Se avete visto o sentito parlare della serie TV da poco uscita su Netflix “The American Primeval”, potreste avere delle domande sul cosiddetto massacro di Mountain Meadows.

Con questo articolo vogliamo fare un po’ di chiarezza, perché una cosa è la storia e una cosa è la finzione che viene fatta passare per storia, così come tutte quelle informazioni errate che vengono fatte passare per attendibili da questa serie TV.

Pertanto, è bene distinguere le due cose.

Il massacro di Mountain Meadows: i fatti realmente accaduti

Gli eventi che si verificarono durante quello che è conosciuto come massacro di Mountain Meadows, sono stati ben riassunti dallo storico Richard Turley:

“L’11 settembre 1857, circa 50-60 membri della milizia locale nel sud dello Utah, aiutati da alcuni nativi americani, uccisero circa 120 emigranti diretti in California che viaggiavano su dei carri.

L’orrendo crimine, che risparmiò solo 17 bambini di età pari o inferiore ai sei anni, venne perpetrato in una valle montuosa chiamata Mountain Meadows, a circa 55 km a sud-ovest di Cedar City.”

Tale evento storico, tuttavia, ha ben poco a che fare con la violenza e la crudeltà con cui è stato dipinto l’allora governatore in carica e profeta, Brigham Young, una vera e propria diffamazione se vogliamo, dietro il pretesto della “finzione”.

Ma andiamo con ordine, parleremo di tutto questo in due articoli separati. In questo articolo parleremo di cosa è effettivamente successo a livello storico.

Nel prossimo articolo tratteremo le conseguenze dell’evento e risponderemo alle vostre domande.

Le premesse

Nel 1857, i Santi degli Ultimi Giorni erano purtroppo avvezzi alle persecuzioni. Pensavano di essere al sicuro sotto il loro sistema di governo nello Utah, che, al momento del loro insediamento, si trovava al di fuori degli Stati Uniti.

Tuttavia, con la fine della guerra messicano-americana, lo Utah fu annesso agli Stati Uniti.

I Santi chiesero legalmente di mantenere un certo controllo sul territorio e cacciarono alcuni funzionari federali.

Ma, l’allora presidente degli Stati Uniti, James Buchanan, inviò una parte dell’esercito americano per insediare il territorio e proteggere un nuovo gruppo di funzionari, tra cui un nuovo governatore che avrebbe dovuto sostituire Brigham Young, governatore in carica.

Questo segnò l’inizio della “Guerra dello Utah.”

Brigham Young e i Santi, ricordando i maltrattamenti subiti in passato da alcuni funzionari governativi, videro l’arrivo dei soldati come un’invasione e si prepararono a resistere.

Brigham Young ordinò ai Santi di accumulare scorte di grano e altri beni in vista della guerra, piuttosto che di avere scambi commerciali con gli emigranti di passaggio.

Comprensibilmente, questo sollevò agitazioni tra un gruppo di emigranti che cercava rifornimenti a Cedar City.

Le tensioni aumentarono, e alcuni emigranti minacciarono i Santi. È a questo punto che entrò in scena Isaac Haight, sindaco di Cedar City, nonché maggiore della milizia e presidente di palo.

Si racconta che alcuni uomini ubriachi si presentarono a casa di Haight imprecando e intimandogli di uscire, se ne avesse avuto il coraggio. Un uomo lo minacciò di inviare un esercito dalla California per catturare lui, Young, e ogni altro mormone nel paese.

Haight cercò di far arrestare questi uomini per stato di ebbrezza e disturbo della quiete pubblica, ma dovette rinunciare per mancanza di uomini delle forze dell’ordine in grado di mantenere l’ordine.

Allora, chiese al comandante della milizia distrettuale, William Dame (anche lui presidente di palo), il permesso di mobilitare la milizia contro il convoglio di carri di emigranti per farli arrestare e multare.

