Perché è importante che ognuno di noi edifichi una fortezza di spiritualità e protezione? Da cosa dobbiamo tenerci al sicuro? Vorrei condividere con voi le mie riflessioni a riguardo.
Quando ero ragazzina e dovevo mettere a posto la mia cameretta, facevo un gioco: fingevo che qualche cataclisma stesse per abbattersi sulla mia stanza (lo so, ero un tantino catastrofica!) e che tutte le mie cose dovessero essere messe al riparo e al sicuro, al loro posto.
Immaginavo che i mobili e le scatole fossero delle piccole fortezze in cui mettere in salvo i miei giocattoli, e correvo per la stanza dicendo: “Presto, presto, al riparo, prima che sia troppo tardi!”
Crescendo, è cresciuta con me l’idea del luogo sicuro in cui vivere. Con alcune amiche, a volte fantasticavamo sul fondare una comune.
Un piccolo agglomerato di case, circondato dal verde, con degli animali, ma con intorno… un recinto alto, alto, circondato dal filo spinato, magari ad alta tensione (avete presente i recinti di Jurassic Park? Ecco!), e in più telecamere e sistemi d’allarme.
Sì, una vera e propria fortezza, che fosse anche antisismica, in caso di terremoto, con la possibilità di avere lo spazio per delle scorte di qualunque genere, in caso dovesse essercene bisogno, e in cui potessero vivere le nostre famiglie e tutte le persone a noi care.
Ho sempre avuto un po’ paura del mondo là fuori. A volte, guardando la tv, ne ho paura anche oggi.
Vedo il male che dilaga e temo per me, per i miei cari, per i miei amici e persino per i gatti che vivono con me: vorrei poter tenere tutti al riparo, al sicuro, sani e salvi.
Edificare una fortezza di spiritualità e protezione, prima che sia troppo tardi
Durante la conferenza generale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni dello scorso Aprile, l’anziano Ronald A. Rasband ha tenuto un discorso dal titolo “Edificare una fortezza di spiritualità e protezione”.
Mi ha colpito molto, perché mi ha fatto pensare al mio desiderio di ripararmi in una fortezza, per tenere al sicuro il “corpo fisico”. E mi ha fatto rendere conto di non aver mai pensato ad un rifugio dove tenere al sicuro la mia anima.
Ho sempre dato per scontato che l’anima fosse al sicuro da tutto, in quanto immortale. Ma anche se questo è vero per la morte fisica, l’anima può essere comunque soggetta ad una morte “spirituale”, e come il corpo, ha bisogno di essere messa al riparo.
Anziano Rasband afferma: “La nostra casa è una fortezza contro i mali del mondo. Nella nostra casa veniamo a Cristo imparando a seguire i Suoi comandamenti, studiando le Scritture, pregando insieme ed aiutandoci a vicenda a rimanere sul sentiero dell’alleanza.
Vivendo con una devozione che nasce dalla fede in Gesù Cristo, sentiremo la placida presenza dello Spirito Santo, il quale ci guida verso la verità, ci ispira a vivere in maniera degna delle benedizioni del Signore e porta testimonianza che Dio vive e ci ama.
Tutto questo all’interno della fortezza della nostra stessa casa. Ricordate però, che la casa è tanto potente quanto è la forza spirituale di ciascuno di noi all’interno delle sue mura.”
Quest’ultima frase mi ha colpito tantissimo. La casa è tanto potente quanto la forza spirituale di coloro che la abitano. Ho realizzato che è proprio così.
Al di là di quanto possa essere spaventoso quello che si trova fuori dalle mura di casa nostra, se il nostro cuore è in pace, se la nostra anima è serena, nulla può farci davvero del male.
I pericoli non sono meno reali, ma noi siamo più tranquilli e forti perché abbiamo il Padre Celeste al nostro fianco e possiamo affidarci a Lui.
Inoltre, se parliamo della fortezza di spiritualità in cui dovremmo tenerci al riparo, più noi siamo forti spiritualmente, più la fortezza si rafforza e ci protegge: le due cose sono interconnesse in modo imprescindibile.
Satana: il nemico da combattere
Il nemico da combattere per la salvezza delle nostre anime, è Satana. Fin dalla caduta, egli ha combattuto per ottenere potere sulle anime degli uomini.
In questi ultimi tempi, la battaglia è diventata ancora più impetuosa e subdola. La strada che Satana traccia per noi non è necessariamente costellata da azioni malvagie.
Spesso basta non agire per fare in modo che egli vinca, basta anche iniziare a vedere come “normali” cose che non andrebbero tollerate.
Vi è mai capitato di guardare un film horror da ragazzini? A me sì, e ricordo la paura che avevo nel guardarli, nonostante sapessi che si trattasse di finzione.
Spesso la notte, non riuscivo a dormire. Negli anni, sono arrivata al punto in cui, nonostante provassi un po’ di paura nel guardarli, finita la visione del film andavo a letto e dormivo serenamente.
