Quando l’orologio ha scoccato la mezzanotte di Capodanno, lo scorso Dicembre, la mia famiglia ha festeggiato nel modo tipico: abbiamo mangiato cibo cinese, guardato la discesa della sfera a Times Square in televisione e camminato sulla neve, sbattendo pentole e padelle, nonostante la temperatura gelida.
Il 2020 prometteva di essere un buon anno. Non solo era un bel numero pari, ma portava con sé l’inizio di un nuovo decennio ed una nuova speranza, oltre ad un nuovo anno.
Non c’è bisogno di ricordarvi le cose che sono successe da allora: ora sembra un luogo comune parlare della pandemia e dei suoi esiti imprevisti, dei disordini politici e dei disastri naturali.
Ognuno di noi, in tanti modi, ha cercato di aggrapparsi a qualcosa fin da allora, per avere qualche barlume di speranza sul fatto che il nuovo anno manterrà le promesse che ci aspettavamo nove mesi fa.
Dato che quest’anno ho attraversato i miei alti e bassi, un concetto, in particolare, ha avuto un certo peso nella mia mente: questo è il nostro tempo. Come lo stiamo impiegando?
Questo argomento mi ha colpito soprattutto durante la pandemia, mentre leggevo il libro di sorella Wendy W. Nelson, The Heavens Are Open (letteralmente: “I cieli sono aperti”).
In esso sono contenuti dei consigli che non sono specifici per affrontare la pandemia ma che, comunque, sembrano adatti per l’anno 2020:
“Forse… quando ci troviamo a pensare: ‘Oh, ci risiamo’ oppure ‘Ma non lo abbiamo appena fatto?’ o ancora ‘Sempre le stesse cose’, il tutto accompagnato da un sospiro di rassegnazione, dobbiamo svegliarci. Smuovere la situazione!”.
Amo le parole di sorella Nelson: “Smuovere la situazione”. Ma è davvero possibile farlo, quando sembra che ogni giorno sia ripetitivo, le nostre interazioni sociali limitate e ci siano meno eventi a cui partecipare e posti dove andare?
Sorella Nelson risponde a questa domanda, che molti di noi probabilmente si sono posti, facendone un’altra e chiedendoci invece di “smuovere la situazione” considerando le nostre vite personali, mentre lo facciamo:
“Avete mai avvertito un campanellino d’allarme che vi ha aiutato a capire che avreste potuto fare una scelta di vita migliore?”
Direi che il 2020 sia stato un campanello d’allarme in tanti modi diversi. Personalmente, mi ha insegnato ad apprezzare la salute, il lavoro, la famiglia e gli amici.
Ha rafforzato il valore di scrivere un diario, andare in chiesa, prendere il sacramento e non dare mai per scontata la Casa del Signore. E credo che il 2020 mi abbia fatto aprire gli occhi su come vivere in modo più riconoscente e completo.
Ma abbiamo usato questo stesso campanello d’allarme per vedere dove avremmo potuto fare scelte di vita migliori nel nostro passato? Stiamo dando il giusto valore al tempo che ci è stato concesso?
Un tempo per prepararsi
Le Scritture ci ricordano che il tempo è davvero un dono di Dio.
In Mosia 2:21, re Beniamino ci ricorda che il Signore “vi ha creato sin dal principio, e vi preserva di giorno in giorno, prestandovi l’alito perché possiate vivere e muovervi, ed agire secondo la vostra volontà, e anzi sostenendovi da un istante all’altro.”
Il geologo Thomas H. Morris ha citato lo stesso passo scritturale nel suo discorso tenuto durante un devozionale alla BYU: “Time: A Precious Commodity; a finite resource” (letteralmente: “Tempo: un bene prezioso, una risorsa limitata”).
In seguito, ha posto la seguente potente domanda: “Se il tempo mi viene concesso momento dopo momento, respiro dopo respiro, cosa ne farò?”
A volte, sembra che stiamo aspettando che le nostre attuali prove finiscano, affinché possiamo andare avanti con le nostre vite come facevamo prima.
Anch’io spero che si trovino delle soluzioni e che la normalità torni, come chiunque altro.
Ma come l’anziano Jeffrey R. Holland ha ricordato agli studenti della BYU, nel suo discorso “For Times of Trouble” (“Per i periodi di difficoltà”), alcune cose richiedono semplicemente tempo.
Leggi anche: Fermatevi e Riconoscete Che Io Sono Dio: Dieci Modi per Riconoscere il Potere di Dio nei Periodi Difficili
Nel frattempo, mentre sfruttiamo al massimo il tempo che ci viene concesso, possiamo aver fiducia nel fatto che i nostri fardelli alla fine passeranno. L’anziano Holland ha detto:
“La natura selvaggia si estende davanti a voi in una sequenza infinita di semestri? Leggete di nuovo Mosè. Calcolate l’onere di combattere con i faraoni e, poi, camminare per quarant’anni nel Sinai.
