpretazioni diverse, a seconda della realtà religiosa cui si riferisce.
È un concetto presente in molte religioni antiche e moderne, che identifica chi lo detiene come “ministro di culto”.
Per quanto riguarda i profeti, invece, la definizione è comunemente condivisa in qualunque religione: il profeta è colui che “parla ad un pubblico”, “parla per conto di Dio” e “rivela avvenimenti che devono ancora accadere”.
Vediamo in modo più approfondito entrambi gli aspetti, sia da un punto di vista generale che, nello specifico, per quanto riguarda la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Cos’è il sacerdozio? Quando venne istituito?
Il termine sacerdozio deriva dal latino “sacerdotium”, formato delle parole sacer (sacro) + dotium (potere), letteralmente potere sacro.
Sebbene in passato la figura della sacerdotessa fosse comunemente accettata, oggi il ruolo di sacerdote, a parte qualche chiesa di stampo protestante, è destinato esclusivamente agli uomini.
Alcune chiese impongono il celibato, altre permettono al sacerdote di sposarsi. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni definisce il sacerdozio come “il potere di Dio dato all’uomo per agire in Suo nome”.
È tramite questo potere che Egli creò e governa i cieli e la Terra, e che l’universo viene tenuto in perfetto ordine. È un potere infinito ed eterno mediante il quale Dio compie la Sua opera e la Sua gloria, cioè, «fare avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo» (Mosè 1:39).
Il nostro Padre celeste delega il potere del Suo sacerdozio ai membri maschi della Chiesa che ne sono degni e, grazie a questo, essi sono autorizzati a predicare il Vangelo, amministrare le ordinanze di salvezza e governare il regno di Dio sulla Terra, che significa presiedere nell’ambito della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e dirigere il lavoro della Chiesa in tutte le parti del mondo.
Le ordinanze di salvezza sono degli atti sacri attraverso i quali facciamo alleanza con Dio e Gli dimostriamo di volerLo seguire, e comprendono: il battesimo, la confermazione, l’amministrazione del sacramento e il matrimonio per l’eternità.
Queste ordinanze sono necessarie per tornare alla presenza di Dio Padre, e per essere valide devono essere celebrate da qualcuno che, per l’appunto, detiene l’autorità del sacerdozio.
In che modo gli uomini ricevono il sacerdozio?
È stato il Signore a predisporre un modo attraverso il quale conferire il Suo sacerdozio ai Suoi figli sulla Terra.
Ogni membro maschio della Chiesa, che ne sia degno, riceve il sacerdozio “mediante l’imposizione delle mani da parte di coloro che detengono l’autorità, per predicare il Vangelo e per amministrarne le ordinanze” (Articoli di Fede 1:5).
Questa è la stessa identica procedura con la quale gli uomini lo ricevevano nei tempi antichi, persino ai giorni di Mosè: «E nessuno si prende da sé quell’onore; ma lo prende quando sia chiamato da Dio, come nel caso d’Aronne» (Ebrei 5:4).
Solamente coloro che detengono il sacerdozio possono ordinare altri sacerdoti allo stesso ufficio. Il potere e l’autorità del sacerdozio, infatti, non si possono né comprare né vendere e neanche ci si può assumere da soli questa autorità.
Come deve essere un buon sacerdote?
Lo scopo del sacerdozio è quello di servire e benedire la vita dei figli del nostro Padre celeste qui sulla Terra. I detentori del sacerdozio devono, quindi, svolgere il loro incarico con amore e gentilezza.
Non devono obbligare i membri delle loro famiglie e gli altri ad obbedirgli. Il Signore ci ha detto che il potere del sacerdozio non può essere utilizzato, se non in rettitudine (vedere DeA 121:36).
Se si dovesse utilizzare il sacerdozio per ottenere guadagni o fama o per qualsiasi altro scopo egoistico, in DeA 121:37 leggiamo che “…i cieli si ritirano, lo Spirito del Signore è afflitto; e quando si è ritirato, amen al sacerdozio, ossia all’autorità di quell’uomo”.
