In questo articolo ti spiegherò tutto quello che so sul design del tempio di Roma. Buona lettura!
Nella Conferenza Generale di ottobre del 2008, il presidente Thomas S. Monson annunciò la costruzione di cinque templi e l’ultimo annuncio fece sussultare la platea.
Un tempio, il cui design sarebbe stato influenzato da Michelangelo, sarebbe stato costruito a Roma, quella che viene spesso chiamata “Città Eterna”.
Il significato non sfuggì agli ascoltatori. Quella era la città in cui gli antichi apostoli avevano predicato e i primi santi erano stati martirizzati, uno dei punti centrali della Chiesa primitiva.
Era la prima città in cui erano avvenuti eventi biblici, ed ora avrebbe avuto un tempio, creando una connessione risonante tra il passato e gli ultimi giorni.
Uno di quegli avidi ascoltatori era Niels Valentiner, un architetto che aveva lavorato per la Chiesa, su molti altri templi. Pensò: “Se mi venisse chiesto di progettare uno di questi templi, non sarebbe fantastico?”
La mattina dopo, egli ricevette una chiamata con un invito a progettare il design del tempio di Roma. “Saremmo stati tutti in volo a lungo” ha detto, riferendosi al suo studio di architettura.
“Da quel giorno, iniziammo a parlare di come avrebbe dovuto essere il tempio, con oltre 100 diversi disegni su cui discutere”.
Una cosa fu decisa subito. “Ci sono voluti circa 30 secondi per capire che non avremmo emulato San Pietro o alcuni dei grandi edifici del Rinascimento” ha detto.
Queste sono icone che identificano la città di Roma come tesoro internazionale. “Allo stesso tempo, la Chiesa era molto desiderosa che fosse un progetto italiano con un design italiano”.
Dal momento che alcune delle architetture più commoventi e durature hanno caratterizzato le strade di Roma, questo ha offerto un’eccellente sfida per gli architetti.
Egli ha riferito: “Oltre ad essere chiaramente italiano, volevamo anche che avesse qualche riferimento storico, inclusi i concetti di design barocco, e volevamo che assomigliasse ad un tempio e venisse percepito come tempio, con dei sensazionali livelli di eccellenza e artigianato”.
“Gli americani non sempre capiscono l’architettura barocca, ma gli italiani sì. Volevamo che avessero familiarità con l’edificio”.
L’influenza di Michelangelo sul design del tempio di Roma
Nonostante le molte idee prese in considerazione dagli architetti, si ritornava sempre ad alcuni disegni originali che, all’inizio, Niels aveva disegnato sull’aereo, mentre tornava a casa da un viaggio a Roma.
L’idea, in gran parte, proveniva da Michelangelo e dal suo progetto di Piazza del Campidoglio, che un tempo era al centro della vecchia Roma.
Questo luogo era il punto più sacro per gli antichi romani e probabilmente anche per gli Etruschi quando regnarono su Roma.
Quando Michelangelo lo restaurò, creò una forma ovale o ellittica con una stella che trasmetteva l’idea che quello fosse il centro del mondo.
Un’altra fonte di ispirazione e è stata la chiesa ovale di San Carlino all’incrocio delle quattro fontane a Roma.
Anche il progetto del design del tempio di Roma diventò ellittico, con pareti interne ed esterne non costruite su angoli retti. Nel tempio, il design della stella riecheggia nel pavimento, nel soffitto e nella moquette.
Nel momento in cui entri, c’è un bellissimo tappeto con un ovale circondato da foglie e, all’interno dell’ovale, c’è la stella di Michelangelo.
Gli italiani, vedendolo, lo riconoscono immediatamente come italiano, cosa che diverse persone hanno menzionato durante i giorni di apertura al pubblico.
Questo particolare ha dato un aspetto piacevole ed unico a questo tempio. Niels ha dichiarato: “L’anziano David A. Bednar ha parlato del cerchio eterno della vita, dell’eterna connessione e dei riferimenti all’eternità.
L’anziano Ronald A. Rasband mi ha chiesto perchè avessimo scelto questo motivo?”.
Niels fu tentato di rispondere: “E’ stato appena spiegato”. Ma in seguito ci ha riflettuto: “Questo progetto è durato 10 anni e non è stato facile da portare a termine.
