Mi ricordo di essermi sorpresa, quando un conoscente, in modo sicuro e con serenità, mi disse queste cinque parole: “Io non ho paura di morire.” “Davvero?” chiesi.
Mi ricordo di aver avuto paura di morire
Molto è cambiato da quel giorno di 35 anni fa. Spiritualmente, non ero sveglia. I miei occhi erano ancora chiusi, non erano ancora stati aperti da Dio.
In altre parole, quell’evento ha preceduto la mia conoscenza reale e personale dell’amore del Salvatore Gesù Cristo, del Suo ministero, dell’espiazione, della risurrezione e del piano di redenzione, per ciascuno di noi, come insegnato nel vangelo restaurato di Gesù Cristo.
Un giorno di Agosto del 1980, le cose sono cambiate, dopo una ricerca della verità durata 25 anni. Io non ho più paura di morire, ma, anzi, non vedo l’ora di vedere il Salvatore, il Padre e coloro che amo. La morte non è che una porta. Il cielo è reale.
Quando ho aperto il Nuovo Testamento, riarsa dalla luce sul significato della vita e dalla conoscenza del vero carattere di Dio e di Suo Figlio, sono stata sopraffatta. Sopraffatta dal fatto che Gesù è morto per me, letteralmente, che Egli è morto per me spiritualmente.
Mi aveva salvato la vita, fisicamente, pochi giorni prima, intervenendo nel pensiero che si muoveva in me, di togliermi la vita.
Non sono andata avanti con il mio piano disperato, a causa delle sensazioni inconfondibili che apparivano sullo schermo della mia anima.
Quando Egli parla, noi non dubitiamo. Potremmo non sapere che è Lui, in un primo momento, ma alla fine lo sappiamo; sappiamo che siamo stati colpiti dalla dolce spada della verità, come lo sono stata io allora (lo Spirito, un agente di verità, testimonia della verità.
Abbiamo perso la fiducia in questa possibilità, nella nostra cultura. Io affermo che potete sapere da voi stessi che Gesù è morto, ha espiato per i vostri peccati ed è stato letteralmente resuscitato).
Questa conoscenza dell’Espiazione, della risurrezione, della redenzione e della restaurazione di queste verità, ha cambiato la mia vita e il mio punto di vista, per sempre.
Da allora, mentre crescevo nella conoscenza della pienezza del vangelo di Gesù Cristo, come insegnato solo nella Chiesa di Gesù Cristo, da Egli stesso fondata e ristabilita ai nostri giorni, mi sono meravigliata dei doni che ci appartengono e della tendenza di tutti ad ignorarli, nella cultura popolare.
Seminario su Gesù
Ricordo un seminario su Gesù, durante il quale un gruppo di colleghi accademici raccolse e selezionò delle perline colorate, che servivano per segnalare se un particolare versetto, trovato nei vangeli, fosse o meno un racconto su Gesù.
Alla fine di questo esercizio, “pubblicarono” i loro risultati, non scientifici e ridicoli come erano, portando delle giovani menti fertili, nelle caverne del dubbio e dell’incredulità.
Mi dolgo per quelli che furono così mortificati e spero che questo post trovi almeno uno di voi.
Conosco la disperazione dell’incredulità e la voglia di trovare la verità. So qualcosa della sete, del vuoto, del buco che solo Dio e la verità possono riempire.
Ebbene, il seminario su Gesù non riuscì a farlo. Leggete la Parola di Dio da voi stessi e, sinceramente, chiedete a Dio se è proprio vera e che, in modo chiaro, comprensibile, ve lo manifesti, e vi arriveranno delle risposte divine.
Ve lo prometto. Spero che potrete condividere i vostri risultati con me, su questo sito o scrivendomi a [email protected].
Preparazione del programma di Pasqua: credere alla promessa
Mentre preparavo il discorso di Pasqua, per il programma che avremmo tenuto durante i nostri servizi di culto della domenica, la nostra riunione sacramentale (dove prendiamo il pane e l’acqua benedetta da coloro che ne hanno l’autorità, che rappresentano l’espiazione di Cristo e la successiva risurrezione e la nostra volontà di seguirLo e ricordarLo, ogni giorno), ho trascorso molto più tempo a studiare.
