Sappiamo tutti che il nostro diritto di libertà di parola non include l’urlare “Fuoco nel cinema”, solo per il gusto di farlo, ma è incredibile per me vedere le bruciature dell’anima a cui possiamo assistere, mentre centinaia di persone sono esposte nel medesimo stesso cinema, senza neanche un sussurro che dica “Al fuoco,” 50 sfumature di grigio.
Questo mese, migliaia di persone (vittime consapevoli) andranno nei cinema e, per due ore, si sottoporranno alle inalazioni del fumo immorale del film “50 sfumature di grigio”.
Non è necessario sapere troppo sulla storia, per dedurre che glorifica un personaggio che supporta un comportamento sessuale violento, tra cui sadomasochismo, la deumanizzazione del sesso e l’idea che alle donne, segretamente, piaccia l’idea di essere vittime impotenti di un predatore sessuale, se egli è affascinante e ha molti soldi.
Se qualcuno ci avesse detto che avrebbe voluto fare un film, sostenendo tutto quello che ho appena scritto, la maggior parte di noi sarebbe inorridita a questa follia morale.
Eppure, molte di quelle stesse persone sgomente, saranno in fila per questo film sensazionale, abbastanza soddisfatte di sé e del loro livello di sofisticazione e di progresso sessuale.
A questo punto il nostro rilevatore morale di fumo, fa suonare l’allarme, perché siamo andati troppo lontano per il nostro bene, in ciò che non siamo solo disposti a vedere, ma anche ad approvare, con il più potente tipo di approvazione che ci possa essere: i nostri sudati guadagni, spesi per il prezzo di un biglietto, per vedere questa spazzatura.
La mia più grande paura non è che stiamo ignorando l’allarme lanciato dai nostri rilevatori morali di fumo, ma che noi, come società, abbiamo da tempo dimenticato di sostituire le batterie.
E sapete come succede: ci stanchiamo del fastidioso suono che ci avvisa prima che sia troppo tardi per prestare attenzione, di sostituire le batterie, in modo che possa continuare a funzionare.
Quanti di noi lo fanno davvero? Temo che, come società, abbiamo invece scelto di staccare la spina completamente. Voglio dire, chi non vorrebbe fermare quel bip bip bip fastidioso! “Ehi, se non riesci a sopportare il calore, allora esci dalla cucina (o dal cinema)”.
Bip bip bip. “Nessuno sta costringendo la gente ad andare a vedere questo film, quindi tutti voi puritani religiosi dovete solo smetterla di lamentarvene”.
Bip bip. “E’ solo un film divertente, per l’amor del cielo.” Bip. “E’ ok vedere tutto ciò che riguarda la privazione morale, perché il personaggio del film, poi, comincia a migliorare”. Niente più segnali acustici.
Se questo film ha successo, cosa che sappiamo accadrà, sarà la prova che come società abbiamo spinto il nostro non più funzionante rilevatore morale di fumo, nel cestino della spazzatura.
Ci siamo dimenticati della sua esistenza e ci troviamo non solo in pericolo di incendio, ma non abbiamo neanche paura di esso, e, invece, abbiamo sviluppato un desiderio perverso di giocare con il fuoco. E tutti sappiamo cosa succede, quando lo facciamo.
Bianca Palmieri Lisonbee
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