I Santi degli Ultimi Giorni (o mormoni) credono in Dio, ma la loro concezione spesso differisce in modo significativo da quella di altre confessioni cristiane. Quindi, chi è Dio per loro? Il Dio in cui essi credono è lo stesso che si trova nella Bibbia, libro considerato Sacre Scritture.
L’idea che hanno della natura di Dio influenza tutto il loro credo, così come le loro scelte di vita, obiettivi e la loro visione del mondo. Questa visione di Dio può sembrare insolita ai più, ma è sicuramente affascinante e rassicurante, poiché enfatizza il carattere amorevole di Dio e la sua assoluta giustizia.
I Santi degli Ultimi Giorni e la Trinità
I Santi degli Ultimi Giorni credono in Dio Padre, Gesù Cristo e lo Spirito Santo, ma non condividono il concetto di trinità, sviluppatosi posteriormente al periodo del Nuovo Testamento. Gesù parlò di se stesso come essere separato dal Padre.
I Santi degli Ultimi Giorni credono che Dio, Gesù e lo Spirito Santo siano perfettamente uniti nell’amore, nella dottrina e nello scopo, ma che non lo siano da un punto di vista fisico. Prendiamo alla lettera la dottrina secondo cui Gesù è il Figlio Unigenito di Dio.
Molte persone fraintendono le dichiarazioni di Gesù nella Bibbia in cui sostiene di essere una cosa sola con il Padre.
Se m’aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete veduto. Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre, e ci basta.
Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici tu: Mostraci il Padre? (Giovanni 14:7-9)
Quando vogliamo capire la Bibbia, dobbiamo studiarla nel suo insieme, piuttosto che isolare dei frammenti. Se leggiamo il versetto successivo, noteremo un particolare essenziale.
Le persone che usano questi versetti, nel loro tentativo di giustificare la Trinità, tendono a lasciare fuori le parole che seguono, ma è importante leggerle per comprendere il contesto del discorso di Gesù.
Non credi tu ch’io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue.
Quindi sappiamo che Dio e Gesù non sono lo stesso essere in senso materiale, dal momento che Gesù dice che gli insegnamenti sono di Suo Padre, non i Suoi.
Se andiamo un po’ oltre, al versetto 20, comprendiamo cosa intende dire Gesù quando dice che Lui e Dio sono una cosa sola: “In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi“.
Poiché gli apostoli non fanno parte della trinità, è chiaro che Gesù stia parlando in termini di unione e non di essenza. Dice che gli apostoli sono una cosa sola con Lui e con Dio, allo stesso modo in cui Gesù e Dio sono una cosa sola.
Il mio racconto preferito, riguardante questo argomento, è la visione di Stefano, il quale vide Dio.
E Gesù stava alla Sua destra. Egli li vide come due esseri separati. Naturalmente, ai nostri giorni, anche il profeta della Chiesa di Gesù Cristo, Joseph Smith, vide Dio e Gesù nello stesso momento, uno accanto all’altro, quindi per un membro della Chiesa non sono necessarie molte altre prove.
Allora chi è Dio per i Santi degli Ultimi Giorni? Durante una delle conferenze semi annuali del 2007, l’apostolo Jeffrey R. Holland ha spiegato quanto segue:
Il primo e principale articolo di fede della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni recita: «Noi crediamo in Dio, il Padre Eterno, e in Suo Figlio Gesù Cristo e nello Spirito Santo».
Crediamo che questi tre personaggi divini che costituiscono una singola Divinità siano uniti nello scopo, nel modo di agire, nella testimonianza, nella missione.
Crediamo che siano riempiti del medesimo senso divino di misericordia e d’amore, di giustizia e di grazia, di pazienza, di perdono e redenzione.
Ritengo sia corretto affermare che crediamo che Essi siano uno in ogni aspetto rilevante ed eterno immaginabile, salvo credere che siano tre personaggi combinati in una sostanza, nozione trinitaria mai stabilita nelle Scritture, perché non vera.
Niente poco di meno del valido dizionario biblico Harper’s Bible Dictionary riporta che «la dottrina formale della Trinità come definita dai grandi concili ecclesiastici del quarto e quinto secolo non si trova nel Nuovo Testamento».
Pertanto, qualsiasi critica che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni non convalida la visione cristiana contemporanea di Dio, di Gesù Cristo e dello Spirito Santo è un commento non sul nostro impegno verso Cristo, quanto un riconoscimento (accurato, se posso dirlo) che la nostra visione della Divinità si scinde dalla storia successiva al Nuovo Testamento e ritorna alla dottrina insegnata da Gesù in persona (Jeffrey R. Holland, “L’unico vero Dio e Gesù Cristo che ha mandato“, Conferenza Generale di Ottobre 2007).