Ricordo di aver letto e riletto il racconto della Risurrezione, fino a quando è emerso un chiaro modello:
- Ci sono stati tanti testimoni.
- C’erano così tanti dubbiosi, anche fra i testimoni, fino a quando ciascuno ha ricevuto la propria testimonianza personale (spiritualmente, e nel caso di Tommaso, anche fisicamente).
- Le donne che videro Gesù, dopo aver trovato la Sua tomba vuota e la pietra rotolata via, erano andate ad annunziarlo ai discepoli. E loro non credettero! (vedere Luca 24:10-12).
- Gli apostoli sulla strada di Emmaus si facevano delle domande. Il Salvatore Risorto apparve loro, affermando e attestando la realtà delle Sue promesse che si erano adempiute, che sarebbe morto e risorto il terzo giorno (vedere Luca 24:13-31).
- Tommaso ha dovuto toccare il costato di Gesù per credere (vedere Giovanni 20:27-29).
Ma tutti loro, e altre centinaia di testimoni, hanno testimoniato della Sua realtà vivente, ad un certo punto, e sono stati come testimoni eterni di Gesù Cristo.
Gli apostoli hanno anche testimoniato di averLo visto salire al cielo e che Egli ha detto loro che sarebbe tornato allo stesso modo.
Alla fine, tutti gli apostoli e i testimoni fedeli erano venuti a sapere che tutto ciò che Gesù aveva promesso, profetizzato, che aveva detto, che dice e che dirà, è vero.
Siamo in grado di contare sulle Sue promesse, non ultima delle quali quella che sostiene che, come Egli è risorto, così potremo esserlo noi.
Evidenze spirituali della risurrezione
Posso condividere con voi un altro paio di motivi per riprendere in considerazione la realtà della risurrezione, se avete perso la fede in essa o se non avete mai sentito parlare di Gesù Cristo.
La più importante testimonianza spirituale che troverete sulla Risurrezione verrà, ancora una volta, quando considererete la parola di Dio e i racconti scritturali, che ho schematizzato qui di seguito, e, poi, domanderete a Lui direttamente se essi sono veri o meno.
Fateci sapere che cosa scoprite, se siete nuovi alla fede o se avete perso la fede e la state ancora cercando…
Paura di morire? – la tomba vuota di Gesù
La tomba di Cristo era vuota. Nessun’altra tomba lo era mai stata: i romani diffusero la voce che fosse la tomba sbagliata, che ne avevano scavata un’altra.
Ma gli angeli dichiararono che la tomba era vuota; le donne erano state alla tomba, prima, e la conoscevano.
Questo allontana il dubbio avanzato dai non credenti che il corpo di Gesù fosse stato rubato o che le donne fossero nella posizione sbagliata.
Anche in questo caso, chiedete a Dio, non agli uomini, cosa è successo lì. Gentilmente, leggete il racconto da voi stessi (vedere Marco 16:1-8).
La risurrezione – donne testimoni oculari
Le sante donne, Maria Maddalena, Simone e altri, furono testimoni oculari della risurrezione di Cristo. La Bibbia ci indica che il Cristo risorto apparve a Maria Maddalena e alle altre sante donne.
Gesù, che ha sempre avuto un particolare rispetto per queste donne, le ha onorate rendendole primi testimoni oculari della Sua risurrezione.
Gli evangelisti maschi hanno registrato quanto avvenuto, così come l’incredulità iniziale degli apostoli, fino a quando hanno visto per se stessi (vedere Marco 16:9-11, Matteo 28:1-10).
Paura di morire? – gli ‘apostoli’ portano una testimonianza apostolica di Gesù
Dopo la crocifissione, gli apostoli di Gesù erano terrorizzati, pensando che anche essi potessero essere uccisi allo stesso modo, ma i loro cuori furono rasserenati, quando la conoscenza del Cristo risorto venne distillata su di loro completamente.
Questo fu il risultato di vedere il proprio Maestro, risorto dai morti, con il proprio corpo. Cristo apparve non solo a loro, nella stanza chiusa a chiave, ma anche sulla riva del mare di Galilea e di nuovo sul Monte degli Ulivi.
Dopo aver visto Gesù vivo, Pietro e gli altri lasciarono i loro quartieri solo per predicare, sfacciatamente, che Cristo era risorto.
