Chi si definisce Cristiano, a prescindere dalla denominazione cui è affiliato, ha familiarità con il termine “sacramento”. Ma cosa significa effettivamente? Cos’è il sacramento per la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni?
E qual è la differenza con gli altri cosiddetti “sacramenti cristiani”? Nella sua accezione più comune, la parola “sacramento” indica l’insieme di atti sacri e segni attraverso cui il fedele si avvicina di più a Cristo.
Deriva dal termine latino “sacramentum”, e vuol dire “rendere sacro” o “consacrare”. In origine indicava più generalmente qualunque “pegno” o “giuramento”, acquisendo in seguito l’accezione più specifica di “pegno della fede, atto sacro”.
Nel corso dei secoli, i sacramenti hanno assunto forme e significati diversi a seconda della chiesa cui si fa riferimento.
Nella chiesa cattolica, ad esempio, i sacramenti sono 7: battesimo, cresima (conosciuta anche come confermazione, attraverso la quale viene dato il dono dello Spirito Santo), comunione, confessione, unzione degli infermi, ordine sacro (per coloro che decidono di prendere i voti e diventare sacerdoti) e matrimonio.
Cos’è il sacramento per la chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni?
Per noi membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, il sacramento è uno solo e corrisponde alla santa cena. Da un punto di vista formale viene celebrato distribuendo il pane e l’acqua tra la congregazione di fedeli.
Il battesimo, la confermazione e il matrimonio vengono invece definiti ordinanze. Il sacramento che noi celebriamo è quello che istituì Gesù Cristo durante l’ultima cena in ricordo del Suo sacrificio espiatorio.
Vedi anche: Prendere il sacramento nello spazio? Un astronauta membro della Chiesa ce lo racconta!
Prima della Sua crocifissione, il Salvatore radunò gli apostoli e introdusse il sacramento, affinché si ricordassero sempre di Lui e restassero forti e fedeli. In Matteo 26:26-28 leggiamo:
“Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo».
Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo:
«Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati»”.
Come e quando si amministra il sacramento?
Ogni domenica, i fedeli tengono una “riunione sacramentale” (che corrisponde alla più generica “funzione” o “messa”) la cui parte principale è costituita dalla distribuzione del sacramento.
Il pane viene spezzato, benedetto e distribuito da qualcuno che detiene l’autorità del sacerdozio, in ricordo del corpo del Signore e delle sofferenze fisiche che sopportò sulla croce.
Anche l’acqua viene benedetta e in seguito distribuita, e ricorda il sangue sparso dal Salvatore nel giardino del Getsemani e infine sulla croce.
Durante questo momento, noi ricordiamo il sacrificio di Cristo per noi e rinnoviamo le alleanze che abbiamo stipulato con il Padre Celeste.
Un’alleanza è una promessa sacra fatta tra noi e Dio. Le alleanze vengono elencate durante le preghiere sacramentali. È importante conoscerle e comprenderne il significato.
Il Salvatore rivelò al profeta Joseph Smith le modalità con cui il sacramento doveva essere amministrato.
Nel capitolo 20 di Dottrina e Alleanze (un libro di sacre scritture della Chiesa di Gesù Cristo che contiene le rivelazioni moderne date al profeta Joseph Smith) troviamo le preghiere relative alla benedizione del pane e dell’acqua:
“O Dio, Padre Eterno, ti chiediamo nel nome di tuo Figlio, Gesù Cristo, di benedire e di santificare questo pane per le anime di tutti coloro che ne prendono, affinché possano mangiarne in ricordo del corpo di tuo Figlio, e possano testimoniare a te, o Dio, Padre Eterno, ch’essi sono disposti a prendere su di sé il nome di tuo Figlio, e a ricordarsi sempre di lui e ad obbedire ai suoi comandamenti ch’egli ha dati loro; per poter avere sempre con sé il suo Spirito. Amen”.
“O Dio, Padre Eterno, ti chiediamo nel nome di tuo Figlio, Gesù Cristo, di benedire e di santificare quest’acqua per le anime di tutti coloro che ne bevono, affinché possano farlo in ricordo del sangue di tuo Figlio, che fu versato per loro; affinché possano testimoniare a te, o Dio, Padre Eterno, ch’essi si ricordano sempre di lui, per poter avere con sé il suo Spirito. Amen” (Dea 20:77;79).
