In questo articolo parleremo del matrimonio dopo la morte e di alcune scritture abbastanza controverse che troviamo ripetute in Matteo, Marco e Luca nelle quali Gesù afferma che non vi sarà nessun matrimonio durante la resurrezione; ma vediamo di fare chiarezza.
“In quello stesso giorno vennero a lui (Cristo) dei Sadducei, i quali affermano che non c’è risurrezione, e lo interrogarono: «Maestro, Mosè ha detto:
Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello.
Ora, c’erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo.
Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.
Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l’hanno avuta».
E Gesù rispose loro: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo”.
A primo impatto potrebbe sembrare che Gesù stia dicendo che nessuno si sposerà dopo la resurrezione. Chiaro e semplice, no?
Matrimonio dopo la morte?
A questo punto, però, si pone un problema, perché i Santi degli Ultimi Giorni credono nel matrimonio eterno. Molti altri cristiani, similmente, soffrono all’idea di non essere sposati con il loro coniuge dopo la morte.
Studiando questo argomento, ho letto moltissime interpretazioni di questo versetto.
Alcuni sostengono che, semplicemente, il matrimonio dopo la morte non esisterà. Altri affermano che invece esisterà. Altri ancora dicono che esisterà un matrimonio di qualche sorta ma non per come siamo abituati a conoscerlo.
L’interpretazione più comune sembra essere quella secondo cui lo scopo di Dio nell’istituire il matrimonio fosse semplicemente quello di portare avanti la specie.
Poiché le persone muoiono, dobbiamo costantemente “moltiplicarci e riempire la terra”. Nella resurrezione, le persone saranno immortali, pertanto non ci sarà più bisogno di avere figli e, di conseguenza, nessun bisogno di sposarsi.
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Proprio all’inizio della Bibbia leggiamo la storia della creazione. Dio crea qualcosa e poi dice che “è buono”. La luce “è buona”, la terra “è buona”, le acque, le piante, le stelle, gli animali, sono tutti buoni.
Poi Dio crea Adamo e, per la prima volta, dice: “Non è bene che l’uomo sia solo; gli farò un aiuto che gli sia convenevole”. Dio sposa Adamo ed Eva nel Giardino di Eden prima che la morte entri a far parte del mondo.
Il Paradiso non era completo senza Adamo ED Eva. Quindi, se furono sposati prima che la morte esistesse, mi viene difficile comprendere perché la morte dovrebbe cambiare la validità o l’importanza del matrimonio per noi.
Ecco cosa dicono i Santi degli Ultimi Giorni: questione di autorità
In ogni caso, ho imparato che le persone possono interpretare questi versetti in modo differente. Ecco due interpretazioni date dai Santi degli Ultimi Giorni che, credo, dovremmo tenere a mente:
Primo: sappiamo che esiste un sacerdozio minore, chiamato Sacerdozio di Aronne, legato alla legge di Mosè, ed un sacerdozio maggiore, il Sacerdozio di Melchisedec, legato alla legge superiore di Cristo.
Esistono anche delle ordinanze associate a ciascun sacerdozio. Per esempio, il battesimo avviene sotto l’autorità del Sacerdozio di Aronne. Il matrimonio eterno avviene sotto l’autorità del Sacerdozio di Melchisedec.
La situazione posta dai Sadducei riguardava un gruppo di Israeliti che vivevano sotto la Legge di Mosè. Naturalmente, gran parte di loro non aveva accesso al Sacerdozio di Melchisedec e, di conseguenza, al matrimonio eterno.
Quindi sì, siamo totalmente d’accordo con Cristo. Dottrina e Alleanze 132, enfatizza ancora di più questo principio:
“Perciò, se un uomo sposa una donna in questo mondo, e non la sposa mediante me, né mediante la mia parola, e fa alleanza con lei fintantoché egli è nel mondo, e lei con lui, la loro alleanza e il loro matrimonio non hanno alcuna validità quando sono morti e quando sono fuori dal mondo; perciò non sono legati da nessuna legge quando sono fuori dal mondo.
Perciò, quando sono fuori dal mondo essi non si sposano né sono dati in matrimonio; ma sono nominati angeli nel cielo…”
Quindi, il primo punto è che: il fatto che Cristo dica che ESSI non si sposano né sono dati in matrimonio ha senso perché Egli si riferisce ad un gruppo specifico di persone, come menzionato dai Sadducei, che non avevano accesso al matrimonio eterno.