I loro occhi erano ormai completamente aperti e ciò che avevano visto attraverso un vetro scuro era diventato una realtà viva.
Avevano finalmente capito che Gesù era ciò che Egli aveva affermato di essere, che Egli era Colui che avrebbe espiato e il Signore risorto.
Alla fine della loro vita, come martiri, essi avevano portato la testimonianza che avevano ricevuto, come apostoli di Dio (vedere Marco 16:14, Luca 24:32-43, Giovanni 20:19-23).
La risurrezione – Giacomo
Giacomo, il fratello di Gesù, era stato un altro dubbioso, un altro scettico, che aveva lottato per comprendere, nella sua mente, l’idea che Gesù era, in effetti, il Messia.
Eppure, la sacra Bibbia attesta che, in seguito, Giacomo avesse guidato la chiesa di Gerusalemme senza paura, fino ad essere lapidato a morte per la sua fede. Perché?
La Bibbia dice che il Cristo risorto gli apparve. Giacomo e gli apostoli erano zelanti missionari e testimoni oculari personali di un Cristo risorto.
Con questo tipo di ardore e testimonianza, la chiesa primitiva è esplosa nella crescita, diffondendosi ad ovest, da Gerusalemme a Roma, e non solo.
Per 2000 anni, testimoni personali di incontri con Gesù risorto hanno trasformato la vita e continuano a farlo (vedere 1 Corinzi 15:7).
La risurrezione – grande folla di testimoni oculari
Una grande folla di più di 500 testimoni oculari vide Gesù Cristo risorto, nello stesso momento. Non un piccolo numero di testimoni!
L’apostolo Paolo parla di questo evento in 1 Corinzi 15:6. Egli afferma che la maggior parte di questi uomini e donne fosse ancora viva, mentre egli scriveva quella lettera, circa nel 55 d.C. Senza dubbio, la notizia di questo miracolo si diffuse.
Anche piccoli gruppi di seguaci videro il Cristo risorto, come gli apostoli e Cleopa e il suo compagno.
Tutti videro la stessa scena e lo stesso personaggio e, nel caso degli apostoli, essi toccarono Gesù e lo guardarono mangiare cibo. Allucinazioni? No! Ma chiedete a Dio, per favore.
La risurrezione- conversione di Paolo
La conversione di Paolo è un racconto sorprendente e vero. L’ho visto nella mia mente molte volte, come se stessi guardando un film, al cinema e imparassi da esso.
Saulo di Tarso era un nemico aggressivo e persecutore della Chiesa primitiva.
Quando il Cristo risorto apparve a Paolo, sulla via di Damasco, Paolo divenne l’emissario più attivo del cristianesimo. Sopportò cinque fustigazioni, tre pestaggi, tre naufragi, una lapidazione, la povertà e anni di prese in giro.
Infine, l’imperatore romano Nerone lo decapitò, perché l’apostolo si rifiutò di rinnegare la sua fede in Gesù. Cosa sostenne Paolo, attraverso tutte queste opprimenti afflizioni?
Una certa e indiscutibile testimonianza personale di Gesù Cristo come Salvatore, redentore e Signore Risorto. Il suo incontro era stato reale e personale (vedere Atti 9:1-20).
Paura di morire? – Gesù appare nelle Americhe
Potete credere che ci sia ancora di più?! Il Salvatore è apparso in America, dopo la Sua risurrezione!
Questa è ancora una seconda testimonianza che Egli è veramente chi dice di essere e che noi saremo riuniti ai nostri corpi immortali e glorificati, dopo questa vita, mediante il dono della Sua risurrezione.
Questo racconto si trova in un altro testamento di Gesù Cristo, conosciuto come il Libro di Mormon.
Ancora una volta, questo sacro volume di Scritture, il Libro di Mormon, fornisce un’altra potente testimonianza della Risurrezione, in modo più significativo.
Vi è registrato che quando il Salvatore è apparso al popolo, riunito nel tempio, in una città chiamata Bountiful, il Signore li ha invitati tutti a farsi avanti “affinché possiate mettere le vostre mani nel mio fianco ed anche affinchè possiate sentire le impronte dei chiodi nelle mie mani e nei miei piedi, cosicché possiate sapere che io sono il Dio di Israele e il Dio di tutta la terra e sono stato ucciso per i peccati del mondo” (3 Nefi 11:14).
