In aggiunta al suo servizio quale Settanta ed Apostolo, l’anziano Richard G. Scott è stato un ingegnere nucleare, un marito per la sua cara Jeanene, e padre di sette figli.
La gioventù di Richard G. Scott
Sin da giovane, l’anziano Richard G. Scott desiderava fare ciò che è giusto, anche quando chi lo circondava non era d’accordo.
In un’estate durante le scuole superiori ha lavorato in una nave di ostriche sulla costa di Long Island, a New York. I suoi colleghi cercavano di fargli fare cose che lui sapeva essere sbagliate.
A causa della sua persistenza nel dire di no, si è guadagnato il loro rispetto. Una notte, quando uno di loro è caduto fuori bordo, Richard è stato l’unico in grado di salvarlo, perché non era andato a far festa come gli altri.
Ha detto: “alla fine, quando hanno capito che non avrei abbandonato i miei principi, siamo diventati amici. Poi privatamente, uno ad uno, mi hanno chiesto aiuto”.
Richard era estroverso. È stato eletto come presidente di classe delle superiori, suonava il clarinetto, ed aveva il ruolo di tamburo maggiore nella banda.
Andava bene a scuola ed aveva molti amici, ma si sentiva solo e mancava di fiducia in sé stesso.
Si è accorto, dopo essere diventato attivo nella Chiesa, “che quei sentimenti non avrebbero dovuto essere parte della mia vita se avessi davvero capito il Vangelo”.
La missione ed il matrimonio
A ventidue anni Richard stava pensando di sposarsi e di fare carriera, ma la donna con cui usciva, Jeanene Watkins, lo incoraggiò a servire una missione.
Dopo averci pregato su, è esattamente ciò che fece. “Quella decisione ha cambiato completamente la mia vita e ne ha posato le fondamenta… per una meravigliosa esperienza di vita, insieme”
Due settimane dopo che lui tornò dalla sua missione nell’Uruguay, si sono suggellati nel tempio di Manti, nello Utah.
Il motto dell’anziano Richard G. Scott
L’anziano Scott insegnava e viveva il motto: “Fai ciò che è giusto, e lascia che vengano le conseguenze”. Questo motto lo ha guidato nel 1965 quando, dopo aver ricevuto una chiamata a servire, ha detto al suo capo che avrebbe abbandonato il suo lavoro per servire come presidente di missione in Argentina.
Il suo capo, un ammiraglio navale, era arrabbiato, e gli ha detto di non parlargli mai più e che l’anziano Scott non avrebbe mai più lavorato come ingegnere nucleare.
Due mesi dopo l’anziano Scott ha dato al suo capo un Libro di Mormon. Il suo capo gli rispose che l’avrebbe letto, e poi sorprese l’anziano Scott quando disse: “Quando torni… voglio che mi chiami. Ci sarà un lavoro per te”.
Dopo la sua missione, l’anziano Scott ha lavorato come consulente in ingegneria nucleare fino alla sua chiamata al Primo Quorum dei Settanta nel 1977.
Nel 1988 è stato chiamato come Apostolo. Adempiere alla sua chiamata era il modo in cui ha mantenuto un’alleanza che ha fatto anni fa:
“Quand’ero molto giovane” ha detto “ho fatto un’alleanza con il Signore che avrei dedicato le mie migliori energie al Suo lavoro. Ho ripetuto quell’alleanza attraverso gli anni”.
Che cosa ci ha insegnato l’anziano Richard G. Scott?
L’anziano Scott ci ha insegnato come affrontare le prove e ricevere guida dal Padre Celeste. Ha portato testimonianza che quando affrontiamo sfide come dubbi, depressione, peccato, o abusi, possiamo trovare forza e conforto tramite la fede in Gesù Cristo.
Ci ha ulteriormente insegnato riguardo all’importanza di fare le scelte giuste, che perdonare gli altri guarisce le ferite profonde, che la preghiera sincera apre le porte alla guida divina, che l’andare al tempio e studiare le scritture portano pace e risposte, e che il matrimonio e la famiglia sono centrali al piano di Dio.
La sua fede in Gesù Cristo era ferma, come lo era la sua speranza nelle benedizioni che sarebbero arrivate nel futuro.
Curiosità sull’anziano Richard G. Scott
- Nato il 7 novembre 1928 a Pocatello, nell’Idaho, negli Stati Uniti.
- Ha studiato ingegneria meccanica alla George Washington University.
- Ha servito una missione a tempo pieno in Uruguay dal 1950 al 1953.
- Ha sposato Jeanene Watkins nel tempio di Manti, Utah nel 1953. Hanno avuto 7 figli.
- Ha lavorato ad un progetto nucleare top-secret per la Marina statunitense.
- Chiamato a servire come presidente nella missione di Argentina Nord nel 1965.
- Sostenuto nel Primo Quorum dei Settanta nel 1977 e nel Quorum dei Dodici Apostoli nel 1988.
Questo articolo è stato pubblicato su lds.org ed è stato tradotto da Stefano Nicotra.
- Richard G. Scott, “Trust in the Lord” (confida nel Signore), Ensign, Maggio 1989, 37.
- In Marvin K. Gardner, “Elder Richard G. Scott: ‘The Real Power Comes from the Lord’ (anziano Richard G. Scott: il vero potere proviene dal Signore)”, Ensign, gennaio 1989, 7.
- “Elder Richard G. Scott: The Mind of a Scientist, the Soul of an Apostle of God” (anziano Richard G. Scott: mente di scienziato, anima di apostolo di Dio), mormonnewsroom.org.
- Tradotto da “Do What Is Right”, Hymns, numero 237. La traduzione italiana degli Inni, “Fai ciò che è ben”, per rendere l’idea del motto dell’anziano Scott (“Quello che è giusto produce i suoi frutti”, il corrispettivo italiano del ritornello, è stato liberamente tradotto dal testo originale in inglese, “Do what is right: let the consequence follow”, perdendo parte del significato).
- Richard G. Scott, “Making Hard Decisions” (prendere decisioni difficili), New Era, giugno 2005, 4–5, 6.
- In “Elder Richard G. Scott of the Quorum of the Twelve” (anziano Richard G. Scott del Quorum dei Dodici), Ensign, Nov. 1988, 101.
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