“Se a Kolob tu potessi” è uno dei nostri inni preferiti. Il nome Kolob è stato usato per chiamare canyon, montagne, rioni e Pali. Ma sappiamo davvero cos’è e com’è Kolob?
Generalmente definito come “il luogo più vicino alla dimora Dio”, la maggior parte di ciò che sappiamo, di questa stella governante brevemente menzionata, deriva da una lezione di astronomia che si trova nel libro di Abrahamo.
Anche se non fa parte delle dottrine principali della Chiesa, conoscere Kolob è un modo meraviglioso per iniziare a comprendere i vari luoghi dell’universo e comprendere il significato della Creazione.
Ecco alcune cose interessanti che sappiamo con certezza su Kolob:
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Kolob è la stella che governa tutte le altre.
Prima di tutto, apprendiamo di Kolob in Abrahamo 3: 2-3, quando Abrahamo la vede in una visione attraverso l’Urim e il Thummim. Dice:
“E vidi le stelle, che erano grandissime, e che una di esse era la più vicina al trono di Dio; e ve n’erano molte di grandi che erano vicine ad essa. E il Signore mi disse:
Queste sono quelle che governano; e il nome di quella grande è Kolob, perché è vicino a me, perché io sono il Signore tuo Dio: ho posto questa a governare tutte quelle che appartengono allo stesso ordine di quella sulla quale tu stai”.
Da questa scrittura, apprendiamo che Kolob è una grande stella, che Dio ha designato come quella che governa sulle altre “creazioni governanti” (vedere Abrahamo Facsimile 2: 2). Ma cosa significa?
Abrahamo 3:16 spiega inoltre che c’è sempre una stella più grande di un’altra, ma che Kolob è la più grande. Non perché sia la più grande o la più luminosa, ma perché è quella più vicina a Dio.
Joseph Smith aggiunge un altro frammento di rivelazione nella prima descrizione del Facsimile 2: “Kolob, che significa la prima creazione, la più vicina al celeste, ossia alla residenza di Dio”.
Quindi impariamo anche che Kolob non solo è più vicina a Dio, ma fu anche la sua prima creazione, dove si trova trono di Dio “Nel seno dell’eternità, che è in mezzo ad ogni cosa” (DeA 88:13).
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Il calcolo del tempo di Kolob è diverso da quello della Terra.
“Se a Kolob tu potessi in un attimo fuggir…” Prima o poi tutti l’abbiamo cantata in una riunione sacramentale, ma vi siete mai fermati a pensare a quello che state cantando?
Nella versione inglese di quest’inno troviamo la parola “Hie”, una parola non più comunemente usata, che significa “andare di fretta”.
Poiché il tempo è misurato diversamente su Kolob rispetto alla Terra, è possibile che un giorno potremo viaggiare attraverso la vastità dello spazio “in un batter d’occhio”.
Apprendiamo in Abrahamo 3: 4-7 che un giorno su Kolob equivale a di 1.000 anni sulla Terra perché Kolob ruota più lentamente sul suo asse (vedi anche Facsimile 2: 1).
Un po’ più avanti, il versetto 9 chiarisce ulteriormente che il tempo di Kolob è lo stesso del tempo del Signore: “. . .la quale Kolob è secondo il calcolo del tempo del Signore; la quale Kolob è posta vicino al trono di Dio, per governare tutti quei pianeti che appartengono allo stesso ordine di quello sul quale tu stai “.
Questo porta ad un altro fatto interessante che sappiamo: quando Adamo ed Eva erano nel Giardino dell’Eden, la loro comprensione del tempo era la stessa di quella di Kolob, il che significava che era la stessa di Dio. Abrahamo 5:13 dice:
“Ma dell’albero della conoscenza del bene e del male, non ne mangiare; poiché nel tempo in cui tu ne mangerai, per certo morirai. Ora io, Abrahamo, vidi che era secondo il tempo del Signore, che era secondo il tempo di Kolob; poiché fino ad allora gli Dei non avevano fissato ad Adamo il suo calcolo del tempo.”
Questo ha senso, specialmente se consideriamo che Brigham Young una volta spiegò che la Terra fu creata vicino a Dio e Kolob, ma anche che fisicamente cadde dalla presenza di Dio quando l’umanità subì la caduta:
“Quando la terra fu organizzata e creata e l’uomo fu posto su di essa, era vicino al trono del nostro Padre in cielo. E quando l’uomo cadde. . . la terra cadde nello spazio e prese la sua dimora in questo sistema planetario, e il sole divenne la nostra luce. . .
Questa è la gloria dalla quale viene la terra, e quando sarà glorificata ritornerà di nuovo alla presenza del Padre “(Journal of Discourses Volume 17, p. 143).
