Il 2021 è stato un anno difficile per tutti, soprattutto a causa della pandemia di Covid-19 che ha causato la morte di più di un milione e mezzo di persone, e ne ha portate molte altre ad affrontare situazioni critiche, soprattutto a livello economico. Ma, in questo periodo dell’anno, grazie allo spirito del Natale, ognuno di noi può trovare l’occasione di trasformare le difficoltà in opportunità di gioia, per sé stesso e per gli altri.
Come sempre accade, non solo a Natale, in questi mesi difficili tante associazioni si sono mosse per aiutare le persone più in difficoltà.
Una di queste è la Christkindlmarkt SLC, che ha recentemente collaborato con la Chiesa e con un’organizzazione no profit chiamata Navajo Strong, per raccogliere e distribuire generi primari per la popolazione Navajo, particolarmente colpita dalla pandemia.
Uno dei membri del comitato esecutivo di questa associazione è sorella Antje Uchtdorf Evans, figlia dell’anziano Dieter F. Uchtdorf.
In un’intervista, sorella Evans ha dichiarato che l’anno che sta per finire è stato un anno difficile, ma che in un periodo caratterizzato dalla quarantena e dall’isolamento, servire gli altri è stato come “una boccata d’aria fresca”. Ha detto:
“Avremmo potuto pensare ‘Oh no, che anno orribile’, ma ora ci sentiamo come se fossimo stati in grado di unirci e concentrarci su qualcosa di positivo, apportando un cambiamento in meglio.”
L’inizio del progetto San Martino
Gli Evans sono di origine tedesca e, una volta trasferitisi negli Stati Uniti, diversi anni fa, hanno dovuto lasciarsi alle spalle molte delle tradizioni natalizie della loro amata Germania.
Una delle cose di cui più sentivano la mancanza erano i mercatini di Natale. Scoprirono, però, un mercatino di Natale tedesco, che si tiene la prima settimana di Settembre, a Salt Lake City, dal nome Christkindlmarkt SLC.
Subito, sorella Uchtdorf e sorella Evans si unirono al comitato esecutivo, per organizzare l’evento annuale di Natale e, di anno in anno, lo hanno visto crescere.
Durante questo periodo, l’evento era caratterizzato dalla presenza di bancarelle di cibo tradizionale, un coro di bambini, una fattoria didattica e persino una parata di lanterne per bambini, come quelle che avvengono in Germania.
“È un evento familiare e comunitario meraviglioso e felice”, ha detto sorella Uchtdorf, madre di sorella Evans. “Tutti sono benvenuti. Non c’è alcuna tassa di iscrizione. Ed è un luogo perfetto per tutti coloro che vogliono sentire lo spirito del Natale.”
Quest’anno, però, a causa della pandemia, hanno dovuto annullare tutto.
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Ma, nonostante un primo momento di tristezza, hanno deciso, come ha detto sorella Uchtdorf, di concentrarsi su quello che avrebbero potuto fare, piuttosto che su quello che non avrebbero potuto fare.
Una delle caratteristiche di questo mercatino è che offre anche dei servizi e si ispira alla storia di San Martino, noto in tutta la Germania e in molti altri paesi per la sua compassione.
La leggenda dice che Martino, un ricco soldato romano, passò accanto ad un mendicante in una fredda giornata invernale e, incapace di offrire all’uomo una moneta, strappò in due il suo pesante mantello di lana con la sua spada e lo offrì alla povera anima tremante, per riscaldarlo.
La sua storia di gentilezza è alla base delle attività del mercatino ed è stata la premessa per la raccolta fondi di quest’anno, a tal punto che il progetto è stato chiamato “Progetto San Martino”.
La nazione Navajo ed il COVID-19
La nazione Navajo ha il più alto tasso di infezione pro capite di COVID-19 nel paese.
Circa una persona su otto, nella riserva, è risultata positiva al virus e nelle ultime tre settimane ci sono stati circa 3.000 casi su una popolazione di circa 150.000 persone, all’interno della riserva.
Inoltre, circa il 40% delle persone non ha acqua corrente o elettricità nelle loro case, il che significa che non hanno nemmeno il riscaldamento. Molti hanno accesso limitato al trasporto o all’assistenza sanitaria.
La quarantena ha reso loro difficile l’accesso ai beni primari.
Poiché sorella Uchtdorf, lo scorso anno, è stata in New Mexico con suo marito, ha pensato proprio a quelle persone adorabili che aveva incontrato e che erano state colpite dal coronavirus.
Quando ne ha parlato al comitato, tutti sono rimasti entusiasti e hanno approvato la sua idea: invece di far andare le persone al mercatino, le avrebbero invitate a donare quello che potevano, per i loro vicini Navajo.
Lo Spirito del Natale in azione
Il comitato pensava che avrebbero partecipato una cinquantina di persone, invece ha raccolto il necessario per circa 800 kit COVID e quasi 700 kit educativi.
In 4 giorni, dal 2 al 5 Dicembre, è stato raccolto il materiale per i kit, che ha riempito 28 pallet.
Oltre ad organizzare il trasporto dei kit, la Chiesa ha donato anche un rimorchio pieno di bottiglie di acqua, un transpallet, 500 scatole, 18 pallet, la pellicola termoretraibile ed il nastro per organizzare l’imballaggio.
Il lavoro è stato fatto da dozzine di volontari e dai missionari.
I kit COVID includevano sapone per le mani, disinfettante, carta igienica ed alimenti non deperibili come tonno o pollo in scatola, mais in scatola o fagiolini e un sacchetto di fagioli e riso.
I kit educativi, invece, includevano zaini forniti di un taccuino, maschere lavabili, un raccoglitore, carta a righe, pastelli, matite, penne, forbici, colori, una colla stick e una corda per saltare o una palla.
“Speravamo in qualcosa di buono, ma non potevamo immaginare quanto fosse meraviglioso vedere che davvero tutti si sono fatti avanti e si sono riuniti, con un grande cuore”, ha detto sorella Evans.
La sorella Uchtdorf ha detto che è stata una gioia per lei poter parlare con le persone, mentre portavano le loro donazioni.
“Abbiamo raccontato loro la nostra storia e la storia di Christkindlmarkt, e abbiamo parlato di tante cose importanti temporali e spirituali.
Abbiamo parlato di missionari, abbiamo parlato di Gesù Cristo e abbiamo parlato di servire Dio servendo il nostro prossimo, specialmente in questo momento difficile.
E mi ha reso una persona migliore sentire la loro bontà, la loro disponibilità a donare e sentire lo spirito del Natale.”
Dare un po’ di sollievo a coloro che ne hanno bisogno, ha portato conforto e felicità a sorella Evans, alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno preso parte a questo progetto. Sorella Uchtdorf ha detto:
“L’intero processo mi ha risollevata in tanti modi. Siamo tutti insieme in questa pandemia e vogliamo aiutarci a vicenda. Siamo tutti figli di Dio. Siamo tutti fratelli e sorelle. Questo è lo spirito del Natale in azione.”
Anche noi possiamo fare molto per sentire lo spirito del Natale e per farlo sentire a coloro che ne hanno più bisogno, facendolo risplendere nell’arco di tutto l’anno: servire gli altri aiuta davvero a trasformare le difficoltà in opportunità di crescita e gioia.
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