Il tema di Vieni e Seguitami di questa settimana riguarda i capitoli 3-4 di Genesi e 4-5 di Mosè, e affronta il tema della caduta di Adamo ed Eva. Tutti conosciamo la storia:
Adamo ed Eva se ne stavano tranquilli nel giardino di Eden, arriva il “serpente”, convince Eva a mangiare il frutto proibito, Adamo la segue a ruota, vengono entrambi scacciati da Eden, e sofferenza, morte e disperazione fanno il loro ingresso nel mondo e nella vita di tutti noi.
Abbastanza deprimente, giusto? Non così in fretta…
Ora vi dimostrerò come ciò che avete appena letto altro non è che un concentrato di equivoci madornali.
Le opportunità derivate dalla caduta di Adamo ed Eva
Punto primo, è vero che Adamo ed Eva se ne stavano tranquilli nel Giardino di Eden fino a quando il “serpente” non venne a tentarli e mangiarono del frutto proibito, ma fu davvero così funesto l’esito di tale azione?
Il mondo fu realmente maledetto a seguito del cosiddetto “peccato originale”?
Ad Adamo ed Eva era stato proibito di mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, ma la violazione di questo comandamento fu una trasgressione e non un peccato. Qual è la differenza?
Come ha spiegato Anziano Dallin H. Oaks:
“Alcune azioni, come l’omicidio, sono crimini, poiché sono intrinsecamente sbagliati. Altre azioni, come quella di guidare un’automobile senza la patente, sono crimini soltanto in quanto sono legalmente proibiti.
In base a queste distinzioni, l’atto che portò alla Caduta non fu un peccato – intrinsecamente sbagliato – ma una trasgressione – sbagliata perché formalmente proibita.
Queste parole non sono sempre usate per indicare qualcosa di diverso, ma questa distinzione sembra importante per quanto attiene alle circostanze in cui avvenne la Caduta di Adamo ed Eva.”
Questa distinzione è importante da fare perché, in primo luogo, invalida del tutto il concetto di peccato originale e l’idea che ogni persona nasca già maledetta o macchiata dal peccato, con tutto ciò che ne consegue.
In secondo luogo, attraverso questo cambio di prospettiva, vediamo le conseguenze di tale trasgressione per ciò che realmente sono, un’opportunità e non una maledizione. Adamo ed Eva dichiararono in seguito:
“E in quel giorno Adamo benedisse Dio e fu riempito di Spirito, e cominciò a profetizzare riguardo a tutte le famiglie della terra, dicendo:
Benedetto sia il nome di Dio, poiché a motivo della mia trasgressione i miei occhi sono aperti, e in questa vita avrò gioia, e di nuovo nella carne vedrò Dio.
Ed Eva, sua moglie, udì tutte queste cose e fu contenta, e disse:
Se non fosse stato per la nostra trasgressione, non avremmo mai avuto una posterità e non avremmo mai conosciuto il bene e il male, e la gioia della nostra redenzione, e la vita eterna che Dio dà a tutti gli obbedienti (Mosè 5:10-11)”.
Attraverso le rivelazioni moderne, sappiamo che la caduta di Adamo ed Eva faceva parte del Piano di Dio fin dal principio.
Se non fosse stato per loro, nessuno dei figli di spirito del Padre celeste per cui questa terra fu creata avrebbe avuto l’opportunità di abitarvi, prendere un corpo e adempiere al piano.
Come spiega il profeta Lehi in 2 Nefi capitolo 2:
“Adamo cadde affinché gli uomini potessero essere; e gli uomini sono affinché possano provare gioia.”
Quindi, Adamo ed Eva caddero affinché potessimo venire su questa terra ed avere gioia.
L’importanza di una corretta comprensione del ruolo di Eva
Una volta che abbiamo compreso che la trasgressione era necessaria, cambia la nostra prospettiva del ruolo di Eva nel Piano di Salvezza e, di conseguenza, del ruolo della donna nella famiglia umana.
Per “colpa di Eva”, la donna ha ricoperto per molti secoli (e ricopre ancora oggi in molte società) un ruolo subalterno rispetto a quello dell’uomo. Le scritture sembrano essere molto “chiare” al riguardo:
Alla donna disse:
“Io moltiplicherò grandemente le pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito, ed egli regnerà su di te.
E ad Adamo disse:
“Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dell’albero circa il quale io ti avevo dato quest’ordine:
‘Non ne mangiare’, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno tutti i giorni della tua vita (Genesi 3:16).
Anche questo è uno dei grandi equivoci della storia.
Interpretando questi versetti con la prospettiva del piano di Salvezza, si nota come questa potrebbe non essere una maledizione nei confronti di Adamo ed Eva, quanto più un avvertimento nei confronti di quella che sarebbe diventata una tendenza generale nella natura (corrotta) umana.
Perché, altrimenti, subito dopo Dio avrebbe definito Eva la “madre di tutti i viventi”? Come può questa essere una maledizione? Il versetto 20 infatti dice:
“E l’uomo pose nome Eva a sua moglie, perché era la madre di tutti i viventi.”
Il concetto forse appare più chiaro nella versione di Mosè, in Perla di Gran Prezzo:
“E Adamo chiamò sua moglie con il nome Eva, poiché ella era la madre di tutti i viventi; poiché così io, il Signore Iddio, chiamai la prima di tutte le donne.”
Come possiamo pensare che Dio consideri Eva inferiore ad Adamo se la definisce “la madre di tutti i viventi”?