Niente paura, niente incubi. Perché? Perché mi ero abituata, perché una volta visti diversi film mi era facile persino capirne il finale. Noi siamo portati ad abituarci alle cose, nel bene e nel male.
Le emozioni provate all’inizio spesso svaniscono con l’abitudine, e questo è assolutamente pericoloso.
Anziano Rasband dice infatti: “Satana è un serpente astuto che si insinua nella nostra mente e nel nostro cuore quando abbassiamo la guardia, affrontiamo una delusione o perdiamo la speranza.
Ci adesca con lusinghe, con la promessa di agiatezza, di benessere o con un’euforia temporanea quando siamo giù.
Giustifica l’orgoglio, la scortesia, la disonestà, lo scontento e l’immoralità, e col tempo possiamo diventare “insensibili”. Lo Spirito può lasciarci”.
Quali sono i mattoni con cui possiamo edificare una fortezza di spiritualità?
Non possiamo permetterci di abituarci un pò alla volta al male. Non possiamo diventare insensibili. Non possiamo lasciare neanche uno spiraglio incustodito, perché Satana potrebbe entrare e portarci sulla sua strada.
Proprio come una casa munita di allarme, telecamere, grate alle finestre e tutto quello di cui potremmo aver bisogno per proteggerci dai malviventi, allo stesso modo dobbiamo edificare una fortezza di spiritualità e protezione che sia inespugnabile, con mura alte, grate inossidabili, telecamere ed allarmi, che abbia solide fondamenta per resistere a qualunque scossone, senza crollare.
Per citare le parole di anziano Rasband: “A nostra difesa, dobbiamo edificare una fortezza di spiritualità e protezione per la nostra stessa anima, una fortezza in cui il maligno non penetri”.
Quindi come possiamo costruirla? Che tipo di mattoni dobbiamo utilizzare per edificarla?
Ecco cosa ci suggerisce anziano Rasband:
- Siamo obbedienti. Il Signore comandò a padre Lehi di mandare i suoi figli nuovamente a Gerusalemme per cercare gli annali e portarli nel deserto. Lehi non si mise a sindacare… Né lo fece Nefi, il quale rispose: “Andrò e farò le cose che il Signore ha comandato” (1 Nefi 3:7).
- Confidiamo nel Signore, il quale disse a Giosuè: “Sii forte e fatti animo; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché l’Eterno, il tuo Dio, sarà teco dovunque andrai”. Giosuè si fidò di quelle parole… e i quarant’anni di vagabondaggio degli Israeliti nel deserto finirono.
- Difendiamo la verità, come fece il profeta Abinadi, arrestato e condotto davanti a re Noè, insegnò i Dieci Comandamenti e predicò con potere che Cristo sarebbe sceso “fra i figlioli degli uomini e avrebbe redento il suo popolo” (Mosia 15:1), nonostante la condanna a morte.
- Stringiamo e rinnoviamo le nostre alleanze prendendo il sacramento e andando al tempio. Il sacramento è il fulcro del nostro culto domenicale. Grazie a questa sacra ordinanza, ci impegniamo a prendere su di noi il nome di Gesù Cristo, a seguirLo e ad assumerci le nostre responsabilità in quest’opera divina. Nel tempio possiamo “lasciare da parte le cose di questo mondo” e sentire la presenza del Signore e la Sua pace. Possiamo concentrarci sui nostri antenati, sulla nostra famiglia e sulla vita eterna alla presenza del Padre
- Siamo integri in tutto ciò che facciamo. Dovremmo sviluppare discernimento e disciplina in modo da non dover continuamente determinare che cos’è giusto e che cos’è sbagliato.
Nessuno di noi è perfetto. Nel percorrere il nostro cammino, spesso cadiamo. A volte restiamo a terra per un po’. Ma questo non è importante. Ciò che conta è rialzarsi e proseguire.
Ricominciare ogni volta e diventare sempre un po’ più forti. Abbiamo un’arma potente per poter ricominciare: l’espiazione di Cristo. E ogni volta possiamo tornare a camminare, tenere l’anima al riparo nella nostra fortezza e renderla ancora più sicura.
Il Padre Celeste ci ha dato tutti gli strumenti utili per poter tornare alla Sua presenza, con la nostra anima intatta e salva.
Il profeta Ether insegnò: “Pertanto chiunque crede in Dio potrà con sicurezza sperare in un mondo migliore, sì, anzi, un posto alla destra di Dio; la quale speranza viene dalla fede e dà un’ ancora alle anime degli uomini, che li renderà sicuri e perseveranti, sempre abbondanti in buone opere, essendo condotti a glorificare Dio”.
Abbiamo i mattoni, abbiamo la volontà, abbiamo gli strumenti: questo è il momento di agire ed edificare la nostra fortezza di spiritualità.
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