Helaman 5:12: il contesto
Helaman 5 racconta di come Nefi, figlio di Helaman, rinunciò al sommo seggio del giudizio per andare con suo fratello Lehi a predicare la parola di Dio al popolo nefita “dal collo rigido” (Helaman 5:1-4).
Dal testo si deduce che Nefi scelse di farlo perché ricordò alcune parole di consiglio di suo padre, Helaman, che aveva implorato i suoi figli di ricordare diverse idee e principi importanti – la parola “ricordare” è usata quindici volte in questo capitolo.
Uno di questi importanti principi che dovevano ricordare era “che è sulla roccia del nostro Redentore, che è Cristo, il Figlio di Dio, che dovete costruire le vostre fondamenta” (Helaman 5:12).
Questa frase è comune nelle Scritture e ricorda molto il linguaggio della prima generazione di Lehiti, da cui presero il nome i figli di Helaman. Il primo Nefi, il figlio del patriarca Lehi, si riferiva spesso al Signore come alla “roccia”.
Questa idea di Cristo come pietra o roccia che serve da rifugio o luogo di sicurezza è comune anche nell’Antico Testamento.
Libri come i Salmi, Isaia e il Deuteronomio, cui i Lehiti avrebbero probabilmente avuto accesso dalle tavole di bronzo, usano un linguaggio simile. Si vedano, ad esempio, i seguenti versetti:
- Ma l’Eterno è il mio baluardo, e il mio Dio è la rocca in cui mi rifugio. (Salmi 94:22)
- Sii per me una rocca, una dimora dove io possa sempre rifugiarmi! Tu hai prescritto che io sia salvato, perché sei la mia rupe e la mia fortezza. (Salmi 71:3)
- Poiché egli mi nasconderà nella sua tenda nel giorno dell’avversità, mi occulterà nel luogo più segreto del suo padiglione, mi eleverà in alto sopra una roccia. (Salmi 27:5)
- Ognuno di loro sarà come un riparo dal vento, come un rifugio contro l’uragano, come dei corsi d’acqua in un luogo arido, come l’ombra di una grande roccia in una terra che langue. (Isaia 32:2)
- Poiché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per il misero nella sua distretta, un rifugio contro la tempesta, un’ombra contro l’arsura, poiché il soffio dei tiranni era come una tempesta che batte la muraglia. (Isaia 25:4)
È interessante notare che un immaginario simile è usato come avvertimento per i malvagi. Essi dovranno nascondersi nelle rocce per sfuggire all’ira del Signore quando verrà a visitarli in giudizio.
Il Signore porterà una tempesta di fulmini, grandine, strali, turbini e così via, per punire i malvagi. Alcuni versetti rappresentativi sono:
- Entra nella roccia, e nasconditi nella polvere per sottrarti al terrore dell’Eterno e allo splendore della sua maestà… Poiché l’Eterno degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso ed altero, e contro chiunque si innalza, per abbassarlo…
- Gli uomini entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al terrore dell’Eterno e allo splendore della sua maestà, quando egli si leverà per far tremare la terra. (Isaia 2:10,12,19)
- E i re della terra e i grandi e i capitani e i ricchi e i potenti e ogni servo e ogni libero si nascosero nelle spelonche e nelle rocce dei monti; e dicevano ai monti e alle rocce: Cadeteci addosso, e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello (Apocalisse 6:15-16)
- Sarà una visitazione dell’Eterno degli eserciti con tuoni, terremoti e grandi rumori, con turbine, tempesta, con fiamma di fuoco divorante. (Isaia 29:6)
In questi passi, è il Signore che viene, nella sua ira, con fuoco, grandine, tempesta e furore e i malvagi devono nascondersi nelle rocce. In Zaccaria 9:14, si dice che il Signore verrà specificamente con “strali” e con “turbini”.
Questo linguaggio è molto simile a quello che Helaman dice di Satana: “quando il diavolo manderà i suoi venti potenti, sì, i suoi strali [frecce] nel turbine, sì, quando tutta la sua grandine e la sua potente tempesta si abbatteranno su di voi” (Helaman 5:12).
Ci sono esempi nella Bibbia in cui non è il Signore in prima persona a venire in questo modo. In Isaia 28:2 si legge:
Ecco venire, da parte del Signore, un uomo forte, potente, come una tempesta di grandine, un uragano distruttore, come una piena di grandi acque che straripano; egli getta quella corona a terra con violenza.
Il versetto non specifica a chi si riferisce il Signore, ma il contesto indica che il “potente e forte” è un riferimento all’esercito assiro, o forse a uno specifico re assiro a cui il Signore permette di punire il ribelle regno settentrionale di Israele (vedere Isaia 10:5-6).
