Per il nuovo profeta mormone abbondano le sfide ma anche le opportunità. Questo articolo è stato scritto da degli studiosi non membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni che hanno preso in considerazione i vari cambiamenti storici avvenuti nella Chiesa con i diversi profeti.

Gordon B. Hinckley, un ottimista di 84 anni, prese il timone della Chiesa di Gesù Cristo nel 1995, quando molti Americani ne sapevano ben poco.

Durante il mandato presidenziale del Presidente Hinckley, durato 13 anni, l’infaticabile dirigente mormone fece il giro del mondo, stimolando i fedeli, annunciando più templi, perfezionando programmi in tutta la Chiesa e portando la fede dello Utah fuori dall’oscurità.

Nel suo primo anno, Hinckley ottenne un’intervista con il notiziario televisivo “60 Minutes” (60 minuti -ndt) e conquistò il giornalista scettico e scontroso dello show, Mike Wallace.

Hinckley voleva che gli estranei vedessero, come afferma lo storico mormone Matthew Bowman, “un’istituzione moderna e internazionale che aspira al cosmopolitismo e alla normalità”.

L’instancabile dirigente dei Santi degli Ultimi Giorni morì nel gennaio 2008, consegnando all’ottantenne Thomas S. Monson una Chiesa, dice Bowman, “completamente invischiata nelle dispute sociali e culturali internazionali degli inizi del XXI secolo: questioni di genere, razza e classe”.

Durante il decennio di presidenza di Monson, il suo paese e la sua Chiesa furono scossi da tali scontri.

I dirigenti dei Santi degli Ultimi Giorni annunciarono un certo numero di cambiamenti storici (come ad esempio all’anticipo dell’età per partire in missione) e controversi (ne sono una testimonianza la politica sulle coppie dello stesso sesso).

Ma quest’uomo, in genere, stava al di sopra di queste diatribe, offrendo sermoni commoventi sul servizio ed esprimendosi pubblicamente su argomenti delicati, finché la salute non lo ha ostacolato.

La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è diventata più aperta riguardo alle sue origini ed ai suoi principi. Ha fatto passi da gigante verso l’uguaglianza di genere e l’accettazione dei gay, mentre continua esplicitamente a condannare la supremazia bianca.

“È una fede più matura di quanto non fosse nel 2008”, afferma Patrick Mason, studioso della Chiesa di Gesù Cristo. Affrontando l’esposizione pubblica e le divisioni interne, “la Chiesa è dovuta crescere molto”.

Ora, con la morte di Monson avvenuta il 2 gennaio all’età di 90 anni, è la volta di Russell M. Nelson a lasciare il segno sul mormonismo (l’annuncio è stato dato il 16 gennaio).

Sì, l’ex cardiochirurgo ha 93 anni, ma, a detta di tutti, è straordinariamente in forma, le sue vaste capacità intellettuali e la memoria ancora intatta e la sua volontà di entrare in tali conflitti, non sono diminuiti con l’età.

“Sarà un’esperienza diversa per molti Santi degli Ultimi Giorni, avere un nuovo profeta mormone la cui salute e inclinazione lo predispongano ad agire e commentare”, dice Bowman.

“Con l’eccezione della presidenza di Gordon B. Hinckley e dei primi anni di Ezra Taft Benson, non è qualcosa che la Chiesa ha visto per quasi 40 anni”.

Allora, con che cosa dovrà confrontarsi Nelson, il nuovo profeta mormone, nei prossimi anni? Come è diversa la Chiesa oggi rispetto al 2008, quando Monson prese il comando? Cosa si prospetta all’orizzonte?

Un nuovo profeta mormone

Ecco cosa dicono gli studiosi mormoni a questo riguardo:

Missionari mormoni battesimo

Crescita

Matt Martinich, demografo indipendente mormone sostiene che l’espansione e la crescita della Chiesa nell’Africa occidentale sono state davvero il più grande sviluppo sotto la guida del presidente Monson.

Il numero di membri dichiarati dalla Chiesa nella zona dell’Africa occidentale è raddoppiato tra la fine del 2007 e del 2016, da 146.000 a 300.000.

… La crescita dell’Africa occidentale è più significativa [che in altre aree] perché è significativamente meno dipendente dalla Chiesa internazionale per soddisfare le sue esigenze di leadership e missionarie con un tasso di ritenzione e di attività dei membri molto più alto.

Questi anni hanno visto anche una crescita significativa tra i cittadini della Repubblica popolare cinese al punto che ci sono rami [congregazioni] e distretti [gruppi di congregazioni] in molte città.

