Il periodo in cui ci troviamo è quello che i cattolici chiamano “quaresima”. Si tratta dei 40 giorni che intercorrono tra la fine del Carnevale e la Pasqua.
Essendo stata cattolica, in gioventù, questo è un periodo che ricordo molto bene: nei giorni precedenti la Pasqua sceglievamo qualcosa da sacrificare, o a cui “rinunciare”, in questo lasso di tempo.
La quaresima
La celebrazione del carnevale, che si conclude con il Martedì Grasso, è diventato, quindi, un periodo per festeggiare in grande, prima di iniziare i 40 giorni di sacrificio e auto-negazione. E penso che la parte riguardante i festeggiamenti venisse presa in maggiore considerazione, rispetto a quella del sacrificio.
Ricordo che quando ero una ragazzina, iniziavo la quaresima con il grande desiderio di mostrare al Signore la mia devozione. I miei amici ed io ci chiedevamo: “Voi a che cosa rinunciate per la Quaresima?”. Per me, la cosa più difficile a cui rinunciare erano i dolci. La mia più grande debolezza aveva la forma di piccole caramelle al cioccolato. Vorrei poter dire di essere stata in grado di concludere l’intero periodo senza mangiarle e senza dovermi pentire e, poi, ricominciare da capo. Ma quaranta giorni sono un tempo molto lungo, soprattutto per una ragazzina. Mi ricordo che, quando la Pasqua finalmente arrivava, era meraviglioso celebrare non solo il fatto che potessi nuovamente mangiare i dolci che amavo, ma anche che ero diventata più forte nella mia capacità di fare delle cose difficili per il Signore Gesù Cristo.
Anni dopo, quando attraverso il Libro di Mormon e il Vangelo restaurato ho potuto imparare più cose riguardo all’espiazione di Gesù Cristo, ho scoperto che una buona fetta di ciò che festeggiamo a Pasqua non è solo la Sua vittoria sulla morte ma anche che, grazie alla Sua espiazione, tutti noi possiamo pentirci e ricominciare da capo, ogni volta che cadiamo. E questo processo ci porta spesso, faccia a faccia, con le nostre debolezze e l’incapacità di cambiare da soli. Ma se stiamo davvero cercando di fare ciò che è giusto e continuiamo a lottare, il potere che permette l’espiazione è lì per tutti noi, ci incoraggia e ci aiuta con il desiderio e la forza per continuare a provare.
La forza dell’espiazione del Salvatore
Il Salvatore ci ha invitato a perdonare gli altri 70 volte 7. Forse, a volte, c’è bisogno di vedere noi stessi con lo stesso tipo di compassione che ci è richiesto di mostrare verso gli altri. Quando arriviamo a comprendere l’amore e la compassione che Egli ha per noi, anche noi arriviamo a capire meglio i dolori patiti per le nostre debolezze e i fallimenti ed anche quanto Egli sia ansioso di aiutarci ad avere successo.
Anziano Bednar ha detto:
“L’Espiazione di Gesù Cristo non soltanto annulla gli effetti della Caduta di Adamo e rende possibile la remissione dei nostri peccati e delle nostre trasgressioni individuali, ma ci consente anche di fare il bene e di diventare migliori in modi che vanno ben oltre le nostre capacità terrene.
La maggior parte di noi sa che, quando facciamo le cose sbagliate e abbiamo bisogno di aiuto per superare gli effetti del peccato nella nostra vita, il Salvatore ci permette di essere purificati tramite il Suo potere redentore.
Ma comprendiamo anche che l’Espiazione è destinata agli uomini e alle donne fedeli che sono obbedienti, degni e coscienziosi, e che si sforzano di diventare migliori e di servire più devotamente?
Mi chiedo se manchiamo di renderci pienamente conto di questo aspetto dell’Espiazione che conferisce potere alla nostra vita e se crediamo erroneamente di dover portare il carico da soli, attraverso la determinazione, la forza di volontà e la disciplina e con le nostre palesemente limitate capacità.
Una cosa è sapere che Gesù Cristo è venuto sulla terra per morire per noi, cionondimeno, dobbiamo anche renderci conto che il Signore desidera, tramite la Sua Espiazione e per il potere dello Spirito Santo, vivere in noi, non solo per guidarci ma anche per renderci più forti e per guarirci” (Portare agevolmente i propri fardelli, Aprile 2014).
Ogni giorno vedo come il potere dell’espiazione aiuti i nostri missionari a compiere ciò che non avrebbero mai creduto di poter fare. Vedo il potere che ricevono di aprire la loro bocca e parlare una lingua nuova o superare la propria paura di parlare alle persone, li vedo sviluppare una forza ed una fiducia in sé stessi che si può acquisire solo attraverso la forza del Signore. Loro sanno che se continuano a fare la loro parte, Egli farà la propria: è questo il miracolo che viene dall’avere una relazione che sia basata su un’alleanza con il Signore. Vedo i simpatizzanti trovare gioia nella comprensione della dottrina del perdono e vedo il potere dello Spirito Santo che li rafforza nelle loro vite aiutandoli a cambiare per il meglio.
Offrire un cuore spezzato ed uno spirito contrito
So che il Signore mi ha aiutato a fare cose che non sarei mai stata in grado di fare da sola. Per quanto, nel mio desiderio di bambina, fosse importante dimostrare al Signore la mia devozione, rinunciando alle caramelle, ora so che il sacrificio più importante che possiamo fare è offrire un cuore spezzato e uno spirito contrito.
So che quando offriamo i nostri cuori al Signore, Egli può cambiarli e rafforzare il nostro desiderio di servirLo, può accrescere la nostra capacità di fare tutto ciò che ci è richiesto. So che se lo facciamo, possiamo trovare gioia e soddisfazione nel sapere che Gesù Cristo è davvero il nostro Salvatore personale. Sono grata per la Sua espiazione, so questa è la Sua vera chiesa e che il Libro di Mormon è una vera testimonianza di Lui e della Sua Chiesa oggi, su questa terra. E, sebbene come membri della chiesa non abbiamo nulla di simile alla quaresima, nè facciamo delle rinunce in questo periodo, non c’è momento migliore dei giorni che precedono la Pasqua per riflettere e approfondire la conoscenza della Sua espiazione.
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