La cosa interessante da notare, per i nostri scopi, è che Isaia 14 crea un parallelo tra un re orgoglioso dell’Assiria e Lucifero (Isaia 14:12: “Come sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio del mattino!”).
Satana spesso impersona o imita Dio nelle sue diverse funzioni. Un esempio eclatante si trova nel Libro di Mosè 1:12-22, dove Satana “venne a tentare” Mosè, chiedendogli di adorarlo, dopo che Mosè aveva appena visto Dio nella sua grande gloria.
Quando Mosè rifiutò, riconoscendo la differenza di gloria tra Dio e Satana, il Maligno inveì e gridò: “Io sono l’Unigenito, adorami” (Mosè 1:19).
Mosè continuò a resistere e a invocare Dio; allora “Satana cominciò a tremare e la terra tremò” prima di “andarsene” (Mosè 1:21-22).
Perché Helaman paragonò Cristo ad una roccia?
Nell’immaginario della Bibbia ebraica, le rocce sono un luogo di rifugio e di sicurezza dalle tempeste, dalla grandine e dagli strali nel turbine, e il Signore è in definitiva la roccia e il rifugio di Israele.
Scritture come Isaia 25:4 descrivono Geova come un luogo di rifugio dalla tempesta, quando arrivano i momenti di difficoltà.
Altri, come Isaia 28, descrivono il Signore come la pietra angolare del tempio, un fondamento sicuro su cui costruire.
L’immagine comune a questi passaggi, secondo cui il Signore è la Roccia, ispira la fede nell’idea che, nonostante tutto ciò che l’avversario ha da lanciare contro i credenti, essi possono cercare rifugio e sicurezza in Cristo.
Possono essere certi che se costruiscono la loro vita su di Lui, sulla Sua Espiazione e sul Suo Vangelo, costruiranno su fondamenta sicure e protette.
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Alla fine dei tempi, Cristo verrà con le sue aste e le sue frecce per salvare i giusti e distruggere i malvagi.
In Helaman 5:12, Helaman descrive una situazione in cui Satana, e non il Signore, arriva in preda all’ira con tempesta, grandine e strali nel turbine, per attaccare non i malvagi, ma i giusti.
Satana si è appropriato di questa funzione della Divinità e attacca i giusti con tutta la sua potenza infernale.
In queste circostanze, Helaman desiderava che i suoi figli, Nefi e Lehi, ricordassero l’importante principio scritturale, ripetuto molte volte nelle parole dei profeti sia del Vecchio Mondo che del Nuovo, secondo cui Cristo è la Roccia, un luogo di rifugio, sicurezza e stabilità.
È probabile che Helaman si aspettasse che l’immaginario da lui usato avrebbe richiamato alla loro mente molti passi scritturali correlati, come quelli discussi sopra.
Le parole di Helaman condividono questo contesto comune con la parabola conclusiva di Gesù dell’uomo saggio che costruì la sua casa sulla roccia.
In 3 Nefi, Gesù dichiarò che coloro che si attengono alla Sua dottrina e fanno le cose da Lui comandate costruiranno sulla Sua roccia, “e le porte dell’inferno non prevarranno contro di loro” (3 Nefi 11:39; 14:24; 18:12-13).
Quando Nefi e Lehi andarono a predicare il Vangelo tra un popolo dal cuore duro, sapevano che Satana avrebbe fatto del suo meglio per tentarli, scoraggiarli e distruggerli.
Scelsero di ripetere queste potenti parole del padre per ricordare a loro stessi in chi potevano confidare e su quali fondamenta potevano costruire la loro casa spirituale in modo che non venisse mai rimossa.
L’anziano Neil L. Andersen del Quorum dei Dodici Apostoli ha recentemente ammonito:
Non lasciate che i turbini vi trascinino nell’abisso…Edificate le vostre fondamenta più saldamente sulla roccia del vostro Redentore…
Abbracciate più profondamente il Suo amore, la Sua misericordia e la Sua grazia, e i potenti doni della Sua Espiazione.
Se lo farete, vi prometto che vedrete i turbini della vita per quello che sono: prove, tentazioni, distrazioni o difficoltà che vi aiutano a crescere.
E se vivrete rettamente anno dopo anno, vi assicuro che le vostre esperienze vi confermeranno ripetutamente che Gesù è il Cristo. La roccia spirituale sotto i vostri piedi sarà più solida e sicura.
Perché Helaman paragonò Cristo ad una roccia? È stato pubblicato su Why Did Helaman Compare Christ to a Rock? Questo articolo è stato tradotto da Ginevra Palumbo.
Grazie Ginevra per questa ottima traduzione