Ogni anno, più di due milioni di persone vedono una copia del Christus di Bertel Thorvaldsen esposta nella Piazza del Tempio ed altri due milioni vedono le altre copie in altri centri visitatori della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sparsi in tutto il mondo.
Oltre che vederla in questi centri, innumerevoli persone hanno visto il Christus nelle produzioni mediatiche, negli opuscoli, durante l’apertura dei templi, nei video, nelle riviste e sul sito ufficiale della Chiesa (lds.org).
Naturalmente, con una tale esposizione, è facile associare questa particolare opera d’arte ai Santi degli Ultimi Giorni.
L’ispirazione di Thorvaldsen per tale opera è sconosciuta e potrebbe provenire dal suo studio delle sculture greche classiche, in particolare dall’opera di Raffaello.
Ci sono altri racconti su tale ispirazione, ma poiché Thorvaldsen raramente conservava disegni o modelli, probabilmente non conosceremo mai l’evoluzione precisa della statua.
Tuttavia, sono rimasti cinque schizzi/modelli conosciuti del Christus: tre modelli in gesso e due disegni a matita.
Tutti e cinque si trovano nel Museo di Thorvaldsen a Copenaghen, in Danimarca.
Il racconto più conosciuto, riguardo la creazione della statua, è quello centrato sulla frustrazione di Thorvaldsen nel trovare la giusta posizione per le braccia di Cristo.
I primi schizzi e modelli le mostrano sollevate sopra la testa nella posizione del benedire.
Apparentemente, Thorvaldsen non era soddisfatto di questa posizione ed impiegò molto tempo a capire come modificarla.
Secondo J.M. Thiele, il biografo di Thorvaldsen, Herman Ernst Freund (il modello) stava ascoltando le lamentele di Thorvaldsen riguardanti le braccia incrociate sul petto ed iniziò una discussione riguardo ciò che l’artista volesse comunicare con la posizione delle braccia di Cristo.
Mentre Thorvaldsen rifletteva su come farle, all’improvviso esclamò: “Ci sono! Saranno così!”. Quindi, secondo Thiele, la concezione del Christus è arrivata improvvisamente da un’ispirazione divina.
Theodor Opperman, ex direttore del Museo di Thorvaldsen, ha una variante di questa storia decisamente più pratica.
Mentre Freund, in piedi con le braccia incrociate sul petto, ascoltava comprensivo lo scoraggiato Thorvaldsen, cercò di tirarlo su di morale, aprì le braccia a metà, facendole cadere leggermente verso il basso, con i palmi rivolti verso l’alto.
Thorvaldsen vide il suo amico posare in quella postura e volle fosse la stessa della sua statua e rapidamente abbozzò l’idea nei suoi appunti.
Un’ultima versione di come le braccia di Cristo vennero posizionate riguarda uno dei primi modelli in argilla di Thorvaldsen.
In questa versione, le braccia alzate si sono accasciate durante la notte dalla posizione della benedizione fino ad arrivare all’altezza della vita.
Thorvaldsen, vedendo questa nuova posizione, la rese permanente.
Questo racconto, uno dei preferiti da molti, consente all’ascoltatore di interpretare da sé se il Christus è stato concepito per fortuna, intervento divino, processo artistico o semplice gravità.
Nessuna di queste versioni può essere confermata oppure esclusa. Alcuni credono che il Christus sia il risultato pragmatico del processo e dell’errore artistico, mentre altri vedono in esso la guida divina, anche se Thorvaldsen non era considerato un devoto cristiano da molti dei suoi contemporanei.
Ciò non dovrebbe, tuttavia, escludere l’ispirazione divina che incise sulla sua opera.
Il presidente Spencer W. Kimball, dopo aver visto i Dodici Apostoli ed il Christus di Thorvaldsen, nella Chiesa di Nostra Signora, dichiarò che “l’uomo che creò queste statue fu sicuramente ispirato dal Signore”.
La fusione originale della statua era in gesso e venne messa nella Chiesa di Nostra Signora nel 1829.
Un’altra fusione in gesso venne trasferita a Carrara, in Italia, per poter trasferire la figura in una statua di marmo, che venne infine montata nella cattedrale nel 1839.
