Gesù — il vero e solo Salvatore e Redentore del mondo è un estratto del discorso “Jesus — Savior and Redeemer”, tenuto il 5 Settembre 1978 presso la Brigham Young University da Marion G. Romney, allora Secondo Consigliere nella Prima Presidenza.
Durante il periodo natalizio i nostri pensieri sono naturalmente rivolti alla vita e al ministero del Signore Gesù Cristo.
In armonia con tali pensieri, vi parlerò di come Egli divenne ed è il Salvatore e Redentore del mondo.
Comprendere la natura di Dio e Gesù Cristo
In primo luogo vorrei richiamare la vostra attenzione su alcuni principi fondamentali, essenziali per una giusta comprensione della Sua natura e del Suo ministero.
Il più importante tra questi principi fondamentali è la conoscenza di Dio Padre, dell’uomo e del rapporto tra i due.
Senza tale conoscenza sarebbe impossibile comprendere in che modo Gesù è il Salvatore e Redentore del mondo.
Il profeta Joseph Smith dichiarò:
“Il primo principio del Vangelo è conoscere con certezza il carattere di Dio, e sapere che è possibile parlare con Lui come un uomo parla con un altro uomo…” (testo originale in inglese tratto da Joseph Fielding Smith, comp., Teachings of the Prophet Joseph Smith, p. 345; da qui in avanti TPJS).
Nel resoconto della prima visione, il Profeta scrisse riguardo a Dio quanto segue:
… vidi esattamente sopra la mia testa una colonna di luce più brillante del sole, che discese gradualmente fino a che cadde su di me…
… io vidi due Personaggi il cui splendore e la cui gloria sfidano ogni descrizione, ritti sopra di me nell’aria. Uno di essi mi parlò, chiamandomi per nome, e disse indicando l’altro: QUESTO È IL MIO FIGLIO DILETTO. ASCOLTALO! (Joseph Smith Storia 1:16-17)
In seguito il Profeta affermò che “il Padre ha un corpo di carne ed ossa, tanto tangibile quanto quello dell’uomo” (DeA 130:22).
Disse altresì che “ se… Dio… si rendesse visibile, lo vedreste sotto forma di uomo — proprio come siete voi in tutta la persona, immagine e forma…” (TPJS, p. 345).
[…]
Le rivelazioni moderne ci aiutano a comprendere il ruolo di Salvatore e Redentore del mondo di Gesù Cristo
Conoscere gli insegnamenti del Profeta riguardo a Dio e avere una testimonianza personale della veridicità degli stessi, sono prerequisiti necessari per comprendere in che modo Gesù è il nostro Salvatore e Redentore del mondo.
Secondo per importanza al comprendere la natura di Gesù e della Sua missione, è comprendere “cosa” sono e “chi” sono gli uomini.
A proposito di questo il Signore ha rivelato che gli uomini sono anime e che un’anima è un essere duplice, composta da uno spirito e un corpo — che ognuno di noi è uno spirito rivestito di un corpo fisico.
Il Signore ha inoltre rivelato che Dio, un’anima immortale, esaltata, glorificata ed eterna, è il Padre dei nostri spiriti.
Erano i nostri spiriti quelli di cui parlava Paolo quando, durante un suo famoso sermone, disse: “ in lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo … Poiché di lui stirpe noi siamo” (Atti 17:28).
Le scritture confermano tale verità ripetutamente. Dio Padre stesso dichiarò che siamo suoi figli.
Al tempo in cui Mosè fu rapito su una montagna altissima,
… e vide Dio faccia a faccia, e parlò con Lui…
E Dio parlò a Mosè, dicendo: Ecco, Io sono il Signore Dio Onnipotente,
Ed ecco, tu sei Mio figlio. [Mosè 1:1-4]
Un’ altra verità di cui dovremmo ricordarci quando pensiamo a Gesù come nostro Salvatore è la legge universale secondo la quale, la progenie di ogni essere vivente ha in sé la capacità di diventare, quando pienamente matura, come i suoi genitori.
In armonia con questa legge, noi, che siamo la progenie di Dio, abbiamo il potenziale di diventare come Lui. Lo scopo del Vangelo è proprio quello di farci raggiungere la divinità.