Cristo non sta dicendo che il matrimonio eterno non esiste, sta solo dicendo che non esiste in questo contesto.
Questione di traduzione
Secondo: Anche se Cristo stesse parlando del matrimonio in generale, la parola greca usata qui per “si sposano” è “gamousin”.
Questo termine, usato in questa circostanza, non si riferisce al fatto che nessuno sarà unito in matrimonio dopo la resurrezione ma, piuttosto, che nessuna persone risorta stipulerà un nuovo contratto matrimoniale.
In sostanza, la differenza sta nell’essere sposati (come condizione) rispetto a quella di sposarsi (come azione).
Cristo non parla di coloro che sono già sposati al momento in cui avverrà la risurrezione. Se avesse voluto, l’avrebbe fatto.
Questo è in linea con la dottrina dei Santi degli Ultimi Giorni perché i riti o le ordinanze a cui abbiamo accesso, come il battesimo e il matrimonio eterno, devono avvenire in questa vita o nel Millennio, ed essere celebrate da persone in vita.
Se qualcuno morisse prima di aver avuto l’opportunità di sposarsi per l’eternità, il loro spirito attenderebbe nel mondo degli spiriti e noi, in vita, potremmo celebrare queste ordinanze in loro vece nei nostri templi.
Perché, a quel punto, loro non potrebbero celebrarlo per se stessi. Se scegliessero di non accettare quell’ordinanza, allora, come menziona Cristo, essi diventerebbero “angeli in cielo”.
James E. Talmage ha enfatizzato:
“Nella resurrezione non vi saranno matrimoni, perché tutte le questioni inerenti allo stato coniugale dovranno essere sistemate prima di allora, sotto l’autorità del Santo Sacerdozio, che detiene il potere di suggellare i coniugi con il matrimonio per la vita mortale e per l’eternità” (Gesù il Cristo, pag. 409).
Il matrimonio al tempio secondo La Chiesa di Gesù Cristo: per il tempo e per l’eternità
Secondo la dottrina dei Santi degli Ultimi Giorni vi sono tre regni in cielo (vedere
1 Corinzi 15:40-41). Questi sono: il Regno Celeste, paragonato alla gloria del sole, il Regno Terrestre, paragonato alla gloria della luna, ed il Regno Teleste, paragonato alla gloria delle stelle.
Il Regno Celeste, a sua volta, è suddiviso in 3 gradi. Soltanto nel grado più alto di questo regno, chiamato “esaltazione”, i matrimoni possono sussistere per l’eternità e le famiglie stare unite per sempre.
Negli altri due gradi del Regno Celeste e nei regni Terrestre e Teleste, le persone non saranno sposate.
Coloro che hanno un certo grado di luce non possono sopportare un grado di luce superiore.
Quindi, le persone che dimorano nel Regno Celeste potranno visitare e ministrare a coloro che sono nel Regno Terrestre, e le persone che dimorano nel Regno Terrestre potranno visitare e ministrare a quelle che sono nel Regno Teleste.
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Per cui, molti di noi trascorreranno ancora del tempo con le persone che amano, ma non saranno legate a loro eternamente.
Parlando di Luce, Dio dimora nel Regno Celeste ed è qui che la Sua presenza risplende. Qui è dove le persone diventano coeredi con Cristo e prendono parte a tutto ciò che Egli ha, e qui è dove i giusti sono suggellati alla famiglia di Dio.
Sì, i suggellamenti del tempio devono essere celebrati mentre si è in vita, ma per coloro che non hanno questa opportunità, ogni cosa sarà resa giusta in cielo.
Questo vuol dire che durante il millennio verranno date molte istruzioni per correggere eventuali errori nella nostra storia familiare e nella celebrazione dei suggellamenti per procura che abbiamo fatto in favore dei nostri antenati.
Durante il millennio, coloro che sono già risorti avranno la possibilità di visitare la terra e guidarci in quest’opera, così che possano essere celebrati nuovi suggellamenti per coloro che sono degni e che avevano già lasciato questa vita, e cosicché possano essere corretti gli errori nei nostri registri.
La libertà di scelta, il libero arbitrio per l’umanità, sarà sempre valido. Quindi, le persone hanno la piena possibilità di decidere se essere suggellate o meno per l’eternità.
Dio è un Dio giusto, e a nessuno di coloro che lo desidera sinceramente, negherà la possibilità di avere una famiglia per l’eternità e di godere delle benedizioni dell’esaltazione.
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