Nelle Scritture ci viene insegnato che la carità non viene mai meno, ma la verità è che noi, invece, veniamo meno… alla grande.

Come membri della Chiesa, conosciamo l’importanza della carità e sappiamo bene cosa sia il servizio.

Tante lezioni, discorsi e scritture sono dedicati all’argomento. In effetti, molti dei discorsi che abbiamo ascoltato alla conferenza, il primo weekend di Aprile, si sono concentrati sul servire ed amare chi ci circonda.

A volte, però, molti di noi trovano che compiere attivamente atti di servizio sia difficile, scomodo e stancante.

C.S. Lewis: cosa aveva da dire sulla questione

C.S. Lewis è stato un grande autore cristiano. Le sue opere letterarie vengono citate spesso e promuovono gli insegnamenti del Vangelo.

La sua storia è piuttosto notevole in quanto, prima di convertirsi al cristianesimo, era un ateo convinto.

Passare dal non credere in un potere superiore al credere in un Dio che non solo ci ama, ma ci permette di passare attraverso questa vita per il nostro vantaggio, è un grande cambiamento.

Questo è ciò che lo rende una figura così autorevole quando si parla di vera conversione e di rivolgere i nostri cuori a Dio.

Rinuncia a te stesso e troverai il tuo vero io. Perdi la tua vita e la salverai… Non tenere nulla“. (C.S. Lewis)

Lewis ricorse per la prima volta all’ateismo quando era giovane e sua madre morì di cancro. Si sentì tradito dal fatto che Dio non avesse guarito sua madre ed iniziò a credere di più nel razionalismo.

Lentamente, mentre si faceva strada attraverso la vita e l’istruzione, iniziò a rendersi conto che c’era uno scopo in tutto ciò. Si rese conto che la fede, in effetti, era razionale, e iniziò a scrivere delle sue difficoltà e di come poter essere un cristiano migliore.

Il servizio ci serve

Il servizio ci serveNe “Il cristianesimo così com’è”, C.S. Lewis parla molto del diventare uomini nuovi attraverso Cristo e del permettere che Lui ci prenda e faccia di noi ciò che vuole. Lewis racconta:

“Diventare uomini nuovi significa perdere ciò che ora chiamiamo ‘noi stessi’. Partendo da noi stessi, dobbiamo andare verso Cristo”.

Se siamo avari e teniamo le cose per noi stessi, alla fine non avremo nulla. Il Signore ci benedice in modo che possiamo essere strumenti e servire gli altri.

Se siamo stati benedetti finanziariamente o con talenti e capacità che possono fornire conforto agli altri, dobbiamo condividerli. Non dobbiamo nasconderci sotto il moggio (Luca 11:33).

È risaputo che servire gli altri spesso si traduca in maggiori benefici per noi stessi rispetto a quelli che riceve la persona che stiamo servendo. Se non stiamo attenti e non siamo attivamente coinvolti nel servizio ogni giorno, possiamo dimenticarcene.

Niente che non avete donato sarà mai veramente vostro“.

Una delle aree principali in cui siamo poco attivi, quando si tratta di servire i nostri simili, è, secondo la mia opinione, servire anche i poveri ed i bisognosi, ma ci sono anche molti altri modi per farlo.

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Quando non siamo attivamente alla ricerca di opportunità per servire, possiamo avere la certezza che ne stiamo perdendo alcune. Il servizio, soprattutto quando abbiamo molto da fare nella nostra vita, è spesso lontano dalla nostra mente.

Pregate ogni giorno per avere le opportunità ed esse arriveranno.

Servite le persone con cui vivete

Servite le persone con cui viveteAnche se è solo una piccola cosa, ogni giorno potete fare la differenza con coloro con cui condividete uno spazio vitale. Che voi viviate con la famiglia o con dei coinquilini, rimarrete sorpresi da quanto potrete servirli ogni giorno.

Potete iniziare lavando i piatti, facendo il letto di qualcuno o persino pregando per loro. Se notate che qualcuno intorno a voi sta passando una brutta giornata, uscite e comprate il suo dolcetto preferito o chiedete cosa potete fare per alleggerire il suo carico.

Servire nel vostro rione

Servire nel vostro rioneSe notate che c’è una persona o una famiglia che sta attraversando un periodo difficile nel vostro rione, fate qualcosa al riguardo! Non aspettate che lo faccia qualcun altro.

Potrebbero esserci altri che hanno un rapporto più stretto con loro o potreste sentire che è dovere del vescovo fare qualcosa. Invece, voi dovreste soddisfare i bisogni che vedete, in modo che gli altri siano liberi di fare lo stesso.

Se non siete sicuri di come aiutare al meglio, consultate il vescovo per vedere se può darvi qualche suggerimento.

Questa attività può anche essere divertente e non è necessario tenerla in serbo per le vacanze. Per la serata familiare, potreste preparare un pacchetto di aiuti per una famiglia o una persona che potrebbe essere malata o bisognosa.

Siate premurosi e devoti, ma soprattutto divertitevi!

Servire amici e familiari fuori dalla Chiesa

progetto di servizioQuesta è una grande opportunità per il lavoro missionario. Molte persone si chiudono immediatamente quando provate a condividere il Vangelo con loro. Per questo motivo, il servizio può essere un ottimo modo per condividere il Vangelo senza realmente uscire allo scoperto e parlarne.

