Come Santi degli Ultimi Giorni, abbiamo capito che la decima è una benedizione, ma a volte, può essere difficile vedere i modi attraverso cui essa davvero benedice la nostra vita.
Date un’occhiata a questi cinque modi incredibili che i ricercatori hanno scoperto su come la decima e la beneficenza ci rendano più felici, più sani e facciano prosperare di più le persone.
La decima conduce alla prosperità
“Il valore della carità non è limitato a coloro che ricevono i servizi resi possibili dal donare. Al contrario, la carità scatena sostanziali benefici nei donatori stessi.” (“Donare ci rende prosperi?”)
La scienza
Nel 2008, Arthur C. Brooks ha esaminato i dati del 2000 relativi al sondaggio Sociale della Comunità Benchmark Capital, per determinare la relazione tra la beneficenza e il reddito.
Brooks ha scoperto che il livello di reddito è aumentato, così ha calcolato la percentuale di persone che hanno dato dei contributi alla beneficenza.
Nella più alta categoria di reddito, il 94% delle persone ha dato contributi alla beneficenza e il 74% ha fatto donazioni alle cause religiose, in particolare.
Molti hanno sostenuto che questi risultati si adattano alla spiegazione economica comune che, con un reddito più alto, arriva una maggiore capacità di dare, ma lo studio di Brooks ha trovato questa spiegazione troppo semplicistica.
Invece, ha scoperto che “la carità e la prosperità si rafforzano a vicenda”, cioè quanto più diamo, più diventiamo prosperi, e quando si diventa prosperi, si tende a donare di più (“Donare ci rende prosperi?”).
Che cosa ci insegna, questo, sulla decima?
Abbiamo sentito più e più volte dire: il Padre celeste ci ha promesso che quando paghiamo la decima, Egli “aprirà le cateratte del cielo, e verserà su di noi tali benedizioni, che non vi sarà spazio sufficiente per riceverle” (Malachia 3:10).
Ma, spesso, consideriamo queste benedizioni come puramente economiche. Noi diamo parte del nostro reddito, quindi questo significa che dovremmo ricevere indietro dei soldi, giusto?
Non proprio, no. La prosperità è molto di più che il vostro reddito annuo. Il miracolo della decima è che ci insegna quegli attributi cristiani che ci aiutano a diventare santi più prosperi, non necessariamente solo Santi più ricchi.
La decima ci insegna a fare bilanci, a lavorare sodo e ad investire in cose che ci stanno a cuore.
Ci mostra le nostre priorità e in cosa dovremmo spendere i nostri soldi. Di conseguenza, noi diventiamo il tipo di persone che hanno l’etica del lavoro, la prospettiva e il senso economico di essere prosperi, indipendentemente dal nostro reddito.
Se stiamo solo investendo nella decima, sperando che avremo della ricchezza materiale in cambio, questo ci allontana dalle benedizioni più importanti e significative dell’eternità, che la decima ci porta.
La decima costruisce una felicità duratura
“Le persone più felici danno di più e dare rende le persone più felici, in modo tale che la felicità e la donazione possono operare un ciclo di feedback positivi (con persone più felici che danno di più, e sono sempre più felici e danno ancora di più)” (“I buoni sentimenti nel donare”).
La scienza
La felicità ha poco a che fare con quanti soldi si hanno e più a che fare con il modo di vedere e spendere quei soldi.
Nel 2008, i ricercatori di Harvard e dell’Università della British Columbia hanno chiesto ad un campione di 632 americani di valutare il loro livello generale di felicità, così come quanti soldi spendono ogni mese per le bollette, per sè stessi, per gli altri e per le donazioni ad enti di beneficenza.
I risultati dello studio hanno dimostrato che coloro che spendono (relativamente) più per gli altri, hanno un maggiore livello di felicità generale, mentre il costo delle spese personali non ha influenzato la felicità (“Spendere soldi per altri, promuove la felicità”).
In uno studio successivo, gli stessi ricercatori hanno cercato di determinare se questo aumento di felicità fosse dovuto alla beneficenza.
Ai partecipanti sono stati dati 5 o 20 dollari e alla metà di essi è stato chiesto di spendere quei soldi per sè stessi, mentre all’altra metà è stato chiesto di spendere i soldi per delle donazioni o per dei regali per gli altri.