Conoscevamo Dio prima di nascere
La convinzione dei Santi degli Ultimi Giorni secondo cui siamo veramente tutti figli di Dio – anche coloro che lo respingono – e che Egli ci ama, trova forza in una dottrina fondamentale della Chiesa.
Questa dottrina è nota come “piano di salvezza” o “grande piano di felicità”. Per i Santi degli Ultimi Giorni, questo meraviglioso insegnamento risponde alle grandi domande della vita:
Chi siamo?
Da dove veniamo?
Perché siamo qui?
Cosa ci succederà quando moriremo?
I Santi degli Ultimi Giorni insegnano che la nostra esistenza ha avuto inizio sotto forma di intelligenze. Dio ci ha in seguito generati spiritualmente divenendo, in questo modo, letteralmente nostro Padre. I nostri spiriti avevano le sembianze di esseri mortali, pur essendo privi di un corpo fisico.
“E la polvere ritorni alla terra com’era prima e lo spirito torni a Dio che lo ha dato” (Ecclesiaste 12:7).
La parola dell’Eterno mi fu rivolta, dicendo: «Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti ho stabilito profeta delle nazioni». (Geremia 1:4-5).
Dov’eri tu quando io gettavo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ha stabilito le sue dimensioni, se lo sai, o chi tracciò su di essa la corda per misurarla?
Dove sono fissate le sue fondamenta, o chi pose la sua pietra angolare, quando le stelle del mattino cantavano tutte insieme e tutti i figli di Dio mandavano grida di gioia? (Giobbe 38:4-7)
Come mostrano le Scritture appena citate, eravamo con Dio prima di venire sulla terra (non è possibile tornare in un luogo in cui non si è mai stati). Quello fu un periodo meraviglioso per noi, poiché è lì che cominciammo a scegliere chi volevamo essere senza le complicazioni della mortalità.
Avevamo il libero arbitrio – la capacità di scegliere per noi stessi – e lo usammo per decidere quanto Dio e il Suo piano contassero per noi. Sviluppammo molte delle caratteristiche che fanno parte di noi oggi.
Qualsiasi genitore sa che un bambino sembra venire al mondo avendo già una certa personalità e determinati talenti ed interessi. Alcuni di essi li sviluppammo durante quella vita premortale.
Quando arrivò il momento di passare al livello successivo del nostro “percorso educativo”, ci trovammo di fronte ad una scelta.
Conoscevamo il piano di Dio per noi sulla terra, ma sapevamo anche che Lucifero avesse intenzione di sovvertire quel piano, perché sentiva che c’erano troppi rischi. Dio voleva che questo fosse un momento di apprendimento e scelta.
Saremmo venuti sulla terra senza i ricordi del tempo trascorso in Cielo e avremmo dovuto cercare Dio e Gesù Cristo e scegliere di seguirLi. Avremmo avuto aiuto lungo il nostro percorso. Lo Spirito Santo avrebbe confermato la verità a coloro che stavano ricercando onestamente il vangelo.
Gesù Cristo si offrì di essere il nostro Salvatore. Sarebbe venuto sulla terra sia come Figlio di Dio che come figlio di Maria e avrebbe vissuto una vita perfetta.
Questo gli avrebbe permesso di espiare per i nostri peccati, permettendoci di fare ritorno alla nostra dimora celeste, a patto che ci pentissimo dei nostri peccati e ci sforzassimo di vivere come Lui.
Coloro che sarebbero vissuti senza avere una reale opportunità di scegliere di seguire Cristo, avrebbero avuto la possibilità di farlo dopo questa vita.
Questo avrebbe garantito una situazione di giustizia a coloro che sarebbero morti troppo giovani per fare la scelta giusta, che sarebbero vissuti prima della nascita di Cristo o che semplicemente non avrebbero ricevuto tale opportunità.
Satana cercò di distoglierci dal piano di Dio. Convinse molti di noi che ci fossero troppi rischi e a scegliere lui come salvatore.
Tentò anche di farci credere che ci avrebbe fatti vivere una vita perfetta sulla terra, senza rischi (e senza la necessità di un Salvatore disposto a soffrire per gli altri, poiché Lucifero non era interessato alla sofferenza).
In cambio, si aspettava che tutti lo adorassero. In altre parole, stava cercando di detronizzare Dio e prendere il Suo posto.
