Essere l’unico membro della Chiesa nella propria famiglia (o l’unico a rispettare le proprie alleanze) può essere difficile in una Chiesa interamente fondata sulla famiglia.
Le dottrine, i principi, i programmi sono designati per il nucleo familiare.
Fin da piccoli ci viene insegnato che “le famiglie sono eterne”, che il lunedì è il giorno dedicato alla serata famigliare, e che non c’è più grande gioia che quella di crescere e vivere in una famiglia incentrata sul Vangelo.
Ed è realmente così. Sono convinta che sia così.
Ma cosa succede quando lo stereotipo di famiglia della “mulino bianco” che siamo abituati a vedere in chiesa è molto lontano dalla realtà che viviamo ogni giorno nella nostra di famiglia?
Parole come “serata famigliare”, “preghiera famigliare”, “famiglia eterna” possono “ferirci” e lasciare un vuoto che difficilmente pensiamo di poter colmare in altri modi.
Tuttavia, così come per molte situazioni che possiamo ritrovarci ad affrontare nella vita, anche in questo caso le scritture possono aiutarci a risolvere questo dilemma, o quantomeno a darci speranza.
Essere l’unico membro della Chiesa: la storia di Abrahamo
Anche Abrahamo visse un’esperienza simile:
“Io cercai la mia designazione al sacerdozio, secondo la designazione di Dio ai padri riguardo alla posterità.
I miei padri, essendosi volti dalla rettitudine e dai santi comandamenti che il Signore loro Dio aveva dato loro, all’adorazione degli dèi dei pagani, rifiutarono in modo assoluto di dare ascolto alla mia voce.” (Abrahamo 1:4-5)
Abrahamo era un discendente diretto di Noè, e pertanto conosceva tutte le alleanze che Dio aveva stipulato con i Suoi figli sin dai tempi di Adamo.
Anche la sua famiglia probabilmente le conosceva; tuttavia, aveva scelto di allontanarsene per “adorare gli dèi pagani”.
Come Abrahamo, anche io sono nata e cresciuta nella Chiesa, e per diverso tempo ho avuto la benedizione di godere di questa condizione fino a quando, all’età di circa 10 anni, la mia famiglia ha smesso di andarci.
Durante l’adolescenza ho avuto modo di tornarvi, e grazie all’aiuto di amici, dirigenti e altri angeli in carne ed ossa che mi hanno sempre sostenuta, sono ancora qui.
Certo non è sempre stato facile. E tutt’ora delle volte non lo è.
Ogni viaggio al tempio senza la mia famiglia è coperto da un leggero velo di tristezza e di rammarico; ma in tutti questi anni, ogni esperienza vissuta non ha fatto altro che rafforzare e radicare in me il desiderio di avere un giorno la mia personale famiglia nel Vangelo.
Essere l’unico membro della Chiesa: L’importanza di avere desideri retti
Questo stesso desiderio spinse Abrahamo a cercare le benedizioni del sommo sacerdozio che gli spettavano di diritto.
Si rese conto che c’era qualcosa di più grande cui aspirare; una maggiore rettitudine, una maggiore felicità. Accogliendo i suoi giusti desideri Dio fece un patto con lui.
In Genesi 17 leggiamo:
“Quanto a me, ecco l’alleanza che faccio con te; tu diverrai padre di una moltitudine di nazioni;
e non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abrahamo, poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni.
E ti farò moltiplicare grandissimamente, e ti farò divenire nazioni, e da te usciranno dei re.
E stabilirò la mia alleanza fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un’alleanza eterna, per la quale io sarò l’Iddio tuo e della tua progenie dopo di te” (Genesi 17:4-7).
Tutti sappiamo come continua la storia. Nonostante la loro veneranda età, Abrahamo e Sarah generarono Isacco, dal quale discende tutto il casato di Israele fino ai nostri giorni.