Il Christus arrivò a Salt Lake City nel 1912 ed il presidente Joseph F. Smith chiese a Stephen L. Richards, allora membro della sovrintendenza generale della Scuola Domenicale, di indagare sulla possibilità che la Chiesa creasse un cimitero a Salt Lake City.
Richards aveva visitato diversi cimiteri per parlare con i loro proprietari ed incontrarsi con la direzione.
Uno di questi cimiteri era Forest Lawn a Glendale, in California, dove Stephen L. Richards divenne amico del proprietario, Hubert Eaton.
La Chiesa portò avanti dei progetti e creò il Wasatch Lawn Cemetery su Highland Drive, ai piedi delle colline orientali di Salt Lake City.
Dopo la morte del presidente Smith nel 1918, il presidente Heber J. Grant ritenne che possedere il cimitero non fosse nel miglior interesse per la Chiesa e chiese a Richards, divenuto un apostolo, di trovare un acquirente per Wasatch Lawn.
L’anziano Richards finì per acquistare la proprietà e, come proprietario di un cimitero, la sua amicizia con Hubert Eaton continuò a crescere.
Quasi 30 anni dopo, come parte dei suoi incarichi apostolici del 1950, Stephen L. Richards visitò le missioni in Europa, Scandinavia, Gran Bretagna e Medio Oriente.
Il 2 settembre 1950, mentre visitava Copenaghen, l’anziano Richards e sua moglie Irene visitarono la Chiesa di Nostra Signora.
Secondo Philip Richards, figlio dell’anziano e di sorella Richards, mentre i suoi genitori erano nella cattedrale danese ebbero una “grande esperienza” mentre guardavano il Christus e “l’idea che prese forma nella mente di suo padre fu che una copia di quella statua dovesse essere nella Piazza del Tempio”.
Ci vollero ancora alcuni anni prima che quell’ispirazione diventasse realtà.
L’occasione arrivò quando negli anni ’50 la Presidenza della Piazza del Tempio fu incaricata di trovare dei modi per migliorare il lavoro missionario nel sito storico.
I piani per la costruzione di un nuovo centro furono approvati dalla Prima Presidenza nel 1955.
In quel momento furono analizzati i piani per offrire ai visitatori una visita guidata.
Secondo George Cannon Young durante una riunione di pianificazione l’anziano Richard L. Evans, presidente della Piazza del Tempio e membro del Quorum dei Dodici Apostoli, commentò:
“Sapete, il mondo pensa che non siamo cristiani perché non vedono nulla che rimandi a Cristo in questa piazza, ascoltano le parole, ma non vedono altro”.
Mentre il gruppo discuteva di possibili immagini che avrebbero soddisfatto i loro criteri per rappresentare Cristo e che avrebbe “avuto un impatto sul mondo – uno che sarebbe stato conosciuto in tutto il mondo e che non avrebbe creato polemiche”, Marion D. Hanks suggerì di usare un copia in marmo del Christus di Bertel Thorvaldsen.
Il 7 giugno 1957, il Comitato per la costruzione della Chiesa si incontrò con la Prima Presidenza per presentare tale proposta.
Sebbene i membri della Presidenza della Piazza del Tempio fossero certi che una statua di Cristo di grandi dimensioni dovesse essere collocata nella Piazza, erano nervosi su come la Prima Presidenza potesse reagire ad una simile proposta.
Dopotutto, la statua di Cristo non era mai stata parte del culto tradizionale dei Santi degli Ultimi Giorni.
All’esitazione del resto del comitato per spiegare la proposta, Stephen L. Richards annunciò che i piani di costruzione includevano anche un posto per il Christus.
Apparentemente Richards e il presidente McKay avevano già discusso del piano, perché il presidente McKay si rivolse a lui e gli chiese:
“Non hai la possibilità di acquistare una statua attraverso la tua associazione con Hubert Eaton e Forest Lawn?”
Al presidente Richards fu chiesto di verificare la fattibilità di ottenere una copia del Christus.
Immediatamente contattò il suo amico Hubert Eaton per vedere se potesse fare una copia di una delle statue del Christus in mostra a Forest Lawn.