Il Vangelo, spesso definito piano di Salvezza, è così chiamato poiché è il piano tramite cui e in base al quale noi, figli spirituali di Dio, veniamo sulla terra, riceviamo un corpo fisico, siamo posti tra le forze del bene e del male, riceviamo il nostro libero arbitrio e attraverso le scelte che facciamo sulla terra diamo prova di essere — o non essere — degni di ritornare alla presenza del Padre e ricevere la vita eterna, che è la vita di cui Dio e Gesù Cristo godono e di cui ci hanno dato la possibilità di godere.
Il Vangelo viene definito Vangelo di Gesù Cristo perché Egli, Gesù Cristo, fu il Primogenito di Dio nello spirito e si offerse, nel gran concilio degli spiriti nella vita preterrena, per venire sulla terra e mettere in atto il piano evangelico.
Salvatore e Redentore del mondo fin dal principio
Parlando di un Redentore del mondo, che il piano di salvezza richiedeva, il Padre disse in quel grande concilio:
Chi manderò? [Che sarebbe stato il Redentore] E rispose uno, simile al Figlio dell’Uomo: Eccomi, manda me. E un altro rispose, e disse: Eccomi, manda me. E il Signore disse: Manderò il primo.
E il secondo si adirò, e non mantenne il suo primo stato; e in quel giorno molti lo seguirono. [Abrahamo 3:27- 28]
Troviamo un seguito a questo racconto nel quarto capitolo del libro di Mosè, nei versetti da 1 a 4 — Mosè si trovava su una montagna e stava avendo un discussione con Satana; Mosè lo scacciò e lui se ne andò. E così il Signore apparve a Mosè e disse:
Quel Satana al quale hai comandato nel nome del mio Unigenito, è lo stesso che fu fin dal principio ed egli venne dinanzi a me [parlando del concilio nei cieli], dicendo: Eccomi, manda me, io sarò tuo figlio, e redimerò tutta l’umanità, affinché non sia perduta una sola anima, e sicuramente lo farò; dammi dunque il tuo onore.
Ma ecco [disse il Padre a Mosè], il mio Figlio Diletto, che era il mio Diletto e Scelto fin dal principio, mi disse: Padre, sia fatta la tua volontà, e sia tua la gloria per sempre.
Pertanto [continuò il Padre], per il fatto che Satana si ribellò contro di me e cercò di distruggere l’arbitrio dell’uomo, che io, il Signore Iddio, gli avevo dato, e anche che gli dessi il mio potere, mediante il potere del mio Unigenito, feci sì che fosse gettato giù;
E divenne Satana, sì, proprio il diavolo, il padre di tutte le menzogne, per ingannare e accecare gli uomini, per condurli prigionieri alla sua volontà, tutti coloro che non avrebbero voluto dare ascolto alla mia voce. [Mosè 4:1-4]
Nel descrivere questo episodio, Giovanni il Rivelatore scrisse:
Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli,
ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo.
Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. [Apocalisse 12: 7-9]
Da queste scritture emerge in maniera chiara che nel grande concilio Gesù si offrì e venne accettato e designato per essere il Salvatore e Redentore del mondo; e che Satana e gli spiriti che lo seguirono furono scacciati.
La necessità di un’ Espiazione
La terra fu creata secondo il piano e preparata per essere una dimora per l’uomo durante la sua prova mortale.
Adamo, che era il Michele cui fa riferimento Giovanni e che stette con Cristo nel grande concilio, insieme alla sua compagna Eva fu posto nel “Giardino di Eden per averne cura e per custodirlo” (Mosè 3:15).
Venendo sulla terra, così come avvenne per tutta la loro posterità, i ricordi di Adamo ed Eva furono sospesi. Era necessario che gli fosse insegnato il Vangelo dopo la loro venuta sulla terra.
Il Signore, lì nel Giardino di Eden, comandò:
Di ogni albero del giardino puoi mangiare liberamente,
Ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, nondimeno puoi scegliere da te stesso, poiché ciò ti è concesso; ma ricorda che io lo proibisco, poiché nel giorno in cui ne mangerai, per certo morirai. [Mosia 3:16-17]
Come tutti sappiamo, Adamo ed Eva mangiarono il frutto proibito. Di conseguenza, secondo quanto dichiarato Dal Signore, la morte venne su di essi e su tutta la loro posterità.