Quando un uomo usa il sacerdozio “per persuasione, per longanimità, per gentilezza e mitezza, e con amore non finto” (DeA 121:41), egli può compiere molte opere buone: può battezzare, confermare ed amministrare il sacramento, può benedire gli ammalati, impartire benedizioni di conforto e salute ai membri della sua famiglia e agli altri.
Quando il sacerdozio è amministrato secondo il volere di Dio, il Signore promette grandi benedizioni a coloro che lo detengono. In DeA 121:45-46 leggiamo:
“Allora la tua fiducia si rafforzerà alla presenza di Dio; e la dottrina del sacerdozio si distillerà sulla tua anima come una rugiada del cielo.
Lo Spirito Santo sarà tuo compagno costante, e il tuo scettro, uno scettro immutabile di rettitudine e di verità; e il tuo dominio sarà un dominio perpetuo, e senza mezzi coercitivi fluirà verso di te per sempre e in eterno”.
Com’è organizzato il sacerdozio?
Nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, il sacerdozio è suddiviso in due parti: il Sacerdozio di Melchisedec (o sacerdozio superiore) e il Sacerdozio di Aaronne (o sacerdozio minore). DeA 107:1-4 spiega:
“Il primo è chiamato Sacerdozio di Melchisedec… perché Melchisedec fu un grandissimo sommo sacerdote. Prima dei suoi giorni era chiamato il Santo Sacerdozio secondo l’ordine del Figlio di Dio.
Ma per rispetto, ossia riverenza, per il nome dell’Essere Supremo, per evitare la ripetizione troppo frequente del Suo nome, essi, la Chiesa, nei tempi antichi, chiamarono questo sacerdozio con il nome di Melchisedec, ossia il Sacerdozio di Melchisedec”.
Coloro che detengono il Sacerdozio di Melchisedec hanno il potere e l’autorità di guidare la Chiesa e di dirigere la predicazione del Vangelo in tutte le parti del mondo; amministrano tutto il lavoro spirituale della Chiesa, dirigono il lavoro svolto nei templi e presiedono ai rioni, ai rami, ai pali e alle missioni.
Vedi anche: Che cosa sono le chiavi del sacerdozio?
Il profeta eletto dal Signore, il Presidente della Chiesa, è il sommo sacerdote presiedente al Sacerdozio di Melchisedec, colui che detiene tutte le chiavi. Questi può delegarne l’utilizzo ad altri sacerdoti per la gestione delle varie unità locali sparse in tutto il mondo.
Ognuno dei sacerdozi comprende al suo interno diversi “uffici” cui competono compiti e responsabilità specifici. Ogni uomo a cui viene conferito progredisce nel sacerdozio avanzando di volta in volta da un “ufficio” a quello superiore.
Gli uffici del Sacerdozio di Melchisedec:
- Anziano: gli anziani possono insegnare, esporre le lezioni, esortare, battezzare e vegliare sulla Chiesa. Tutti i detentori del Sacerdozio di Melchisedec sono anziani. Essi hanno l’autorità di conferire il dono dello Spirito Santo attraverso l’imposizione delle mani, dirigere le riunioni della Chiesa, benedire gli ammalati e i bambini e presiedere alle riunioni della Chiesa quando non è presente alcun sommo sacerdote.
- Sommo sacerdote: il primo sommo sacerdote fu Aronne e la carica venne tramandata di padre in figlio, fino al 70 d.C., anno in cui venne distrutto il tempio di Gerusalemme. Poiché il sommo sacerdote presiedeva alle attività del tempio, con la distruzione dell’edificio tale carica cessò di esistere. Grazie alla restaurazione del vangelo, anche questa chiamata è ritornata alla luce, sebbene non venga più tramandata di padre in figlio, ma conferita tramite chiamata confermata in preghiera dallo Spirito Santo. Il sommo sacerdote ha l’autorità di officiare nella Chiesa e di amministrare le cose spirituali. Può anche officiare in tutti gli uffici inferiori. I presidenti di palo, di missione, i sommi consiglieri, i vescovi e altri dirigenti della Chiesa sono tutti sommi sacerdoti.
