Avere una testimonianza del vangelo di Gesù Cristo, non è una cosa statica. Si può accrescere o meno, a seconda di come essa viene nutrita. Quanto segue è una riflessione sulla natura della testimonianza, scritta da Aaron.
Nel momento in cui Aaron ha scritto quanto segue, era uno studente presso il Centro degli Studi del Vicino Oriente, della BYU, a Gerusalemme:
Il Golden Gate Bridge di San Francisco, in California, USA, è una notevole impresa di ingegneria.
Il ponte era parte di un’iniziativa, per alleviare il traffico dei traghetti e rendere il flusso di persone e materiali più facile, intorno alla zona di San Francisco.
Esso è stato inaugurato nel 1937 e, all’epoca, era il più grande ponte sospeso del mondo, e misurava 2,7 km.
Era stato dipinto con un bellissimo arancio vermiglio, per migliorare la sua visibilità nella nebbia e proteggerlo dal contenuto di sale nell’aria.
Il festival per commemorarne l’apertura è durato per 7 giorni, con interventi da parte dei leader della città, musica, balli e sfilate.
Per i seguenti 30 anni questo risultato architettonico, che è diventato un simbolo della città, è rimasto praticamente intatto. Nel 1968 era chiaro che il ponte fosse affetto da un’enorme quantità di corrosione. Venne messo in atto un programma per ridisegnare completamente la struttura.
Da allora, un equipe permanente di 17 lavoratori del ferro e 38 pittori, ha lavorato continuamente per fermare la corrosione e mantenere l’integrità del ponte.
Senza questa costante manutenzione, era più che certo che questa struttura avrebbe ceduto al sale corrosivo, ai venti potenti e al peso costante della gravità.
In molti modi, la storia del Golden Gate Bridge è analoga alla nostra testimonianza del vangelo.
Ci vuole una grande quantità di tempo, fatica e pazienza per costruire una testimonianza del vangelo di Gesù Cristo, e se uno non è attento a proteggerla dagli elementi corrosivi, essa cadrà.
Costruire la nostra testimonianza del Vangelo
Non è stato un compito semplice, creare il Golden Gate Bridge. Allo stesso modo, la nostra testimonianza del vangelo viene spesso costruita a pezzi. L’anziano Richard G. Scott, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, ha detto:
“La testimonianza del vangelo è l’essenza stessa del carattere, tessuto con i fili nati da innumerevoli decisioni corrette. Tali scelte sono fatte con fiduciosa fede in cose che si credono e che, almeno inizialmente, non si vedono”.
E’ una cosa interessante il fatto che dobbiamo obbedire perché abbiamo una testimonianza del vangelo, ma per ottenere una testimonianza del vangelo dobbiamo obbedire.
E’ per questo motivo che i missionari mormoni sono diretti nel richiedere impegni a coloro che si fanno delle domande sulla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Questo è il metodo più efficace per la conversione, perché porta le persone al di fuori del mondo. Si deve effettuare la scelta di credere, di seguire i suggerimenti dello Spirito Santo e la guida dei missionari.
Bisogna scegliere di entrare nel ciclo di obbedire per costruire una testimonianza del vangelo e costruire una testimonianza per obbedire ai comandamenti di Dio.
Nella mia vita questo è stato davvero l’esempio di ciò che è accaduto. Non riesco a pensare ad un momento in cui ho guadagnato elementi della mia testimonianza del vangelo, senza prima obbedire.
Ricordo il momento specifico della giornata, e chi era lì quando ho ricevuto una forte testimonianza che mantenere la santità della domenica è un vero comandamento.
Avevo tredici anni ed ero seduto sul sedile posteriore della nostra macchina di famiglia, mentre stavamo andando a visitare mio fratello e la sua famiglia.
Mentre stavamo guidando, ho guardato fuori dalla finestra e ho visto tutta la gente che andava a fare shopping, che lavorava e andare avanti con la propria vita quotidiana.
Dissi a mia madre fin da subito che ero contento che avessimo una famiglia e una chiesa che considera la Domenica come il giorno speciale per rendere il culto.
Mia madre si rivolse a me e disse: “E’ così perché hai una testimonianza di quel principio del Vangelo”.
Mi ricordo di aver avuto una sensazione unica di pace in quella macchina, mentre lo Spirito Santo mi stava testimoniando che era vero, che la legge del sabato è un comandamento di Dio.
Se non avessi avuto una testimonianza del vangelo prima di allora, l’avevo ricevuta certamente dopo aver fatto quel giro in macchina.
Da quel giorno, ho sempre obbedito alla legge del sabato, non perché fosse una tradizione di famiglia, ma perché avevo sentito la conferma di Dio, tramite lo Spirito Santo, a cui avrei dovuto obbedire.
L’anziano John K. Carmack, del Primo Quorum dei Settanta della Chiesa mormone, ha spiegato il principio di obbedire e ricevere, in un discorso tenuto nel 1988:
“Quando Dichiaro che so che questo Vangelo è vero, che Cristo vive, e che Ezra Taft Benson è il profeta di Dio, sto dicendo, in effetti, che il fare e servire mi hanno portato alla convinzione che questo lavoro è vero”.
