C’è una fiorente shame culture (cultura della vergogna), nel mondo di oggi, ed è un cancro che, purtroppo, ha infettato anche molti aspetti della cultura della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Ho sperimentato la persecuzione a causa del mio essere un membro della Chiesa da parte di coloro che non ne facevano parte.

Ma mai ho sperimentato più vergogna e persecuzione di quella ricevuta dai membri della Chiesa che pensavano che avrei dovuto vivere il Vangelo in modo diverso da come stessi facendo.

Come l’ulivo invaso da rami selvatici, la cultura della Chiesa è stata sopraffatta e corrotta dalla shame culture (vedere il discorso dell’anziano Christofferson).

È tempo per noi di renderci conto che alcuni aspetti della cultura della Chiesa sono in realtà parte della cultura della vergogna (o shame culture). Voglio delinearne 4, in particolare, e provare a capire come risolverli.

“Gli olocausti sono causati non solo dall’esplosione atomica. Si verifica un olocausto ogni volta che una persona viene svergognata” (Abramo Joshua Heschel).

  1. Il sistema delle caste

non chiamatemi mormoneUna delle prime cose che fa la shame culture è nutrire il proprio orgoglio. Lo fa classificando tutti e creando un sistema di caste, per così dire.

Alcuni esempi del sistema delle caste sono: pionieri e convertiti, ricchi e poveri, missionari che battezzano e missionari che non battezzano, single e sposati, coloro che hanno servito in missione e coloro che non lo hanno fatto, famiglie numerose e famiglie piccole.

Potrei andare avanti all’infinito sul crescente sistema di caste all’interno della cultura della Chiesa.

Lo facciamo anche con i dirigenti della Chiesa, vogliamo idolatrarli come fossero più che uomini.

Una volta stavo facendo un’investitura, al Tempio di Salt Lake, e l’anziano Christofferson si è seduto proprio di fronte a me! E poi Steve Young si è seduto proprio accanto a me.

Ho fatto un commento su quanto fosse bello fare un’investitura con l’anziano Christofferson e Steve Young si è rivolto a me e ha detto: “È solo un normale essere umano, come me o te”.

Mi ha reso umile vedere come Steve Young, un apostolo del Signore ed un 24enne fossero tutti uguali. Le sue parole mi hanno ricordato che nel Regno di Dio non esistono i sistemi di caste!

Ognuno di noi è un figlio di Dio, con il potenziale per diventare come Lui.

“È essenziale che la nostra identità preminente sia quella di figli di Dio” (Anziano Donald L. Hallstrom).

  1. Trattare la cultura come se fosse un comandamento

Rispettare i comandamentiUno dei maggiori contributi alla shame culture avviene quando mescoliamo cultura e comandamenti.

Crescendo, alcuni giovani nel mio rione portavano i capelli lunghi e i membri li stuzzicavano incessantemente, dicendo loro di tagliarsi i capelli: nessuno di questi ragazzi ora è attivo nella chiesa.

L’ultima volta che ho controllato, non esisteva un comandamento che dice che certi tagli di capelli sono peccaminosi. La barba non viola le alleanze del tempio.

Il fatto è che troppi membri della Chiesa, come gli antichi farisei, amano inventare nuovi comandamenti. Teorizzano, e poi insegnano questi loro “comandamenti” mescolati con le scritture, come fossero dottrina.

Ma la parte peggiore è che, poi, giudicano gli altri in base a quanto essi siano diligenti nell’osservare i loro falsi comandamenti. Ed anche se una persona avesse delle difficoltà nei confronti di un comandamento vero, il posto migliore in cui lavorare su questo problema è la Chiesa!

Prendete, per esempio, il mio capo con cui avevo cercato di condividere il Vangelo per anni. L’ho invitato a visitare il Tempio di Provo Centro, durante l’apertura al pubblico, e ha accettato!

Ha ammesso che uno dei suoi punti, nella sua “lista dei desideri”, era quello di entrare in un tempio, poiché sua sorella si era unita alla Chiesa e si era sposata in uno di essi.

Abbiamo fatto un fantastico viaggio in macchina parlando del Vangelo, il video all’inizio del tour è stato fantastico, mi ha detto che aveva così tante domande e mentre stavamo camminando nel tempio mi ha chiesto:

“Perché i mormoni credono nei battesimi per i morti?”. Quando ho iniziato a rispondere, una coppia di anziani si è voltata e ci ha detto ad alta voce: “STATE IN SILENZIO NEL TEMPIO!”.

Ci hanno lanciato sguardi sgradevoli e abbiamo fatto il resto della strada in silenzio.

Dopo che il tour era finito, mentre tornavamo a casa, gli ho chiesto quale fosse stata la sua parte preferita e se avesse qualche domanda. Mi ha risposto: “Perché quella coppia è stata così scortese con noi?”.

Era stata un’esperienza così negativa che ricordava solo quella. Ho cercato di spiegargli che alcuni membri equiparano il silenzio assoluto alla riverenza, ma era troppo tardi.

Quando l’ho lasciato a casa sua, ha detto: “Beh, ora posso spuntarlo dalla mia lista dei desideri”.

“Quando si tratta di odiare, spettegolare, ignorare, ridicolizzare, portare rancore o voler causare danni, per favore fate quanto segue: smettetela!” (Anziano Dieter F. Uchtdorf).

