Viviamo in un mondo sempre più complesso e veloce. Spesso, facciamo una gran fatica ad adattarci a tempi e ritmi così frenetici. Abbiamo mille impegni e vorremmo poterli portare a termine tutti. Cerchiamo di mettere ordine e provare a fare ogni cosa nel modo migliore, ma questo non avviene sempre.
Ed ecco arrivare stress, ansia, paura, negatività. Crediamo di non farcela a superare le tante difficoltà che incontriamo. Pensiamo di non essere in grado di farlo.
Eppure, per parafrasare Thomas S. Monson (precedente Presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni), ognuno di noi può avere quella che egli definisce una “vita ad esuberanza.”
Vita ad esuberanza: cos’è e come si ottiene?
Una vita ad esuberanza è una vita piena di bontà, benedizioni e successo. È una vita ricca di soddisfazioni e con tanta voglia di andare avanti. Ma è davvero possibile avere una vita del genere?
In realtà, quando si parla di successo o soddisfazioni, ci si riferisce a qualcosa che non riguarda prettamente l’aspetto economico della vita. Ci sono tante persone ricche che hanno una vita misera.
E tante persone che, magari, fanno i salti mortali per arrivare a fine mese, ma sono felici. Ci sono persone cui sembra non mancare nulla, eppure si trascinano come se non fossero mai contenti di quello che hanno e desiderano sempre di più.
Ed altri che hanno vissuto lutti e momenti davvero difficili, che continuano a ringraziare per tutto quello che di bello hanno e dispensano sorrisi e sostegno agli altri.
Da cosa dipende? Ognuno di noi ha un carattere che lo porta ad essere ottimista o pessimista nei riguardi di tutto quello che accade ogni giorno nella propria vita. Ognuno di noi ha una propria attitudine con la quale affronta le difficoltà che si presentano.
E molti, tanti, si aspettano sempre e solo il peggio, dal mondo e dalla vita. Tutto questo non significa, però, che le cose non debbano cambiare.
Tutti noi possiamo migliorarci, cambiare il nostro atteggiamento ed avere una vita ad esuberanza. La vita che meritiamo.
Il presidente Thomas S. Monson, nel suo articolo “La vita ad esuberanza”, pubblicato sulla Liahona del Gennaio 2012, ci offre 3 principi su cui riflettere e da mettere in pratica per ottenere quel genere di vita.
Tre principi per ottenere una vita migliore
Ecco quanto consigliato dal profeta Monson:
- Avere un atteggiamento positivo: sembra una frase fatta, ma così non è. È da molto tempo che ci si è resi conto che l’atteggiamento mentale può davvero farci cambiare quello che vediamo e rendere meno pesanti anche le situazioni più difficili.
Lo psicologo William James scrisse che la più grande rivoluzione della nostra generazione è la scoperta che gli esseri umani, cambiando l’atteggiamento interiore, possono cambiare gli aspetti esteriori della loro vita.
È un po’ come quando si cammina per strada. Se guardate avanti con lo sguardo corrucciato, vedrete che le persone quasi si scostano al vostro passaggio, restando serie a loro volta.
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Ma se sorridete e guardate gli altri mentre lo fate, noterete che le persone vi sorrideranno a loro volta. La felicità è una scelta che facciamo ogni giorno, in qualunque circostanza. Essere in balìa degli eventi, lamentarsi per ciò che di negativo affrontiamo, vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, non fa crescere e non aiuta.
Ma decidere, nonostante tutto, di concentrarci su ciò che c’è di bello nella vita e guardare al futuro con speranza e positività, ci fa capire che oggi è solo un momento e che passerà, come ogni cosa; che anche le difficoltà volgono al termine e che, da esse, possiamo trarne il meglio. Il presidente Thomas S. Monson dice:
“Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo regolare le vele. Per ottenere la massima felicità, pace e soddisfazione, possiamo noi scegliere un atteggiamento positivo.”
- Credere in noi stessi: bisogna credere. In sé stessi, nei principi eterni, in coloro che abbiamo accanto.
Dobbiamo essere sinceri con noi stessi su quelle che sono le nostre aspettative e i nostri progetti. Una volta scelta la nostra strada, dobbiamo andare avanti con la convinzione che tutto andrà bene.
Non dobbiamo ascoltare coloro che vogliono scoraggiarci. Se sappiamo e sentiamo che un obiettivo è giusto per noi e che possiamo raggiungerlo, allora non ci dobbiamo abbattere e dobbiamo perseverare.
Coloro che hanno raggiunto dei grandi risultati nella loro vita, sono quelli che non hanno mai smesso di credere e di lottare.
“Credete in voi stessi e quindi vivete in modo tale da poter raggiungere le vostre possibilità. Potete raggiungere ciò che credete di poter raggiungere. Abbiate fiducia, credete e abbiate fede” (Thomas S. Monson).
- Affrontare le difficoltà con coraggio: cos’è il coraggio? Se cerchiamo la definizione, troviamo quanto segue:
“Forza d’animo connaturata, o confortata dall’altrui esempio, che permette di affrontare, dominare, subire situazioni scabrose, difficili, avvilenti, e anche la morte, senza rinunciare alla dimostrazione dei più nobili attributi della natura umana”.
Il presidente Monson ha riportato le parole del poeta Ralph Waldo Emerson: “Qualsiasi cosa farai, devi avere coraggio. Qualsiasi decisione prenderai, ci sarà sempre qualcuno che ti dirà che hai sbagliato.
Sorgeranno sempre delle difficoltà che ti porteranno a credere che coloro che ti criticano hanno ragione. Tracciare un piano d’azione e seguirlo sino alla fine richiede un po’ di quello stesso coraggio di cui ha bisogno un soldato.
La pace ha le sue vittorie, ma occorrono uomini e donne coraggiosi per ottenerle”. È capitato a tutti noi di voler intraprendere un cammino e sentirsi scoraggiati, perché nessuno ci supporta o, peggio, ci rema contro.
Ma se crediamo davvero in noi, dobbiamo avere il coraggio di andare avanti nonostante tutto e tutti ed affrontare i momenti difficili anche quando sembreranno non finire mai. Avere coraggio significa rialzarsi dopo ogni caduta, e continuare a camminare.
“Siate determinati nel compiere lo sforzo, siate risoluti nell’impegnarvi verso una meta meritevole e abbiate il coraggio necessario non soltanto per affrontare le difficoltà che inevitabilmente subentreranno, ma anche per fare un secondo tentativo.
A volte il coraggio è quella piccola voce che alla fine della giornata vi dice: ‘Riproverò domani’” (Thomas S. Monson).
Nei momenti più difficili, mi viene sempre in mente uno dei miei inni preferiti. Si intitola “Quando la tempesta si avvicinerà” e le parole del ritornello mi risuonano spesso nella mente quando sento che sto per scoraggiarmi o mi sento particolarmente afflitta:
“Conta tutte le benedizion, guarda tutto ciò che Dio ti diè…”.
Ed è quello che faccio. Ognuno di noi ha tante benedizioni e può decidere di guardare in modo positivo e propositivo alla propria vita. Per dirlo con le parole del presidente Monson:
“Possiamo ricordare questo ABC, coltivare un atteggiamento positivo, credere che possiamo raggiungere i nostri obiettivi, tenere fede alle decisioni prese e avere il coraggio di affrontare qualsiasi difficoltà possiamo incontrare lungo il cammino, allora la vita ad esuberanza sarà nostra.”
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