Richards decise di effettuare una donazione personale ed anonima della statua alla Chiesa, così si occupò personalmente di tutti i lavori preliminari.
La statua fu spedita in Italia e fu realizzata una riproduzione in marmo.
La statua ordinata da Richards era alta tre metri e mezzo e pesava circa 5440 kg.
Incredibilmente, il presidente Richards si ammalò gravemente e morì pochi giorni prima che la statua finita arrivasse a Salt Lake City.
Purtroppo, Stephen L. Richards non vide mai la statua che sperava sarebbe diventata un’eredità per la Chiesa.
Una casa per il Christus
I piani originali della Piazza del Tempio includevano un’area di osservazione esterna per il Christus. Ma i membri del comitato di costruzione espressero la loro preoccupazione per la statua esposta al duro clima montano di Salt Lake City.
Ciò fece venire l’idea di costruire una casa per la statua. Il Christus doveva essere esposto in una rotonda di vetro nell’edificio dell’Ufficio Informazioni, che in seguito divenne il Centro visitatori del Nord.
Doveva essere il punto focale dell’edificio e dell’intero sito. Durante la costruzione, a causa dell’enormità del Christus, i costruttori calarono la statua nella struttura e costruirono tutto intorno ad essa.
La presentazione finale dell’imponente statua richiese molti anni e dopo che la rampa a spirale venne terminata, venne dipinto un murales e furono aggiunte le luci, il Christus venne mostrato al pubblico nel 1967.
Oggi ci sono 14 statue in mostra presso i Centri visitatori dei Templi di Salt Lake City, Los Angeles, Nuova Zelanda, Hawaii, Arizona, Washington DC, Città del Messico, Nauvoo, Oakland, St. George, Palmyra, New York, Hill Cumorah, Indipendence più una statua itinerante ed una donata al Museo dell’Immigrazione islandese a Reykjavik, in Islanda.
L’eredità del Christus per i Santi degli Ultimi Giorni è che esso è divenuto una rappresentazione familiare della loro fede ed un’icona.
Il presidente Howard W. Hunter definì la statua un “memoriale” che serve “ad unire generazione e generazione, preservando in una lunga catena ininterrotta gli eventi importanti della nostra eredità comune”.
Tutti coloro che si sono avvicinati a Cristo attraverso il Christus hanno partecipato all’eredità di Cristo.
Le 13 statue del Tempio Italiano di Roma
Insieme alla statua di Gesù Cristo, sono state posizionate anche le statue dei dodici Apostoli, delle repliche che sono state scolpite con del marmo ottenuto dalle stesse cave usate da Michelangelo a Carrara.
Quasi 200 anni dopo la loro originale commissione e creazione, le statue del Christus di Bertel Thorvaldsen e dei dodici apostoli stanno godendo l’atteso ritorno a casa.
Scolpite all’inizio del 1800 a Roma dal rinomato scultore danese islandese, Bertel Thorvaldsen, le 13 statue originali furono commissionate per la storica Cattedrale della Nostra Signora di Copenhagen, in Danimarca.
Le riproduzioni digitali delle 13 opere d’arte, sono state scolpite da del marmo estratto a Carrara, in Italia.
Le copie moderne si trovano in posizione al centro dei visitatori del tempio adiacente alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nel sito del Tempio di Roma, in Italia.
Le statue sono state posizionate lo scorso autunno.
Il presidente Russel M. Nelson, in precedenza, ha fatto visita al sito di costruzione del tempio, e parte della sua visita ha incluso un controllo al Christus ed alle statue degli apostoli del centro visitatori del tempio Mormone.
Con l’installazione della statua rappresentante l’angelo Moroni, in cima alla guglia rivolta a est del Tempio italiano di Roma, ora è la volta delle 14 statue che rappresentano i personaggi chiave per la dottrina dei Santi degli Ultimi Giorni, le quali si trovano in un luogo quale il tempio ed altri edifici.
Questo articolo è stato originariamente scritto da Matthew O. Richardson ed è stato pubblicato su ldsliving.com, intitolato The Christus Legacy. Italiano ©2019 LDS Living, A Division of Deseret Book Company | English ©2019 LDS Living, A Division of Deseret Book Company
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