E il numero dei missionari a tempo pieno è cresciuto da circa 52.000 nel 2008 a circa 70.000 oggi.

Ma c’è stato anche un significativo rallentamento della crescita dei membri della Chiesa negli Stati Uniti, in America Latina e nelle Filippine.

Il tasso di crescita dei membri e della congregazione ha continuato a diminuire anche nella maggior parte dei paesi con il più alto numero di membri in chiese come Messico, Brasile, Filippine, Perù, Cile e Argentina.

Non c’è stato alcun aumento nel numero di battesimi di convertiti, nonostante il maggior numero di missionari in servizio.

Il tasso di ritenzione e di attività dei membri non sembra essere cambiato significativamente nella maggior parte delle aree del mondo negli ultimi dieci anni; rimangono a circa il 30 per cento e questo è una sfida importate per il nuovo profeta mormone.

La Chiesa internazionale

Melissa Inouye, professoressa di cristianità globale e di studi mormoni all’Università di Auckland crede che un grosso problema che la Chiesa debba affrontare sia che la maggior parte delle persone che diventano Mormoni si allontanano dalla Chiesa.

Quindi, come Chiesa, cosa vogliamo essere? Dovremmo edificare Sion, ma attualmente la nostra tecnica di edificare è inefficiente: impiliamo tre mattoni e ne lasciamo cadere due.

Molte di queste inefficienze, che inibiscono la capacità delle persone di interiorizzare in modo permanente il Vangelo nella loro peculiare cultura e stile di vita, sono imputabili al fatto che si è resistito all’adattamento di culture nuove e mutevoli.

La Chiesa mormone condanna il nazionalismo e il razzismoVengono costruiti edifici in stile Utah con campi da basket e grandi parcheggi nelle città africane, dove la gente gioca a calcio e non possiede auto; vengono imposti solo organi e pianoforti in culture che preferiscono chitarre e tamburi; tutte queste inefficienze rallentano il processo vitale di acculturazione: il modo in cui il Vangelo si interiorizza e arriva a sentirsi profondamente autentico nel cuore e nella mente di una persona.

Dov’è il l’appello distintivo ma universale? Non siamo l’unica chiesa cristiana al mondo, né l’unica chiesa cristiana con una dottrina di restaurazione. È lo stile di vita? Il tempio? Gli inni della Primaria?

Questa ricerca di un denominatore forte e distintivo, anche se comune, è resa ancora più difficile dal rapporto tra coloro che appartengono alla Chiesa da molto tempo e i nuovi convertiti.

Le aree della Chiesa che stanno perdendo membri a causa di problemi culturali legati alla storia, al genere e alla sessualità sono le aree benestanti e sviluppate nell’emisfero settentrionale (incluse, in modo molto impreciso, le civiltà di influenza britannica dell’Australia e della Nuova Zelanda) mentre le aree in cui la Chiesa sta guadagnando membri sono le aree povere e sottosviluppate nell’emisfero meridionale.

È complicato perché l’appartenenza al Sud è più patriarcale, più pronta ad accettare i rigidi ruoli di genere e meno pronta ad accettare le minoranze sessuali, mentre l’appartenenza al Nord si sta muovendo esattamente nella direzione opposta …

Quindi cosa ci terrà insieme? Negli ultimi anni, la leadership della Chiesa centrale ha fortemente sottolineato la “famiglia”.

Ma il rafforzamento della famiglia in alcune parti del Nord America comporta un diverso insieme di problemi e soluzioni dal rafforzamento della famiglia, per esempio, in parti dell’Africa o del Pacifico.

Possiamo adorare e servire Gesù in modi distintamente mormoni – nei nostri templi, nelle serate familiari, nelle canzoni della Primaria, nel servizio missionario – e anche in modi che riflettono la diversità data da Dio per l’umanità: donne, uomini, tamburi e pianoforti, socialisti democratici in Norvegia e repubblicani conservatori in Porto Rico.

Ritenzione dei membri

santi africani mormoniArmand Mauss, sociologo mormone pensionato del sud della California  afferma che Il futuro della Chiesa in questo secolo dipenderà in ultima analisi dalla capacità dei suoi dirigenti, delle sue politiche e dei suoi insegnamenti per poter coltivare la lealtà alla Chiesa come istituzione.

