Quando Gesù pronunciò il discorso sul monte degli Ulivi che troviamo in Matteo 24-25, raccontò ai Suoi discepoli la parabola delle dieci vergini
“le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrar lo sposo. Or cinque d’esse erano stolte e cinque avvedute” (Matteo 25:1-2).
Questa parabola viene enunciata subito dopo i cupi avvertimenti relativi agli eventi che avrebbero preceduto la distruzione di Gerusalemme, così come il futuro ritorno di Gesù sulla terra.
Pertanto, questa parabola è meglio compresa nel contesto dell’ingiunzione di Gesù di “vegli[are], dunque, perché non sapete in qual giorno il vostro Signore sia per venire” (Matteo 24:42).
La parabola delle dieci vergini: il contesto
Nella parabola, dieci vergini attendono che lo sposo venga a prendere la sposa. Di conseguenza, il racconto comprende una descrizione reale delle pratiche nunziali in vigore nell’antica Israele.
Gli studiosi John e Jeannie Welch hanno spiegato che, secondo l’usanza, lo sposo e i suoi amici si recavano a casa della sposa per prelevarla.
Lì, le damigelle onoravano la coppia e accompagnavano il gruppo fino al luogo in cui la cerimonia e il banchetto nuziale avrebbero avuto luogo.
Le damigelle portavano a mano piccole lampade a olio accese lungo il tragitto.
Tuttavia, nella parabola solo cinque delle vergini furono sagge e portarono abbastanza olio per le proprie lampade, più una piccola riserva.
Le altre cinque non portarono nessuna riserva, quindi, quando lo sposo tardò ad arrivare, scoprirono di non avere abbastanza olio per la notte. Quando qualcuno annunciò:
“Ecco lo sposo, uscitegli incontro!”, queste vergini dovettero prima recarsi a comprare l’olio mancante, arrivando quindi tardi al banchetto di nozze, dove fu loro negato l’accesso (vedere Matteo 25:6-12).
I molteplici significati dell’olio
Alcuni studiosi hanno sottolineato che l’olio d’oliva impiegato per questo tipo di lampade poteva avere molti significati. Per esempio, John Tvedtnes una volta ha detto:
“Sia nelle Scritture che nella tradizione Cristiana antica, l’olio d’oliva simboleggia lo Spirito Santo.
Questo perché lo Spirito Santo fornisce nutrimento, luce e conforto, proprio come l’olio d’oliva nell’antico Vicino Oriente veniva usato per il cibo, la luce e le unzioni” (N.d.T.).
Inoltre, le prime tradizioni Ebraiche e Cristiane collegano l’ulivo all’albero della vita nell’Eden, conferendo così all’olio d’oliva proprietà sacre legate alla vita eterna.
Quando consideriamo l’olio d’oliva da questa prospettiva, la parabola delle dieci vergini acquisisce un nuovo significato e fornisce un contesto alla reticenza delle vergini sagge nel condividere il loro prezioso olio con le loro amiche (vedere Matteo 25:9).
Le cinque vergini sagge non solo avevano olio sufficiente per riempire le proprie lampade ma ne avevano anche in più in un recipiente.
In altre parole, queste cinque vergini avevano la guida luminosa dello Spirito Santo e si erano preparate a far sì che la Sua influenza continuasse a guidare le loro azioni all’arrivo dello sposo.
Tale interpretazione della parabola delle dieci vergini è altresì supportata dalle rivelazioni moderne.
In Dottrina e Alleanze 45, il Signore ha rivelato che questa parabola si sarebbe avverata:
“… quando verrò nella mia gloria” affermando che “coloro che sono saggi… hanno accettato la verità, e hanno preso lo Spirito Santo come guida, e non sono stati ingannati” (Dottrina e Alleanze 45:56-57).
