Come la conversione è possibile. In Polonia, durante la seconda guerra mondiale, Helmut Mass studiava per divenire dottore in teologia e fu ordinato sacerdote cattolico.
In breve tempo divenne buon amico del vescovo da cui dipendeva. Col tempo questi divenne arcivescovo ed aiutò l’amico sacerdote, del quale aveva grande stima, a succedergli nel suo posto di vescovo.
Quando finì la guerra, l’Unione Sovietica, la quale aveva occupato la Prussia, la Germania dell’est e la Polonia, annunciò che la Prussia e la parte orientale della Polonia sarebbero divenute parte dell’Unione Sovietica, ma che, in cambio, avrebbe dato una parte occidentale della Germania alla Polonia.
Fuga dell’influenza sovietica
Temendo l’influenza sovietica, molte persone delle succitate zone decisero di andarsene. Fecero armi e bagagli e, con i mezzi possibili, emigrarono in altri paesi.
Furono costretti a cercare casa in località dove persino per la gente del posto era difficile reperirne una, in quanto moltissime case erano state distrutte dai bombardamenti aerei.
Molti andarono anche nella Germania dell’Est. La Chiesa cattolica mandò in quelle zone, allo scopo di provvedere alle necessità spirituali di questi fuoriusciti, sacerdoti di lingua polacca.
La maniera in cui il Signore compie i suoi fini Ë meravigliosa ai nostri occhi. Un giorno il dottor Maas stava camminando per le strade di Dresda quando ebbe l’urgente necessità di trovare un bagno.
Conoscendo i costumi locali, sapeva che sarebbe stato considerato inappropriato che un servo di Dio fosse visto entrare od uscire da certi locali che davano sulla strada.
Fortunatamente per le sue esigenze, su quel lato della strada vi era una cappella mormone, costruita prima della guerra e rimasta miracolosamente illesa.
Gli venne naturale riflettere che sarebbe stato meglio per lui essere visto entrare ed uscire da una cappella che da qualsiasi altro posto vicino. In cappella fu accolto amichevolmente.
Soddisfatti i suoi bisogni, si fermò a parlare amabilmente con il fratello che lì aveva aiutato a trovare la stanza desiderata.
Questi, nel salutarlo col dirgli che era stato un piacere averlo potuto aiutare e che sarebbe potuto tornare ogni volta che gli sarebbe piaciuto, gli fece anche omaggio di alcuni libri, sempre che avesse avuto voglia di leggerli.
Il vescovo rispose che sicuramente lo avrebbe fatto e, messili sotto la tunica, andò via.
Le scritture mormone
Arrivato a casa, diede una rapida occhiata ai quattro libri che aveva ricevuto: “Il libro di Mormon“, “Dottrina e Alleanze e la Perla di gran prezzo”, “Gesù il Cristo” ed ‘Un’opera meravigliosa ed un prodigio”.
Li lesse e, improvvisamente, ormai avanti negli anni, venne alla scioccante conoscenza che non faceva parte del vero ovile del Signore. Chiese di essere rilasciato, pertanto, da vescovo della Chiesa cattolica.
La Germania orientale, per non corrispondere una pensione a chi, avendo ultimato il proprio periodo lavorativo, ne maturava il diritto, gli offriva ciò che accanitamente negava ad altri: l’opportunità di emigrare.
Ragionamento giustificativo che si accampava: perché mai si sarebbe dovuta pagare una pensione a qualcuno che andava via? Se qualcuno andava via, certo che ne perdeva il diritto!
Così, per non perdere questo diritto, molti non lasciavano il paese, anche se la Germania occidentale assicurava una piccola pensione a coloro che abbandonavano la Germania orientale.
Il dottor Maas, però, non aveva figli e la Chiesa cattolica, nella quale aveva servito per tantissimo tempo, gli avrebbe corrisposto una pensione. Quindi, decise di trasferirsi a Kaiserslautern.
Questa città era probabilmente l’unica della Germania occidentale con una cappella mormone, proprio sulla strada principale, al centro della città.
Il nostro dottore ne venne subito a conoscenza e la domenica successiva, al tempo previsto delle riunioni, era lì. Non portò, però, parlare con nessuno, perché tutti parlavano una lingua straniera: l’inglese!
A Kaiserslautern si trovavano, infatti, diverse basi americane, dove molti soldati erano santi degli ultimi giorni. Essi avevano costruito una cappella e ne facevano largo uso ogni domenica. Il nostro dottore se ne tornò a casa contrariato.
Un giorno, però, due giovani missionarie bussarono alla sua porta. Quando egli lì aprì, aveva in mano il libro di Mormon. Chiese loro: “Avete mai visto questo libro?”. Alla loro riposta affermativa, le fece entrare.