Purtroppo, un terzo degli spiriti scelse la sua sicurezza immaginaria e si alleò con Lucifero.
Ma Lucifero non aveva il potere di sovvertire il piano di Dio, quindi lui e coloro che scelsero di seguirlo si ritrovarono semplicemente scacciati dal paradiso, e negarono l’espiazione che avevano consapevolmente respinto.
Il resto di noi, invece, iniziò il proprio viaggio sulla terra. Questa origine amorevole della nostra esistenza, in cui scegliemmo di seguire Dio e Gesù Cristo, ha posto le basi per il nostro tempo sulla Terra.
Siamo stati creati a Sua immagine
Quando Dio creò Adamo ed Eva, li creò a Sua immagine. Così come un bambino terreno assomiglia ai suoi genitori, noi assomigliamo a Dio. Egli ci ama troppo per darci meno di quanto Egli stesso ha.
Pertanto, i Santi degli Ultimi Giorni credono che Dio abbia un corpo. Sebbene il Suo sia perfetto e glorificato, il nostro ancora non lo è. I nostri corpi potrebbero essere visti come corpi per principianti.
Le persone spesso sentono dire che i Santi degli Ultimi Giorni credono che un giorno diventeranno loro stessi delle divinità e che possiederanno dei pianeti propi. Il sito ufficiale della Chiesa, churchofjesuschrist.org, chiarisce il concetto.:
I Santi degli Ultimi Giorni credono che Dio voglia che diventiamo come Lui. Ma questo insegnamento è spesso travisato da coloro che prendono in giro la nostra fede.
Ciò che crede un Santo degli Ultimi Giorni non è diverso dall’insegnamento biblico, che afferma:
“Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati” (Romani 8:16-17).
Seguendo gli insegnamenti di Cristo, i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni credono che tutte le persone possono diventare “partecipi della natura divina” (2 Pietro 1:4).
Vedi anche: La creazione secondo la Bibbia
I Santi degli Ultimi Giorni credono che “avranno il loro pianeta”?
No. Questa idea non viene insegnata dalle Scritture dei Santi degli Ultimi Giorni, né è una dottrina della Chiesa. Tale fraintendimento è frutto di commenti speculativi che non rispecchiano la dottrina scritturale.
I Santi degli Ultimi Giorni credono che siamo tutti figli e figlie di Dio e che tutti noi abbiamo il potenziale per crescere e diventare come il nostro Padre celeste, sia durante che dopo questa vita (vedere Romani 8:16-17).
La Chiesa non ha mai preteso di comprendere appieno i dettagli della dichiarazione di Cristo secondo cui “nella casa di mio Padre vi sono molte dimore” (Giovanni 14:2).
Giustizia e misericordia di Dio
I Santi degli Ultimi Giorni credono fortemente che Dio ami moltissimo tutti i Suoi figli. Crediamo che Egli abbia mandato ognuno di noi sulla terra per avere successo e che, se tutti fanno le giuste scelte nella vita, possono tornare a casa da Lui. Nessuno è destinato a fallire.
Tuttavia, Dio comprende che non tutti vivranno in condizioni ideali. Sa anche che non saremo perfetti.
Sebbene le leggi della giustizia ci impongano di vivere perfettamente per tornare alla Sua presenza, Egli ha permesso che, tramite la legge della misericordia, qualcun altro potesse espiare per i nostri peccati.
Questo essere è Gesù Cristo, che, come menzionato sopra, si è offerto volontariamente a tal proposito.
Noi non potremmo salvarci da soli, perché non possiamo vivere una vita perfetta. Solo Gesù Cristo avrebbe potuto ricoprire il ruolo di nostro Salvatore, e se avesse rifiutato o se si fosse ritirato da noi, non saremmo stati in grado di tornare a Dio.
Tuttavia, ha mantenuto la Sua promessa. I Santi degli Ultimi Giorni credono che l’espiazione sia un dono d’amore sia di Dio che di Gesù Cristo.
Grazie all’espiazione, possiamo scegliere di pentirci, e se lo facciamo, i nostri peccati sono perdonati e dimenticati. Questa è un’enorme benedizione ed un enorme conforto per coloro che vengono a conoscenza del vangelo più tardi nella vita, o che semplicemente commettono errori (e tutti li commettiamo).
I Santi degli Ultimi Giorni credono che Dio sia completamente giusto ed equo. Questo è un concetto difficile da comprendere per molte persone, ma è importante per i Santi degli Ultimi Giorni.