Quindi, anche se la sua famiglia d’origine non rimase fedele alle alleanze stipulate con Dio, Abrahamo stabilì la sua famiglia nel Vangelo, e ricevette la promessa di una posterità nell’alleanza.
Anche se chi ci sta attorno non lo fa, possiamo sempre rimanere saldi alle nostre alleanze
Tale posterità include ognuno di noi, tutti i figli di Dio che hanno scelto, e scelgono, di seguirlo nelle acque del battesimo.
Vi starete chiedendo:
Ma come faccio ad essere certo che queste promesse si avvereranno anche nella mia vita?
È vero, a volte aspettiamo, speriamo, crediamo e ci sembra di aspettare, sperare e credere in vano perchè nulla succede, e per quanto ferventemente possiamo pregare, siamo ancora l’unico membro della Chiesa nella nostra famiglia.
Neanche Abrahamo vide subito avverarsi la promessa di una progenie numerosa. Passarono molti anni tra il famoso patto che Dio strinse con lui e la nascita effettiva di Isacco.
Come sappiamo, il Signore non manca mai di avverare le Sue promesse, ma lo fa con i Suoi modi e soprattutto con i Suoi tempi.
La vita di Abrahamo è un magnifico esempio del fatto che a prescindere dalle influenze negative che il nostro ambiente familiare ha imposto su di noi, possiamo superarle tramite i nostri giusti desideri.
Ciò che a noi è richiesto di fare è tenere fede alle alleanze che abbiamo stretto con Dio nel modo più preciso che le nostre capacità ci consentono, e obbedire ai comandamenti.
Questo non toglie che essere l’unico membro della Chiesa nella nostra cerchia ristretta di familiari non possa talvolta essere stancante.
Quando tutti attorno a noi conducono uno stile di vita molto diverso dal nostro o da quello che vorremmo, può essere facile lasciarsi scoraggiare, e farci tentare dall’idea di gettare la spugna.
Facciamo già tutti parte di una grande famiglia spirituale
Ma possiamo trarre la forza di cui abbiamo bisogno per andare avanti direttamente dalla fonte suprema, dal nostro Padre celeste in persona.
Egli può colmare con il Suo amore ogni vuoto causato dalla mancanza di una famiglia nel vangelo. Inoltre, possiamo trovare conforto e sostegno negli amici e nei membri del nostro rione o ramo.
In fin dei conti, non siamo tutti fratelli e sorelle spirituali? In realtà siamo già parte di una famiglia (allargata) nel Vangelo.
La gioia che possiamo trarre dai legami con i nostri fratelli e sorelle della Chiesa è tanto reale quanto quella che proviamo nei legami di sangue e può riempire la nostra vita in eguale misura.
Se perseveriamo con fede e ci sforziamo di essere un buon esempio per i nostri cari che si sono allontanati dal cammino dell’alleanza, chissà che un giorno non possano avere il desiderio di farvi ritorno.
E se questo non succede, nel frattempo possiamo sempre continuare a sperare.
La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è interamente incentrata sulla famiglia, perché Il piano di Salvezza è interamente incentrato sulla famiglia, poiché solo tramite i legami familiari un giorno potremo ottenere la più alta ricompensa che Dio ha preparato per noi: l’esaltazione nel regno Celeste.
Come disse il Presidente Russell M. Nelson qualche conferenza fa “la salvezza è una questione personale; l’esaltazione è una questione di famiglia”
Leggi anche: Cos’è l’alleanza di Abrahamo per i Santi Degli Ultimi Giorni?
È vero, questo può farci scoraggiare quando le aspettative che abbiamo non coincidono con la realtà in cui viviamo, ma c’è qualcosa che possiamo fare nel frattempo.
Prendiamo adesso l’impegno morale di stabilire una famiglia nel Vangelo e facciamo con determinazione tutte quelle scelte che ci permetteranno di fare avverare queste promesse nella nostra vita.
Manteniamo la nostra parte del contratto, e a Suo modo e a Suo tempo Dio manterrà la Sua.
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