Mentre Lehi e la sua famiglia viaggiava nel deserto, essi davano nomi ai posti in cui si trovavano. Nel Libro di Mormon, Lehi “diede a quel fiume il nome Laman” (1 Nefi 2:8), che scorreva attraverso “[la] valle che egli chiamò Lemuele” (1 Nefi 16:6).
In un altro accampamento, ricorda Nefi, “ demmo nome a questa località Shazer” (1 Nefi 16:13) Quando arrivarono ad una località costiera piena di frutta e miele, Nefi dice che è “[la] terra che chiamammo Abbondanza” e il mare, dice, “[lo] chiamammo Irreantum” (1 Nefi 17:5).
E avvenne che Ismaele morì, e fu sepolto nel luogo che era chiamato Nahom.
Quando Ismaele morì, però, Nefi usò il passivo per indicare “[il] luogo che era chiamato Nahom” (1 Nefi 16:34). “Notare”, ha enfatizzato Hugh Nibley nel 1950, “che questo non è ‘ un posto che chiamammo Nahom’, ma il posto era [già]chiamato così”.
A differenza degli altri luoghi nominati nel testo, questo aveva già un nome, che la famiglia di Lehi può aver imparato (logicamente) solo parlando con autoctoni.
Dato che Lehi non ha dato il nome a questo posto, questo suggerisce la possibilità di poterlo ritrovare oggi.
L’archeologo Ross. T. Christensen ha individuato il nome Nehhm nella mappa dell’Arabia di Carsten Niebuhr nel 1763, nell’angolo a sudovest della penisola arabica, che è oggi conosciuto come Yemen.
In una nota pubblicata nell’Ensign dell’agosto 1978, Christensen ha indicato che “Nehhm è solo un pochettino più a sud del percorso disegnato da [Lynn e Hope] Hilton”, che avevano tracciato il percorso di Lehi un paio d’anni prima.
Questo ha portato Warren Aston, un ricercatore australiano indipendente, a fare una serie di visite nello Yemen per studiare ulteriormente le origini del posto di nome Nehhm/Nehem nell’Arabia del sud.
Aston ha scoperto che c’era solo un posto in tutta l’Arabia conosciuto come Nehem, ed è stato in grado di tracciarlo tramite mappe e riferimenti storici fino al periodo di Cristo, ancora 600 anni troppo in ritardo per Nefi.
Poi, nel 1999, S. Kent Brown, professore di scritture antiche alla BYU, ha notato un altare dello Yemen in un catalogo di un museo, con l’iscrizione “Bi’athtar, figlio di Sawåd, figlio di Naw’um, il Nihmita”.
Il termine Nihmita indica che il donatore, Bi’athar, veniva dalla “regione di Nihm, a ovest di Mārib”.
Nihm, Nehem e Nehhm sono tutti modi diversi di scrivere lo stesso nome tribale e territoriale.
Come molte altre lingue del Medio Oriente, la scritta sud arabica trovata sull’altare non aveva vocali: pertanto Nihm/Nehem era scritto semplicemente come NHM.
Anche gli scritti di Nefi avrebbero omesso le vocali, facendo così diventare NHM l’equivalente di Nahom.
Nel 2000, Warren Aston andò a Mārib nello Yemen, per esaminare l’altare, dove trovò altri due altari con la stessa identica incisione.
Gli altari sono ritenuti essere un “tipo arcaico” in stile e “datati dal VII al VI secolo avanti Cristo” dal ritrovatore originale.
Lavori più recenti nella cronologia dell’Arabia antica, però, hanno spostato la data ancora più indietro, intorno al 800-700 a.C. Aston ha anche degli scritti documentati che menzionano NHM in testi che vanno dal 700 al 300 a.C.
Le ricerce di Aston mostrano, inoltre, che la regione di Nihm include, o si trova vicino, a un terreno di sepoltura per comunità desertiche esterne.
È il cimitero conosciuto più grande in tutta l’Arabia, ed era attivamente usato dal 3000 a.C. al 1000 d.C.
Il significato vero e proprio di Nihm si riferisce alla costruzione in pietra usata per costruire cimiteri e altri edifici, ed è possibilmente connesso ad altre parole in arabo, ebreo ed egiziano riferite al piangere la morte di una persona cara.
Perché ne parliamo?
Nihm/Nehem potrebbe essere davvero il Nahom di Nefi? Il luogo di Nahom può essere correlato alla svolta verso est della famiglia e all’arrivo in Abbondanza (1 Nefi 17:1-5).
Allo stesso modo, l’unico posto adatto per Abbondanza è sulla costa sud di Omani, in Dhofar, che è dritto a est dal territorio di Nihm nello Yemen.
Inoltre, seguendo le rotte delle carovane, è impossibile viaggiare verso est in Arabia finché non si raggiunge l’area di Nihm.
Le iscrizione trovate a Mārib e in altri posti ci rassicurano ancora di più sul fatto che la regione di Nihm era conosciuta con quel nome quando la famiglia di Lehi si sarebbe trovata lì per seppellire Ismaele e piangere la sua morte, e la correlazione tra Nihm e Nahom è sorprendente.
Nonostante gli altari Nihmiti, scoperti nei tardi anni 90, non dicono esattamente “Lehi ha dormito qui” o “Ismaele è stato seppellito qui”, questi dati storici sono significativi e non dovrebbero passare inosservati da chiunque stia tracciando il percorso che Lehi e la sua famiglia ha seguito nella costa ovest del Mar Rosso.
Terryl Givens, uno storico mormone e professore alla Richmond University, nel 2002 si chiese:
“Ritrovati nell’area dove gli scritti di Nefi collocano Nahom, di questi altari si potrebbe così dire che costituiscono la prima vera e propria prova archeologica per la storicità del Libro di Mormon”.
Da quanto questi altari sono stati ritrovati, non si può più sostenere con onestà che non ci sono prove archeologiche per il Libro di Mormon.
Questo articolo è stato pubblicato su knowhy.bookofmormoncentral.org ed è stato tradotto da Stefano Nicotra.
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