Dame convocò un consiglio ma fu deciso di ignorare le minacce, giustificandole in questi termini: 

Non dare peso alle loro minacce, le parole sono solo vento—non feriscono nessuno; ma se (gli emigranti) commettono atti di violenza contro i cittadini, informami immediatamente, e saranno adottate le misure necessarie per garantire la tranquillità.”

Ma Haight, arrabbiato e probabilmente spaventato, non lasciò perdere ed escogitò un piano terribile e ingiustificato. Con l’aiuto del maggiore della milizia John D. Lee, spinsero i nativi americani locali ad attaccare il convoglio di carri, che ormai aveva lasciato la città.

L’intervento indipendente di Haight

Il 6 settembre, Haight presentò nuovamente la questione ad un consiglio locale ma omise di dire che il suo piano era già in atto. Il consiglio decise di inviare un messaggero a Brigham Young per chiedere consiglio, ma era troppo tardi.

John D. Lee guidò il primo attacco il giorno seguente.

Il gruppo di emigranti circondò i carri e si preparò per l’assedio ma, due di loro che si erano allontanati per cercare del bestiame smarrito, furono inseguiti da due capi della milizia dei Santi.

Mentre uno di loro fu ucciso, l’altro riuscì a sopravvivere, tornare ai carri e avvertire che i mormoni erano coinvolti nell’attacco.

I cospiratori si trovarono di fronte ad un angosciante dilemma: lasciar andare il gruppo e rischiare importanti ritorsioni da parte degli Stati Uniti a causa della loro iniziativa non approvata oppure… uccidere chiunque fosse abbastanza adulto da raccontare cosa era successo.

Nel secondo caso, serviva un supporto maggiore dalla milizia, e quindi il permesso del comandante di milizia, William Dame.

Il 9 settembre, Haight incontrò Dame e altri dirigenti locali. Il consiglio decise di lasciare andare il gruppo e inviare aiuti per raccogliere le loro cose e continuare il viaggio verso la California, ma Haight insistette per parlare in privato con Dame e convincerlo a cambiare idea.

Non è del tutto chiaro cosa sia successo durante quell’incontro, ma Haight se ne andò con l’impressione di avere il permesso di mobilitare la milizia e sferrare il colpo finale, cosa che fece.

L’11 settembre, sotto bandiera bianca, John D.Lee convinse gli emigranti a deporre le armi, promettendo che la milizia li avrebbe scortati a Cedar City. Ma dopo circa 1,5 chilometri, al segnale convenuto, i miliziani attaccarono, uccidendo tutti tranne 17 bambini.

Due giorni dopo arrivò il messaggio di Brigham Young: “Per quanto riguarda i convogli di emigranti che attraversano i nostri insediamenti, non dobbiamo interferire con loro finché non siano avvisati di stare lontani.

Non dovete intromettervi… se coloro che sono lì decidono di andarsene, lasciateli andare in pace.”

Quando Haight lesse il messaggio, pare abbia detto tra le lacrime: “Troppo tardi, troppo tardi.”

Brigham Young un profeta e non un assassino

Ora, non c’era bisogno di edulcorare la storia.

Quando Brigham Young arrivò nello Utah, perseguì una politica di pace con i nativi del luogo. I Santi degli Ultimi Giorni impararono la loro lingua e intrapresero scambi commerciali.

In tutte le sue dichiarazioni pubbliche Young affermava costantemente che i nativi dovevano essere trattati con gentilezza ed equità.

Quando i Santi degli Ultimi Giorni commettevano atti di violenza, Young faceva in modo che fossero ritenuti legalmente responsabili davanti alla giustizia.

I Santi degli Ultimi Giorni da lui guidati non sempre seguivano i suoi consigli. E come con quasi tutti gli altri gruppi di coloni negli Stati Uniti vi furono conflitti. Ma le scelte sbagliate di Haight esulano dalle responsabilità di Brigham Young.

Alcuni fatti interessanti

I Santi a Cedar City erano estremamente poveri. Alcuni non potevano neanche permettersi un paio di scarpe. L’idea di appropriarsi dei beni della benestante compagnia Fancher doveva essere sicuramente allettante per il sindaco Haight.