Le due giovani gli insegnarono le lezioni di base per la conversione ed egli fu d’accordo per battezzarsi.
Una delle giovani, avendo notato la foto di un uomo nei panni di un prete cattolico, gli chiese chi fosse. “Sono io”, rispose l’uomo. “Sono un sacerdote cattolico in pensione”. Le sorelle rimasero colpite.
Quali ostilità‡, si chiesero, avrebbe dovuto affrontare un sacerdote cattolico che si fosse battezzato nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni?
Conversione
Quando il problema fu da loro presentato al Presidente della missione, questi chiese:
“Crede nella missione di Gesù Cristo?”, “si!” fu la risposta; “Crede che Joseph Smith era un vero profeta di Dio?”, un altro “si!’ in risposta; “È sinceramente interessato ad osservare i comandamenti della Chiesa, dalla decima fino al sostegno del regno di Dio?”, “si!” ancora una volta; “Vi sono peccati imperdonabili nella sua vita?”.
Le missionarie pensavano che non ve ne fossero.
Il Presidente di missione allora disse: “Non vedo perché non dovremmo dare a quest’uomo l’opportunità che richiede”. Così, nel 1976 il dottor Maas fu battezzato.
Nella Germania occidentale l’affiliazione religiosa viene annotata in appositi registri burocratici ed in base alle sue risultanze si preleva una tassa.
La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è una delle quattro chiese riconosciute dal governo tedesco per questo caso particolare.
Così si poteva portare in detrazione la decima, se la Chiesa lo avesse desiderato. Quando il dottor Maas fu battezzato, andò anche lui all’ufficio dove si registrava questo cambiamento.
Non appena la Chiesa cattolica ricevette questa notizia, rimosse il suo nome dalla lista dei pensionati aventi diritto. Allora il dottor Maas inoltrò la sua richiesta di pensione alla Germania occidentale, come “persona anziana”.
L’intervista col Papa
Tuttavia, vi era una grande differenza fra le due somme percepite, un vero abisso. Comunque, due anni dopo egli ricevette una lettera da papa Giovanni Paolo II, dove si leggeva:
“Caro dottor Maas, ho saputo che ti è stata tolta la pensione perché hai lasciato la Chiesa. Ti invito a venire personalmente a Roma per riconsiderare la questione ed eventualmente ridarti la pensione.”
Il Dottor Maas rispose che sarebbe stato contento di avere questa chance. Il Vaticano fece tutti i passi necessari, incluso un appuntamento di mezz’ora, all’una del pomeriggio di un certo giorno, affinché i due vecchi amici potessero incontrarsi.
Tenete a mente che Giovanni Paolo secondo è il primo papa non italiano dal 1523. Polacco, era lui il vescovo e, poi, arcivescovo, che aveva ordinato, come sacerdote prima e come vescovo poi, il dottor Maas.
La mezz’ora se ne vuole e così ali 1,30 il Papa disse al suo segretario di riordinare l’elenco degli appuntamenti.
In pratica, passarono altre tre ore e mezza, fino alle 5 del pomeriggio, durante le quali il dottor Maas ebbe l’opportunità di spiegare al Papa il libro di Mormon, la storia di Joseph Smith ed altre cose relative alla Chiesa.
Purtroppo, alle cinque il Papa aveva un appuntamento irrinunciabile, per cui dovette chiudere la conversazione. Chiese: Allora, cosa dobbiamo fare? Dobbiamo ridarti la pensione? “No – fu la risposta – mi spiace! Adesso io detengo il sacerdozio, ovvero il potere di Dio, e non tu.
Se lasciassi la Chiesa di Gesù Cristo, (alcuni la chiamano setta mormone) perderei tutte le benedizioni a ciò connesse e questo non posso proprio farlo.
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Comunque, prima di andare desidero regalarti alcuni libri. Se te li do, li leggerai?”. Il papa annuì. Così il dottore lasciò gli stessi libri che aveva a sua volta ricevuto dal primo santo degli ultimi giorni che aveva incontrato.
Negli anni successivi la Chiesa ha mandato varie volte il dottor Maas a Roma, per rapporti con il Vaticano.
L’ultima nel 1986, quando papa Giovanni Paolo II promise al fratello Maas che le diocesi cattoliche avrebbero collaborato ai fini della ricerca degli antenati e mediante la possibilità di fare microfilm dei registri conservati dalla Chiesa cattolica.
Il fratello Maas disse che il Papa volle invitarlo a cena, quella sera. Era una serata di gala, con tanti altri personaggi importanti del mondo religioso e politico.
Il Papa sedeva con a fianco il suo vecchio amico. Allorché indisse un brindisi di vodka, sorridendo soggiunse: “Caro amico, tu, essendo mormone, non potrai gustarlo”. Fratello
Maas sorrise ed annuì.
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