- Patriarca: i patriarchi sono ordinati dalle Autorità Generali o dai presidenti di palo. Previa autorizzazione del Consiglio dei Dodici, possono impartire benedizioni patriarcali ai membri della Chiesa. Queste benedizioni ci aiutano a comprendere le nostre chiamate sulla terra e sono considerate come la parola del Signore per il nostro beneficio personale.
- Settanta: i settanta sono testimoni speciali di Gesù Cristo nel mondo e assistono la Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli nell’edificazione e nell’amministrazione della Chiesa.
- Apostolo: anche gli apostoli, come i settanta, sono testimoni speciali di Gesù Cristo in tutto il mondo. Inoltre si occupano degli affari della Chiesa. Gli apostoli hanno il sacerdozio di Melchisedec e fanno parte del Quorum dei Dodici Apostoli. Ognuno di loro detiene le chiavi del regno di Dio sulla terra, ma soltanto l’apostolo anziano, che è il presidente della Chiesa, esercita attivamente tutte le chiavi. Gli altri agiscono sotto la sua direzione.
Il Sacerdozio di Aaronne (chiamato così perché fu conferito ad Aaronne e ai suoi figli per tutte le loro generazioni) ha l’autorità di amministrare le ordinanze del sacramento e del battesimo.
Quando il Sacerdozio di Aaronne viene conferito a un uomo o a un ragazzo, questi è ordinato a un ufficio in detto sacerdozio.
Gli uffici del Sacerdozio di Aaronne sono:
- Diacono: quando un ragazzo viene battezzato e confermato membro della Chiesa, se ne è degno, dall’età di 12 anni può essere ordinato all’ufficio di diacono. I diaconi sono incaricati di distribuire il sacramento ai membri della Chiesa, di tenere in buon ordine gli edifici e i terreni della Chiesa, di fungere da messaggeri per i dirigenti del sacerdozio e di svolgere incarichi speciali, quali la raccolta delle offerte di digiuno.
- Insegnante: al compimento dei 14 anni, un ragazzo degno può essere ordinato insegnante. Gli insegnanti hanno tutti i doveri, diritti e poteri dell’ufficio di diacono. In più hanno il sacro compito di aiutare i membri della Chiesa a osservare i comandamenti e, per farlo, di solito vengono assegnati come insegnanti ministranti. Visitano le case dei membri della Chiesa e li incoraggiano a mettere in pratica i principi del Vangelo. Inoltre, preparano il pane e l’acqua per il servizio sacramentale.
- Sacerdote: dai 16 anni in su, un ragazzo degno può essere ordinato sacerdote, mantenendo tutti i diritti, doveri e poteri dei due uffici precedenti, ma aggiungendo ulteriori compiti. I sacerdoti possono battezzare, amministrare il sacramento, ordinare altri agli uffici di sacerdote, insegnante e diacono ed assumere la direzione delle riunioni, quando non vi è presente alcun detentore del Sacerdozio di Melchisedec.
- Vescovo: il vescovo è il presidente del quorum dei sacerdoti e tratta principalmente gli affari temporali della Chiesa, come ad esempio amministrare le finanze e i registri e prendersi cura dei poveri e dei bisognosi. Viene anche ordinato sommo sacerdote, in modo da poter presiedere su tutti i membri del rione. Intervista i membri per le raccomandazioni per il tempio, le ordinazioni al sacerdozio e altre necessità.
Tutti gli uffici del sacerdozio sono organizzati in Quorum, ognuno dei quali ha un numero preciso di membri a seconda dell’ufficio a cui fa riferimento. Se i membri superano il numero richiesto, il Quorum verrà diviso, per permettere a tutti di farne parte.
Tutte le organizzazioni nella Chiesa lavorano sotto la direzione dei dirigenti del sacerdozio e li aiutano a portare avanti l’opera del Signore.
Per esempio, in un rione le presidenze delle organizzazioni della Società di Soccorso, delle Giovani Donne, dei Giovani Uomini, della Primaria e della Scuola Domenicale lavorano sotto la direzione del vescovato. Queste organizzazioni sono chiamate ausiliarie del sacerdozio.
Chi sono i profeti? E cosa fanno?