La morte — che consiste nella separazione del corpo dallo spirito — a meno che non fosse sconfitta, avrebbe impedito per sempre all’uomo di ottenere l’esaltazione e la vita eterna di cui gode Dio Padre.
Questo accade perché Egli, Dio, ha un corpo di carne ed ossa.
Se un giorno riusciremo ad essere come Lui, dovremo avere un corpo di carne ed ossa, che non potremmo avere se la morte non fosse sconfitta e noi non fossimo risorti.
Giacobbe, il fratello di Nefi, riconobbe questa verità e ne sottolineò l’importanza con queste bellissime parole:
Poiché, come la morte è venuta a tutti gli uomini per adempiere il piano misericordioso del grande Creatore, è necessario che vi sia un potere di risurrezione, e la risurrezione è necessario che venga all’uomo a causa della Caduta, e la Caduta venne a causa della trasgressione; e poiché l’uomo divenne decaduto, essi furono recisi dalla presenza del Signore.
Giacobbe sapeva anche che la trasgressione — ovvero mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male — la quale avrebbe portato la morte sull’ uomo, richiedeva un sacrificio espiatorio che rendesse possibile la resurrezione, e aggiunse:
Pertanto è necessario che vi sia una espiazione infinita — e se non fosse una espiazione infinita, questa corruzione non potrebbe rivestirsi di incorruttibilità.
Pertanto il primo giudizio che cadde sull’uomo avrebbe dovuto necessariamente restare per un tempo infinito. E se così fosse, questa carne avrebbe dovuto giacere per marcire e decomporsi nella madre terra, per non risorgere mai più.
[Giacobbe dichiara] Oh, la saggezza di Dio, la sua misericordia e la sua grazia! Poiché ecco, se la carne non risuscitasse più, il nostro spirito dovrebbe divenire soggetto a quell’angelo che cadde dalla presenza dell’eterno Iddio, e divenne il diavolo, per non risorgere mai più.
E il nostro spirito avrebbe dovuto divenire come lui, e noi divenire diavoli, angeli di un diavolo, per essere esclusi dalla presenza del nostro Dio, e per rimanere con il padre delle menzogne, nell’infelicità, come lui stesso; con quell’essere che ingannò i nostri primi genitori, che si trasforma quasi in un angelo di luce e istiga i figlioli degli uomini verso associazioni segrete di omicidio e ogni sorta di tenebrose opere segrete [2 Nefi 9: 6-9]
Tale sarebbe stata la nostra condizione senza la Resurrezione.
“L’Espiazione infinita” richiesta non poteva essere fatta da nessun uomo, e nemmeno da tutta l’umanità intera, poiché tutta l’umanità, discendendo da Adamo, aveva ereditato la condanna a morte.
L’espiazione per aver disobbedito al comandamento del Padre di non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, disobbedienza che portò sull’uomo la morte, non poteva essere fatta da nessuno che fosse soggetto a tale condanna.
Doveva essere fatta da qualcuno che non fosse soggetto alla morte. Quel qualcuno era Gesù Cristo, il cui Padre tanto nella carne quanto nello spirito era Elohim.
Gesù era ed è il nostro Salvatore perché fece avverare la resurrezione, attraverso cui il nostro corpo e il nostro spirito saranno riuniti. Saremo innalzati dalla tomba come anime immortali per non essere mai più disgiunti.
Gesù rese questo possibile offrendo la Sua vita, affinché potesse soddisfare le richieste della giustizia per la legge infranta che portò sull’uomo la morte.
Egli era qualificato per farlo poiché non era soggetto alla morte. Non era un discendente di Adamo nello stesso modo in cui lo sono tutti gli altri uomini.
Egli era letteralmente Figlio di Dio, sia nella carne che nello spirito. Aveva pertanto ereditato dal Padre il potere sulla vita. Avrebbe potuto vivere in eterno. In quanto Figlio di Dio nella carne, la morte non aveva alcun potere su di Lui.
Offrendo volontariamente la propria vita, ebbe la vittoria sulla tomba.
[…]
Adamo ed Eva furono responsabili della morte. Gesù fece avverare la resurrezione universale. In tal senso Egli fu ed è il nostro Salvatore.
