Quando avevo ventisei anni, fui chiamato come Presidente di missione a Londra. Portammo con noi i nostri quattro bambini piccoli ed altri due nacquero mentre eravamo lì.
Fu l’esperienza più meravigliosa della nostra vita. Mi alzavo ogni mattina sapendo che quello che avrei fatto avrebbe potuto aiutare le persone, migliorare la loro famiglia e la loro vita spirituale ed aumentare la loro felicità. Eravamo lì per condividere i doni del Vangelo che avevamo ricevuto.
Durante quel periodo in Inghilterra abbiamo stretto molte amicizie ed una delle più durature è stata con Rhodes Boyson, membro del parlamento britannico e ministro dell’Istruzione inglese.
Rhodes e io condividevamo opinioni politiche ed economiche simili, così come il piacere di discutere di argomenti spirituali (anche se non quanto avremmo voluto).
L’ultima volta che io e Rhodes parlammo, prima della fine della nostra missione, mi disse che gli sarebbe piaciuto saperne di più sulle credenze spirituali che mi avevano motivato a lasciare la mia carriera e i miei altri interessi per tre anni.
Disse che non voleva una risposta in quel momento e non voleva una risposta per telefono, voleva una vera lettera, qualcosa su cui riflettere e pensare.
Circa un mese dopo, mi scrisse una nota per ricordarmelo e sottolineando di nuovo la sua ammirazione per la mia chiesa e per l’effetto che aveva visto avere sulla vita quotidiana delle persone. Gli risposi con quella che chiamerò lettera n° 1.
Lettera n° 1 – Discorsi precedenti
Nella prima lettera che gli inviai, in riferimento ad alcuni nostri discorsi precedenti, gli scrissi che ero d’accordo con lui, quando diceva che la chiesa era pratica e pragmatica.
Confermai che, per me, era davvero più uno stile di vita che un posto dove andare la domenica. Gli parlai di alcune caratteristiche della chiesa:
- Programmi per i giovani: i bambini dei Santi degli Ultimi Giorni sono davvero impegnati. Gli scout, le attività atletiche, musicali e teatrali, tengono occupati gli edifici della chiesa quasi tutte le sere della settimana.
- Ministero laico: il “Vescovo” locale può essere un medico, o un architetto, o un idraulico, e praticamente tutti sono impegnati a svolgere qualche “lavoro di chiesa”, come insegnare ad una classe, dirigere un’opera teatrale, allenare una squadra, visitare i bisognosi, ecc. Tutti si aiutano a vicenda e molti dei “lavori della chiesa” offrono servizio alla comunità, in senso più ampio.
- Programma di benessere: in genere i membri della Chiesa non hanno bisogno o non utilizzano alcuna forma di assistenza statale, perché il programma di benessere della chiesa funziona bene. Gruppi di congregazioni gestiscono fattorie, fabbriche, ecc. con personale volontario e producono beni di prima necessità. Le persone disoccupate possono lavorare in queste strutture e guadagnare “crediti” con i quali possono “acquistare” beni di prima necessità. La chiesa ha anche programmi di formazione ed inserimento nel mondo del lavoro.
- Salute: la nostra convinzione che il corpo sia il “tempio” per lo spirito è alla radice del codice di salute che esiste fin dai primi giorni della Chiesa. L’astinenza dall’alcol e dal tabacco, così come dal caffè e dal tè, insieme all’enfasi sull’esercizio fisico e sui cibi naturali, ha reso i mormoni un popolo straordinariamente sano.
- Famiglia: la chiesa da un grande aiuto ai genitori ed alle famiglie. Fornisce materiali e linee guida per la “serata familiare”, che ogni famiglia si sforza di tenere una volta alla settimana, per migliorare la comunicazione e l’impegno reciproco. La chiesa sprona le famiglie a svolgere attività familiari di frequente, fornisce supporto matrimoniale e corsi per genitori e ogni sorta di aiuto per rafforzare la vita familiare.
- Sistema missionario: i giovani uomini e le giovani donne hanno l’opportunità, intorno ai 18 anni, di servire come missionari a tempo pieno, dai diciotto mesi ai due anni. Sono “chiamati” in qualche parte del mondo (oltre cinquantamila servono in oltre 130 paesi) dove prestano servizio, rafforzano le famiglie e parlano agli altri delle loro convinzioni. Anche i pensionati (come individui o coppie) possono servire come missionari, rimanendo così più attivi e coinvolti di quanto non sarebbero altrimenti.
A questa mia lettera, Rhodes rispose dicendo che conosceva già queste cose e che erano proprio quelle il motivo per il quale voleva saperne di più sulla chiesa e sulle sue dottrine. Mi scrisse:
“In cosa credi, cosa ti rende ciò che sei? Cosa c’è dietro al tipo di persona che sei? Cosa ti separa dottrinalmente dalle altre fedi cristiane?”.
Pensai tanto a questa domanda e scrissi la lettera n° 2.