Lo adoro. Mi piace l’idea che ottenere una testimonianza sia così semplice. Dobbiamo semplicemente obbedire e ricevere. Chiunque può farlo! Crescendo ho sempre sentito che la Chiesa era vera. Mi sentivo come se avessi ricevuto un’educazione abbastanza normale. Sono andato al seminario SUG e alle riunioni della chiesa.
Ho letto il Libro di Mormon e mi sentivo entusiasta di svolgere una missione. Quando sono arrivato al Centro di addestramento Missionario, però, mi sono sentito sopraffatto.
Mentre stavo imparando le dottrine che avrei insegnato nei seguenti due anni (l’espiazione di Gesù Cristo, la restaurazione del Vangelo tramite il profeta Joseph Smith e i comandamenti di Dio) ho cominciato a preoccuparmi.
Ero preoccupato che la mia testimonianza non fosse abbastanza forte per portare lo spirito a quelli cui avrei insegnato.
Ho cominciato a pregare e a digiunare che sarei stato benedetto con una forte testimonianza, per insegnare. Mentre pregavo, una sera, ho ricevuto l’impressione che mi era stato dato abbastanza e avevo bisogno di andare avanti.
Non era la risposta che volevo e aspettavo. Tuttavia, ho continuato a lavorare duro nei miei studi presso l’MTC e ho continuato a pregare con fede.
Verso la fine del mio soggiorno, ero nella sala celeste del Tempio di Provo, in Utah. Mentre pregavo, alzai gli occhi e vidi il dipinto del Salvatore.
In quel momento sentii un amore travolgente per il Salvatore e per la Sua espiazione. In quel momento, lo sentivo così reale per me! Sentivo che non ero solo uno dei miliardi di figli di Dio, ma che ero una persona che Dio aveva amato e curato profondamente.
Spesso ho riflettuto su quella forte esperienza spirituale e ho testimoniato a coloro che insegnavo. Dio ha risposto alla mia preghiera.
Il mantenimento di una testimonianza
Proprio come il Golden Gate Bridge, se una persona lascia la sua testimonianza intatta, essa si arrugginisce, si deteriora e diventa inutile, nel momento in cui la persona ne ha più bisogno.
Invece di concentrarci su come mantenere una testimonianza, guardiamo il tutto dal lato opposto, ovvero come distruggere una testimonianza.
L’anziano Charles Didier, membro del Quorum dei Settanta, dà un programma facile da seguire, in 6 passi:
“Non pregare: la porta alla rivelazione sarà chiusa. Non essere umile, ma ascolta la tua voce superiore. Non partecipare alle ordinanze del Vangelo, ma segui le pratiche del mondo.
Non seguire i dirigenti della Chiesa, ma sii critico con loro. Non ascoltare i profeti e non seguire il loro consiglio, ma interpreta le loro dichiarazioni secondo i tuoi desideri. Non obbedire ai comandamenti, ma vivi secondo i tuoi propri appetiti e desideri”.
Non è un caso che il processo per ottenere una testimonianza sia lo stesso processo del mantenerne una. Quindi, forse, la mia analogia tra la testimonianza e il Golden Gate Bridge non è perfetta, dato che non possiamo costruire la nostra testimonianza e mantenerla in tal modo.
L’anziano Carmack dei Settanta spiega, nel suo discorso alla conferenza: “Ho una scatola intera di domande senza risposta, nessuna di esse minaccia la mia testimonianza.
Nuove domande entrano in quella scatola regolarmente. Altre vengono fuori dalla scatola, dopo lo studio o un’esperienza”.
Persino un’Autorità generale ha domande senza risposta, a cui lavora attraverso lo studio e l’esperienza, e poi, di nuovo, continua ad avere domande senza risposta su cui ha bisogno di lavorare! Il Signore promette che un giorno coloro che osservano i Suoi comandamenti conosceranno tutte le cose:
Poiché così dice il Signore, Io, il Signore, sono misericordioso e benevolo verso coloro che mi temono, e mi diletto ad onorare coloro che mi servono in rettitudine ed in verità fino alla fine. Grande sarà la loro ricompensa ed eterna sarà la loro gloria.
E ad essi io svelerò tutti i misteri, sì, tutti i misteri del mio regno nascosti dai giorni antichi, e per secoli a venire, farò loro conoscere il beneplacito della mia volontà riguardo a tutte le cose che riguardano il mio regno.
Sì, anche le meraviglie dell’eternità, di cui hanno la certezza, e le cose a venire io le mostrerò loro, anche le cose di molte generazioni (Dottrina e Alleanze 76:5-8).
La mia speranza è che potrò continuamente costruire e mantenere una forte testimonianza e che essa diventerà l’ancora della mia vita.
Qualcosa che mi aiuterà e aiuterà coloro che sono intorno a me, ad avvicinarsi a Dio e che sia la forza e il sostegno di una vita di successo. Questo è il mio augurio per tutti i membri della Chiesa, in particolare per i nuovi convertiti.
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