Queste due preghiere indicano chiaramente quali sono le alleanze che abbiamo stipulato con il Padre Celeste: ci impegniamo a prendere su di noi il nome di Gesù Cristo, dimostrando in questo modo che siamo disposti ad essere identificati con Lui e con la Sua Chiesa.
Ci impegniamo a servirLo e servire i nostri simili e a non fare nulla perché il Suo nome venga infangato.
Ci ricordiamo sempre di Lui: tutti i nostri pensieri, sentimenti e azioni, sono influenzati dal Salvatore e dalla Sua missione. Promettiamo di osservare i Suoi comandamenti e rinnoviamo le promesse fatte durante il battesimo.
Il momento del sacramento è vissuto con molta riverenza e semplicità, in silenzio. È un momento di riflessione profonda. Non è necessario essere perfetti per prendere il sacramento, ma è sicuramente necessario essere preparati ed avere uno spirito di pentimento nel cuore.
Come dice Nefi (uno dei profeti del Libro di Mormon – libro di scritture che utilizziamo insieme alla Bibbia) in 3 Nefi 9:20, per prepararsi in modo adeguato occorre pentirsi, sentire il desiderio di seguire il Salvatore e avere un “cuore spezzato e uno spirito contrito”.
Prendere il sacramento è un’opportunità settimanale per fare introspezione e rinnovare il proprio impegno verso Dio e Gesù Cristo.
Porta grandi benedizioni nella nostra vita, come il perdono dei peccati, la compagnia dello Spirito Santo e la possibilità di godere dei benefici dell’Espiazione.
Il sacramento è un’esperienza spirituale?
In un discorso tenuto durante la Conferenza Generale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni nell’ottobre del 2014, e intitolato “Il sacramento: una rigenerazione per l’anima”, sorella Cheryl A. Esplin ha detto:
“… ‘Uno degli inviti intrinseci nell’ordinanza sacramentale è che essa sia un’esperienza realmente spirituale, una comunione sacra, una rigenerazione per l’anima”.
In che modo il sacramento può essere “un’esperienza realmente spirituale, una comunione sacra, una rigenerazione per l’anima” ogni settimana?
Il sacramento diventa un’esperienza spiritualmente corroborante quando ascoltiamo le preghiere sacramentali e rinnoviamo le nostre alleanze.
Per farlo, dobbiamo essere disposti a prendere su di noi il nome di Gesù Cristo. Parlando di questa promessa, il presidente Henry B. Eyring (Secondo consigliere della Presidenza Generale della Chiesa) ha insegnato:
“Questo significa che dobbiamo considerarci Sua proprietà. Lo metteremo al primo posto nella nostra vita. Vorremo ciò che Egli vuole invece di ciò che vogliamo noi o ciò che il mondo ci insegna a volere”.
Ogni domenica, nel momento del sacramento, ci sono un silenzio ed una pace incredibili. Prendere quel pane e quell’acqua è un po’ come tornare nelle acque del battesimo e ricominciare tutto da capo.
Ci rende nuovamente “puri”. Grazie al sacramento, abbiamo l’opportunità di riflettere anche sul dono meraviglioso dell’espiazione, mentre ci ricordiamo di Cristo e rinnoviamo le nostre alleanze.
Vedi anche: Quando allunghiamo la mano per prendere il Sacramento, è come se raggiungessimo il Salvatore
Ogni volta che la riunione sacramentale giunge al termine, è possibile assaporare ed essere ricaricati dalla pace che il sacramento fornisce.
Ci da serenità, e ci fa sentire amati e compresi. Se facciamo la nostra parte, è possibile conservare questi sentimenti per il resto della settimana.
Affinché questo accada dobbiamo rivolgere i nostri pensieri al Salvatore ogni giorno tramite la preghiera, lo studio delle scritture e l’osservanza dei comandamenti.
Anche nei momenti in cui non riusciamo a fare tutto questo il sacramento ci da la possibilità di ricominciare da zero ogni settimana e diventare persone migliori. È davvero un momento “sacro”, che ci fa crescere e ci avvicina di più a Cristo.
Cos’è il sacramento? Scopriamolo insieme è stato scritto da colaboratore.
Commenti