Rende comprensibili i momenti difficili della vita. Nelle prossime sezioni vedremo come Dio bilancia la giustizia e la misericordia nella vita di tutti i giorni.
Cosa succede ai bambini che muoiono?
Coloro che credono che il battesimo sia necessario per la salvezza e che credono anche che Dio sia gentile, amorevole e giusto, si fanno spesso questa domanda.
Sono state elaborate numerose possibili soluzioni, ma nessuna di queste risolve realmente la questione tra giustizia e misericordia.
Alcuni suggeriscono che Dio sappia in anticipo che alcuni bambini non sceglieranno Cristo e, quindi, li lascia morire prima che siano abbastanza grandi da fare scelte sbagliate.
Altri battezzano i bambini, il che significa che sono battezzati senza il loro consapevole consenso, e questo non aiuta i bambini che muoiono troppo presto o che non sono ammessi al battesimo.
I Santi degli Ultimi Giorni danno una spiegazione diversa, ma che risponde perfettamente alla domanda su come Dio si comporti nei riguardi di un bambino che muore.
È una risposta che porta grande conforto ai genitori che perdono un figlio. La spiegazione della dottrina della Chiesa di Gesù Cristo su questo argomento si trova nel Libro di Mormon, un libro di scritture che i Santi degli Ultimi Giorni usano insieme alla Bibbia.
Un antico profeta di nome Moroni scrisse in merito a questo argomento per riprendere alcuni seguaci che stavano travisando la dottrina che riguarda il battesimo dei bambini.
I Santi degli Ultimi Giorni insegnano che i bambini di età inferiore agli otto anni non hanno bisogno di essere battezzati.
L’espiazione di Gesù Cristo copre i peccati di Adamo e, di fatto, i Santi degli Ultimi Giorni credono che tutte le persone siano responsabili solo per i propri peccati e non per le scelte fatte da Adamo ed Eva, poiché l’espiazione ha sanato gli effetti della loro caduta.
I bambini nascono perfetti. Fino all’età di otto anni, Satana non può tentarli. I loro errori sono semplicemente gli errori di coloro che sono giovani e che stanno imparando.
Durante questi primi anni di vita, i genitori membri della Chiesa lavorano duramente per insegnare ai loro figli la fede e per aiutarli a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Insegnano loro ad applicare questi principi alle situazioni quotidiane e a fare scelte sagge.
I bambini imparano a pregare. Viene anche loro insegnato di chiedere a Dio quale chiesa sia quella vera. Ci si aspetta che preghino per avere una testimonianza della loro religione prima di compiere otto anni.
Quando un bambino muore prima del suo ottavo compleanno, muore senza peccato, proprio come era il giorno in cui è nato. Ritorna direttamente alla presenza di Dio.
Ciò è valido anche per coloro che non raggiungono il pieno sviluppo delle facoltà intellettive a causa di una disabilità. I genitori di questi bambini comprendono di avere ricevuto in dono da Dio un figlio unico e speciale.
Il battesimo per coloro che raggiungono l’età della responsabilità, soddisfa le esigenze di giustizia e misericordia e rende manifeste la giustizia e la bontà di Dio. Moroni lo ha spiegato in questo modo:
E i loro bambini non hanno bisogno del pentimento, né del battesimo. Ecco, il battesimo è per il pentimento, per adempiere i comandamenti per la remissione dei peccati. Ma i bambini sono vivi in Cristo fin dalla fondazione del mondo; se non fosse così, Dio sarebbe un Dio parziale e anche un Dio mutevole, e che ha riguardo alla qualità delle persone; poiché, quanti bambini sono morti senza battesimo! Pertanto, se i bambini non potessero essere salvati senza il battesimo, questi sarebbero dovuti andare in un inferno senza fine. Ecco, io ti dico che chi suppone che i bambini abbiano bisogno del battesimo è nel fiele dell’amarezza e nei legami dell’iniquità; poiché non ha né fede, né speranza, né carità; pertanto, se dovesse essere reciso mentre pensa così, dovrà andare all’inferno. Poiché è terribile la malvagità di supporre che Dio salvi un bambino a motivo del battesimo e l’altro debba perire perché non ha battesimo (Moroni 8:11-15).
Possiamo quindi vedere che ciò è a sostegno della dottrina dei Santi degli Ultimi Giorni secondo cui Dio ama tutti i Suoi figli allo stesso modo. Non salva alcuni bambini in modo casuale lasciandone fuori altri, e non manda nessuno sulla terra per fallire.
