C’è un mito nel mondo religioso, anche tra i Santi degli Ultimi Giorni, secondo cui il suicidio è un peccato imperdonabile, e per tanto, se qualcuno si toglie la vita, va dritto all’inferno. Questo è semplicemente falso. Scopriamo perché.
Il suicidio segna davvero la dannazione eterna di un individuo? Cosa hanno detto i dirigenti
Il suicidio è un evento tragico. Se non ne siete mai stati colpiti, ci sono buone probabilità che, anche indirettamente, purtroppo lo sarete ad un certo punto della vostra vita.
Non dimenticherò mai un giorno di tanti anni fa in cui, mentre ero a casa insieme ai missionari, arrivò una telefonata dall’allora presidente di Ramo, che ci comunicò che la sorella di una mia amica, affetta da depressione, si era tolta la vita.
È in momenti come questi che sorge spontanea una domanda: Cosa succederà adesso? Questo gesto ha segnato il suo destino eterno?
Ecco cosa ha scritto riguardo al suicidio Bruce R. McConkie, un dirigente della Chiesa, in uno dei suoi libri:
“Le persone soggette a grandi stress potrebbero perdere il controllo di se stesse e diventare mentalmente annebbiate, fino al punto da non essere più responsabili delle proprie azioni.
Queste persone non devono essere condannate per essersi tolte la vita.
Va ricordato che il giudizio è del Signore; Egli conosce i pensieri, le intenzioni e le capacità degli uomini; e Lui, nella Sua infinita saggezza, a tempo debito, rimetterà a posto tutte le cose.”
Un altro apostolo, M. Russell Ballard, disse:
“Sento che il giudizio per il peccato non è sempre così scontato come alcuni di noi sembrano pensare …
Quando Egli ci giudicherà, sento che prenderà in considerazione ogni cosa: la nostra composizione genetica e chimica, il nostro stato mentale, la nostra capacità intellettuale, gli insegnamenti che abbiamo ricevuto, le tradizioni dei nostri padri, la nostra salute e così via.”
L’anziano Dale Renlund ha aggiunto che, personalmente, crede che “nella stragrande maggioranza dei casi si scoprirà che questi individui hanno vissuto vite eroiche e che quel suicidio non sarà una caratteristica distintiva della loro eternità.”
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È possibile ricevere aiuto
In altre parole, coloro che si tolgono la vita sono molto più di quella decisione disperata che hanno preso. Faremmo bene a ricordarlo, e faremmo bene a ricordare che anche Dio lo ricorda.
Naturalmente, Dio ci comanda di non togliere la vita, compresa la nostra. Il suicidio rimane sempre una tragedia nella vita di chi lo commette e in quella delle persone che lo circondano, ma il giudizio finale appartiene al Signore.
Lui conosce il loro cuore, le loro circostanze e le loro lotte più intimamente di quanto chiunque di noi possa immaginare. E questo dovrebbe darci speranza.
Se tu o qualcuno che conosci state lottando con pensieri suicidi, vi invitiamo a chiedere aiuto. Ricordate che non siete da soli.
A questo proposito vi lasciamo in descrizione alcuni riferimenti di linee di assistenza telefonica in caso di crisi.
Vogliamo che stiate bene e vogliamo aiutarvi ad andare avanti. Vogliamo che sappiate che c’è ancora speranza per voi, per noi e per i nostri amici che si sono tolti la vita .
- Telefono Amico Italia, tutti i giorni dalle 10 alle 24.00 al numero di telefono 02 2327 2328 oppure via web all’indirizzo www.telefonoamico.net
- Segretariato generale della Difesa – Centro di ascolto
- Lunedì e mercoledì ore 14:00 -16:00; Martedì e giovedì ore 8:00 – 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00 – telefono: 06469130974
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