Alcuni compiti richiedono tempo. Accettatelo. Ma come dice la scrittura: ‘Vengono a compiersi’. Finiscono. Alla fine attraverseremo la Giordania. Altri lo hanno dimostrato”.
Quindi prosegue citando Henry David Thoreau:
“Ama la tua vita, povera com’è… Il sole al tramonto si riflette dalle finestre dell’ospizio con la stessa luminosità della dimora del ricco” (Conclusione del “Walden”).
Ora, le parole del grande scrittore americano potrebbero non essere vere per tutti noi in senso letterale. Ma forse la vostra vita vi è sembrata povera ultimamente.
Forse le cose sembravano più belle prima della pandemia e di tutte le perdite che ne sono conseguite.
Tuttavia, il sentimento di “ama la tua vita” è quello che risuona dentro di me, dato che ne abbiamo solo una da amare—stando così le cose, non sarebbe meglio goderci il fogliame lussureggiante disponibile nel nostro cortile, piuttosto che lamentarci dei pascoli che non abbiamo ancora esplorato?
Forse, allora, questo non è il momento di desiderare giorni che sembrano essere passati da tempo. Piuttosto, forse, questo è il nostro momento per fare, come ha detto l’anziano Dieter F. Uchtdorf, “ciò che deve essere fatto” e concentrarci su ciò che conta di più.
Il potere per smuovere la situazione
“Quando ci rivolgiamo al nostro Padre Celeste e cerchiamo la Sua saggezza riguardo alle cose che contano di più, impariamo continuamente l’importanza di quattro relazioni chiave: con il nostro Dio, con la nostra famiglia, con il prossimo e con noi stessi.
Mentre osserviamo le nostre vite con una mente aperta, vedremo in quale momento ci siamo allontanati dalla via migliore. Gli occhi della nostra comprensione saranno aperti e riconosceremo ciò che è necessario fare, per purificare il nostro cuore e rimettere a fuoco la nostra vita.”
Il nostro tempo è prezioso. Non solo. Ci viene anche comandato di usarlo bene e di non “sprecare il [nostro] tempo” (Dottrina e Alleanze 60:13).
Riflettendo sulla mia vita, mi sono chiesta se potessi usare meglio il mio tempo, se ci siano più cose che potrei realizzare e se ci siano più modi in cui potrei riorientare la mia vita riguardo alla mia relazione con Dio, con me stessa e con coloro che amo di più.
Sorella Nelson ha parlato di risvegli nella sua stessa vita:
“Svegliati, Wendy, riguardo a ciò che è veramente importante. Svegliati, per le questioni più importanti. Svegliati, per non lasciare in sospeso quelle questioni più pesanti. Svegliati, perchè puoi fare le cose più importanti e avere ancora tempo per le altre di cui hai bisogno e che vuoi fare.
Mentre ci svegliamo riguardo a ciò che è veramente importante, e cerchiamo di trovare cose da ‘cambiare, adattare, aggiustare, correggere, pentirci, ricalibrare, rinnovare, riformare, rivedere e riavviare’ nelle nostre vite” dice la sorella Nelson “una potente promessa è in serbo per noi.”
“La nostra attenzione è importante per il Signore” scrive. “È importante perché le nostre vite vanno gestite ed ogni giorno conta.
Se ascoltiamo il nostro personale campanello d’allarme e smettiamo di trascurare le “questioni più pesanti”, sperimenteremo la gioia di vedere i cieli aperti e la possibilità di ricevere consigli per guidare le nostre vite.”
In questo momento in cui sembra esserci così poca guida, vedere i cieli aperti è una promessa che sembra valga la pena ricevere.
Spero che ognuno di noi possa seguire lo Spirito per dare ascolto ai propri campanelli d’allarme nella vita, qualunque essi siano, e determinare su cosa il Signore vuole che ci concentriamo.
Leggi anche:
https://fedeincristo.it/il-libro-di-mormon/16-messaggi-di-speranza-prese-dal-libro-di-mormon/
Se lo faremo, forse quando il prossimo anno arriverà, o quando guarderemo indietro lungo la strada, il 2020 non sarà un anno semplicemente sfocato nei ricordi, ma un momento in cui abbiamo preso in mano la nostra vita, abbiamo deciso di smuovere la situazione e ci siamo avvicinati a diventare la persona che alla fine Dio desidera che siamo.
Smuovere la situazione: sorella Nelson aiuta ad avere una nuova prospettiva sulla vita è stato originariamente scritto da Danielle Christensen ed è stato pubblicato su ldsliving.com, intitolato What Sister Nelson said about ‘wake-up calls’ that changed my perspective on life in 2020. Italiano ©2020 LDS Living, A Division of Deseret Book Company | English ©2020 LDS Living, A Division of Deseret Book Company.
Grazie a Dio, nonostante la pandemia , io e mia moglie abbiamo trascorso un tempo sereno e produttivo . Certo si può sempre e ancora migliorare.