Eppure, guardando indietro, si notano tanti collegamenti, che non sempre si vedono e si apprezzano nel momento in cui accadono.
Adesso, guardando indietro, si può vedere come lo Spirito abbia lavorato in momenti di calma e tenera compassione, che vengono riconosciuti sempre dopo.
Idee, immagini e concetti che sono arrivati chiaramente e che hanno guidato le forze in quel momento, mentre non ci pensavamo molto su.
Anche se veniamo sempre aiutati, di tutti i templi su cui abbiamo lavorato, questo ha avuto più influenza e guida spirituale degli altri”.
“La forma ellittica ricorda Cristo che ti sta abbracciando” ha notato Niels.
Un’ispirazione, che non è stata notata in quel momento, l’hanno avuta mentre disegnavano quello che speravano divenisse un concetto di lavoro per la Chiesa in numerosi disegni che raffiguravano solamente una singola guglia rivolta ad est.
I fratelli guardarono i disegni e dissero: ‘Abbiamo bisogno di due guglie’ e quelle modifiche dovevano essere fatte entro una settimana.
“Eravamo davvero abbattuti, perché avevamo lavorato così duramente e a lungo su quel progetto” ha detto Niels “ma era chiaro che due guglie erano importanti, in modo da poterne vedere una da est e una da ovest.
Tutto questo è stato parte del processo di progettazione, che ha migliorato quello che alla fine è diventato il design del tempio di Roma”.
La piazza del Tempio di Roma
Niels non solo ha dovuto pensare al tempio, ma anche alla sua ambientazione: “Il punto di forza del progetto non è solo il tempio, ma anche il Centro Visitatori, gli altri edifici e la piazza in cui si trovano.
Questo parco di quindici ettari era di proprietà della Chiesa da molto tempo ed aveva un piccolo uliveto.
Quando il design del tempio di Roma fu concepito, gli alberi originali furono spostati vicino al parcheggio e, nella piazza, furono trapiantati alberi di ulivo che hanno quattro e cinquecento anni.
Gli ulivi rappresentano la pace e l’orto del Getsemani, che significa “luogo del frantoio”, il posto in cui Gesù fu così schiacciato e addolorato per il nostro bene”.
Il Christus e i 12 apostoli
Una delle aree più commentate e fotografate di questa nuova Piazza del Tempio di Roma è il Centro Visitatori con il suo Christus e i 12 apostoli, scolpiti da Bertel Thorvaldsen.
Niels ha detto che sembrava ci dovesse essere un modo per rappresentare simbolicamente il sacerdozio che ritorna a Roma.
Quindi, pensò di fare delle repliche di queste statue che si trovano oggi a Copenaghen, nella Cattedrale Nazionale della Danimarca, ma c’era un problema.
La maggior parte delle repliche che vedete del Christus e dei 12 apostoli sono copie di copie di copie e, una volta visto l’originale, sembrano inferiori. Non c’è una vera copia.
Lavorare il marmo al livello desiderato di eccellenza richiedeva una scansione degli originali usando la tecnologia moderna ed una nuova precisione. Ma come ci sono riusciti, lui e la sua squadra?
Niels è danese, quindi ha molti contatti nel Paese, ma non quelli di cui aveva bisogno. Ma “è successo proprio così”: stava guidando in macchina con qualcuno che aveva appena incontrato un ufficiale nella chiesa danese.
Furono dati dei contatti. Seguirono preghiere ed un lavoro di persuasione, finchè Niels poté recarsi in Danimarca ed ottenere il permesso per le scansioni.
Il processo di ricreare le statue collega il passato con la tecnologia di oggi, per ottenere un effetto nel Centro Visitatori che è innegabilmente sorprendente.
E così un altro punto venne collegato. “Quello che ho immaginato e sperato ha prevalso contro ogni previsione” ha detto Niels.
Questo tempio ellittico a Roma è stato dedicato questa settimana e la sua costruzione è stata guidata dallo Spirito, così come dalla fede e dal duro lavoro. Linea su linea.
Questo articolo è stato scritto da Scot e Maurine Proctor ed è stato pubblicato sul sito ldsmag.com. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
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