Molti credono che, per essere retti, basti semplicemente comportarsi bene. Spesso, invece, bisogna anche tenersi ben lontani dal male e non trovarsi neanche nelle vicinanze di esso.
Un esempio di quello che può accadere facendo il contrario è proprio la storia di Lot. Come sappiamo, Abrahamo cercò di salvare Sodoma.
Quando gli fu detto che il Signore intendeva distruggere la città “perché il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave” (Genesi 18:20), Abrahamo patteggiò con il Signore: “E Abrahamo si accostò e disse: Farai tu perire il giusto con l’empio?” (Genesi 18:23).
Il Signore accettò di risparmiare la città se vi fossero stati cinquanta giusti. La preoccupazione di Abrahamo probabilmente crebbe in parte a causa della consapevolezza che suo nipote Lot e la sua famiglia vivessero a Sodoma. Ma non avevano sempre vissuto lì. All’inizio erano solo nelle vicinanze della città.
Quando Abrahamo e Lot si divisero il paese di Canaan, Abrahamo rimase sulle colline rocciose dell’alto Canaan, ma Lot piantò la sua tenda verso Sodoma nella valle del fiume Giordano (vedere Genesi 13:12). È quasi possibile ascoltare la conversazione tra Abrahamo e suo nipote sulla posizione della tenda di Lot.
“Lot! Sei un membro del popolo dell’alleanza di Geova. Perché piantare la tua tenda rivolta verso Sodoma?”
E sappiamo anche come avrebbe risposto Lot.
“Zio Abrahamo, non sono a Sodoma. Sono solo nelle sue vicinanze. È bello avere una città nelle vicinanze nel caso in cui avessi bisogno di generi alimentari o medicine o se volessi assistere a un concerto con mia moglie e le mie figlie. Ma non sono a Sodoma.”
Lot non aveva motivo di vivere vicino a Sodoma. Quando si trasferì per la prima volta in quella zona, non viveva nella città, aveva semplicemente piantato la sua tenda “rivolta verso Sodoma”. (Genesi 13:12).
Ma ora viveva a Sodoma. Perché si sia trasferito non posso immaginarlo, posso solo osservare che la malvagità dilagante è quasi magnetica ed attrae coloro che le si avvicinano troppo.
Ma la promessa del Signore di risparmiare la città per cinquanta giusti non fu sufficiente ad alleviare tutte le preoccupazioni di Abrahamo. Era ancora preoccupato per i suoi parenti.
Allora chiese cosa sarebbe successo se ci fossero state cinque persone in meno su quei cinquanta giusti ed il Signore accettò di risparmiare Sodoma per quei quarantacinque giusti, poi per quaranta e trenta e venti ed, infine, accettò di risparmiare la città se ci fossero stati solo dieci persone giuste che vivessero lì.
Al che Abrahamo tornò a casa felice o almeno fiducioso. Deve aver creduto di aver appena salvato la città e la famiglia di Lot. Dopo tutto, Lot aveva almeno due figlie sposate, un figlio, almeno due nipoti e due figlie non sposate.
Fate i conti. La famiglia di Lot, come minimo, contava undici membri. Sarebbero stati giusti, no? Abrahamo doveva aver creduto che i suoi parenti fossero al sicuro.
Tre angeli visitarono Abrahamo e gli annunciarono l’imminente distruzione di Sodoma e Gomorra (Genesi 19:1). Quando arrivarono a Sodoma, Lot cercò di proteggerli all’interno delle sue stesse mura dall’iniquità che li attendeva per le strade. Ma senza successo.
Gli abitanti della città, gli uomini di Sodoma, giravano intorno alla casa, vecchi e giovani, “tutte le persone di ogni quartiere…” (Genesi 19:4) e chiesero a Lot di portare da loro i visitatori e di consegnarglieli per dar loro il benvenuto alla maniera sodomita, che apparentemente includeva attività omosessuali involontarie.
