In Matteo 20:6-7 troviamo la parabola dei lavoratori della vigna:

“Ed uscito verso l’undicesima, ne trovò degli altri in piazza e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi? … Egli disse loro: Andate anche voi nella vigna.”

La parabola dei lavoratori della vigna: i precedenti

Mentre si recava a Gerusalemme per l’ultima volta, Gesù insegnò dottrine molto esigenti ed esaltanti relative al matrimonio e alla consacrazione.

Il Maestro rispose poi alle preoccupazioni legate a queste dottrine che alcuni dei suoi discepoli avevano, riguardo alla salvezza e a chi sarebbe stato il maggiore in cielo.

Gesù formulò con tenerezza il suo ammonimento attraverso una parabola su dei lavoratori della vigna assunti in ore diverse.

Attraverso questa parabola, Egli dimostrò come tutti coloro che intraprendono il sentiero dell’alleanza e perseverano fino alla fine nel seguirLo saranno benedetti con l’esaltazione e la vita eterna, come il Signore ha stabilito.

lavoratori della vignaIn questa parabola, Dio viene paragonato ad un padrone di casa “il quale, in sul far del giorno, uscì a prender ad opra de’ lavoratori per la sua vigna” (Matteo 20:1).

Dopo aver stretto un patto con alcuni operai per lavorare nella sua vigna, l’uomo torna altre quattro volte sulla piazza del mercato – alla terza, alla sesta, alla nona e all’undicesima ora – per assumere altri operai.

Sebbene questa parabola descriva accuratamente le pratiche di assunzione dei lavoratori a giornata ai tempi del Nuovo Testamento, essa è insolita nel senso che i lavoratori ad ore non venivano mai assunti per mezza giornata.

L’assunzione di lavoratori a giornata in ritardo mostra quanto sia grande e urgente il lavoro che il padrone di casa deve svolgere. È probabile che quest’ultimo voglia massimizzare la mietitura

prima che il raccolto sia troppo maturo o troppo tardivo o che il tempo diventi cattivo.

Allo stesso modo, Dio si preoccupa di tutti i Suoi figli ed è costantemente all’opera per assicurarsi che tutti noi abbiamo l’opportunità di essere raccolti nel suo granaio.

Logica dell’uomo vs logica di Dio

Logica dell’uomo vs logica di DioQuesta parabola si discosta ulteriormente dalle aspettative consuete di una mentalità mortale quando tutti gli operai vengono pagati al termine della giornata.

Partendo dagli ultimi fino ai primi, gli operai ricevono tutti lo stesso compenso – un denaro, ovvero la paga giornaliera standard dell’epoca – indipendentemente dal momento in cui sono stati assunti e hanno iniziato a lavorare nella vigna.

Questa apparente ingiustizia porta alcuni degli operai assunti all’inizio della giornata a lamentarsi della generosità del padrone di casa:

“E ricevutolo, mormoravano contro al padron di casa, dicendo: Questi ultimi non han fatto che un’ora e tu li hai fatti pari a noi che abbiamo portato il peso della giornata e il caldo” (Matteo 20:11-12).

Tali commenti suscitano il dolce rimprovero del padrone di casa:

“Amico, io non ti fo alcun torto; non convenisti meco per un denaro? Prendi il tuo, e vattene; ma io voglio dare a quest’ultimo quanto a te. Non m’è lecito far del mio ciò che voglio? o vedi tu di mal occhio ch’io sia buono? (Matteo 20:13-15).

Sebbene Gesù non dica quale sia stata la reazione degli operai dopo questa correzione, questa parabola ci costringe, in qualità di discepoli di Cristo, a rivalutare le nostre aspettative riguardo alla natura delle benedizioni che Dio offre e dà a tutti i Suoi figli.

Mentre in un’economia mortale avrebbe senso aspettarsi una maggiore retribuzione per un maggior numero di ore di lavoro, non è questo l’ordine del cielo.

Coloro che intraprendono il sentiero dell’alleanza all’inizio del giorno e lavorano con il Signore saranno tanto benedetti quanto coloro che lo intraprendono al crepuscolo.

Quindi, non solo “gli ultimi… saranno primi e i primi ultimi” (Matteo 20:16), ma “i primi saranno uguali agli ultimi e gli ultimi saranno uguali ai primi”.

Grazie alla bontà del Signore, i “lavoratori della vigna” che sono stati assunti all’inizio della giornata non devono sentirsi in alcun modo offesi.

Come promesso, hanno ricevuto la loro paga. Anzi, tutti possono gioire insieme del fatto che il Signore è così misericordioso da offrire le stesse benedizioni a tutte le persone che sono venute a lavorare per Lui.