Se falliamo, è attraverso le nostre stesse scelte, non le Sue. Ecco chi è Dio: un padre giusto ed amorevole.
Cosa succede alle persone che non hanno conosciuto Gesù?
Molte persone hanno vissuto prima della nascita di Gesù Cristo, inclusi alcuni dei più grandi profeti del mondo ed alcuni eroi dell’Antico Testamento.
Mentre Gesù era sulla terra, solo una piccola parte della popolazione mondiale ebbe l’opportunità di ascoltare il Suo messaggio e ricevere l’ordinanza del battesimo. Da quel momento, miliardi di altre persone hanno vissuto e sono morte senza aver sentito parlare di Gesù.
Altre ancora, sebbene ne abbiano sentito parlare, non hanno mai cercato la verità e ricevuto una conferma dallo Spirito Santo nel loro cuore della realtà di Dio e Gesù Cristo.
Altre ancora hanno imparato a conoscere Gesù ma non hanno appreso il Vangelo in modo completo. Cosa succede a queste persone quando muoiono?
Nel discutere questo problema, molti hanno applicato le stesse teorie impiegate per spiegare cosa succede ai bambini. Sappiamo che Dio sa tutto. Tuttavia, ci ama profondamente e vuole che abbiamo successo.
Ci offre le opportunità necessarie per fare le scelte giuste e tornare a casa. Anche se sa che alcuni dei Suoi figli sceglieranno di rifiutarlo, ci dà comunque la possibilità di accettare il vangelo di Gesù Cristo.
Tuttavia, ci sono ancora persone che non hanno mai avuto la possibilità di ascoltarlo e di essere battezzati. Cosa accade a loro? Se Noè, così fedele e valoroso di fronte alla profonda persecuzione, morì prima della nascita di Gesù Cristo, ciò significa che non potrà tornare da Dio? Non ha molto senso, vero?
In effetti, sembra che Giuseppe, l’uomo buono che aiutò Maria a crescere Suo figlio, morì prima dell’inizio del ministero di Gesù e forse prima che Giovanni iniziasse a battezzare. Gesù avrebbe permesso a Giuseppe di essere condannato? Ovviamente no.
C’è un piccolo gioiello, nascosto nella Bibbia, che molte persone trascurano. Ha la risposta a questa domanda, ma poche persone ne comprendono il significato. La risposta si trova in due versetti del Nuovo Testamento:
Per questo infatti è stato predicato l’evangelo anche ai morti, affinché fossero giudicati nella carne secondo gli uomini, ma vivessero nello spirito secondo Dio (1 Pietro 4:6).
Altrimenti cosa faranno quelli che sono battezzati per i morti, se i morti non risorgono affatto? Perché vengono battezzati per i morti? (1 Corinti 15:29).
Pietro ci dice che il Vangelo è predicato a coloro che sono morti. Se non possono essere salvati, perché preoccuparsi di predicare loro? Egli dice anche che è così che possono essere giudicati secondo la carne. Dice, tuttavia, che possono vivere secondo Dio, nello Spirito.
Quindi, in Corinzi, vediamo che Paolo cerca di aiutare i suoi seguaci a capire che c’è davvero una risurrezione. Usa il battesimo per i morti come esempio, per dimostrare che esiste davvero una risurrezione.
Alcuni hanno affermato che egli fa riferimento ad una pratica falsa, ma non ha senso. Non si utilizza una pratica falsa per dimostrare qualcosa di vero. Non spiega cosa sia perché, a quei tempi, tutti lo sapevano già. Praticavano il battesimo per i morti ma, a quanto pare, non ne comprendevano il motivo.
I Santi degli Ultimi Giorni invece lo comprendono.
I templi della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sono in parte costruiti per questo scopo: risolvere la questione di ciò che accade alle persone che muoiono dopo l’età della responsabilità senza aver ricevuto l’ordinanza del battesimo da parte di una persona che detenga l’autorità per farlo.
Vedi anche: Cosa fanno i Santi degli Ultimi Giorni nei loro templi?
Quando muore qualcuno che non ha conosciuto il Vangelo, la dottrina della Chiesa di Gesù Cristo insegna che tale persona riceverà la conoscenza una volta arrivato in Cielo.
Avrà quindi la possibilità di accettare il Vangelo o rifiutarlo, proprio come avrebbe fatto sulla Terra. Dio non ci costringerà ad accettare l’eternità con Lui. Può sembrare strano che alcune persone lo rifiutino anche se sanno che è vero.