Tale lealtà, a sua volta, dipenderà dal modo in cui ciascun membro effettua la valutazione “svantaggi – vantaggi” della propria appartenenza. …

Nel 19 ° secolo, la Chiesa mormone ordinò il tipo di lealtà che avrebbe portato le persone a lasciare le loro famiglie (o anche le nazioni) nel processo della loro conversione religiosa. Nel 21° secolo, le persone con i loro cari gay hanno maggiori probabilità di lasciare la Chiesa piuttosto che rivoltarsi contro i loro figli. …

Nel mondo moderno, né entrare né uscire dalla Chiesa di Gesù Cristo comporta il costo che aveva una volta.

I convertiti sono spesso battezzati dopo solo poche settimane di colloqui con i missionari e quindi dimostrano ben poco quel cambiamento previsto nel comportamento.

Il risultato è un alto tasso di abbandono nella maggior parte delle aree del mondo.

Stuart Reid, ex deputato dello Utah e cappellano dell’esercito che in precedenza aveva gestito relazioni interreligiose per la Chiesa di Gesù Cristo ha racontato che a partire dagli anni ’60, quando il cristianesimo occidentale affrontò il declino numerico, reagì rendendo le sue chiese più progressiste, permissive e meno esigenti, aspettandosi che sarebbe stato più attraente per un numero maggiore di investigatori e seguaci.

[In effetti, questo] ha aumentato il problema e portato a un ulteriore e più rapido declino.

Circa 30 anni dopo, la Chiesa di Gesù Cristo iniziò a sperimentare tendenze simili. Affrontare queste tendenze sarà una delle maggiori sfide che il nuovo profeta mormone e i suoi consiglieri dovranno affrontare durante la loro amministrazione.

La questione del razzismo

Neri, Bianchi e MormoniLaShawn Williams, professore di sociologia all’Università della Utah Valley, studiò esperienze con i mormoni di colore. La Chiesa è continuamente al crocevia tra storia e speranza. Continuerà il suo lavoro umanitario nei momenti di bisogno.

Continuerà a concentrarsi sulle azioni che aiutano i membri a seguire l’esempio ed  ad onorare il Salvatore. Continuerà ad essere un luogo di speranza nei momenti di oscurità e disastro per gli altri, dove la risposta implica il servizio.

Una domanda alla futura leadership del presidente Nelson, il nuovo profeta mormone, è come la Chiesa affronterà, abbraccerà e integrerà le questioni razziali nei suoi sforzi per essere un tipo di speranza audace nel nome degli insegnamenti, delle azioni e delle esperienze vissute di Cristo?

Saremo la speranza per i nostri membri che affrontano sfide significative in materia di razza, immigrazione, struttura familiare e altre esperienze di vita?

Il Presidente Monson fu l’ultimo apostolo ad essere presente all’annuncio della “restaurazione del sacerdozio”, 40 anni fa, a giugno.

Il nuovo profeta mormone eredita una Chiesa che ha denunciato il razzismo e la supremazia dei bianchi nell’agosto del 2017. Le mie preghiere sono che il dono del discernimento spetti al presidente Nelson, ai suoi consiglieri ed a ciascuno di noi.

L’era del dubbio

punto di domandaEmily Jensen afferma che nei 10 anni trascorsi dal 2008, ci sono molti più membri che hanno domande sulle politiche ecclesiastiche, sulle dottrine e sulla storia e anche se non sono disposti a parlarne in Chiesa, hanno bisogno di discuterne sui social per capire se c’è un posto per loro nella Chiesa.

Penso che la Chiesa sia diventata più aperta con la sua storia e che ora non sarà mai più così. Non penso che la Chiesa potrebbe fare un altro manuale di Joseph Smith [curriculum], ad esempio, senza che venga paragonato ai documenti di Joseph Smith.

Patrick Mason, capo degli studi mormoni alla Claremont Graduate University sostiene che  nel lungo periodo, il movimento della Chiesa verso ad una maggiore trasparenza rafforzerà l’istituzione dando ai membri che rimangono una maggiore maturità nella loro fede.

La Chiesa ed i suoi insegnamenti saranno più sicuri e resilienti, meno difensivi e fragili.

A breve termine, naturalmente, quella trasparenza è stata una reazione e in alcuni casi, una causa di disaffezione.

Nessuno conosce i numeri esatti, naturalmente; credo che ci siano molte più persone che lottano con la loro fede ma rimangono all’interno della Chiesa, rispetto a quelli che se ne vanno.

Per il nuovo profeta mormone abbondano le sfide ma anche le opportunità è stato scritto da Peggy Fletcher Stack  e pubblicato su sltrib.com. Questo articolo è stato tradotto da Nadia Manzaro.