“Pertanto dissero a Lot: Avremo gli uomini e anche le tue figlie (non sposate); e ne faremo come meglio ci sembra. Ora questa era la malvagità di Sodoma” (Genesi 19:11,12 traduzione di Joseph Smith).
Gli angeli avevano visto abbastanza. Avvisarono Lot di riunire la sua famiglia e fuggire, ma la maggior parte di essi non era disposta ad andarsene. In realtà non c’erano dieci giusti in città.
Solo tre oltre Lot: sua moglie e le sue due figlie nubili. Ad ogni modo non se ne andarono senza un significativo incoraggiamento:
“E mentre egli indugiava, gli uomini gli strinsero la mano e la mano di sua moglie e la mano delle sue due figlie; il Signore gli fu misericordioso: e lo fecero uscire e lo portarono fuori della città” (Genesi 19:16).
Le azioni di questi santi uomini mi deliziano.
Lot e sua moglie erano riluttanti ad abbandonare la loro famiglia e forse le loro proprietà. Questi messaggeri avrebbero potuto lasciarli al loro destino. Ma non lo fecero. Li presero per mano e li portarono fuori dalla città.
Spesso il semplice atto di lanciare un avvertimento non è sufficiente. È una cosa meravigliosa prendere le persone per mano ed aiutarle a fare la cosa giusta.
Spero che tutti noi abbiamo il coraggio di prendere per mano i nostri cari e i vicini e portarli al sicuro. Il presidente McKay parlò di questo principio attraverso il seguente racconto:
Lanciare un avvertimento vs andare in soccorso
“Molti anni fa, in uno dei nostri primi libri di scuola, c’era una storia che parlava di alcuni giovani che stavano navigando lungo il fiume verso le Cascate del Niagara. Un uomo sulla riva gridò loro: “Figlioli, hey, le rapide sono sotto di voi!”
Tuttavia, essi non prestarono ascolto al suo richiamo di avvertimento finché non si resero conto, troppo tardi, di essere in mezzo alle rapide. Con tutta la forza possibile, non riuscirono a far virare la loro barca. “Allora” disse l’uomo che aveva cercato di avvertirli “urlando ed imprecando, sono andati giù!”.
La lezione mi lasciò un’impressione indelebile. Una cosa è stare sulla riva e gridare: “Figlioli, hey, c’è un pericolo in vista”, un’altra è remare nel fiume e, se possibile, salire sulla barca con i giovani e con la propria presenza, con la persuasione, con la giusta forza, quando necessario, aiutarli ad allontanare la barca dalle rapide.
Troppi di noi sono soddisfatti stando semplicemente sulla riva e gridando: ‘C’è un pericolo in vista, state lontani dal male’ (David O Mckay, Conferenza di Aprile 1964)”.
Che grande benedizione è avere delle persone che ti amano abbastanza da venire in tuo soccorso, prenderti per mano e guidarti per i giusti sentieri! Nel 1995, partecipai alla cerimonia di graduazione del seminario di uno dei miei figli.
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Mia moglie ed io arrivammo abbastanza presto da sederci appena dietro ai giovani, che occupavano le prime 10 – 15 file. Ce n’erano centinaia. Quando il preside parlò, chiese a vari gruppi di studenti di alzarsi.
“Tutti coloro che hanno frequentato il seminario assiduamente quest’anno, per favore si alzino”. Molti si alzarono e noi applaudimmo. “Tutti coloro che hanno frequentato assiduamente per quattro anni, per favore si alzino”.
Alcuni rimasero in piedi. Applaudimmo ancora un pò. “Tutti coloro che hanno letto le Scritture ogni giorno quest’anno, si alzino”. Molti studenti si alzarono. Applaudimmo molto.
“Tutti coloro che non hanno perso un giorno di lettura delle Scritture in quattro anni, per favore si alzino”. Quattro studenti del seminario si alzarono. Facemmo loro una standing ovation.
Alla fine, chiese a tutti coloro che avrebbero svolto una missione entro cinque anni di alzarsi. Come ho detto, eravamo seduti dietro l’ultima fila di studenti dell’ultimo anno e direttamente di fronte a noi c’erano tre giovani uomini.