Alcune interpretazioni delle diverse ore di assunzione

lavoratori della vignaAlcuni studiosi di questa parabola sostengono che si riferisca allegoricamente ai Gentili che accetteranno e seguiranno prontamente gli insegnamenti di Gesù Cristo per primi, mentre i Giudei e la casa d’Israele arriveranno per ultimi perché saranno lenti a riconoscerLo.

Sebbene questa sia una lettura plausibile, è più probabile che in questo contesto Gesù si stesse riferendo ai discepoli che Lo avevano seguito fin dal primo giorno… in contrapposizione ad altri che erano arrivati nel secondo e terzo anno del Suo ministero.

Inoltre, è anche possibile estendere oltre l’interpretazione delle parabola e intendere i discepoli che si uniscono alla prima ora come quelli della prima dispensazione, con le successive dispensazioni del Vangelo che si realizzano quando il Signore si mostra di nuovo e chiama nuovi profeti.

In Dottrina e Alleanze 88:51-61, il Signore descrive come Egli opera con i Suoi discepoli nelle varie ore del giorno. Quando il Signore visita ogni servitore, questi gode “della luce del volto del suo Signore”.

In questo scenario, coloro che lavorano con il Signore nella prima ora potrebbero rappresentare l’Eden e la dispensazione di Adamo.

L’undicesima ora, come evidenziato in Dottrina e Alleanze 33:3, rappresenterebbe gli ultimi giorni, preparatori della dodicesima ora e della seconda venuta del Signore.

la parabola dei lavoratori della vigna: Una dimostrazione di amore e misericordia

In definitiva, la parabola dei lavoratori della vigna dimostra l’amore, la giustizia e la misericordia di Dio verso i Suoi figli. Egli ama tutti i Suoi figli e desidera che vengano a Lui.

Una dimostrazione di amore e misericordiaLavora incessantemente nella Sua vigna e chiama altri ad unirsi a Lui nell’opera, specialmente adesso che il tempo sta per scadere e le necessità e le opportunità di successo si fanno sempre più critiche.

Questa parabola dimostra anche che Dio è un Dio di alleanze. In quanto tale, Egli onorerà sempre le Sue promesse.

Egli darà una giusta ricompensa a tutti coloro che hanno stipulato delle alleanze con Lui e si sono sforzati di rispettarle.

In effetti, le alleanze costituiscono il fulcro del Vangelo di Gesù Cristo e tutte le persone sono invitate a stringere queste sacre alleanze quando partecipano alle ordinanze del Vangelo e adempiono la volontà del Padre (vedere Matteo 7:21-23; 3 Nefi 14:21-23).

Così come gli operai della parabola dei lavoratori della vigna si unirono all’opera in diversi momenti della giornata e a ciascuno fu data generosamente la stessa ricompensa, anche le persone che nel corso dei secoli si uniranno al sentiero dell’alleanza in diversi momenti saranno ugualmente ricompensate.

Infatti, il Signore sa che coloro che furono assunti nel tardo pomeriggio avevano trascorso l’intera giornata aspettando pazientemente al mercato, sperando che qualcuno desse loro l’opportunità tanto desiderata di unirsi al Signore e di conficcare le loro falci con tutte le loro forze (vedere DeA 4:4).

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Misericordiosamente, il Padre Celeste è più interessato a ciò che diventiamo in questa vita, a mano a mano che progrediamo lungo il sentiero dell’alleanza del piano di salvezza che conduce alla vita eterna.

Non è importante quanto velocemente, quanto presto o quanto abilmente ci muoviamo. A Dio interessa molto meno dove siamo rispetto a dove siamo diretti (vedere Ezechiele 18:21-23).

Alla luce di tutto ciò che questa parabola ci insegna sul Signore, l’anziano Jeffrey R. Holland ha spiegato:

“Questa parabola — come tutte le parabole — non parla in realtà di lavoratori e compensi più di quanto altre non parlino di pecore e capre.

Questa è una storia sulla bontà di Dio, sulla Sua pazienza e il Suo perdono, e sull’Espiazione del Signore Gesù Cristo. È una storia sulla generosità e la compassione. È una storia sulla grazia.

Evidenzia il pensiero che ho udito molti anni fa secondo cui la cosa che, senza dubbio, Dio ama di più dell’essere Dio è l’emozione data dall’essere misericordioso, soprattutto con chi non se lo aspetta e spesso sente di non meritarselo.”

Cosa ci insegna la parabola dei lavoratori della vigna sulla bontà di Dio? È stato pubblicato su What Does the Parable of the Laborers in the Vineyard Teach about God’s Mercy? Questo articolo è stato tradotto da Ginevra.