Per natura, sono sempre stata una persona curiosa. La mia mente è un turbinio di domande ed è sempre in tumulto per tutto.
Mi fa analizzare eccessivamente le cose, ma voglio essere sincera: ne vale la pena perché significa anche che sono BRAVISSIMA a inventare domande nel gioco “Cosa preferiresti…?”.
E in questa vita, cos’altro c’è di più importante di quello che preferisco?! Scherzi a parte, nel corso degli anni, mi sono posta centinaia, probabilmente migliaia, di domande relative alla Chiesa.
Ho scritto riguardo a molte di esse e ho ricevuto ancora più risposte.
Eppure c’è una domanda che continuo a farmi e ho realizzato che potrebbe accompagnarmi per tutta la vita:
Dio ama ciascuno dei Suoi figli e vuole che siano felici, quindi perché non perdona le relazioni omosessuali? Ma è davvero questa la domanda più importante che possa farmi?
La domanda sulle relazioni omosessuali non è strana: è una domanda che molti di noi si pongono perché amiamo così tanto i nostri fratelli e sorelle LGBTQ+.
Ma pochi giorni fa ho capito un’altra cosa: anche se questa domanda è sempre presente nella mia mente, non è quella a cui ho bisogno di rispondere per dimostrare che questa è la Chiesa di Dio e che sta effettivamente seguendo la Sua volontà.
Perché la domanda più importante, quella che conta più di ogni altra, utile a questo scopo, ha già avuto una risposta molto tempo fa, almeno per me.
L’unica domanda per la quale ho davvero bisogno di avere una risposta è: il Libro di Mormon è effettivamente la parola di Dio?
Guardare al di là del segno
Nel capitolo 4, Giacobbe, un profeta del Libro di Mormon, parla di un gruppo di persone che si erano allontanate dal Vangelo perché «guardavano al di là del segno».
In altre parole, queste persone erano rimaste intrappolate da tutte le loro domande, domande che erano probabilmente importanti e legittime, ma alla fine non indispensabili in quel momento.
Poiché erano così concentrate su un frammento relativamente piccolo del Vangelo, non erano in grado di vedere il quadro generale.
Nella grande valigia piena di trucchi, inganni e bugie di Satana, penso che questo sia quello più grande e più ingegnoso: la sua capacità di farci guardare al di là del segno.
È così che ottiene il meglio del meglio, le persone più fedeli, facendo in modo che mettano in discussione tutto ciò che sanno e talvolta, sfortunatamente, facendo loro perdere completamente la fede.
Può farci concentrare così tanto su una singola domanda, che dimentichiamo quella che la precede. La domanda che risponde a tutte le altre è “Il Libro di Mormon è vero?”.
Se la risposta a questa domanda è affermativa, significa che Dio Padre è reale, Gesù Cristo è Suo Figlio e Joseph Smith era veramente un profeta di Dio che ha tradotto un antico racconto.
Leggi anche: 13 domande frequenti sulla Chiesa e come rispondere
Se il Libro di Mormon è vero, significa che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è la Chiesa di Dio sulla terra ed è guidata da Gesù Cristo stesso.
E se Gesù Cristo è davvero il capo di questa Chiesa, significa che il profeta è il suo portavoce e ci sta mettendo a conoscenza di quella che è la volontà di Cristo.
E la volontà di Cristo è sempre migliore della nostra, anche quando non ha senso per noi, in questo dato momento.
Quindi la domanda non è “Perché è esistita la poligamia?” o “Perché solo gli uomini possono essere ordinati al sacerdozio?” o qualsiasi altra domanda comunque valida.
La domanda più importante e fondamentale è “Il Libro di Mormon è vero?” perché la risposta a questa domanda sostituisce ogni altra.
Dimostrare la validità della Chiesa tramite la domanda più importante
Ho visto così tante persone che ammiro allontanarsi dal Vangelo perché hanno iniziato a basare la verità della Chiesa sul principio sbagliato.
Ad esempio, collegano la domanda “La Chiesa è vera?” alle altre sulla poligamia, l’omosessualità, il sacerdozio, ecc.
Ma nessuna di queste cose prova la legittimità della Chiesa: il Libro di Mormon — e solo il Libro di Mormon — lo fa.