  1. Permettere alla politica di dividerci

Permettere alla politica di dividerci - shame cultureLa politica è la cosa che più separa le persone all’interno della chiesa. Volete conoscere il grande segreto?

Dio non è né di destra, né di sinistra. Dio non è un conservatore o un progressista, non è un comunista o un fascista e dobbiamo smettere di comportarci come se lo fosse.

Ciascuna delle ideologie politiche ha incorporati in sé alcuni aspetti del Vangelo. Per citare una lettera del 2016 della Prima Presidenza:

“Principi compatibili con il Vangelo possono essere trovati in vari partiti politici ed i membri dovrebbero cercare candidati che incarnano al meglio quei principi”.

Ho visto troppi membri prendersi la responsabilità di dichiarare che la Chiesa sostiene la loro ideologia politica.

E non solo questo: arrivano al punto di trattare tutti i membri che non sono d’accordo con loro come apostati.

Sì, dobbiamo essere impegnati politicamente, ma dobbiamo sempre agire come discepoli di Cristo. Durante i raduni politici/marce/proteste/riunioni comunali, dovremmo sempre agire in conformità con i principi del Vangelo.

Il grande pericolo è che la nostra ideologia politica diventi il nostro Dio. Chiedetevi: le persone mi conoscono come Santo degli Ultimi Giorni o come conservatore/progressista?

Mi impegno tanto per costruire il Regno di Dio quanto faccio per un regno politico? Non lasciate mai che la shame culture legata alla politica vi allontani dalla costruzione del Regno di Dio.

“Una minaccia alla nostra unità deriva da sconvenienti antagonismi personali sviluppati in controversie politiche di parte” (La Prima Presidenza – Conferenza di ottobre 1951).

  1. Perseguitare gli altri. I visitatori sono davvero i benvenuti?

I visitatori sono davvero i benvenuti?Davanti ad ogni casa di riunione della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni c’è un cartello che dichiara “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni: i visitatori sono benvenuti”.

Ma a volte mi chiedo se i membri non debbano mettere un altro cartello nell’atrio, nella cappella e nelle aule. Un cartello creato dall’atteggiamento, dalla mancanza di cordialità e dagli sguardi giudicanti.

Un cartello che recita: “I visitatori non sono i benvenuti, a meno che non la pensiate come noi, assomigliate a noi e siate etero”. Dobbiamo sempre ricordare che questa NON è la nostra chiesa ma la Sua chiesa. Gesù Cristo stabilisce le regole.

Uno degli esempi più tristi di ciò è accaduto in Nevada. Un palo stava facendo una serie di caminetti (incontri) intitolati “Perché io credo”, con membri famosi che condividevano la loro testimonianza del vangelo restaurato.

Il presidente di palo chiese a Harry Reid, un convertito della Chiesa e leader della maggioranza al Senato degli Stati Uniti, di condividere la sua storia di conversione.

Leggi anche: Qual è la domanda più importante che possiamo fare come membri della Chiesa?

Harry Reid accettò, ma le minacce da parte dei membri della Chiesa, che non erano d’accordo con la sua politica, divennero così gravi, che i suoi servizi di sicurezza gli dissero che era troppo pericoloso e fu costretto a cancellare quel caminetto.

Pensateci. Era troppo pericoloso per un Santo degli Ultimi Giorni condividere la sua testimonianza in una cappella, perché la sua ideologia politica era diversa da quella di alcuni membri!

Non posso fare a meno di chiudere gli occhi e vedere Cristo piangere per come i membri della Sua chiesa trattano gli altri. Cristo ha dichiarato che nella Sua chiesa i visitatori saranno i benvenuti.

Benvenuti sia gli attivi che i meno attivi, benvenuti sia coloro che lavorano nel tempio che le persone che lottano con la parola di saggezza.

Benvenuti i giovani LGBTQ+ che hanno bisogno di sentirsi dire che sono figli di Dio e che qualcuno li ama! Le Sue braccia sono aperte e danno il benvenuto a tutti. Le nostre azioni riecheggiano o sono in disaccordo con le Sue?

“Non dobbiamo essere colpevoli di perseguitare nessuno dentro o fuori la Chiesa” (Anziano Dale G. Renlund).

Conclusione: ABBIAMO BISOGNO DI VOI!

combattere la solitudine_1 - shame cultureCi piace parlare di come tutti hanno bisogno della Chiesa. Ed è vero, abbiamo bisogno delle ordinanze e delle benedizioni che vengono offerte solo all’interno dell’organizzazione della Chiesa.

Ma c’è un’altra verità: la chiesa ha bisogno di voi. Sì, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ha bisogno di single, convertiti, progressisti, conservatori, transgender, gay, sterili, alcolizzati, meno attivi. La chiesa ha bisogno di VOI!

Ognuno di voi ha un ruolo nella costruzione del Regno. Cristo è morto per voi tanto quanto è morto per chiunque altro. Per favore, non lasciate mai che le azioni degli altri o la loro cultura vi spaventino ed allontanino da questa semplice verità: Dio vi ama e abbiamo bisogno di voi!

“C’è spazio per i single, per gli sposati, per le famiglie numerose e per i senza figli… C’è spazio per quelli con diverse attrazioni sessuali. Insomma, c’è posto per tutti coloro che amano Dio e onorano i suoi comandamenti” (Anziano Jeffrey R. Holland).

chatta con noiQuesto articolo è stato scritto da Jeremy Goff e pubblicato sul sito mylifebygogogoff. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.