In seguito, il Signore ha paragonato le vergini sagge e stolte ai giusti e ai malvagi:
“E fino a quell’ora vi saranno vergini stolte fra le sagge; e in quell’ora verrà una completa separazione dei giusti e dei malvagi; in quel giorno manderò i miei angeli ad estirpare i malvagi e a gettarli nel fuoco inestinguibile” (Dottrina e Alleanze 63:54).
Il Signore chiarisce nelle rivelazioni date al profeta Joseph Smith che, per essere annoverati tra le vergini sagge di questa parabola, dobbiamo ricevere il Vangelo, mantenere la presenza dello Spirito Santo e continuare a compiere buone opere.
In parole povere, le vergini stolte sono coloro che non si sono preparati adeguatamente ad entrare alla presenza del Signore quando tornerà.
Non hanno mantenuto la presenza dello Spirito Santo nelle loro vite e hanno atteso fino a quando non era ormai troppo tardi per pentirsi e cercare la Sua presenza.
A causa di ciò, il Signore disse loro: “In verità io vi dico, Voi non mi conoscete” (TJS, Matteo 25:12).
Preparati per entrare alla presenza del Signore
Il tema dell’ingresso alla presenza del Signore all’ultimo giorno è presente in altre parabole pronunciate da Gesù. Una di queste è contenuta in Matteo 22 e viene spesso definita la parabola del banchetto nuziale.
In questa parabola, la Seconda Venuta è ancora una volta paragonata ad una festa di nozze.
Quando alcuni invitati rifiutano di presentarsi ai festeggiamenti o arrivano e rifiutano gli indumenti nuziali offerti dal re, vengono scacciati dalla presenza del Signore (vedere Matteo 22:2-12).
Tanto la parabola delle dieci vergini quanto quella del banchetto di nozze evidenziano che dobbiamo essere ansiosamente impegnati in buone opere.
Non possiamo sperare di entrare alla presenza del Signore se non siamo preparati e non ci siamo pentiti dei nostri peccati.
Leggi anche: Accettare il rischio di incontrare Dio
Come affermano i Welch “Entrambe le parabole sono quindi un ammonimento per tutti i discepoli: “guardate alla vostra vita e alle vostre azioni, e siate ansiosamente impegnati in buone cause di vostra spontanea volontà e scelta”.
La parabola delle dieci vergini ci fornisce delle istruzioni attente su come prepararci per la Seconda Venuta del Signore Gesù Cristo.
Sebbene non possiamo conoscere con certezza il dispiegarsi degli eventi, siamo stati avvisati sui segni che condurranno a quel gioioso evento. Pertanto, il Salvatore ci istruisce
“Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora” (Matteo 25:13).
Mano mano che continuiamo a prepararci per la Seconda venuta, vediamo in questa parabola e quella del banchetto di nozze un avvertimento urgente contro coloro che non hanno vissuto in un modo confacente alla vita eterna.
Coloro che si presenteranno impreparati o non adeguatamente abbigliati non potranno entrare alla presenza del Signore.
Abbiamo bisogno che l’olio dello Spirito Santo illumini la nostra via e ci guidi verso le amorevoli braccia del Signore.
Come ha dichiarato il Presidente Russell M. Nelson, non c’è un periodo più adatto cui possa riferirsi questa parabola dell’epoca presente. Egli ci ha avvertito che
“Nei giorni a venire, non sarà possibile sopravvivere spiritualmente senza la guida, la direzione, il conforto e l’influenza costante dello Spirito Santo”.
Quando ci prepariamo sforzandoci di seguire i Suoi comandamenti e facendo la Sua volontà, saremo benedetti con una maggiore capacità di riconoscere la volontà del Signore nella nostra vita.
Allora saremo in grado di riempire le nostre lampade con il puro olio che deriva dalla fede in Cristo e dall’obbedienza ai Suoi comandamenti.
In che modo la parabola delle dieci vergini offre direzione per la nostra vita? È stato pubblicato su How Does the Parable of the Ten Virgins Offer Us Direction in Life? Questo articolo è stato tradotto da Ginevra Palumbo.
Commenti