Il mondo in cui viviamo è pieno di alti e bassi. Dal momento in cui veniamo alla luce impariamo ben presto cosa sia la felicità, la tristezza, il dolore e il piacere.
Ogni esistenza segue un cammino diverso, e attraversa esperienze diverse; ma perché coloro che si sforzano di fare le cose giuste sembrano soffrire tanto quanto il resto di noi? Perché alle persone buone succedono cose cattive?
Che si tratti di una tragica perdita, di un incidente paralizzate, o di un imprevisto improvviso – le cose cattive succedono a chiunque.
Questa verità universale è una realtà che tocca tutti, a prescindere dal credo, ma quando si crede in Dio questo può sembrare irragionevole e ingiusto.
A coloro che sono obbedienti Dio ha promesso pace, conforto e gioia, e tuttavia anche le persone più amorevoli e sincere soffrono.
A volte, può sembrare scorretto o persino crudele, ma avere una conoscenza del perché le cose cattive colpiscano anche le persone buone è una possente testimonianza della natura e dell’amore di Dio e del Suo rispetto verso la nostra capacità di scelta.
Libero arbitrio
Nel giardino di Eden ad Adamo ed Eva venne detto: “mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero (Genesi 2:16)”.
Fin dal principio l’essere umano ha avuto la capacità di obbedire o disobbedire, seguire o smarrirsi. Dio ci ha dato il potere — il potere di scegliere.
Ciò che scegliamo o non scegliamo dipende interamente da noi. Ciò che non dipende da noi sono le conseguenze di tali decisioni, o coloro su cui queste decisioni avranno un effetto.
Molte delle cose cattive che accadono sono il risultato di scelte– le nostre scelte e le scelte di altri.
Un incidente automobilistico, per esempio, potrebbe essere stato causato da un messaggio inviato mentre si guida, una cattiva manutenzione o una guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze.
Una tale conseguenza è terribile ed è causata da almeno una delle persone coinvolte.
Il nostro libero arbitrio è uno dei doni più grandi che abbiamo, e se Dio privasse anche una sola persona di questo dono, il Suo piano fallirebbe, perché senza la possibilità di scegliere non potremmo accettare la Misericordia di Suo Figlio Gesù Cristo ed essere salvati dai nostri peccati.
L’umanità è capaci di fare cose terribili, cose stupide e persino cose involontarie. Siamo lasciati alla mercé l’uno dell’altro, a motivo del libero arbitrio, ma questa è una cosa buona.
Se Dio ci fermasse dal prendere queste decisioni non potremmo venire a Cristo di nostra spontanea volontà. Non potremmo avere fede, e cosa più importante non potremmo avere la libertà.
La caduta di Adamo
Ancora una volta, nel giardino di Eden, parlando ad Adamo ed Eva della capacità di scegliere, Satana disse:
“Ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male” (Genesi 3:5).
Infine, Adamo ed Eva decisero di mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Questo a sua volta li rese mortali e fece sì che fossero scacciati dal giardino di Eden per vivere nel caos del mondo decaduto.
Non tutte le cose brutte che succedono sono una conseguenza della volontà di Dio di preservare il nostro arbitrio.
Poiché Adamo ed Eva scelsero la conoscenza, (ovvero il libero arbitrio) noi, la loro posterità, siamo divenuti soggetti alle leggi del piano mortale. Siamo diventati suscettibili di morte, incapaci di mangiare del frutto dell’albero della vita.
Siamo fatti di carne e ossa imperfetti. Il sangue scorre nelle nostre vene e abbiamo bisogno di nutrirci per sopravvivere. Siamo soggetti alle malattie, alle radiazioni e ai disastri naturali.
La mortalità porta con sé dolore e debolezze, pericolo e paura.
Il motivo per cui Dio non impedisce che queste cose accadano, risiede nel fatto che le prove sono il mezzo attraverso cui acquisiamo la conoscenza promessa.
Le avversità della vita ci mettono alla prova. Ci insegnano a distinguere il bene dal male attraverso la nostra ricerca di pace personale. Sviluppiamo dei rapporti e ci solleviamo a vicenda grazie a queste difficoltà.