Legare “La Chiesa è vera?” a qualsiasi domanda diversa da “Il Libro di Mormon è la parola di Dio?” è come cercare le risposte ai compiti di biologia nel libro di inglese.
Non troverete le risposte alle domande, perché non è lì che si trovano.
Se l’avversario può indurci a basare la nostra testimonianza su una domanda arbitraria (per quanto valida, preoccupante o straziante possa essere) che in realtà non prova la legittimità della Chiesa, ci sta portando a guardare al di là del segno.
Quando non troviamo le risposte a queste domande – e talvolta non lo troveremo in questa vita – ci allontaniamo, dimenticando che quelle domande non sono quelle che convalidano la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni come chiesa di Cristo.
Tante persone abbandonano la loro fede non perché sono cattive o infedeli, ma perché non hanno posto la domanda giusta per trovare la risposta che stavano cercando.
L’intera ragione della nostra esperienza mortale
Ci saranno sempre delle cose nel Vangelo che non hanno senso per noi, ed è così per disegno divino.
Se Dio ci fornisse le risposte a tutte le nostre domande, non eserciteremmo la fede. La fede non ha scopo se comprendiamo tutto.
Se comprendiamo tutto, non abbiamo bisogno della fede perché possiamo dimostrare le nostre affermazioni e, se lo facessimo, tutti crederebbero in Dio non perché in realtà Lo amano e vogliono veramente essere come Lui, ma perché c’è una prova tangibile che Lui è lì e che saremo ricompensati per averlo seguito.
Quindi, ci sono domande in questa vita che possono rimanere senza risposta, ed è qui che entra in gioco la fede: la fede che serve a tenere duro, quando non comprendiamo tutto.
Dio non ci da e non ci darà tutto – ogni risposta alla nostra domanda, ogni benedizione che desideriamo – ma ci da abbastanza.
L’ “abbastanza” della nostra testimonianza che risponde alla nostra domanda se il Libro di Mormon sia vero.
Se abbiamo quella conoscenza, allora ne abbiamo a sufficienza, non importa quali altre domande possano sorgere – e sorgeranno.
Nel suo leggendario discorso “Salvezza per l’anima”, Jeffrey R. Holland ha esaminato proprio questo principio:
“Nel sogno di Lehi, un viaggio già difficile diventa ancora più difficile quando scende una bruma tenebrosa che ostruisce la vista del sentiero sicuro, ma stretto, che la sua famiglia e gli altri devono percorrere.
È doveroso notare che questa bruma tenebrosa scende su tutti i viaggiatori: quelli fedeli e determinati (potremmo dire gli eletti) e quelli deboli e indecisi.
Il punto focale della storia è che i viaggiatori che hanno successo resistono a tutte le distrazioni, incluso il richiamo di cammini proibiti e gli attacchi irridenti degli stolti e degli orgogliosi che hanno seguito quei cammini.
Il libro dice che coloro che erano protetti «spinsero innanzi i loro passi tenendosi costantemente [e aggiungerei, tenacemente]» alla verga di ferro che corre ininterrotta lungo il sentiero giusto.
A prescindere da quanto possa essere buia la notte o il giorno, la verga indica quel percorso solitario di redenzione.”
Proprio come la bruma tenebrosa è caduta su tutti, allo stesso modo, durante questa vita, tutti metteremo in discussione la nostra fede a causa delle varie preoccupazioni che abbiamo riguardo alla Chiesa.
Ma se ci aggrappiamo alla verga di ferro, ovvero il Libro di Mormon, allora possiamo resistere a qualsiasi domanda, tentazione e problema perché comprenderemo che, alla fine, le nostre domande sono secondarie rispetto alla testimonianza della veridicità di quel libro.
È solo quando lasciamo andare la verga, o dimentichiamo il fatto che la validità e la veridicità della Chiesa sono direttamente legate al Libro di Mormon, che vaghiamo e ci allontaniamo dal sentiero.
Ci saranno sempre molte domande, ma la validità della Chiesa — la sua veridicità — si riduce ad una ed una sola domanda, la domanda più importante: il Libro di Mormon è vero?
Qual è la domanda più importante che possiamo fare come membri della Chiesa? è stato scritto da Amy Carpenter e pubblicato su thirdhour.org. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
Commenti