Tuttavia, il fatto che tutti gli uomini risorgeranno, a prescindere dalla loro condotta, non vuol dire che tutti gli uomini otterranno la vita eterna nel regno celeste.
Vi sono numerosi regni a cui gli esseri risorti verranno assegnati — alcuni di gloria altri non di gloria.
Il regno al quale saranno assegnati dipenderà da quanto, durante la vita mortale, hanno obbedito ai comandamenti che Dio ha dato loro.
Per dimorare alla presenza di Dio le anime dovranno essere pulite e pure. Come Gesù risorto insegnò ai Nefiti: “nessuna cosa impura può entrare nel suo regno” (3 Nefi 27:19), a prescindere dalla resurrezione.
Poiché tutti gli uomini divengono impuri a causa del peccato, è necessario che vi sia — se gli uomini desiderano rientrare nel regno di Dio — un mezzo, oltre alla resurrezione, tramite il quale essi possano essere resi puri dai loro peccati.
Fu ancora Gesù a fornire questo mezzo.
Nel grande concilio dei cieli Gesù si impegnò ad espiare per i peccati di tutti gli uomini, cosa che fece quando venne sulla terra, morendo sulla croce e soffrendo nel Getsemani abbastanza da soddisfare le richieste della giustizia per tutti i peccati di tutti gli uomini.
Tuttavia, gli uomini non ricevono i benefici dell’espiazione di Cristo per i loro peccati senza condizioni.
Essi ricevono il beneficio della vittoria di Cristo sulla tomba in modo incondizionato poiché non sono in alcun modo responsabili per la trasgressione che portò la morte.
Di contro, essi sono responsabili dei loro peccati, e gli è pertanto richiesto di fare tutto ciò che possono fare a titolo di espiazione per se stessi.
Questo accade perché, durante la mortalità, gli uomini — essendo dotati del libero arbitrio — sono posti tra le influenze che li spingono a fare il bene, guidate da Gesù Cristo, e le influenze che li spingono a fare il male, guidate da Satana.
Saranno tenuti responsabili per le scelte fatte perché sono dotati della capacità di distinguere il bene dal male.
Come afferma Moroni “lo Spirito di Cristo è dato ad ogni uomo, affinché possa distinguere il bene dal male” (Moroni 7:16).
Ogni essere umano ha questa capacità; gli viene data alla nascita e sarà responsabile delle proprie scelte. Il Signore ribadì questa verità quando disse al Profeta Joseph Smith che:
Lo Spirito dà luce a ogni uomo che viene nel mondo; e lo Spirito illumina ogni uomo in tutto il mondo che dà ascolto alla voce dello Spirito. [DeA 84:46]
Come è già stato detto, Gesù fornì i mezzi attraverso i quali gli uomini possono essere resi puri dal peccato, attraverso le sue sofferenze nel giardino del Getsemani e sulla croce.
Fu in grado di farlo perché Egli non peccò mai; pertanto egli non fu mai scacciato dalla presenza di Dio.
Accettando volontariamente di soffrire, soddisfò le richieste della giustizia affinché tutti gli uomini, se si pentono, possano essere purificati dal peccato mediante lo spargimento del sangue di Cristo.
So che Gesù Cristo è il Figlio di Dio; visse sulla terra come il Figlio di Dio nella carne e nello spirito, fece avverare la resurrezione incondizionata, e aprì la via che permette a voi, a me e a tutta l’umanità di ricevere il perdono dei nostri peccati se accettiamo il Suo vangelo, ci pentiamo e osserviamo i Suoi comandamenti.
Quanto glorioso sarebbe se ogni persona […] si qualificasse per incontrarsi un giorno attorno al trono di Dio, purificata e ammessa alla Sua presenza celeste!
Prego che sia così, e vi lascio la mia benedizione che possiate avere la forza che desiderate per far sì che si avveri, e lo faccio nel nome di Gesù Cristo nostro Signore, Salvatore e Redentore del mondo.
Amen.
Gesù — il vero e solo Salvatore e Redentore del mondo è un estratto del discorso “Jesus — Savior and Redeemer”, tenuto il 5 Settembre 1978 presso la Brigham Young University da Marion G. Romney, allora Secondo Consigliere nella Prima Presidenza.
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