Lettera n° 2 – La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni
Nella seconda lettera, gli spiegai l’importanza del nostro nome: Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Gli parlai di come la chiesa originale di Cristo fosse stata istituita dal Signore, completa di sacerdozio, di diaconi, insegnanti, evangelisti, come indicato nella Bibbia, per salvaguardare le Sue dottrine e perpetuare lo stile di vita che Egli aveva insegnato.
“Santi” era il nome biblico dei membri della Sua chiesa. I dodici apostoli erano le principali autorità della Sua Chiesa dopo Cristo stesso. Avevano il compito di mantenere l’unità e delegare l’autorità del sacerdozio ai vescovi delle congregazioni locali.
Gli spiegai di come, dopo la crocifissione di Cristo, mentre la persecuzione della Sua Chiesa si intensificava, gli Apostoli furono uccisi e la purezza della Sua dottrina venne meno.
Ne scaturirono divisioni e dispute dottrinali e il sacerdozio, o potere di Dio, conferito agli uomini morì con la morte di coloro che lo avevano ricevuto dagli Apostoli.
Le dottrine furono mescolate ad altre credenze, cambiate, compromesse. Da allora, attraverso i secoli bui, la Chiesa di Cristo ed i Suoi insegnamenti vennero cambiati e furono corrotti.
Alcuni uomini coraggiosi, che chiamiamo riformatori, si staccarono dalla Chiesa cattolica, cercando di trovare e rinnovare le vecchie verità, e diedero inizio alla Riforma protestante che preparò il terreno per la Restaurazione che ebbe luogo all’inizio del 1800, tramite un giovane profeta di nome Joseph Smith.
Il giovane Joseph non era un riformatore o un uomo istruito. Era un ragazzo, usato da Dio, per ripristinare la verità e la luce sulla terra.
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La restaurazione tramite Joseph Smith fu una cosa straordinaria. Verità illuminanti su Dio, sull’uomo e sulla relazione di Dio con l’uomo furono riportate sulla terra, restaurate dagli angeli e da Dio stesso.
Il piano di Dio per il progresso e la salvezza dell’umanità venne restaurato.
Gran parte di queste verità arrivarono attraverso degli antichi annali chiamati oggi Libro di Mormon che parlavano del ministero svolto da Cristo nelle Americhe dopo la Sua resurrezione: un libro che integra e chiarisce la Sacra Bibbia.
Dopo avergli parlato della Restaurazione, Rhodes mi rispose che voleva arrivare alla radice di ciò in cui credevo, la vera fonte ed essenza della mia fede: i doni del Vangelo. Così scrissi la lettera n° 3.
Lettera n° 3 – “Cosa accadrebbe se…”
Nella mia terza lettera, scrissi 10 punti sotto forma di “cosa accadrebbe se…”. Furono spunti di riflessione molto importanti.
- Cosa accadrebbe se… ognuno di noi avesse vissuto prima di questa vita, non dentro un’altra persona o sotto forma di qualcos’altro, ma in un altro luogo, come noi stessi? Il nostro dejà vu e la sensazione che abbiamo un sé più profondo e più antico, è molto chiaro. Eravamo individui spirituali prima di nascere.
- Cosa accadrebbe se… la paternità di Dio fosse più di una metafora? Siamo i Suoi figli spirituali. È un essere onnipotente di spirito e corpo e noi siamo la sua progenie, fatta a Sua immagine.
- Cosa accadrebbe se… questa terra fosse stata progettata e creata per noi, una scuola senza limiti in cui l’esperienza potrebbe espandere e migliorare la nostra consapevolezza, il nostro potenziale e la nostra gioia, permettendoci di diventare più simili al nostro Padre celeste nella comprensione e nelle capacità? I Suoi “comandamenti” sono i modi più felici di vivere: sono consigli amorevoli di un padre saggio.
- Cosa accadrebbe se… fossimo qui sulla terra non tanto per trovare conforto o appagamento, quanto per imparare? La mortalità fa parte di un viaggio molto più lungo e le prime esperienze con un corpo fisico e la genitorialità sono parte della nostra educazione eterna e parte del piano eterno di Dio. Le famiglie, qui formate, diventeranno la base dell’organizzazione eterna di Dio. Le circostanze che possono apparire arbitrarie e ingiuste avranno più senso in una prospettiva eterna.
- Cosa accadrebbe se… come spiriti all’interno di corpi mortali, fossimo ancora in grado di ricevere luce e intendimento ma senza ricordare nulla della nostra vita preterrena per favorire la libertà di scegliere ed il libero arbitrio? Attraverso i profeti, la chiesa e l’ispirazione individuale, abbiamo a disposizione risposte spirituali, ma solo se chiediamo e ascoltiamo.
- Cosa accadrebbe se… come spiriti all’interno di corpi fisici fossimo ancora vicini al mondo spirituale ed esso fosse vicino a noi? Altri spiriti, che hanno lasciato questa vita o non sono ancora venuti qui, possono essere sentiti nelle vicinanze e lo spirito del nostro Padre celeste guida la nostra vita e risponde alle nostre preghiere.
