Oggi evidenzieremo cinque verità contenute in un discorso di qualche conferenza fa per aiutarci a rivedere, ricordare ed avvicinarci allo Spirito in modo da poter meglio riconoscere la voce e la direzione del Signore.
“Tempo fa stavo camminando in uno stupendo giardino con mia moglie e mia figlia, pieno di meraviglia per la gloria e la bellezza delle creazioni di Dio.
Ad un certo punto scorsi, tra tutte le maestose fioriture, un fiore piccolissimo, di cui conoscevo il nome, dato che sin da bambino mi ci sono sentito legato.
Si chiama nontiscordardimè . . . C’è una leggenda tedesca che dice che quando Dio terminò di nominare tutte le piante, ce n’era una che era rimasta senza nome.
Una vocina allora si fece sentire: “Non ti scordar di me, o Signore!” E Dio rispose che quello sarebbe stato il suo nome.
Nontiscordardimè
Stasera vorrei usare questo piccolo fiore come metafora. I cinque petali del piccolo fiore nontiscordardimè mi ispirano a considerare cinque cose che sarebbe saggio non dimenticare mai.
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Primo, non dimenticatevi di essere pazienti con voi stesse.
Voglio dirvi una cosa che spero prendiate nella maniera giusta: Dio è pienamente conscio che né io né voi siamo perfetti.
Aggiungo: Dio è anche pienamente conscio del fatto che le persone che voi credete essere perfette, in realtà, non lo sono. . . . Care sorelle, molte di voi sono infinitamente compassionevoli e pazienti con le debolezze degli altri; vi prego di ricordare di essere compassionevoli e pazienti anche con voi stesse.
Nel frattempo, siate riconoscenti per tutti i piccoli successi che ottenete nella vostra casa, nei vostri rapporti familiari, nella vostra istruzione e occupazione, nella vostra partecipazione in Chiesa e nel miglioramento personale.
Come il nontiscordardimè, questi possono sembrarvi piccoli conseguimenti che non vengono nemmeno notati dagli altri, ma Dio li conosce e per Lui non sono piccoli.
Se reputate che il successo sia solamente la rosa più perfetta o l’orchidea più sgargiante, potreste non godere di alcune delle più dolci esperienze della vita. . .
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Secondo, non dimenticate la differenza tra un buon sacrificio e un sacrificio vano.
Un sacrificio accettabile si ha quando rinunciamo a qualcosa di buono per qualcosa di ancora maggior valore…
Ci sono moltissime cose da fare, ma non possiamo farle tutte. Il nostro Padre Celeste si compiace altamente quando sacrifichiamo qualcosa di buono per qualcosa di ben più grande con una prospettiva eterna.
Talvolta, questo modo di agire può comportare che ci prendiamo cura di un piccolo ma bellissimo nontiscordardimè invece che di un grande giardino di fiori esotici.
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Terzo, non dimenticate di essere felici ora.
. . . Se trascorriamo i nostri giorni in attesa di rose favolose, possiamo non accorgerci della bellezza e della meraviglia dei piccoli nontiscordardimè che ci circondano.
Ciò non significa che dobbiamo abbandonare la speranza o ridimensionare le nostre mete. Non smettete mai di provare a tirar fuori il meglio che è in voi. Non smettete mai di sperare di realizzare i giusti desideri del vostro cuore.
Ma non chiudete gli occhi e il cuore alle bellezze semplici ed eleganti dei momenti quotidiani di ogni giorno che costituiscono una vita ricca e ben vissuta.
Le persone più felici che conosco non sono quelle che trovano il loro biglietto d’oro; sono quelle che, pur inseguendo obiettivi degni, scoprono e custodiscono la bellezza e la dolcezza dei momenti quotidiani.
Sono quelle che, un filo alla volta ogni giorno, tessono un arazzo di gratitudine e meraviglia per tutta la loro vita. Queste sono le persone che sono veramente felici.
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Quarto, non dimenticate il “perché” del Vangelo.
A volte, nella routine della nostra vita, senza volerlo tralasciamo aspetti essenziali del vangelo di Gesù Cristo, un po’ come si potrebbe ignorare un bello e delicato nontiscordardimè.
A volte, nei nostri sforzi diligenti per assolvere tutti i doveri e gli obblighi che ci assumiamo quali membri della Chiesa, vediamo il Vangelo come una lunga lista di compiti che dobbiamo aggiungere alla nostra già inverosimilmente lunga lista di cose da fare, tempo a cui dobbiamo in qualche modo fare spazio nella nostra agenda già piena.
Ci concentriamo su cosa che il Signore vuole che facciamo e su come possiamo farlo, ma talvolta ci dimentichiamo il perché.
Mie care sorelle, il vangelo di Gesù Cristo non è un obbligo; è un percorso, segnato dal nostro Padre amorevole, che conduce alla felicità e alla pace in questa vita e alla gloria e all’ineffabile appagamento nella vita a venire. Il vangelo è una luce che pervade la mortalità e illumina il cammino davanti a noi.
Sebbene comprendere il “cosa” e il “come” del vangelo sia necessario, il fuoco eterno e la maestà eterni del Vangelo scaturiscono dal suo “perché”. . .
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Quinto, non dimenticate che il Signore vi ama.
. . . Ovunque siate, qualunque siano le vostre circostanze, voi non siete state dimenticate. Indipendentemente da quanto cupi appaiano i vostri giorni, da quanto insignificanti possiate sentirvi, da quanto in ombra pensiate di essere, il vostro Padre Celeste non vi ha dimenticato. Anzi, Egli vi ama di un amore infinito.
Pensateci: voi siete conosciute e ricordate dal più maestoso, potente e glorioso Essere dell’universo! Voi siete amate dal Re dello spazio infinito e del tempo eterno!
. . . Siete più vicine al cielo di quello che credete. Siete destinate a molto di più di quello che potete immaginare.
Questo discorso è stato tenuto dall’anziano Dieter F. Uchtdorf nell’ottobre 2011 nella sessione delle donne. Questa è solo una piccola parte del messaggio dell’anziano Uchtdorf, potete leggere l’intero discorso qui.
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