Quando il preside fece questa domanda, i due ragazzi ai lati si alzarono. Quello al centro rimase al suo posto. Questa situazione attirò la mia attenzione perché stavo guardando nella loro direzione e perché sembrava che centinaia di loro fossero in piedi.
Ma la mia attenzione si soffermò sul ragazzo seduto di fronte a me e sui suoi amici che lo guardavano. Lo guardarono per alcuni secondi e poi si guardarono tra loro.
Quasi come fosse stata una coreografia, si sedettero, lo presero per un braccio ciascuno e lo sollevarono, mettendolo in piedi. In quel momento lo Spirito mi toccò, e mi testimoniò che quel ragazzo avrebbe svolto una missione grazie all’influenza di amici meravigliosi.
Aiutare coloro che amiamo a stare lontani dal male
Lot e le sue donne furono condotti fuori dalla città e fu detto loro di fuggire e di non guardarsi indietro.
La moglie di Lot si voltò. Luca 17:31,32 sembra suggerire che sia addirittura tornata indietro. Se lo avesse fatto, ciò renderebbe più logica la storia della colonna di sale.
Alcuni esperti ritengono che Sodoma sia oggi situata sotto l’estremità meridionale del Mar Morto. Ho un’immagine di alcune colonne di sale che si trovano nell’acqua in quella zona, modellate dal contenuto di minerali del Mar Morto.
Sembra che i peccati di Sodoma siano costati a Lot sua moglie. Ed anche le sue figlie ebbero dei problemi:
“E la maggiore disse alla minore: ‘Nostro padre è vecchio, e non c’è più nessun uomo sulla terra che venga da noi, come si usa in tutta la terra.
Vieni, diamo da bere del vino a nostro padre, e giaciamo con lui, affinché possiamo garantire una progenie a nostro padre’. E quella stessa notte dettero da bere del vino a loro padre; e la maggiore entrò e giacque con suo padre; ed egli non si accorse né quando essa si coricò né quando si levò.
E avvenne che il dì seguente, la maggiore disse alla minore: ‘Ecco, la notte passata io giacqui con mio padre; diamogli da bere del vino anche questa notte; e tu entra, e giaci con lui, affinché possiamo garantire una progenie a nostro padre’.
E anche quella notte dettero da bere del vino a loro padre, e la minore andò a giacere con lui; ed egli non si accorse né quando essa si coricò né quando si levò. Così le due figlie di Lot rimasero incinte di loro padre” (Genesi 19:31-36).
Il racconto di tali calamità è agghiacciante. Lot avrebbe potuto piantare la sua tenda ovunque, ma qualcosa nella civiltà di Sodoma lo attrasse.
“La nostra fede e il nostro impegno sono messi alla prova quando il mondo ci offre in alternativa tentazioni e lusinghe che possono distoglierci dal regno del Signore.
Alcuni vorrebbero vivere nella città eterna, ma mantenere una «casa per le vacanze» a Babilonia.
Ma se non scegliamo consapevolmente e deliberatamente il regno di Dio, in effetti retrocediamo, mentre il regno di Dio procede innanzi «coraggiosamente, nobilmente e indipendentemente»” (Sharon G. Larsen, “Il libero arbitrio: un dono ed un peso”, Liahona, novembre 1999, 12).
Che prezzo ha pagato Lot quando decise di piantare la sua tenda dove un male soffocante avrebbe potuto infettare la sua famiglia! Sembra che Lot, purtroppo, abbia passato troppo tempo ad oziare nel rifugio della sua casa estiva a Babilonia, piuttosto che tenere sé stesso e la sua famiglia lontani da male.
Nota del redattore: l’amato autore Ted Gibbons è venuto a mancare di recente dopo una battaglia contro il cancro. Continueremo a condividere periodicamente le sue meravigliose intuizioni.
Tenersi lontani dal male: i rischi di abitare nelle vicinanze di Sodoma è stato scritto da Ted Gibbons e pubblicato sul sito latterdaysaintmag.com. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
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