Negli ultimi mesi, io e la mia famiglia abbiamo deciso di tenere le riunioni domenicali a casa e smettere di frequentare il nostro rione di appartenenza, nel tentativo di aiutare mio figlio, che è autistico, a risolvere alcuni problemi.
Durante questi mesi, mi sono spesso ricordata di come fosse la mia vita da inattiva, quando ho smesso di andare in chiesa alcuni anni fa. E in tutta sincerità, anche nell’ultimo periodo siamo stati inattivi.
Fino a quando qualcosa non è cambiato dentro di me.
Solitudine
Innanzi tutto, durante questo periodo di inattività, ho sentito una profonda solitudine. Non mi ero mai resa conto di quanto facessi affidamento sulla congregazione per avere sostegno ed amicizia.
Ricordo di essere passata accanto al parco del quartiere e di aver visto una grande festa. Quando ho osservato meglio, mi sono resa conto che si trattava di un’attività del rione di cui non avevo sentito parlare! È stato davvero deprimente capire che mi stavo perdendo un momento divertente con le persone che amo.
Spesso in chiesa, organizzo delle attività da fare in settimana. Le iniziative del rione vengono inserite nel calendario, e in passato riuscivo ad accordarmi con le altre sorelle parlando tra i corridoi.
Ma non frequentando le riunioni domenicali, tutto questo ha cominciato piano piano a svanire. Tutto ciò che mi rimaneva erano le attività in famiglia e le faccende domestiche.
Come potete immaginare gli impegni non mancavano, dal momento che in famiglia c’è sempre tanto da fare con i bambini che crescono e la vita che cambia. Ma non c’era mai un momento per socializzare e rilassarsi.
Mancanza dello Spirito
La seconda cosa di cui mi sono resa conto è che lo Spirito non aleggiava più così spesso nella nostra casa. Tenevamo ancora le lezioni domenicali a casa, e durante quei momenti lo Spirito era presente.
Ma non venivo nutrita spiritualmente come avrei dovuto e, molto più spesso di quanto mi piacerebbe ammettere, lo Spirito non c’era.
Ciò ha reso sia me che mio marito irritabili e nostro figlio più testardo e disobbediente del solito. Ho scoperto che le discussioni erano più frequenti ed era più difficile mantenere la pace.
Ho iniziato ad avere un sentimento di insoddisfazione nei confronti della mia vita, la mia casa, la mia famiglia, praticamente verso tutto. Il mio sguardo ha cominciato ad essere attirato da grandi case lussuose.
Attualmente, nella nostra zona ci sono molte nuove case in costruzione, e in questi mesi mi è sembrato che ogni nuova casa mi chiamasse.
Anche se nel profondo del mio cuore sapevo che eravamo esattamente dove saremmo dovuti essere, io ho continuato a guardare quelle case. E questo ha portato all’insoddisfazione ed alle discussioni con mio marito.
La pace del sacramento
Il terzo principio che ho imparato riguarda l’importanza del sacramento. Nel momento in cui sono tornata in chiesa, lo Spirito è tornato. In realtà, il miracolo non è stato andare in chiesa, ma prendere il sacramento.
Ricordo di essere entrata nell’edificio, pur non volendo, e soprattutto non volevo sedermi accanto a mio marito perché ero arrabbiata con lui. Appena ho preso il pane, sono stata travolta da una grande pace, come una doccia fresca in una giornata calda.
L’acqua ha reso questa pace ancora più profonda e, quando l’ordinanza sacramentale è finita, ho smesso di voler divorziare da mio marito o scappare di casa. Ho sentito una grande pace.
E ho capito che dovevo andare in chiesa ogni settimana. La lezione della Società di Soccorso ha nutrito la mia anima, contrariamente a quanto accadeva durante le lezioni tenute in casa.
Probabilmente perché era incentrata soltanto su di me e perché il Signore si è servito di quella lezione per inviarmi alcune rivelazioni personali di cui avevo bisogno.
Non voglio mai più diventare inattiva
Non rimpiango il tempo trascorso ad aiutare mio figlio, ma ora so che ho bisogno di integrare le mie attività in casa con la chiesa. Ho bisogno della compagnia degli altri santi e della pace che deriva dal non avere la responsabilità di pensare a tutto, almeno per una volta a settimana.
E ho bisogno di insegnare a mio figlio la gioia che si prova nel servire, e che arriva solo stando in gruppo con altre persone.
Anche se continuerà ad avere paura della folla, la chiesa sarà sempre una parte importante della sua vita.
In modo particolare, il sacramento ha cambiato la mia anima. Sono andata in chiesa appesantita e depressa, eppure alla fine dell’ordinanza ho sentito una rinnovata speranza, energia e desiderio di continuare ad andare avanti.
Questa è la bellezza delle riunioni domenicali in chiesa: ci si può incoraggiare a vicenda. Questo mondo è così pieno di cose che ci tengono occupati. Tuttavia, ciò di cui abbiamo davvero bisogno è del tempo per ricaricare la batteria spirituale della nostra anima.
Questo articolo è stato scritto da Abby Christianson e pubblicato sul sito ldsblogs.com. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
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