È stato chiesto ai partecipanti quale fosse il loro livello generale di felicità all’inizio e alla fine della giornata, e coloro che sono stati invitati a spendere soldi per gli altri erano più felici, alla fine della giornata.
“È interessante notare che la quantità di denaro che le persone avevano non ha influenzato la loro felicità, quella sera, il che suggerisce che come le persone hanno speso il loro denaro era più importante di quanti soldi avessero ricevuto” (“I buoni sentimenti nel donare”).
Che cosa ci insegna, questo, sulla decima?
Nonostante gli evidenti benefici della spesa assistenziale, questi ricercatori sono rimasti sorpresi di constatare che le persone dedicano più di dieci volte tanto denaro per sè stessi, che per gli altri.
E la maggior parte delle persone pensa che questo tipo di spesa personale, aumenti la loro felicità più che la spesa per la beneficenza (“Spendere soldi per altri, promuove la felicità”).
Come Santi degli Ultimi Giorni, siamo benedetti a vivere in una Chiesa che comprende la base fondamentale per la felicità, gli attributi e i valori che ci avvicinano al nostro Salvatore.
Quando diamo e ci concentriamo sulle questioni della ricchezza spirituale, non solo materiale, siamo più felici.
La decima insieme alle offerte di digiuno ci permette di ricevere questo aumento del livello di felicità, a prescindere dalla nostra situazione e indipendentemente da quanto denaro entra nelle nostre buste della decima.
Non solo, ma la regolarità della decima fornisce una fonte continua e costante di felicità. Ciò che questi ricercatori hanno osservato è che donare una volta, contribuisce ad una felicità effimera e all’auto-soddisfazione.
Ma essere coinvolti in attività (o in una chiesa), che richiedono uno sforzo e l’impegno attivo del donare e continuare a dare “può rappresentare un percorso più promettente per la felicità duratura” (“Spendere soldi per altri, promuove la felicità”).
La decima costruisce legami sociali
“Questa importanza dei legami sociali ci porta alla particolare brillantezza della decima. Resa come la maggior parte delle persone immagina – ovvero dando generosamente alla propria chiesa locale – la decima aiuta a costruire una rete sociale: una fiorente comunità di persone che si prenderanno cura di voi, pregheranno per voi e vi aiuteranno in tempi difficili” (USA Today: “La decima compra la felicità?”).
La scienza
Sacrificare per gli altri e spendere soldi per le cose che legano insieme le comunità, porta una maggiore felicità e soddisfazione. E’ più utile, perché è un investimento che è più grande e potenzialmente ha una portata più vasta che l’investire in noi stessi.
In uno studio condotto nel 2011, ad 80 persone scelte a caso dal campus dell’Università della British Columbia è stato chiesto 1) di descrivere l’ultima volta che hanno speso 20 dollari per qualcuno vicino a loro o 2) di descrivere l’ultima volta che hanno speso 20 dollari per qualcuno a cui non erano molto vicini, e come quelle spese li facessero sentire.
Dai risultati dello studio è emerso che “spendere soldi per le persone che conosciamo bene porta a livelli più elevati di felicità, che spendere soldi per dei conoscenti” (“E’ il destinatario che conta?”).
Che cosa ci insegna, questo, sulla decima?
Investire nei legami sociali e nelle comunità, ci fornisce un sistema di supporto di persone che hanno a cuore e si prendono cura di noi.
E ci sentiamo più felici quando possiamo prenderci cura degli altri, a turno.
La decima ci consente di investire nella splendida opera della Chiesa, un’organizzazione che noi conosciamo e che ci rende orgogliosi di farne parte.
Le offerte di digiuno, in particolare, ci permettono di donare a quelli immediatamente vicini a noi, nei nostri rioni, per costruire l’unità e una comunità più forte.
Poiché entrambi questi tipi di beneficenza sono associati con i gruppi con cui abbiamo forti legami sociali, sono più significativi e costruiscono maggiore felicità, che il donare o fare la carità una tantum per una persona o un gruppo con cui non siamo associati.
La decima aiuta ad eliminare lo stress
“Durante la Grande Depressione, alcuni dei nostri vescovi hanno osservato che i membri che hanno pagato la decima, erano in grado di sostenere le loro famiglie in modo più efficace, rispetto a quelli che non lo hanno fatto.
