Come sviluppiamo il tipo di fede che fa sì che i miracoli si realizzino nella nostra vita?

Come possiamo trasformare la nostra fede da un semplice credere nella verità, al tipo di fede che apre i poteri del cielo? Sono un nuovo iscritto e mi piacerebbe avere la tua opinione riguardo ad un paio di questioni.

Sviluppare il tipo di fede che porta i miracoli

Primo, la fede si sviluppa mettendola in pratica. Quindi credo che abbiamo bisogno di una definizione di fede per poter spiegare questo concetto. In realtà, ci sono sia definizioni generiche che specifiche di fede. Eccone alcune:

La fede è la forza che spinge all’azione.

Se si vuole accrescere la fede, si deve agire! Nessuno agisce senza avere fiducia che qualcosa di positivo accadrà. Questo livello di fiducia è la fede che spinge ad agire. La fede si dimostra quando è seguita dall’azione.  

Ecco un’altra definizione di fede.

Avere fede significa attaccarsi saldamente ad essa fino a quando l’opera è compiuta.

Se ci si ferma prima di raggiungere il successo, vuol dire che manca la fede necessaria per vederlo. Perciò si potrebbe dire che la fede è il precursore della realtà. Ciò porta ad un’altra definizione:

“Come la memoria è il registro mentale dei fatti del passato, così la fede è il registro mentale delle cose future… Agire nel presente trasforma la fede nel futuro, in memoria del passato”

Questo concetto è coerente con quello delle definizioni del Libro di Mormon:

“E ora, come ho detto riguardo alla fede, la fede non è l’avere una conoscenza perfetta delle cose; perciò se avete fede, sperate in cose che non si vedono, ma che sono vere (Alma 32:21).”

Di conseguenza, secondo Alma, se hai fiducia in qualcosa che non è vero allora non è fede, e ovviamente non accadrà, poiché non è vero. E questo ci porta alla famosa definizione di Paolo:

“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono (Ebrei 11: 1).”

Non possiamo vedere le cose che non sono ancora accadute. Ma l’evidenza che accadranno è l’esistenza della fede, perché essa permette di realizzarle. Questo ci porta ad un’altra definizione di fede:

Avere fede è comportarsi come se avessimo la conoscenza.

Ora stiamo arrivando al punto! Il fulcro della fede è la fiducia riposta nel Signore Gesù Cristo. Egli disse – e i suoi discepoli ne portarono testimonianza – che sarebbe tornato a vivere dopo essere stato messo a morte – cioè il Suo corpo sarebbe risorto.

La portata della resurrezione è così vasta che i suoi benefici abbracciano tutti gli esseri viventi: piante, animali, insetti e al di sopra di tutto, l’uomo stesso! Se abbiamo fede nel Signore Gesù Cristo, agiremo come se avessimo una conoscenza completa di qualcosa.

Ancora una volta, abbiamo imparato che nella sua sofferenza infinita, iniziata nel Giardino e terminata sulla croce, Gesù prese su di sé la responsabilità di tutti i peccati, di tutte le persone, in tutti i mondi, di tutte le epoche!

Così, si sottomise ad una pena infinita, sufficiente a pagare il prezzo intero per una giustizia eterna per TUTTI I PECCATI COMMESSI.

Poi, ci disse che, se ci pentiamo dei nostri peccati, cioè se cambiamo il nostro carattere in modo da non commettere gli stessi errori, e siamo battezzati per ricevere la remissione di quei peccati da chi detiene l’autorità, e viviamo fedelmente le alleanze di obbedienza al vangelo, di cui il nostro battesimo è un simbolo, il nostro Padre in cielo, attraverso i meriti del grande sacrificio espiatorio del nostro Salvatore, ci perdonerà dei peccati che abbiamo commesso e noi non saremo più responsabili per loro.

Esercitare la fede nel Signore Gesù Cristo vuol dire vivere sforzandosi di osservare tutti i comandamenti che ci ha dato per avere una vita retta, con la piena e fiduciosa aspettativa che i nostri peccati sono già stati perdonati e siamo puliti e puri davanti al Signore.

In DeA 58: 42-43 puoi trovare qualche chiarimento relativo a questo principio.

“Ecco, colui che si è pentito dei suoi peccati è perdonato, e io, il Signore, non li ricordo più.

Da questo potrete sapere se un uomo si pente dei suoi peccati – ecco, li confesserà e li abbandonerà.”

Questa scrittura non dice che sarà perdonato, ma È perdonato.