I Santi parlarono in seguito di diversi torti che avrebbero subito da alcuni membri della compagnia Fancher. È difficile stabilire la veridicità di molti di questi racconti, quindi è meglio trattarli con cautela. Ma anche se fossero tutti veri, non giustificherebbero in alcun modo ciò che venne fatto.

Alcuni uomini avrebbero minacciato di unirsi alle truppe che stavano marciando verso lo Utah.

Alcuni avrebbero vantato di possedere un’arma usata per uccidere Joseph Smith (il leader della compagnia, Alexander Fancher, avrebbe rimproverato sul momento gli uomini per queste prime due affermazioni).

Alcuni avrebbero minacciato di tornare dalla California con delle truppe.

Alcuni avrebbero dichiarato di essere stati presenti quando Joseph Smith fu ucciso.

Parley P. Pratt fu ucciso in Arkansas nel 1857. Alcuni citano questo come possibile motivo di ostilità crescente verso il convoglio dell’Arkansas.

Alcuni sostenevano che la compagnia Fancher avesse avvelenato del bestiame, che, una volta consumato, avrebbe avvelenato alcuni nativi americani. Non ci sono prove che qualcosa fosse stato effettivamente avvelenato. Vennero comunque trovate tracce di antrace.

Alcune prove suggeriscono che, una volta che il consiglio di Cedar City aveva deciso di aspettare ulteriori istruzioni da parte di Brigham Young prima di agire, Haight possa aver inviato due uomini per fermare il primo attacco di Lee (fino all’arrivo delle indicazioni di Brigham).

I messaggeri arrivarono troppo tardi. D’altra parte, è difficile dire cosa sia stato fatto sinceramente e cosa invece per coprire le tracce dei colpevoli, o per altri scopi.

I 17 bambini risparmiati furono accolti da famiglie a Cedar City. Alla fine il governo li prese e li restituì ai loro parenti in Arkansas.

Il massacro di Mountain Meadows, dove sta la verità?

Una delle difficoltà nell’analizzare la storia del massacro di Mountain Meadows è che molti dei soggetti coinvolti diedero versioni contrastanti dei fatti. Separare la verità dall’errore è estremamente difficile.

Ad esempio, l’11 aprile 1877, un resoconto degli eventi fu pubblicato da John D. Lee nel Gardiner Home Journal, in cui Lee cercava di farsi passare per innocente riguardo agli eventi del massacro. In una ricerca più approfondita disponibile sull’argomento, un gruppo di autori scrisse:

“Durante il viaggio verso i Meadows [per l’esecuzione di Lee], il ministro metodista George Stokes … lo accompagnò. Secondo un reporter, Lee fece una sorta di confessione, dicendo al reverendo Stokes ‘di aver ucciso cinque emigranti, forse sei.’

Questo fu l’unico aspetto che Lee mantenne fino alla fine. Per anni, [Lee] sostenne di essere corso ai Meadows come pacificatore e di aver fatto tutto il possibile per fermare le uccisioni.

In una ‘confessione’ scritta negli ultimi mesi della sua vita, aveva persino confuso le date per nascondere il suo ruolo nel primo attacco.

In quella stessa ‘confessione’ affermava anche di aver raccontato tutto a [Brigham] Young due settimane dopo il massacro. Ma allora aveva omesso dettagli importanti, inclusi quelli che in quell’occasione rivelò a Stokes.” 

Abbiamo cercato di riassumere gli eventi del massacro di Mountain Meadows nel modo più chiaro e conciso possibile, benché molti aspetti non siano ancora chiari.

Una cosa certa è che l’allora governatore e profeta Brigham Young, contrariamente da quanto raccontato nella serie Netflix, non fu direttamente coinvolto nelle decisioni indipendenti prese da altri soggetti, quali Haight e Lee.