E’ stato stimato che, poiché c’erano 2.500 presenti e, poiché sono andati avanti “uno ad uno” (vedete 3 Nefi 11:15; 17:25), questo processo deve aver impiegato delle ore, anche supponendo che ogni persona avesse avuto solo pochi secondi, con il Signore.
Vederlo, semplicemente, non era sufficiente ad attestare pienamente la realtà della risurrezione, perché uno spirito può apparire come avesse un corpo tangibile (vedere Ether 3:6-16) e un corpo di carne ed ossa può essere scambiato per uno spirito (Luca 24:36-39).
Il Risorto Redentore voleva che le persone sapessero al di là di ogni dubbio che, anche se era stato “ucciso”, ora possedeva un corpo risorto, che potevano effettivamente toccare.
Così, questi 2.500 testimoni, rendono una testimonianza della risurrezione, dal libro di Mormon, singolare e certa.
Paura di morire? Che cosa sappiamo sulla vita dopo la morte?
Uno dei tardi apostoli del Signore, ha condiviso una prospettiva interessante del processo di restaurazione, così come applicato alla risurrezione:
“Il corpo verrà fuori così com’è nel riposo, perché non c’è crescita o sviluppo, nella tomba. Com’è stato messo a riposare, così risorgerà e il cambiamento verso la perfezione avverrà tramite la legge della restituzione”.
Più in particolare, ha affermato che “ogni organo, ogni arto che è stato menomato, ogni deformità causata da incidenti o in qualsiasi altro modo, verrà ripristinata e messo a posto…
Una persona non sarà sempre segnata da cicatrici, ferite, deformità, difetti o infermità” ha spiegato “perchè questi saranno rimossi, nel momento giusto, secondo la provvidenza misericordiosa di Dio.
La deformità verrà rimossa; i difetti saranno eliminati e gli uomini e le donne raggiungeranno la perfezione del loro spirito” (Joseph F. Smith, Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph F. Smith, Salt Lake City: Intellectual Reserve 1998, 91-92).
Quelli che muoiono da bambini
Per quanto riguarda coloro che muoiono durante l’infanzia, Smith ha spiegato:
“Sappiamo che i nostri figli non saranno costretti a rimanere come bambini, per sempre” aggiungendo “perché questo è stato rivelato da Dio, la fonte della verità… durante la risurrezione dei morti, il bambino che è stato sepolto nella sua infanzia, si presenterà sotto forma di bambino, come quando è stato sepolto; poi, comincerà a svilupparsi.
Dal giorno della risurrezione, il corpo si svilupperà fino a raggiungere la piena misura della statura del suo spirito, sia esso maschio o femmina” (Smith, Insegnamenti dei presidenti della Chiesa, 130).
Paura di morire? Che cosa sappiamo sulla vita dopo la morte?
C’è il sole nella mia anima oggi, più glorioso e luminoso, che splende in ogni cielo terrestre, perché Gesù è la mia luce! Tutta la natura lo conferma e parla di Gesù Cristo, della Sua realtà come Figlio di Dio, della Sua risurrezione.
Scrivo questo post, il primo giorno di primavera.
Chi non può vedere che tutta la vita, esternamente ed internamente, rinasce, cresce nella misura della sua creazione, attraverso un progetto, un amorevole cura intelligente del Padre, per i suoi figli, e di Suo figlio, tramite l’espiazione e la risurrezione di Gesù Cristo?
Chiedete a Dio di poterlo vedere. Lui e Suo figlio sono in grado di rendere nuove tutte le cose vecchie e malate; tutto ciò che è rotto, verrà aggiustato, tutti i cuori spezzati, verranno risanati; tutti i dolori, verranno sostituiti dalle gioie eterne.
Non dobbiamo avere paura di morire perché la morte fisica è superata, in particolare attraverso la meravigliosa benedizione della Resurrezione. Così testimonio nel Suo nome.
Paura di morire? Che cosa sappiamo sulla vita dopo la morte? è stato scritto, in origine, da Karen Rose Trifiletti e pubblicato su lds.net. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso
Commenti