Nel mezzo di una pandemia globale durante la quale le riunioni religiose vengono fortemente ridotte o addirittura sospese, non sarebbe bello far parte di un’organizzazione religiosa in cui tanto l’aspetto didattico quanto quello spirituale della vita, sebbene supportati dalla chiesa, siano effettivamente incentrati sulla casa?

Un movimento che abbia investito ingenti somme in mezzi di comunicazione elettronici, tra cui video e simili? Mezzi che possano essere utilizzati tranquillamente senza alcun bisogno di uscire dai confini sicuri della propria casa?

In un’epoca in cui il contagio è diffuso su scala mondiale, e le persone vengono scoraggiate persino ad uscire per fare la spesa più spesso di quanto sia strettamente necessario, un periodo in cui gli viene suggerito di avere abbastanza cibo e medicine in casa per circa quattordici giorni – nel caso in cui dovessero contrarre la malattia ed essere messi davvero in quarantena – non sarebbe bello essere membro di un’organizzazione che ha insegnato per decenni come prepararsi alle emergenze?

Che ha consigliato ai suoi membri di avere scorte alimentari ed altri generi di provviste in casa per non essere trovati impreparati in caso di crisi?

In un’era in cui il mercato globale è in subbuglio, in cui le azioni precipitano, in cui le filiere sono bloccate, in cui i clienti devono rimanere in casa, in cui le imprese stanno soffrendo e l’occupazione è in pericolo, in cui i risparmi sono a rischio, non sarebbe rassicurante essere membri di un’organizzazione religiosa che, nonostante le violente critiche a riguardo, abbia accumulato un considerevole fondo per le emergenze in grado di far fronte a queste eventualità?

Un fondo che, sebbene possa essere stato sostanzialmente ridotto dal crollo dei prezzi azionari, è ancora abbastanza ampio per mantenere attive le funzioni religiose dell’organizzazione nella misura in cui possono essere mantenute durante una crisi e riportarle in buone condizioni quando la crisi sarà passata?

Un fondo che, oltre a garantire il mantenimento delle attività, è anche in grado di aiutare i membri dell’organizzazione e persino i non-membri? Un fondo che è adeguato ad un momento in cui i bisogni delle persone non sono solo grandi ma enormi?

Un fondo che è in grado di affrontare una crisi a breve termine senza mettere a rischio le responsabilità fondamentali a lungo termine di quel movimento religioso o permettergli di subire danni difficili da riparare in futuro?

In un periodo storico in cui le istituzioni secolari umane si sono rivelate così profondamente vulnerabili ad una minaccia essenzialmente invisibile, non sarebbe bello far parte di un’organizzazione che è nel mondo ma decisamente non del mondo?

Che insegna il ruolo centrale della famiglia in questa vita ma afferma anche che la famiglia continua ad essere centrale nella prossima vita? Che ripone la sua speranza in Cristo, che ha vinto il mondo? 

Penso che sarebbe molto gratificante essere parte di una simile organizzazione religiosa, che è stata guidata con prudenza e che ha dato e seguito saggi consigli per questa vita, che promette un’eternità di gioia e pace a tutti coloro che hanno sinceramente cercato di fare il bene. 

1 L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà.

2 Egli mi fa giacere in verdeggianti paschi, mi guida lungo le acque chete.

3 Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amor del suo nome.

4 Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché tu sei meco; il tuo bastone e la tua verga son quelli che mi consolano.

5 Tu apparecchi davanti a me la mensa al cospetto dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca.

6 Certo, beni e benignità m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; ed io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni. (Salmo 23)

Un’organizzazione religiosa preparata: alcune riflessioni veloci sul Coronavirus è stato scritto da Dan Peterson e tradotto da Sara Mondelli.