Siccome a volte ho brontolato, mi sono stancata, ho avuto opinioni contrarie e mi sono sbagliata su diverse cose, non ho mai pensato di poter essere la persona giusta, nel momento giusto, con il giusto livello di fede per poter discutere sulla verità o meno del mormonismo.
Non sono una teologa o una ninja in fatto di dottrina. Non sono un’esperta delle scritture e non sono sempre rimasta costante nel sentiero stretto e angusto.
Però appartengo ad una delle religioni più fraintese al mondo e conosco i requisiti per essere considerata una buona mormone.
Il 70% non basta.
Conosco anche la differenza che fa nella mia vita l’essere tiepida nella mia fede contro il metterci tutta me stessa.
Mi piace raccontarmi che non sento alcuna differenza nel primo caso, che posso smettere di seguire alcune leggi per fare spazio a nuovi modi di pensare che diano più pepe alla mia vita.
Dopo di ché, succede questo ogni volta: comincio a raffreddarmi pian piano. Inizio a vedere la luce nei miei occhi che si affievolisce.
Mi sento come se un sottile strato di fango si depositasse sul mio cuore e diventasse ogni giorno un po’ più spesso.
Mi indigno e arrabbio più facilmente per le atrocità di questo mondo, non in un modo che mi spinga a cercare una via per migliorare le cose, ma solo che mi spinga ad incolpare qualcuno.
Come se avessi un piccolo vulcano ribollente sotto la superficie apparentemente calma.
Cerco cose nuove per sentirmi entusiasta della vita, per sentire che forse c’è qualche altro modo per riempire il crescente vuoto.
In cambio mi sento spiritualmente spenta, insicura riguardo alle ragioni che mi portano a fare qualsiasi cosa io faccia dato che l’unico risultato è continuare a sentirmi così.
Poi la cosa peggiore, mi sento sola. Sola mentre sono circondata da più amore e speranza che mai prima nella vita.
Infine, grazie ad un mix di pura misericordia e disperazione, mi viene mostrata una via.
Torno alle origini, alla fonte delle verità più semplici, quelle che so essere vere nel profondo del mio cuore, quelle che mi hanno salvato più volte di quante ne possa contare.
La crosta di fango sul mio cuore si sgretola. Il più piccolo atto di gentilezza, verso di me o da parte mia, mi porta gioia e speranza.
Ritrovo uno scopo, un sentiero, una prontezza di mente tale che mi chiedo come avessi fatto a vivere senza. Sento di nuovo quella luce.
La (pura) religione porta pace e gioia
Nessuno esita mai a condividere come ha fatto a perdere 5 chili, come ha fatto a far smettere i propri figli di picchiarsi l’un l’altro (a proposito, nessuno è riuscito ad aiutarmi con questo problema. Fatevi sentire!), o ancora come tutti dovremmo preoccuparci di una determinata causa.
Ma quando qualcuno mi chiede qualcosa riguardo la depressione o sulle relazioni o sull’essere genitori o sulla pace interiore, ho sempre dato delle risposte specifiche piuttosto che una che abbracci ogni cosa.
Perché?
Notizia dell’ultima ora: la religione non è cool. Incredibile vero?
Non è decisamente un argomento di tendenza in questo momento (non positivamente almeno); voglio dire, è parecchio difficile vedere hashtag del tipo #vivaleregole o #dammideilimiti, tantomeno #Dioamalascienza o robe simili.
Però non posso essere completamente sincera con i miei lettori (ho effettivamente dei “lettori”?) se mi limito a promuovere principi di psicologia sociale, di cura delle relazioni, di auto miglioramento e tutto il resto, ma lascio poi fuori il fattore a cui attribuisco davvero il merito per la vera pace e felicità che ho provato nella mia vita.
E questo, senza dubbio, è grazie al vivere pienamente la mia religione. Intendo la religione nella sua forma più pura.
Cos’è davvero il mormonismo?
Uno dei problemi è che io non seguo i principi del mormonismo alla perfezione.
Le persone che mi sono vicine (e anche quelle non così vicine in realtà) potrebbero fare un elenco di deviazioni, errori e aperte ribellioni che mi hanno visto compiere, dipingendo così un ritratto di quanto imperfettamente io segua il Vangelo di Gesù Cristo.
Però, man mano che gli anni passano, sto finalmente iniziando a interiorizzare qualcosa che negli anni ho sempre e solo detto a voce, senza mai comprenderlo.