Il termine “profeta” deriva dal latino prophèta, composto dal prefisso pro (davanti, ma anche “per” o “al posto di”) e dal verbo femì (parlare, dire). Letteralmente “colui che parla davanti” o “che parla al posto di”. Si intende, quindi, sia il parlare pubblicamente (davanti agli ascoltatori), che parlare al posto di Dio, ma anche parlare “prima”, nel senso di anticipare eventi futuri.
I profeti sono i rappresentanti di Dio sulla terra poiché, tramite loro, Egli comunica la Sua volontà alla Chiesa. Quando un profeta parla in nome di Dio è come se fosse Dio a parlare (vedere DeA 1:38).
Un profeta è anche un testimone speciale di Cristo, porta testimonianza della Sua divinità e insegna il Suo vangelo, oltre ad interpretare la parola di Dio. Egli invita i malvagi al pentimento e riceve rivelazioni e istruzioni dal Signore per il nostro beneficio.
La storia dell’uomo è caratterizzata dall’alternarsi di periodi in cui sulla terra sono presenti i profeti e periodi in cui questi ultimi vengono ritirati a causa della malvagità del popolo.
Questi periodi in cui un profeta è sulla terra, e con lui il potere del sacerdozio, vengono definiti “dispensazioni”. Viceversa, quando gli uomini respingono Dio e i Suoi profeti, decadono in uno stato di “apostasia”.
Pertanto, ad ogni dispensazione segue un periodo di apostasia. Dalle scritture conosciamo in tutto sette dispensazioni, ognuna delle quali è stata aperta da un profeta chiamato da Dio per proclamare al popolo il pentimento.
La prima dispensazione ebbe inizio con Adamo. A questa seguirono le dispensazioni aperte da Enoc, Noé, Abrahamo, Mosè e Gesù Cristo.
Quando il Salvatore svolse il Suo ministero sulla terra edificò la Sua chiesa, istituì ed insegnò il vangelo nella sua pienezza e chiamò i dodici apostoli (vedere Marco 3:13–15; Giovanni 15:16), incaricandoli di predicare il Vangelo e fare progredire il regno di Dio sulla terra.
Dopo la morte e resurrezione di Gesù, e la susseguente morte degli apostoli, non vi fu più nessuno sulla terra in grado di amministrare la chiesa di Dio con la debita autorità, e correggere qualunque dottrina che si allontanasse dalla verità insegnata dal Salvatore stesso.
I piccoli gruppi di Santi (così erano chiamati i membri della chiesa primitiva) cominciarono ad interpretare gli insegnamenti del vangelo a modo loro, talvolta travisandoli.
Questo favorì la formazione di gruppi religiosi minoritari i quali non possedevano più il Vangelo nella sua completezza, e il disgregarsi graduale della chiesa vera di Gesù Cristo, senza i profeti, il sacerdozio e le ordinanze di salvezza.
Questa condizione, che durò quasi mille anni, viene chiamata “Grande Apostasia”.
La settima e ultima dispensazione è quella in cui ci troviamo attualmente.
Il Signore ha restaurato la sua Chiesa – la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni – ristabilito il sacerdozio, e con questo tutte le ordinanze necessarie alla salvezza dell’uomo mediante il profeta Joseph Smith.
Il Signore ha inoltre promesso che questa è l’ultima dispensazione, che precede la seconda venuta del Salvatore, e che il Suo vangelo, così come la Sua chiesa, non verranno più rimossi dalla terra.
Vedi anche: I profeti non sono perfetti e neanche noi lo siamo
Quali sono i libri profetici?
I libri profetici della Bibbia prendono il nome dei loro autori e sono: Isaia, Geremia, Lamentazioni, Baruc, Ezechiele, Daniele, Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia.
Chi sono i profeti, oggi?
In quanto membri della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, noi sosteniamo la Prima Presidenza e i Dodici Apostoli come profeti, ma quando si parla del “profeta della Chiesa”, ci riferiamo al Presidente della Chiesa.
Egli ha il diritto di ricevere rivelazioni per la Chiesa intera, detiene “le chiavi del regno”, ovvero l’autorità per dirigere la Chiesa a livello mondiale e il regno di Dio sulla terra, inclusa l’amministrazione delle ordinanze del sacerdozio, e nessuno, a parte lui, può ricevere la volontà di Dio per tutti i membri della Chiesa.