Note:

  • I Santi a Cedar City erano estremamente poveri. Alcuni non potevano neanche permettersi un paio di scarpe. L’idea di appropriarsi dei beni della benestante compagnia Fancher doveva essere sicuramente allettante per il sindaco Haight.
  • I Santi parlarono in seguito di diversi torti che avrebbero subito da alcuni membri della compagnia Fancher. È difficile stabilire la veridicità di molti di questi racconti, quindi è meglio prenderli con cautela. Ma anche se fossero tutti veri, non giustificherebbero in alcun modo ciò che è stato fatto.
    • Alcuni uomini avrebbero minacciato di unirsi alle truppe che stavano marciando verso lo Utah.
    • Alcuni avrebbero vantato di possedere un’arma usata per uccidere Joseph Smith (il leader della compagnia, Alexander Fancher, avrebbe rimproverato sul momento gli uomini per queste prime due affermazioni).
    • Alcuni avrebbero minacciato di tornare dalla California con delle truppe.
    • Alcuni avrebbero dichiarato di essere stati presenti quando Joseph Smith fu ucciso.
    • Parley P. Pratt fu ucciso in Arkansas nel 1857. Alcuni citano questo come possibile motivo di ostilità crescente verso il convoglio dell’Arkansas.
    • Alcuni sostenevano che la compagnia Fancher avesse avvelenato del bestiame, che, una volta consumato, avrebbe avvelenato alcuni nativi americani. Non ci sono prove che abbiano avvelenato qualcosa. Probabilmente si trattava di antrace, che può sembrare strano, ma i segni sono compatibili.
  • Ci sono alcune prove che suggeriscono che, una volta deciso nel consiglio di Cedar City di aspettare il consiglio di Brigham Young prima di agire, Haight possa aver inviato due uomini per fermare il primo attacco di Lee (fino all’arrivo delle indicazioni di Brigham). I messaggeri arrivarono troppo tardi. D’altra parte, è difficile dire cosa sia stato fatto sinceramente e cosa invece per coprire le tracce dei colpevoli, o per altri scopi.
  • Una delle difficoltà nell’analizzare la storia del massacro di Mountain Meadows è che molti dei coinvolti diedero versioni contrastanti dei fatti. Separare la verità dall’errore è estremamente difficile. Ad esempio, l’11 aprile 1877, una dichiarazione degli eventi fu pubblicata da John D. Lee nel Gardiner Home Journal, in cui Lee cercava di dipingersi come largamente innocente riguardo agli eventi del massacro. Nella ricerca più approfondita disponibile sull’argomento, un gruppo di autori scrisse:
    “Durante il viaggio verso i Meadows [per l’esecuzione di Lee], il ministro metodista George Stokes … lo accompagnò. Secondo un reporter, Lee fece una sorta di confessione, dicendo al reverendo Stokes ‘di aver ucciso cinque emigranti, forse sei.’ Questo fu l’unico aspetto che Lee mantenne fino alla fine. Per anni, [Lee] sostenne di essere corso ai Meadows come pacificatore e di aver fatto tutto il possibile per fermare le uccisioni. In una ‘confessione’ scritta negli ultimi mesi della sua vita, aveva persino confuso le date per nascondere il suo ruolo nel primo attacco. Quella stessa ‘confessione’ affermava anche di aver fatto una piena divulgazione a [Brigham] Young due settimane dopo il massacro. Ma allora aveva omesso dettagli importanti, inclusi quelli che ora rivelò a Stokes.” Fonte: https://amzn.to/3dLICKy
  • I 17 bambini risparmiati furono accolti da famiglie a Cedar City. Alla fine il governo li prese e li restituì ai loro parenti in Arkansas.
  • Quando la proposta iniziale di Haight fu respinta, Dame scrisse: “Non dare peso alle loro minacce, Le parole sono solo vento—non feriscono nessuno; ma se (gli emigranti) commettono atti di violenza contro i cittadini, informami immediatamente, e saranno adottate le misure necessarie per garantire la tranquillità.”

Il Massacro di Mountain Meadows fu una tragedia vergognosa su cui ci sono ancora domande. Parleremo di ciò che successe dopo nel prossimo articolo.