Senza la sofferenza non ci sarebbe il bene. Se Dio rimuovesse da noi il dolore, la tristezza e le sofferenze finiremmo per non rafforzarci l’un l’altro o amarci nella maniera possente di cui siamo capaci.
Per raggiungere il nostro massimo potenziale dobbiamo superare la tristezza ed essere al contrario pieni di speranza e fede. Potrebbe sembrare ingiusto, ma siamo tutti soggetti alla mortalità fino a quando non risorgeremo a vita eterna.
Dio può benedirci con la forza e il conforto, ma proprio come suo figlio Gesù Cristo, dobbiamo affrontare ciò che è posto dinanzi a noi, con il vantaggio, però, di non doverlo fare da soli.
Miracoli
Tutti abbiamo sentito parlare dei miracoli, alcuni di noi potrebbero addirittura averne visto alcuni. Allora sorge spontanea la domanda: se i miracoli sono possibili, perché non succedono sempre?
Ciò è dovuto alla natura stessa dei miracoli. Prima di tutto, i miracoli sono un atto di fede. Non necessariamente per le persone che li ricevono ma per coloro cui vi assistono.
I miracoli non servono a rimuovere le infermità o le sofferenze, il loro scopo è quello di costruire la fede di coloro che vi hanno assistito o che li hanno condivisi con gli altri.
Le scritture ci insegnano che Dio non ci proverà al di là della nostra capacità di sopportazione. I miracoli spesso sono un modo per darci speranza quando abbiamo fatto tutto ciò che potevamo, e Lo abbiamo cercato con fede.
I miracoli sono meravigliosi, ma allo stesso tempo non devono influenzare le nostre scelte.
È anche importante ricordare che i miracoli spesso ci pervengono tramite l’aiuto o l’assistenza di persone ispirate – qualcuno che è stato mandato mediante un suggerimento ricevuto dallo Spirito Santo.
Di nuovo, la nostra fede in Dio ci porta ad aiutarci a vicenda piuttosto che a rimuovere un’opportunità per crescere.
Prospettiva eterna
A prescindere dal credere in Dio o meno, la realtà è che viviamo in un mondo fatto di scelte e mortalità. Le persone buone non sono immuni dalle tempeste che la vita ha da offrire, così come non lo sono le persone cattive.
Tuttavia, senza fede in Dio, questa realtà può spesso trascinare le persone nella disperazione e lasciarle senza risposte.
Di solito soffermarsi sulla nostra sofferenza e le nostre difficoltà è inevitabile, ma se comprendiamo che le difficoltà ci vengono date perché Dio ci ha forniti di un contesto in cui le nostre scelte hanno un potere, allora possiamo guardare avanti.
Abbiamo l’opportunità di essere meravigliosi. Possiamo superare le sfide, e persino trasformare gli eventi più dolorosi della nostra vita in modi per benedire gli altri.
Il nostro Salvatore Gesù Cristo è in grado di salvarci perché viviamo una vita in cui possiamo decidere di seguirLo nonostante tutto quello che tenta di impedircelo.
Dio può benedire le nostre vite, ma ciò non vuol dire che ci priverà della nostra possibilità di essere speciali. Può aiutarci a superare le cose brutte, e cosa più importante, può aiutarci a benedire le vite degli altri.
Perché alle persone buone succedono cose cattive
La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ci incoraggia ad avere una prospettiva eterna nel nostro cuore, con la consapevolezza che alla fine, anche gli eventi più difficili e dolorosi della nostra vita esistono perché ad ognuno di noi è stata data la vera libertà, una libertà che porterà alla vera felicità, ovvero ritornare alla presenza del nostro Padre Celeste per mezzo di Suo Figlio Gesù Cristo.
Perché alle persone buone succedono cose cattive? È stato tradotto da Ginevra Palumbo
Ciao Ginevra. Ti ringrazio tanto per il servizio che fai. Senza conoscerti sembra che ti conosco .sono molto sicura che sei una brava persona una meravigliosa figlia di Dio. Grazie mille per le traduzione