La via tracciata dai primi pionieri mormoni attraverso il sudore, le lacrime e spesso a costo della vita stessa, fu decisamente ardua: un duro cammino sia per gli adulti che per i bambini, che impiegarono al meglio le proprie forze per percorrerla. Ecco a voi la storia dei bambini pionieri.
A dispetto di tutte le loro difficoltà, essi non persero mai la fede, ma ogni passo fu e rimase vigoroso, mentre camminavano verso la terra che sarebbe stata conosciuta come Sion.
Disgraziatamente, molti dei bambini persero i genitori, morti lungo il sentiero.
Tuttavia, anche nei momenti finali, le speranze e le preghiere dei loro genitori furono rivolte a Dio, affinché la loro progenie potesse raggiungere Sion, al fine di avere una vita migliore per sé e per tutte le generazioni a venire.
In tali momenti di dolore, quei bambini furono derubati della propria innocenza, della propria gioventù, così come furono costretti a maturare e ad assumere le responsabilità degli adulti in età precoce.
Nondimeno, erano determinati a soddisfare i desideri dei loro genitori ed a continuare il viaggio, anche se con cuore dolente.
Lungo la strada, molti dei bambini avrebbero accumulato storie da raccontare, dovute proprio alle esperienze personali .
Bambini Mormoni sul percorso dei pionieri
Il dodicenne Albert Dickson fu uno dei migliaia di bambini mormoni che migrarono verso ovest fra il tardo 1840 e l’inizio del 1850. Egli era il secondo più grande di cinque figli.
Gli altri fratelli, ovvero, sua sorella quattordicenne Samantha, suo fratello Judson di nove anni, Alvina che aveva sei anni e William di due anni appena, erano anch’essi in quel viaggio; viaggio nel quale erano costretti a percorrere una media di dieci-quindici miglia ogni giorno a seconda del tempo e del terreno e percorso che si riduceva di circa la metà di quella distanza, una volta raggiunte le Montagne Rocciose.
Albert scrisse le seguenti parole nel proprio diario:
“Attraversammo il Missouri su un grande chiatta. Vi entravano due vagoni per ogni viaggio, con tre uomini al remo ed uno sul retro per governare il timone. Avremmo percorso il fiume per circa un miglio dal punto di partenza, per poi continuare a tirare la chiatta con i buoi.
Quando l’intera compagine, che consisteva di sessanta carri, fu raccolta sull’altro lato del fiume, fummo divisi in raggruppamenti da dieci, con una guida designata a capo di ogni gruppo. I bambini rappresentavano almeno la metà del gruppo.
I bimbi più grandi, di solito, camminavano accanto ai carri e ad alcuni di loro fu dato il compito di far pascolare e convogliare le pecore nel seguire il giusto percorso.
Anche i bambini più piccoli camminavano durante una parte della giornata, ma furono autorizzati a restare sui carri per il resto del tempo, essendo più facile per loro stancarsi.
Nell’articolo di Fay McCracken dal titolo “Bambini pionieri” nel numero di luglio del 1995 della rivista Friend troviamo scritto:
“Il gruppo seguì il sentiero mormone, che era stato tracciato nel 1847 come percorso per la migrazione dei membri della Chiesa verso la Valle del Lago Salato. Esso seguiva il lato nord del fiume Platte fino alla forcella del Nord e Sud Platte, per poi immettersi dal Nord Platte verso Fort Laramie, dove i pionieri attraversavano il fiume e seguivano l’Oregon Trail fino a Fort Bridger.
Da lì viaggiavano verso sud, lungo il canyon Weber fino ad arrivare nella Valle del Lago Salato. L’intero viaggio era lungo circa 1.100 miglia.
Il gruppo con il quale Albert e la sua famiglia avevano viaggiato, fu il quattordicesimo a partire per l’Occidente quella primavera ed il sentiero che i pionieri attraversarono era ben segnalato e ben tracciato.
Quando i pionieri cominciarono il loro viaggio verso ovest, una delle prime sfide che furono costretti ad affrontare fu la malattia del colera, che colpì grandi e piccini.
Due dei membri del gruppo cedettero al morbo, nel primo accampamento che era stato costruito sulle sponde del fiume Platte e da quel momento fino al giorno in cui raggiunsero Loup Fork, un totale di dodici persone morì a causa della temuta malattia.
Con il gran numero di bufali che erano situati lungo tutto il percorso, la carne di bufalo divenne, ben presto, l’unico sostentamento e spesso i membri dei vari gruppi lasciavano messaggi sui teschi di bufalo per coloro che dovevano ancora venire.
Contrariamente a molti dei racconti tradizionali, anche se incontrarono diverse tribù indiane lungo la strada, queste ultime non rappresentarono mai un gran problema per i pionieri mormoni.
In realtà, essi visitavano spesso i campi mormoni, dove ricevevano in dono perline ed ami da pesca. Grazie all’ospitalità mostrata loro, gli indiani non attaccarono mai le carovane.
I bambini pionieri – ricordando il giorno del riposo
Le carovane si fermavano spesso per accamparsi un giorno o due per far riposare gli animali, riparare i carri e fare il bucato. I ragazzi più grandi del campo dovevano lavorare con gli uomini e contribuire a portare a termine i lavori più pesanti.
Albert lavorò a fianco di suo padre, Billa Dickson, che era un fabbro di mestiere, i cui servizi furono spesso richiesti per riparare le ruote dei carri e gli assali. Inoltre cacciò diverse volte con lui, per procurare carne fresca a tutto l’accampamento.
Anche se i ritmi di viaggio erano lunghi e difficili, i pionieri mormoni ricordavano sempre di dedicare tempo per osservare il giorno del riposo.
Il riposo dal duro viaggio era sempre benvenuto fra tutti, soprattutto fra i bambini che frequentavano la Scuola Domenicale con i loro amici, cantavano inni, ascoltavano storie ed avevano l’opportunità di incontrarsi con altri bambini con i quali esploravano la vicina campagna.
Costruttori di Nazioni
Il gruppo raggiunse metà del percorso a Fort Laramie in estate inoltrata ed il primo di ottobre entrarono finalmente nella Valle del Lago Salato – la loro nuova casa – Sion.
I bambini pionieri mormoni divennero i governanti dello Utah
Di solito quando una persona pensa ai pionieri mormoni, pensa alle storie degli adulti che hanno intrapreso il viaggio verso ovest.
Tuttavia, la maggioranza dei pionieri occidentali furono in realtà bambini come Albert Dickson, il quale, con il tempo, si trasferì a Morgan County, ove divenne il primo vescovo del rione di Richville, nel quale servì per trentasette anni.
Poiché questi bambini pionieri crebbero, divennero i costruttori delle città ed i dirigenti delle comunità fiorenti.
Essi sono divenuti letteralmente i costruttori di una grande nazione che è stata forgiata da terre aride ed ostili. Le loro abilità e capacità di leadership sono state in parte sviluppate grazie e durante il loro viaggio verso Sion.
Questo articolo è stato scritto da Ether Modugno.
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