Nel discorso già menzionato, Anziano Oaks afferma:
“Alcuni cristiani condannano Eva per la sua azione, concludendo che ella e le sue figlie sono in qualche modo da essa contaminate”.
Non è così per i Santi degli Ultimi Giorni! Illuminati dalla rivelazione, noi celebriamo l’azione di Eva e onoriamo la sua saggezza e coraggio nel grande episodio chiamato Caduta.
Joseph Smith spiegò che non è un «peccato», poiché Dio lo aveva decretato. Brigham Young dichiarò:
«Non dobbiamo mai biasimare Madre Eva, assolutamente no».
Il presidente Joseph Fielding Smith disse:
«Per quanto riguarda Eva, non parlo mai della sua parte come di un peccato, e neppure accuso Adamo di averlo commesso … Vi fu una trasgressione della legge, ma non un peccato … perché era qualcosa che Adamo ed Eva dovevano fare!».”
È vero che la trasgressione di Adamo ed Eva causò la morte fisica e l’allontanamento dalla presenza di Dio, ma questo non rese automaticamente tutti gli uomini dei peccatori, piuttosto li rese mortali e vulnerabili alla tentazione e al peccato.
E questo era necessario.
In qualche modo, Eva comprese che se non avesse trasgredito al primo comandamento non sarebbe stato possibile obbedire al secondo e più importante, quello di moltiplicarsi e riempire la terra, e con coraggio scelse di fare ciò che andava fatto.
Pertanto, ogni volta che parliamo di Eva dovremmo onorarla e apprezzarla per il grande atto da lei compiuto, e difenderla ogniqualvolta se ne parli in tono profanatorio.
La soluzione agli effetti della caduta
Come è stato detto, la trasgressione e la Caduta di Adamo ed Eva facevano parte del grande piano di felicità che Dio aveva predisposto per tutti i Suoi figli.
Pertanto, sappiamo che Egli aveva anche già messo a punto una via affinché tanto la morte fisica, quanto quella spirituale, venissero sconfitte.
Il piano infatti prevedeva la venuta al mondo di un Salvatore e Redentore, che espiasse per i peccati di tutti e sconfigesse la morte, Gesù Cristo.
Quando Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi, Dio fece loro delle tuniche di pelle affinché potessero coprirsi.
In seguito, comandò ad Adamo di costruire un altare ed offrire dei sacrifici al Signore, al quale comandamento egli obbedì senza esitazione.
Questo era a simbolo del sacrificio che Cristo stesso avrebbe compiuto per l’umanità.
Adamo ed Eva stipularono un’alleanza con Dio, e si impegnarono a seguire la legge del Vangelo che Egli diede loro e a ricordare queste alleanze tramite la legge del sacrificio.
La tunica di cui furono ricoperti potrebbe anche rappresentare il fatto che tramite l’Espiazione veniamo coperti e liberati dalla “vergogna” del peccato, simboleggiata dalla nudità.
Similmente, quando stringiamo alleanze con Dio e le rispettiamo, permettiamo ai meriti di Gesù Cristo e della Sua Espiazione di avere effetto nella nostra vita e liberarci dalle conseguenze del peccato, affinché possiamo un giorno ritornare alla presenza di Dio.
Tramite la Sua morte e la Sua resurrezione, Gesù fece sì che la morte fisica fosse solo temporanea, e che tutti, a prescindere dalle proprie azioni, un giorno ricevessero un corpo perfetto ed immortale.
Quindi, tra le tante benedizioni da essa scaturite, la caduta di Adamo ed Eva aprì le porte alla venuta di un Salvatore, insieme alla legge del Vangelo stabilita da Dio.
La caduta di Adamo ed Eva come metafora della vita
Quindi, abbiamo capito che per poter progredire e portare a compimento il Piano del Padre celeste era necessario che Adamo ed Eva lasciassero la tranquillità e il comfort del giardino di Eden e facessero ingresso nel mondo “triste e solitario”.
Molti di noi avranno pensato “ma non facevano meglio a starsene tranquilli nel giardino senza pensieri e sofferenze?”. Forse. Peccato però che non gli sarebbe servito a nulla, e che nessuno di noi sarebbe mai esistito.
In questo senso per me la Caduta è un po’ come una metafora della vita. Sono sicura che ad ognuno di noi piacerebbe vivere nel proprio giardino di Eden.
Tutti vorremmo una vita perfetta, tranquilla, senza prove e sofferenze di alcun genere, ma proprio come per Adamo ed Eva, questo ci farebbe rimanere nel nostro stato di innocenza, o piuttosto ignoranza, spirituale.
Leggi anche: La caduta di Adamo ed Eva, una scelta d’amore ispirata per il piano di Dio
Non ci sarebbe crescita, non ci sarebbe progresso, in altre parole l’intera esistenza non avrebbe senso, perché non staremmo facendo nulla per diventare ciò che Dio desidera che diventiamo, ovvero come Lui.
In quest’ottica, è più semplice accettare e affrontare le prove che la vita ci presenta.
Non significa che dovremmo esultare ogni volta che incontriamo un ostacolo, ma possiamo vederla come un’opportunità per diventare la versione migliore di noi.
Ovviamente, non possiamo fare tutto questo da soli. Dobbiamo ricordarci che l’Espiazione è a nostra disposizione per aiutarci a superare ogni cosa e tornare un giorno alla presenza di Dio.
E questo è il fine ultimo del Piano, e il fine ultimo della creazione, trasgressione e caduta di Adamo ed Eva.
Questo articolo è stato scritto da Ginevra Palumbo
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