Il mormonismo non è seguire le regole alla perfezione. Il mormonismo non è andare in chiesa e non bere alcool. In realtà, parlando dottrinalmente, uno non viene salvato se cose del genere diventano il centro della sua vita.
Sbagliare e sapere a chi rivolgersi per rimediare, poi pentirsi, farlo ancora e ancora, ogni giorno, questo è il perfetto mormonismo.
In breve, il mormonismo è conoscere Gesù Cristo.
Come può una persona conoscere Gesù Cristo? Perché dovrebbe?
Crescendo ho imparato tutte le regole per essere mormone. Ce ne sono tante. Ho imparato che se segui tutte le regole, sarai felice e al sicuro da Satana e dalle prove che egli ti mette davanti. Quindi seguivo “La Lista”:
- Niente alcool, tabacco o droghe illegali (o marijuana anche se legale, per chi di voi cerca di fregare il sistema)
- Niente caffè o tè
- Niente sesso prima del matrimonio, niente sesso fuori dal matrimonio, niente pornografia
- Donare il 10% dei miei guadagni alla chiesa (che è gestita al 95% da un clero non pagato)
- Frequentare 3 ore di chiesa ogni domenica e spesso altre attività ricreative, riunioni o simili durante la settimana
- Niente lavoro, shopping o grossi eventi sportivi di domenica, anche se la cosa è aperta all’interpretazione personale riguardo a cosa esattamente questo implichi
- Leggere le scritture e pregare spesso
- Indossare della biancheria che non permette l’utilizzo di abbigliamento che si fermi sopra il ginocchio o mostri le spalle
- Niente bestemmie o linguaggio volgare
- Normalmente detenere una posizione di volontariato nella chiesa donando tempo, sforzi e talenti per far funzionare la chiesa stessa
- Digiunare per 24 ore al mese e poi donare il denaro che avrei speso in cibo ai bisognosi
- Dormire a sufficienza
- Mangiare cibo sano, che sia frutto della terra; mangiare carne con parsimonia
Ma volete sapere la cosa assurda? Questa non è neanche la parte difficile. Ancora più assurdo: queste non sono le cose che porteranno alla felicità promessaci. Queste sono solo le basi. Il riscaldamento.
Non sono mai stata felice quando mi sono limitata a seguire questa lista. Sì, ho detto “limitata”. Davvero, questa è la parte facile se messa a confronto con quello che vi aspetta.
Lista n° 2: come dare il 100%
Il mormonismo è completo ed efficace solo dopo che alla lista di cui sopra aggiungiamo quella qui sotto*. Devono andare di pari passo**.
*Questa non vuole essere in alcun modo una lista onnicomprensiva o con un ordine logico. Ho intenzionalmente lasciato alcuni elementi chiave da parte. Inoltre, ci sarebbero troppe citazioni da inserire, quindi sappiate solo che se avete qualche dubbio riguardo alla base dottrinale di qualsiasi di questi punti, vi basta chiedere.
**Giusto come riferimento, ogni cosa in queste liste può essere trovata all’interno della Sacra Bibbia, il Libro di Mormon, Dottrina e Alleanze e la Perla di Gran Prezzo, ognuna della quali è compresa nel canone scritturale dei mormoni.
- Amare Dio
- Amare tutti quanti
- Credere che Dio è il tuo padre Celeste, un essere di carne ed ossa, che insieme alla tua Madre Celeste sono i genitori di Gesù Cristo tuo fratello e che questi siano tutti esseri che traggono gioia lavorando costantemente per la tua eterna felicità
- Arrivare a comprendere cosa significa essere letteralmente un figlio spirituale di Dio, destinato a seguire le sue orme
- Avere fede in Dio. Ci sarebbe un sacco da dire a riguardo, ma è importante, studiatevelo un po’
- Capire come amare le persone, farlo davvero, non solo comportarsi come se fosse, ma effettivamente amarle con tutto il cuore, senza tenere comportamenti che non siano appropriati per le famiglie o per la società in generale
- Servire il prossimo ogni volta che sia possibile, con gesti piccoli o grandi
- Aiutare i poveri tramite il donare il proprio denaro, risorse, tempo e amore
- Capire come dare agli altri tutto ciò che abbiamo senza trascurare se stessi
- Capire come non c’è bisogno preoccuparsi di se stessi
- Credere che ogni persona che incontriamo sia un’anima dal potenziale illimitato, che viveva con noi in paradiso prima di venire sulla terra e che siamo connessi da uno stesso retaggio divino
- Non assurgere al ruolo di giudice del prossimo