I contribuenti alla decima tendevano a mantenere la loro occupazione, godere di buona salute, ed essere liberi dagli effetti più devastanti della depressione economica e spirituale” (“La decima”, Dallin Oaks).
La scienza
Nel 2010, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti ad uno studio, di impegnarsi in un gioco economico, un gioco durante il quale hanno avuto l’opportunità di donare alcuni dei loro soldi agli altri partecipanti.
Prima e dopo la partita, “sono stati testati i livelli di cortisolo, per capire come questi comportamenti influenzassero la salute dei partecipanti (il cortisolo è l’ormone che viene rilasciato per aiutare a regolare il corpo, quando si è sotto stress).
I partecipanti che erano avari e donavano meno per gli altri, avevano un aumento più alto del livello di cortisolo, dopo la partita, in confronto ai partecipanti più generosi (“Sui costi dell’interesse del comportamento economico”).
Questo studio dimostra che quelli che danno più facilmente, sperimentano meno stress per quanto riguarda il denaro e che diminuire il livello di stress porta ad una migliore salute, così come alla felicità a lungo termine.
Che cosa ci insegna, questo, sulla decima?
Quando paghiamo la decima con la giusta mentalità, ci rendiamo conto che la fonte di tutta la nostra ricchezza, la nostra benedizione, i nostri talenti e le nostre opportunità, è il nostro Padre celeste.
Di conseguenza, non sperimenteremo tanto stress e frustrazione per quanto riguarda le lotte economiche o l’acquisizione di beni materiali, perché abbiamo fiducia nel nostro Padre celeste e cerchiamo determinati successi, che vanno al di là di questo mondo e delle sue sfide.
Con quella prospettiva a lungo termine, le fluttuazioni del mercato azionario o le riparazioni inaspettate o le bollette, non avranno il potere di abbatterci.
Invece, saremo in grado di “considerare i gigli, come crescono: essi non faticano e non filano” e sanno che “se dunque Dio veste così l’erba, quella che è oggi sul campo, e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi” (Luca 12:27-28).
La decima ci aiuta emotivamente, a qualsiasi età
“Prima dei due anni, i bambini più piccoli mostrano maggiore felicità nel dare agli altri, che nel ricevere per loro stessi. Inoltre, i bambini sono più felici, quando si impegnano in doni che hanno un costo, dando delle proprie risorse, rispetto a quando danno la stessa cosa, a costo zero” (“Dare conduce alla felicità nei bambini”).
La scienza
Uno studio condotto nel 2012 ha rilevato che i bambini sentono e mostrano la gioia di condividere e sacrificarsi per gli altri, anche in giovanissima età.
Per lo studio, ai più piccoli sono stati portati dei fantocci e poi sono stati dati loro dei giocattoli, che erano di loro proprietà e altri che il ricercatore “aveva trovato”.
I bambini sono stati, poi, invitati a condividere uno di questi divertentissimi giochi trovati, con il burattino, e, poi, hanno chiesto loro di condividere uno dei propri giochi.
Gli osservatori hanno studiato i bambini e il loro livello di felicità e hanno scoperto che i bambini hanno trovato l’atto di dare emotivamente molto gratificante, e ancor di più lo è stato, quando sono stati in grado di dare qualcosa di proprio (“Dare conduce alla felicità nei bambini”).
Che cosa ci insegna, questo, sulla decima?
Mentre la decima ci stimola spiritualmente, socialmente ed economicamente, ci rafforza anche emotivamente. Riceviamo un senso di appagamento e di soddisfazione che ci tiene concentrati sul bene che possiamo fare e non fissati sui problemi che ci circondano.
E questa sensazione di felicità non è limitata dall’età. Come con tutti noi, i bambini sono benedetti con la luce di Cristo. Essi possono capire e sentire la differenza del retto vivere, anche se non sono ancora in grado di descrivere che cosa significhino quelle emozioni.
A causa di questo potenziale innato, i bambini dovrebbero essere incoraggiati sin dalla giovane età a donare la decima. Non si è mai troppo giovani per contribuire al lavoro del Signore o a sentire le benedizioni gratificanti che provengono dal pagamento di una decima.
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