Sorridete, siate amici che sostengono gli altri e siate il più possibile simili a Cristo.

Si chiederanno perché siete diversi. Lo Spirito emanerà da voi se vi sforzate di essere costantemente al servizio del vostro prossimo. Siate una forza benefica e mostrate loro come la Chiesa sia stata un rifugio sicuro per voi in tempi di difficoltà.

Razionalizzare

Servire amici e familiari fuori dalla ChiesaImmaginate di uscire dal negozio di alimentari. All’angolo del parcheggio, c’è un uomo dall’aspetto lacero. Ha in mano un cartello con la scritta “SENZATETTO – Qualunque cosa è di aiuto”. Cosa fate?

Dovreste dargli i pochi euro extra che sapete di avere nel portafoglio? Dovreste semplicemente evitare il contatto visivo e continuare a guidare?

Ci siamo passati tutti. Conosciamo la risposta giusta a tutte queste domande, ma quando si tratta di affrontare davvero questa situazione, spesso non facciamo quello che sappiamo di dover fare.

A volte, questo potrebbe essere dovuto al fatto che pensiamo tra noi: “Chissà per cosa userà i soldi che riceve dalle persone”. Altre varianti di questi pensieri, mentre cerchiamo di giustificare il nostro ignorare i poveri e i senzatetto, sono:

“Le loro stesse decisioni sbagliate li hanno portati dove sono adesso, quindi non sono una mia responsabilità”.

Nessuna di queste razionalizzazioni è valida. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo fare. Ci sono molte cose che non sappiamo sulle persone intorno a noi. Potremmo non sapere per quale motivo siano in quella situazione e quali problematiche debbano affrontare.

Tutto ciò che possiamo vedere è solo quello che abbiamo di fronte a noi e questa dovrebbe essere una motivazione sufficiente per spingerci ad aiutare. L’aiuto non deve sempre arrivare sotto forma di denaro.

Possiamo donare del cibo, fare una conversazione con loro, donare una coperta, un Libro di Mormon e molto altro ancora.

Razionalizzare non è ciò che farebbe Cristo

Espiazione di Gesù Cristo è per tuttiCome possiamo diventare più simili a Cristo e amare coloro che sono diversi da noi? Innanzi tutto, come abbiamo discusso, siate caritatevoli e donate ai bisognosi. Se possibile, fatelo di persona. È ciò che Cristo farebbe.

Posso assicurarvi che Cristo non negherebbe mai l’aiuto ad una persona bisognosa o senza fissa dimora. Molti sospettano che la persona bisognosa possa usare qualunque cosa gli diamo per soddisfare una dipendenza. In tutta sincerità, questo non è importante.

Dio è l’unico che lo sa. Dovremmo lasciare a Lui il giudizio.

Se scegliamo di usare il nostro libero arbitrio per non aiutare qualcuno quando ne abbiamo i mezzi, quella è una nostra scelta, una nostra responsabilità. Loro saranno giudicati in base alle loro azioni e noi saremo giudicati per le nostre.

Il vero servizio è incondizionato, perché l’amore cristiano è incondizionato.

Se abbiamo qualcosa da donare, doniamola. Indipendentemente da ciò che pensiamo noi riguardo all’utilizzo che gli altri faranno dei nostri doni. Cristo ha aiutato gli indifesi ed è nostra missione essere Suoi strumenti e rappresentanti.

Anche se non siamo missionari a tempo pieno che portano un’etichetta con il Suo nome, accettiamo di essere Suoi rappresentanti quando veniamo battezzati. Abbiamo il potere di essere una forza benefica nel mondo.

Superare l’apprensione

Razionalizzare non è ciò che farebbe CristoHo una certa ansia sociale che, a volte, è paralizzante. Talvolta, anche semplicemente pensare ad un’interazione con un individuo che implica dargli del denaro, cibo o cercare di aiutarlo in qualche altro modo, mi rende incredibilmente nervosa.

Ma non cresciamo se restiamo nella nostra zona di comfort.

Servire gli altri potrebbe portarci ad uscire dal nostro guscio, ma questo si rivelerà vantaggioso per noi anche più di quanto potrebbe esserlo per la persona che serviamo con i nostri sforzi.

La carità è un modo meraviglioso per diventare più simili a Cristo ed amare le persone che sono diverse da voi.

Il secondo grande comandamento

gesù-rico-principeIl secondo grande comandamento è amarci l’un l’altro. Questo non significa amare alcuni e non altri, ma amare tutti.

Ogni volta che litigavo con i miei fratelli quando ero più giovane, mio ​​padre diceva in modo semi serio: “Gesù ha detto di amare tutti!”. Per quanto fastidioso fosse all’epoca, so che il sentimento era vero.

Il modo migliore per amarci l’un l’altro è servirci gli uni gli altri. Inoltre, il modo migliore per mostrare amore e apprezzamento al Padre, è servire i Suoi figli. Ricordate che il servizio è più che un obbligo, è una sacra responsabilità.

Questo articolo è stato scritto da Thea Olson e pubblicato sul sito thirdhour.org. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.