In questi giorni, mi sono soffermata a leggere le notizie su quanto stia accadendo nel mondo. Il Giappone è alle prese con i giochi olimpici e, al tempo stesso, un tifone si è abbattuto su alcune sue città, provocando danni ingenti alle cose e morti e feriti tra la popolazione.

In Italia, in un momento gioioso di vacanze a Capri, un autobus è precipitato facendo perdere la vita al giovane autista, e causando molti feriti tra i passeggeri. Ancora non siamo usciti completamente dalla pandemia di Covid-19, e potrei continuare a lungo, citando notizie su notizie.

Ogni volta, di fronte a tutto questo, non posso che riflettere su quanto sia fragile la nostra esistenza e su quanto, di punto in bianco, tutto possa cambiare senza che ce ne rendiamo conto. È un pensiero angosciante, è vero.

Eppure, c’è un modo per poter superare l’angoscia ed il senso di impotenza che proviamo di fronte agli eventi tragici della nostra vita: il Vangelo di Gesù Cristo ci può portare speranza e serenità laddove vediamo tutto buio.

Dolore ed angoscia mutati in speranza e serenità

Durante la Conferenza Generale di Aprile 2021 de La chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, anziano S. Mark Palmer ha tenuto un discorso dal titolo “La nostra tristezza sarà mutata in letizia”. In questo discorso, egli racconta un evento tragico avvenuto nella sua vita:

Mio padre e mia madre allevavano ovini in Nuova Zelanda. Amavano la loro vita. Ancora giovani sposi, furono benedetti con tre figlie. La più piccola si chiamava Ann.

Un giorno, mentre erano in vacanza insieme al lago, Ann, che allora aveva diciassette mesi, si allontanò trotterellando. Dopo alcuni minuti di disperata ricerca, fu trovata in acqua senza vita.

Questo incubo causò un dolore indescrivibile. Anni dopo mio padre scrisse che parte dell’allegria lasciò la loro vita per sempre. Questo fece anche nascere un forte desiderio di trovare risposte alle domande più importanti della vita:

“Che cosa accadrà alla nostra adorata Ann? La rivedremo? Come potrà la nostra famiglia essere di nuovo felice?”.

Quando ho letto queste parole, mi sono resa conto che io stessa mi sono fatta quelle domande quando ho dovuto affrontare una perdita nella mia vita. E credo che ognuno di voi, ognuna delle persone che, in modo diretto o indiretto, vengano toccate da eventi tragici, si chiedano le stesse cose.

Qual è la risposta che ci diamo? Possiamo davvero superare il dolore, la paura, l’ansia, l’angoscia e trovare speranza e serenità nella nostra vita? Ecco come continua il racconto di anziano Palmer:

Alcuni anni dopo questa tragedia, due giovani missionari de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni giunsero alla nostra fattoria. Iniziarono a insegnare le verità contenute nel Libro di Mormon e nella Bibbia.

Tra queste verità vi è la certezza che ora Ann vive nel mondo degli spiriti. Grazie alla risurrezione di Gesù Cristo, anche lei risorgerà…

E insegnarono la dottrina preziosa e straordinaria secondo cui le famiglie possono essere unite per sempre dalla stessa autorità del sacerdozio che Gesù Cristo diede a Pietro, il Suo sommo apostolo.”

Ma è tutto vero?

Grazie alla resurrezione di Gesù Cristo, tutti noi risorgeremo. Le persone che ci hanno lasciato troppo presto, coloro che amiamo, persino coloro che ci sono antipatici (sì, proprio tutti noi), ognuno risorgerà. E non è finita qui.

Potremo stare insieme per sempre. La prima volta che i missionari mi hanno parlato di queste cose, il mio cuore ha sussultato. Al tempo stesso, però, la mia mente si è posta delle domande: “È tutto vero?

O sei tu che vuoi che sia vero perché non vuoi accettare di aver perso per sempre coloro che ami?”. Mi sentivo bene mentre i missionari mi insegnavano il Vangelo, ma una parte di me restava dubbiosa. Poi, mi hanno chiesto una cosa:

“Chiederai al Padre Celeste, in preghiera, se quello che ti abbiamo detto è vero?”.

Chiedere al Padre Celeste? Era una cosa che non avevo mai contemplato nella mia vita. Pregavo, sì, ma erano preghiere imparate a memoria. Oppure, parlavo con Lui facendo dei monologhi, senza fare domande e senza aspettarmi delle risposte.

Invece, in quel momento, ho scoperto di poter chiedere e di poter ricevere una risposta. Questo non significa non aver dei dubbi o non averne mai più.

Significa semplicemente che, per ogni dubbio, c’è un chiarimento, una risposta, una speranza. Il Padre Celeste ci raggiunge in modi diversi, ma fa in modo di arrivare ad ognuno di noi. Nel racconto di anziano Palmer, anche i suoi genitori hanno avuto un percorso diverso:

“Mia madre riconobbe immediatamente la verità e ricevette una testimonianza dello Spirito. Mio padre, invece, combatté per tutto l’anno successivo diviso tra dubbi e suggerimenti spirituali…

Una mattina, dopo una notte insonne, mentre andava su e giù per la stanza, si rivolse a mia madre e disse: “Mi farò battezzare, ma sarà oggi o mai più”…

Molti anni dopo mio padre mi disse che se non fosse stato per la tragica morte di Ann, lui non sarebbe mai stato abbastanza umile da accettare il vangelo restaurato. Nondimeno lo Spirito del Signore instillò la speranza che ciò che i missionari insegnavano era vero”.

Ognuno di noi può davvero vedere la differenza nella propria vita, ed avere la certezza che, di fronte alle notizie tragiche che riceviamo, di fronte ad eventi che ci lasciano senza parole, possiamo cercare pace, speranza e serenità nel Vangelo di Gesù Cristo. Basta desiderarlo ed agire in base ai nostri desideri.

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Il Vangelo di Gesù Cristo, infatti, non è un qualcosa da vivere passivamente, richiede azione. E se noi lo seguiamo, troveremo la luce che ci farà andare avanti, anche nelle tenebre. Questo è quello che ci promette anziano Palmer:

Invito tutti coloro che stanno soffrendo, tutti coloro che lottano con i dubbi, tutti coloro che si chiedono cosa accada dopo la morte, a riporre la loro fede in Cristo. Vi prometto che, se desidererete di credere e poi agirete con fede e seguirete i suggerimenti dello Spirito, troverete gioia in questa vita e nel mondo a venire”.

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