- Capire come farlo mentre intanto vivi una religione che dichiara peccaminosi alcuni loro comportamenti
- Capire che abbiamo delle debolezze e quindi non abbiamo tempo di essere infastiditi da quelle degli altri
- Incidere nella nostra anima la realtà che vivevamo con Dio, Cristo e gli altri esseri umani prima di venire sulla terra, che vi ritorneremo dopo la morte, il che rende questa vita estremamente fugace, ma di grande valore
- Pentirsi ogni giorno, diverse volte al giorno, cercando sinceramente di cominciare da capo anche quando falliamo miseramente
- Perdonare costantemente
- Capire come perdonare mentre cerchiamo di non farci far del male
- Imparare come avere fede che Dio ci proteggerà se ci concentreremo sul fare la nostra parte in tutta questa storia del perdono
- Perdonarci quando Dio ci perdona
- Essere onesti in ogni cosa e considerare l’integrità più importante di ogni tipo di promozione o lode
- Eliminare l’orgoglio (auguri!), ossia essere umile, pensare a dove potremmo essere in errore, dare agli altri il beneficio del dubbio, seguire la volontà di Dio anche se non va di pari passo con la nostra, non gioire delle sfortune di un’altra persona
- Avere fede che il Padre Celeste può effettivamente renderci una persona come quella appena descritta
- Non offendersi facilmente
- Anche quando qualcuno vuole davvero offenderci
- Soprattutto quando stanno davvero cercando di farlo
- Esatto, non possiamo farci nulla, se non chiedere a Cristo di portare per noi tale fardello mentre intanto preghiamo per quelle persone e proviamo ad amarle
- Imparare che possiamo scegliere da noi stessi, non necessariamente subire le circostanze. L’unica cosa che possediamo davvero è la nostra volontà
- Essere modesti, ma non solo nel vestire. L’abbigliamento è la parte facile della modestia. Essere assennati, non essere esibizionisti, non vantarsi. Non concentrarsi sul denaro e sull’avere sempre qualcosa in più o in meglio degli altri
- Essere sempre paziente
- Esserlo con le altre persone, noi stessi, i nostri figli, le circostanze, l’apparente mancanza di benedizioni o le brutte sorprese
- Essere sempre grati
- Capire come attribuire tutto ciò che c’è di bello nella vita alla misericordia e all’amore di Dio e accorgersi che ci si sente meglio così, invece di prendersi il merito delle cose
- Arrivare a credere che “tutto succede per un motivo” non basta, ma che “tutte le cose coopereranno per il nostro bene”. Anche la sofferenza
- Coltivare la speranza
- Capire come avere speranza anche quando succedono delle tragedie o si è circondati da sofferenza
- Mantenere una prospettiva positiva ma non diventare compiacente. Mai smettere di lottare attivamente per la sicurezza, salute e la pace di ognuno dei figli di Dio
- Sapere che non esiste sufficiente rettitudine che ci possa mettere al riparo dalle sofferenze. Di fatto, a volte le più grandi prove arrivano alle persone migliori, quindi tenetevi forte
- Sapere che non siamo nulla
- Sapere che abbiamo un enorme valore e che abbiamo più potenziale di quanto possiamo immaginare
- Concentrarsi sulla propria famiglia e sacrificarsi per fare il meglio per loro
- Fare tutto questo mentre cerchiamo di sacrificarci anche per coloro al di fuori della famiglia
- Capire che le famiglie sono eterne, che saremo riuniti dopo questa vita e che quindi dovremmo fare il possibile per proteggerli, amarli e dar loro priorità
- Essere disposti a sacrificare ogni cosa per Dio, un’altra persona, o per restare virtuosi
- Passare una sera a settimana con la propria famiglia semplicemente per passare del tempo insieme
- Leggere le scritture ogni giorno e pregare almeno un paio di volte al giorno, con la propria famiglia, da soli e col proprio coniuge
- Capire come fare questo anche quando non se ne ha voglia
- Arrivare a farlo costantemente per un paio di giorni e poi chiedersi come mai avevamo smesso di farlo
- Ripetere
- Accogliere i rifugiati, i poveri e gli oppressi
- Mai essere scortesi o maleducati. Mai
- Anche quando qualcuno ha votato in modo diverso da noi
- Capire come difendere ciò in cui crediamo essere giusto senza essere scortesi
- Ricevere tutta l’istruzione possibile e non sprecare il proprio tempo
- Cercare inutilmente un modo per evitare la pigrizia, ma comunque restare al passo con TV e simili