Tuttavia, accettarlo comporta anche l’obbligo di viverlo. Non tutti vorranno vivere la vita che ci si aspetta essi vivano. I Santi degli Ultimi Giorni insegnano che ci sono più luoghi, in Paradiso, e che trascorreremo l’eternità in quello adatto a noi.
Il luogo più alto è alla presenza di Dio, ma non tutti faranno questa scelta o saranno disposti a diventare degni di starci.
I Santi degli Ultimi Giorni credono che solo a pochissimi verrà negato un posto da qualche parte in Paradiso e che essere un Santo degli Ultimi Giorni non è un requisito per entrarvi.
Tuttavia, stare con Dio richiede che le ordinanze specifiche siano celebrate nel modo giusto dalle persone che ne detengono la debita l’autorità. Queste ordinanze possono essere fatte solo sulla Terra.
Ciò significa che una persona che muore senza battesimo non può essere battezzata in Cielo anche se il battesimo è richiesto. Per risolvere questo problema, i Santi degli Ultimi Giorni celebrano il battesimo e altre ordinanze di salvezza per procura.
Ecco come funziona: i Santi degli Ultimi Giorni fanno la loro genealogia e presentano i nomi degli antenati che sono morti senza le necessarie ordinanze al tempio. Quindi loro, o altri, ricevono quelle ordinanze in loro favore.
Ciò che accade dopo è una parte che molti non membri della Chiesa non considerano, quando parlano di questa pratica. Ricevere un’ordinanza per procura, non fa si che si entri automaticamente a far parte della Chiesa.
I Santi degli Ultimi Giorni non credono nelle conversioni forzate. La persona che riceve l’ordinanza per procura può rifiutarla o accettarla. È una decisione totalmente sua.
Non sappiamo chi accetta o chi rifiuta, quindi non inseriamo i loro nomi nei nostri elenchi registrandoli come Santi degli Ultimi Giorni. Il nostro compito è semplicemente quello di registrare che il lavoro è stato fatto. Dio procede da lì.
Mio padre, che non era membro della Chiesa, mi disse che avrei potuto celebrare le sue ordinanze quando sarebbe morto. Mi disse:
“Se non è vero, Dio le ignorerà, allo stesso modo in cui ignora tutto ciò che non è vero. Se, invece, è vero, io mi dispererò perché vorrei che venissero celebrate le mie ordinanze. Non posso perdere questa opportunità, vero?”.
Senza l’opportunità di apprendere il Vangelo, Dio non sarebbe in grado di trattare in maniera equa tutti i Suoi figli. Il loro destino sarebbe troppo dipendente dalle circostanze della loro vita.
È Dio che li ha collocati nel loro tempo e luogo e, quindi, deve permettere loro di avere successo anche se il tempo e il luogo in cui sono esistiti nella mortalità non sono realmente favorevoli all’apprendimento del Vangelo.
Quindi, chi è Dio? Come possiamo descriverLo?
Gli appellativi che seguono ci aiutano a comprendere meglio chi sia Dio e quale sia la Sua natura:
- Creatore
- Nostro Padre in cielo
- Il Padre dei nostri spiriti
- Un essere coinvolto attivamente nella nostra vita quotidiana
- Giusto e corretto
- Amorevole verso i Suoi figli
- Un padre che desidera il sicuro ritorno dei Suoi figli a casa
- L’Essere con cui vogliamo passare l’eternità
Per rispondere alla domanda: “Chi è Dio?”, leggiamo le parole dell’apostolo di Gesù Cristo Jeffrey R. Holland, che disse:
“Porto personale testimonianza oggi di un Dio tangibile e vivente, che conosce i nostri nomi, ascolta e risponde alle nostre preghiere e ci considera eternamente figli del Suo spirito.
Attesto che fra la meravigliosa complessità delle Sue opere nell’universo, Egli cerca, al di sopra di ogni Sua preoccupazione divina, la nostra felicità personale.
Noi siamo creati a Sua immagine e somiglianza e Gesù di Nazaret, il Suo Unigenito nella carne, venne sulla terra quale perfetta manifestazione terrena della Sua grandezza” (Jeffrey R. Holland, La grandezza di Dio, Conferenza Generale ottobre 2003).
Se volete una risposta più ampia alla domanda “Chi è Dio?”, cliccate sul link del discorso dell’anziano Holland per comprendere meglio la nostra visione di chi Egli sia.
Questo articolo è stato scritto da Terrie Lynn Bittner a pubblicato sul sito thirdhour.org. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
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