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Kolob è la fonte di luce per altre creazioni.
La Guida alle Scritture spiega la luce in questo modo:
“Energia divina, potere o influenza che procede da Dio attraverso Cristo e dà vita e luce a tutte le cose. È la legge mediante la quale tutte le cose sono governate in cielo e in terra (vedere DeA 88: 5-13).”
Quindi, Kolob essendo la prima creazione e stella più vicina alla fonte di ogni luce, Dio, ha senso che Kolob dia la sua luce in un modo simile.
La spiegazione della figura 5 nel Facsimile 2 in Abrahamo spiega che il pianeta Enish-go-on-dosh “prende in prestito la sua luce da Kolob attraverso Kae-e-vanrash, che è il. . . potere governante…” Inoltre dice anche che altre due stelle, Kli-flos-is-es e Hah-ko-kau-beam, ricevono ” luce dalle rivoluzioni di Kolob “.
Anche se nessuna delle idee fisiche su Kolob è interessante o logica per voi, l’analogia che insegna sul Salvatore e il nostro posto nell’universo è profondo.
Perché, come ci ricorda Alma, “. . . tutte le cose denotano che c’è un Dio; sì, anche la terra, e tutte le cose che sono sulla faccia della terra, sì, e il suo movimento, sì, e anche tutti i pianeti che si muovono nel loro ordine stabilito testimoniano che vi è un supremo Creatore “(Alma 30:44).
Proprio come Kolob è descritta come la stella governante più vicina a Dio, quella che è stata creata per prima, e la stella che dà luce a tutte le altre, così Cristo è alla destra di Dio, il Primogenito del Padre e una Luce per tutti noi.
E se noi, come le altre stelle e pianeti descritti nelle Scritture, ci avviciniamo a Kolob, o Cristo, così aumenterà la nostra grandezza, gloria, conoscenza e felicità. Non vedo l’ora di pensare a tutto ciò la prossima volta che canterò le amate parole di “Se a Kolob tu potessi in un attimo fuggir”. Perché, si spera, un giorno lo faremo tutti.
Questo articolo è stato originariamente scritto da Jannalee Sandau ed è stato pubblicato su ldsliving.com, intitolato 3 Fascinating Things Every Mormon Should Know About Kolob. Italiano ©2018 LDS Living, A Division of Deseret Book Company | English ©2018 LDS Living, A Division of Deseret Book Company
Gent.ma Nadia, buongiorno….sulla suddetta credenza le rispondo con le parole di Paolo riportate nella seconda lettera scritta al discepolo Timoteo al capitolo 4, versetto 4, che indica che nel tempo che precede la fine di questo sistema di cose, molte persone ” si rivolgeranno invece alle favole (Versione Concordata); o come rende la New American Standard Bible: “distoglieranno le loro orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti”. Questo libro di Abraamo da lei citato a supporto di questa credenza di questo presupposto pianeta kolob, è un prodotto della fantasia umana, pura mitologia e non certo il vero pensiero di Abraamo che si trova autenticamente nell’ispirata Parola di YHWH presente nella Bibbia. Fu l’angelo ribelle a dire ad Eva “diventerete come Dio”…ed è quello che la dottrina mormone insegna, quindi una perpetuazione di quella menzogna primordiale. Le antiche Scritture indicano che l’uomo era stato fatto per vivere in un paradiso terrestre che andava esteso in tutta la terra; questo progetto subì un’interruzione in Eden a causa della la “caduta” nel peccato e la perdita della perfezione. Nel libro degli Atti degli Apostoli cap.3,21, si parla dell’ apokatàstasis, “il ristabilimento di tutte le cose” che rappresenta il tempo della restaurazione delle cose preannunciate per l’era messianica. Questa è la vera attesa escatologica che caratterizzò il cristianesimo dalle origini. Tornando al pianeta “kolob”, mi chiedo come fosse possibile che Abraamo avesse una visione del pianeta attraverso gli “Urim e Tummim” dato che al tempo di Abraamo ancora non esistevano, ma appaiono per la prima volta menzionati contestualmente all’insediamento di Aaronne come sommo sacerdote…(Esodo 28,30), e il cui uso era solamente giudiziario, Difatti il Biblista James Moffatt le definisce: “sacre sorti” . Cordiali saluti
In questo riassunto dagli scritti Rivelazioni ad Abramo, manca il primo versetto; – Abramo 3 versetto uno. E io, Abramo, avevo l’urim e Tummim che il Signore mio Dio mi aveva dato in Ur dei Caldei. – Dal libro, Perla di Gran Prezzo.