Con tutte le guerre e le notizie di guerra trasmesse dai notiziari ultimamente (e in generale da quando è stato creato il concetto di notizia), è facile pensare che il mondo stia andando in frantumi a causa della violenza.

Ma la realtà è questa: non è così! Attualmente, stiamo vivendo nell’era più pacifica della storia dell’umanità. Anche se non credo che il dolore che ci arriva dalle notizie sia irrilevante, penso che sia importante ricordare che tali notizie non sono un indicatore di quanto siano pacifiche le cose nel mondo.

Chiamatemi pure idealista ingenua senza speranza se volete, ma credo che la maggior parte della popolazione terrestre voglia davvero pace, felicità e tutte le altre cose buone che si possano desiderare.

Tuttavia, le persone vogliono ancora essere al corrente delle cose brutte che accadono, e va bene così, devono esserlo! È importante educare noi stessi ed essere consapevoli di quanto succeda nel mondo, perché la nostra società è ancora lontana dall’essere perfetta.

Ma le testate giornalistiche riconoscono questa esigenza e la capitalizzano. La verità è che il dolore vende. Con le notizie così sature di tristezza, può sembrare che questa sia una rappresentazione accurata del mondo.

Non lo è.

C’è così tanto di buono là fuori. Così tante persone che cercano solo di vivere le loro vite nel modo migliore. Così tante persone che cercano attivamente di proclamare la pace.

Maggiore percezione della violenza

rumori di guerra_1Ogni volta che guardo dei programmi in TV o dei vecchi film (sapete, quelli in cui i bambini hanno carta bianca sulla loro vita e, dopo essere tornati a casa da scuola, iniziano a girovagare nel quartiere vivendo ogni tipo di avventura), penso sempre: “Oh come sono cambiati i tempi!”.

Crescendo, non ho mai avuto il permesso di giocare in giardino senza che qualcuno mi controllasse. Sembra che la maggior parte dei genitori, di questi tempi, non si sognerebbe mai di lasciare i propri figli lontani dal proprio raggio visivo.

Si sentono troppe storie orrende di rapimenti ed incidenti stradali. Ma anche questi stanno diminuendo rapidamente ed è più sicuro che mai lasciare che i bambini giochino all’aperto senza supervisione.

Significa che dovremmo smettere di comportarci così e abbandonare ogni preoccupazione? Probabilmente no. Forse, uno dei motivi per cui questa statistica sta migliorando è proprio perché i genitori sono più consapevoli dei pericoli che ci sono là fuori.

A mio parere, dichiaratamente inesperto, la comunicazione istantanea è uno dei motivi principali per cui ci sono meno guerre che in passato, ma molti più rumori di guerra.

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I rumori di guerra sono chiari: una notizia può essere trasmessa in tutto il mondo in un batter d’occhio. In passato, solo le storie veramente “grosse” sembravano valere lo sforzo di inviare la notizia in tutto il mondo, attraverso mezzi di comunicazione così ingombranti come lettere o telegrafi.

Ora, che voi viviate in una vivace metropoli o nel bel mezzo del nulla, potete avere accesso immediato ad ogni singola storia che accade nel mondo, e quelle che attirano maggiormente l’attenzione sono immancabilmente orribili.

Un mondo di pace

trovare la pace_1Ma in che modo questi mezzi di comunicazione istantanea possono contribuire a ridurre le guerre reali?

Interagendo su Internet, ho stretto amicizia con molte persone che non ho mai incontrato.

Alcuni di questi miei buoni amici vivono in paesi come Canada, Irlanda, Nuova Zelanda, Sud Africa, India, Giappone, Croazia, Pakistan ed altri posti ancora.

Sono amica con persone di cui non avrei mai saputo l’esistenza senza la comunicazione istantanea e il World Wide Web.

Non posso fare a meno di pensare che se non ci fosse Internet, il gruppo di persone che considero amici sarebbe molto più ristretto e limitato alla mia posizione geografica.

Sono sicura che se oggi gli Stati Uniti decidessero di dichiarare guerra ad uno dei paesi in cui vivono i miei amici, avrei una ragione molto più personale per essere contraria, rispetto a quando gli unici amici che avevamo vivevano nella stessa città.

Forse non ci sono molte persone come me (anche se sembra che gli adolescenti facciano amicizia online sempre più spesso). Forse questo aspetto della cultura globale in realtà non cambia molto per quanto riguarda la pace e la guerra.

Tuttavia, i mezzi di comunicazione globale influenzano anche il lavoro missionario che è ora più efficiente ed efficace che mai. E poiché il mondo è così relativamente pacifico, i missionari possono andare quasi ovunque (con alcune notevoli eccezioni).

Rumori di guerra

Rumori di gerra_2Sembra di vivere in un’epoca in cui i “rumori di guerra” stanno diventando problematici forse quanto le guerre stesse.

Ho sempre saputo che sarebbero stati un segno della seconda venuta di Cristo (DeA 45:26).

Quando ero piccola, il termine “rumori di guerra” mi faceva sempre pensare a uomini dall’aria losca, in vicoli bui, che borbottavano sottovoce parlando di una guerra segreta che stava avvenendo da qualche parte.

Se non avete mai pensato a questo e non avete spuntato questa voce dal vostro elenco dei segni della Seconda Venuta, non vi preoccupate.

Penso che un significato più preciso di questa espressione riguardi ciò che vediamo oggi: persone che urlano e creano una grande confusione riguardo a ogni cosa.

La parola “rumori” deriva dalla parola latina rumor. La parola latina deriva dal prefisso Proto-indo-europeo “rAwə-”, che significa “gridare, ruggire”. Penso che il significato biblico sia molto più forte e meno segreto di quanto immaginiamo.

I rumori di guerra hanno cominciato a moltiplicarsi durante l’ascesa del “giornalismo giallo” della Prima Guerra Mondiale. Da allora, le notizie sembrano interamente incentrate sul catturare l’attenzione tramite il sensazionalismo, i cosiddetti “acchiappa-clic” e le tragedie.

È importante conoscere i pericoli e le tragedie.

Ma se l’enorme quantità di informazioni con cui veniamo bombardati ogni giorno ci fa perdere la speranza in un futuro più luminoso o la fede in un Dio amorevole, allora forse è arrivato il momento di fare un passo indietro, prendere fiato e guardare a quello che c’è di buono nel mondo.

Cristo è il Principe della pace ed è rivolgendoci a Lui che possiamo trovare non solo riparo dai rumori di guerra, ma anche la pace vera.

Questo articolo è stato scritto da Kelly Burdick e pubblicato sul sito thirdhour.org. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.