- Ricercare cose virtuose, amabili, di buona reputazione o degne di lode
- E quando inevitabilmente falliremo in una di queste cose, imparare a conoscere il nostro Salvatore Gesù Cristo
- Imparare come ha vissuto la sua vita. Ancora più importante, capire perché Egli morì
- Che ci si creda o no, la Sua meravigliosa e breve vita sulla terra non è la cosa più importante riguardo a Lui
- Molte grandi persone hanno vissuto una vita di servizio e anche guarito altre persone, ma solo Lui soffrì il dolore dei nostri peccati, infermità, dolore emotivo, mentale, fisico e spirituale, in modo che non dovessimo provare noi tale dolore al 100%. Morì affinché fosse possibile per noi essere resi nuovamente puri e integri quando pecchiamo verso Dio e verso il prossimo
- Imparare a conoscerlo. Imparare come Egli ci conosce. CrederGli quando dice che ci capisce. Non esiste cosa che possiamo aver sofferto o che soffriremo che Lui non abbia già provato
- Studiare l’espiazione il più possibile. Ogni cosa si collega all’espiazione. Cercare di capire la sua grandezza e il ruolo centrale che ha nel nostro raggiungere la felicità o la speranza in questa vita
- Capire come essa non implichi solo la rimozione dei peccati
- Capire che essa ci sostiene quando siamo malati, emotivamente feriti, delusi da noi stessi, ci sentiamo in colpa e che ciò che abbiamo fatto è talmente grave che non c’è modo di rimediare o tornare indietro
- Trovare un modo di concepire come letteralmente tutto ciò che c’è di buono nel mondo e nella nostra vita può esistere solo grazie al fatto che Cristo abbia sconfitto l’avversario
- Sforzarsi fino al punto in cui riusciremo a cogliere un barlume di ciò che significhi affidarsi a Lui quando c’è da sgridare i propri figli, quanto bisogna rinunciare ad un obiettivo importante, quando ci sentiamo insignificanti o che nessuno possa mai amarci
- Riuscire a capire come rendere concreto il potere dell’espiazione e non solo un’idea astratta. L’espiazione è immensa; non si tratta di una dichiarazione o dell’accettare Gesù nel proprio cuore. Si espande infinitamente ed eternamente, comprenderla potrebbe mettere in difficoltà anche la mente più brillante
- Ricordarsi più e più volte che è la grazia di Cristo a salvarci, non la nostra rettitudine
- Riversare la propria anima in preghiera a Lui giorno e notte finché non saremo in grado di sentire il profondo ed incredibile amore che nutre per noi. Sapere che quell’amore esiste ci motiverà a fare ogni altra cosa in questa lista senza lamentarsi
- Capire come la fede, il pentimento e la carità (il puro amore di Cristo) lavorino costantemente insieme per accrescere l’un l’altro in noi man mano che utilizziamo il potere dell’espiazione
Nel frattempo, mentre stiamo facendo tutto questo, c’è da aiutare il vicino a spostare il divano.
Bisogna svegliarsi per dare un passaggio in aeroporto a qualcuno fin troppo presto nella mattina.
C’è bisogno di donare i mobili di casa ai rifugiati che non hanno nulla (come ha fatto mio suocero. I suoi figli l’hanno guardato e gli han detto: “Tutto molto bello, papà, ma adesso su cosa ci sediamo?”).
Dopo essere tornata a casa esausti dal lavoro, c’è casa da pulire e un amico malato da visitare.
Dopo aver badato ai figli per tutto il giorno, anche se esausti, rivolgere amore e attenzioni al tuo coniuge è qualcosa che va fatto.
Conclusioni
Esatto, la seconda lista è più difficile che evitare certe bevande. Ma le cose difficili, se legate ad un obiettivo, portano ad una ricompensa talmente grande che solo chi riesce a dare tutto se stesso potrà riceverla.
Non ho sempre successo nella vita, ma quando succede, questo ne è il segreto.
Quando provo gioia, questo ne è il segreto.
Quando mi sento in pace, questo è il mio segreto.
Semplice no?
Questo articolo è stato scritto originalmente da Kate su relationshiprefinery.com, poi tradotto da Andrea Sorgiacomo.
Solleva la testa e sii di buon umore; la tenera grazia del Signore si posa su chì Egli ha scelto,
per la loro fede – 1 Nefi 1:20. Nel Vangelo di luca 18:8, Gesù lancia questo interrogativo:
Il figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra ? – Ricordiamoci del consiglio di
Re Beniamino: <> ( Mosia 4:27.