- Cosa accadrebbe se… le relazioni e ciò che abbiamo imparato (e siamo diventati) fossero le due cose che possiamo portare con noi nell’aldilà? L’aldilà è il posto in cui potremo giudicare noi stessi e stare alla presenza Dio.
- Cosa accadrebbe se… il nostro fratello spirituale più anziano avesse contribuito a creare questo mondo con Suo Padre (e nostro Padre), avesse guidato il Suo destino come Dio dell’Antico Testamento e fosse venuto a vivere su questa terra e redimere il suo popolo con il nome di Gesù Cristo? Non aveva un padre terreno e, come figlio unigenito di Dio, senza peccato, aveva il potere di deporre la sua vita e riprenderla, pagando per i nostri peccati affinché anche noi potessimo risorgere e tornare a Dio.
- Cosa accadrebbe se… lo spirito e il corpo costituissero l’anima completa dell’uomo? I corpi fisici aumentano la nostra gioia e aumentano la nostra capacità di comprendere e trarre beneficio dall’universo temporale e di crescere per essere più simili a nostro Padre.
- Cosa accadrebbe se… la parola e la volontà di Dio fossero rivelate a questa terra attraverso i profeti, ma nel rispetto del nostro libero arbitrio e dello scopo della mortalità? Quando la verità viene persa o distorta dall’apostasia o da un’interpretazione errata, Dio la restaura attraverso nuovi profeti in modo che coloro che ricercano la verità, se sono diligenti e devoti, possono sempre trovarla.
A questa lettera, Rhodes rispose dicendo che, finalmente, iniziava a vedere oltre l’involucro. Ma ciò a cui voleva arrivare erano le dottrine restaurate, voleva capire quale comprensione ne derivasse.
Scrissi la lettera n° 4 mentre passeggiavo in montagna, riflettendo sulle domande che mi aveva fatto Rhodes. Pensavo ai doni del Vangelo e, quando me ne veniva in mente uno, lo scrivevo.
Lettera n° 4 – I doni del Vangelo
I doni della Chiesa restaurata di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sono intuizioni e verità sulla natura e sugli scopi dell’uomo, sulla realtà e sul piano di Dio e sul rapporto degli uomini con Dio e le interrelazioni tra il Suo piano e il nostro scopo.
I doni sono anche la Sua potenza, la Sua pace e le Sue vie, disponibili per il nostro beneficio. “L’involucro” di questi doni sono le circostanze, le persone e i metodi attraverso i quali queste verità sono state restaurate.
Gli spettacolari nastri e fiocchi includono rivelazioni, profeti moderni e visite da parte di messaggeri angelici. Non c’è da meravigliarsi se così tanti si preoccupano delle confezioni e non riescono a vedere i doni in esse nascosti.
Questo non vuol dire che gli “involucri” non siano importanti. Ma per così tante persone la confezione è così brillante, così straordinaria, così al di fuori della loro normale esperienza, che si soffermano su di essa e non riescono a guardare i regali all’interno.
I doni sono risposte, intuizioni e potere. Consentono agli uomini non solo di comprendere meglio la propria vita, ma di viverla meglio.
Non sono risposte nuove, ma molto antiche, che hanno sempre fatto parte della parola rivelata da Dio all’uomo, smarrite in tempi di apostasia e confusione e poi recuperate e restaurate in tempi di libertà e fede.
Alcuni dei più grandi doni che abbiamo ricevuto credo che siano:
- Conoscenza dell’esistenza pre-mortale dell’uomo e della paternità eterna di Dio.
- Conoscenza dello scopo della terra e della mortalità
- Conoscenza della vita dopo la morte
- Maggiore fede in Dio e nell’equità della Sua giustizia
- Una maggiore comprensione di Cristo, della Sua Espiazione e del nostro rapporto con Lui
- Il dono dello Spirito Santo
- Il dono del Sacerdozio
- L’eternità del matrimonio e legami familiari più profondi
- Il dono della gratitudine, della fiducia e dell’umiltà
- Il dono del potenziale eterno da sviluppare e delle promesse
- Il dono dello scopo, delle priorità, dei programmi e della guida
- Il dopo della continuità e della perseveranza
Conoscere ed approfondire ognuno di questi doni, è essenziale per capire perché siamo qui, per avere una prospettiva che ci aiuti ad inquadrare le circostanze della vita e i suoi scopi.
Ognuno di essi è gratuito e fa parte del cuore della Restaurazione che ha riportato la Chiesa primitiva, così come istituita da Cristo, di nuovo sulla terra, per aiutare tutti i figli di Dio in questo cammino.
La restaurazione: il più grande tra i doni del Vangelo è stato tratto da uno scritto di Richard Eyre e pubblicato sul sito latterdaysaints mag.com. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
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