Sebbene molti credano che non è più il tempo dei profeti e trovino più semplice credere soltanto ai profeti del passato, noi crediamo fermamente che Dio non abbia smesso di parlare ai Suoi figli e che lo faccia ancora attraverso i profeti moderni. Il profeta attuale della Chiesa è Russel M. Nelson.
Egli è affiancato dai suoi consiglieri nella Prima Presidenza e dai membri del Quorum dei Dodici, i quali sono anch’essi profeti, veggenti e rivelatori.
Possiamo fidarci dei profeti e dovremmo sempre seguire la loro guida, perché tutto ciò che dicono è per il nostro bene ed il nostro progresso eterno.
Il presidente Wilford Woodruff disse che a un profeta non sarà mai concesso di condurre la Chiesa nella direzione sbagliata:
“Il Signore non permetterà mai a me, né ad alcun altro che sia presidente di questa Chiesa, di condurvi fuori strada. Non è nei programmi.
Non è negli intenti di Dio. Se io dovessi provare a farlo, il Signore mi toglierebbe dal mio posto” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Wilford Woodruff 2004, 206).
Per sapere cosa ci consiglia il profeta abbiamo molti modi. Possiamo leggere i suoi discorsi ed i suoi messaggi sulle riviste della chiesa, ascoltarlo durante le conferenze generale, e prestare attenzione a tutte le occasioni in cui egli parla ai membri – e non – di tutto il mondo.
Ma ascoltarlo soltanto non basta: dobbiamo seguire completamente i suoi insegnamenti ispirati. Questo significa che non possiamo scegliere di seguire parte dei suoi consigli e lasciar perdere quelli che non ci piacciono o sono difficili da mettere in pratica.
Il Signore ci ha comandato di seguire gli insegnamenti ispirati del Suo profeta:
“Date ascolto a tutte le sue parole e ai suoi comandamenti che egli vi darà come li riceve, camminando in tutta santità dinanzi a me; Poiché accoglierete la sua parola come se fosse dalla mia propria bocca, in tutta pazienza e fede” (DeA 21:4–5).
Quando obbediamo al profeta, il Signore riversa su di noi grandi benedizioni. Egli, infatti, ha promesso:
“Le porte dell’inferno non prevarranno contro di voi; sì, e il Signore Iddio disperderà i poteri delle tenebre dinanzi a voi e farà sì che i cieli siano scossi per il vostro bene e per la gloria del suo nome” (DeA 21:6).
È importante avere un profeta oggi, che possa guidarci in un mondo dove il confine tra bene e male è sempre più sottile.
Come riconoscere i profeti?
Come membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi Giorni, sappiamo che il canale di comunicazione personale tra noi e Dio non si è chiuso.
Quando abbiamo bisogno di sapere qualcosa o di ricevere una risposta ad una nostra domanda, dopo aver valutato le opzioni a nostra disposizione, ci mettiamo in ginocchio e chiediamo a Dio in preghiera.
E Dio risponde. Il modo di rispondere può cambiare in base alle persone e alle situazioni.
Possiamo avere una sensazione ben definita, che ci fa ardere il cuore. Oppure possiamo aprire le scritture e trovare lì, in un versetto, la risposta a quanto stavamo chiedendo.
Altre volte, Egli può usare un nostro fratello o sorella come strumento per farci arrivare la Sua risposta.
Anche per sapere se un profeta sia davvero chiamato da Dio, come membri preghiamo e chiediamo a Lui. Ad ogni conferenza ci viene richiesto di sostenere il profeta e la sua chiamata, con l’alzata della mano destra.
Poter chiedere e sapere che una risposta arriverà e che avremo sempre una guida dal Padre Celeste, tramite le nostre comunicazioni con Lui, tramite i nostri sacerdoti e tramite i profeti, è una consolazione ed un aiuto meraviglioso, di cui essere grati ogni giorno.
Vedi anche: 3 modi in cui le donne hanno l’autorità del sacerdozio nella Chiesa
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