Nell’ultima Conferenza Generale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, tenutasi il primo weekend di Ottobre del 2020, l’anziano Gerritt W. Gong, membro del quorum dei Dodici Apostoli, ha tenuto un discorso dal titolo “Tutte le nazioni, stirpi e lingue”.
È un discorso che mi è piaciuto molto, poiché parla di come noi possiamo essere parte attiva nel far avverare le promesse del Signore, e dell’importanza della religione nella vita degli esseri umani.
Essere parte attiva per far avverare le promesse del Signore
Viviamo in un momento storico davvero particolare e difficile. La pandemia da Covid-19 ha cambiato molte delle nostre abitudini e ci chiediamo, andando avanti, se e quando tutto tornerà come prima.
Veniamo messi davanti a situazioni dure e di non facile gestione: l’economia che sembra ad un passo dal collasso, la salute sotto costante minaccia di un virus pericoloso, mortale per alcune fasce di popolazione, il distanziamento sociale da tenere anche con gli amici e con i nostri cari, precarietà del lavoro.
Eppure, come dice anziano Gong:
“Davvero, per chi ha un cuore fedele e occhi per vedere, le tenere misericordie del Signore sono manifeste nel mezzo delle difficoltà della vita. Le difficoltà affrontate con fede e il sacrificio portano le benedizioni del cielo.
In questa vita terrena possiamo perdere alcune cose o doverle attendere per un periodo, ma alla fine troveremo ciò che conta di più.
Questa è la Sua promessa.” ed ancora “Nella famiglia dei credenti non devono esserci stranieri né forestieri, né ricchi né poveri, né ‘altri’ considerati estranei… siamo invitati a cambiare il mondo in meglio, dall’interno verso l’esterno, una persona, una famiglia, un vicinato alla volta.
Ciò accade quando viviamo e condividiamo il Vangelo… Mediante cose piccole e semplici — alle quali siamo individualmente tutti invitati a partecipare — si avverano grandi cose”.
Il Signore ci promette di benedirci. E lo fa tramite noi. Ognuno di noi è chiamato, nel suo piccolo, a fare qualcosa per essere di aiuto agli altri, per essere parte attiva nel fare avverare le promesse che Dio ha fatto a tutti noi.
Anche se viviamo in un momento in cui ci sembra di avere le mani legate, possiamo ancora fare qualcosa per essere di aiuto al nostro prossimo, per rendere meno difficile la vita degli altri, per far capire loro che Dio li ama ed utilizza noi per portare questo amore nelle loro vite.
A volte basta un messaggio, una telefonata. Altre, un semplice gesto di buon vicinato. Di recente sono stata in casa alcuni giorni, poiché non mi sentivo molto bene.
Una mia vicina ha suonato alla porta e, quando ho aperto, aveva tra le mani una pentola con un pasto caldo per me. È stata una benedizione enorme in quel momento.
E mi sono resa conto di quanto, a volte, serva davvero poco per sentirsi amati e benedetti. Il Signore ci dice che, anche durante le difficoltà, le Sue benedizioni arrivano.
Ci promette di non lasciarci mai soli, e noi possiamo essere quelli che agiscono per Suo conto, con gesti semplici, ma che possono contare davvero tantissimo per coloro che li ricevono: portare un pasto caldo a qualcuno che ne ha bisogno, fare la spesa per qualcuno che non può uscire, dare una mano in qualunque occasione sappiamo possa essere utile.
Nessuna di queste cose, o di qualunque altra azione utile possa venirci in mente, è scontata. Se crediamo che, magari, gli altri non hanno bisogno di noi, dobbiamo chiederci cosa farebbe Gesù Cristo al nostro posto. Davvero penserebbe la stessa cosa? O agirebbe comunque?
L’importanza della religione
Spesso ho sentito dire che non c’è bisogno di una religione per essere buoni, e che essere buoni per avere una ricompensa, non serve a molto. È vero. Sono d’accordo, e so che ci sono persone molto buone che non vogliono far parte di alcuna religione organizzata.
Nel compiere buone azioni, vengono guidate dalla loro indole, e questo va bene. Ma vorrei farvi riflettere su una cosa: far parte di una religione organizzata non serve a darci una guida per essere più buoni ed avere una ricompensa.
Serve per aiutarci a rendere felici gli altri.
A darci molti più strumenti, molta più forza, molta più unità. Serve a farci condividere l’amore del Padre Celeste, il Vangelo di Gesù Cristo, e portare al mondo più speranza, rafforzando chi è debole, sollevando chi è a terra.
Insieme possiamo davvero far avverare le promesse del Signore ed essere un Suo strumento. Ecco cosa dice l’anziano Gong:
“Stiamo cambiando noi stessi e il mondo secondo un modello evangelico che benedice la vita delle persone ovunque. Una sorella africana ha affermato:
‘Il servizio sacerdotale di mio marito lo rende più paziente e gentile, e io sto diventando una moglie e madre migliore’.
Il Padre Celeste ci invita, ovunque siamo, a sentire il Suo amore, a imparare e a crescere tramite l’istruzione, il lavoro onesto, il servizio autosufficiente e i modelli di bontà e felicità che troviamo nella Sua Chiesa restaurata.
Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio per creare giustizia, uguaglianza, equità e pace durevoli nelle nostre case e nelle nostre comunità.
La bontà e la saggezza della religione sono necessarie nel mondo caotico, chiassoso e inquinato di oggi. In quale altro modo possiamo ristorare, ispirare e edificare lo spirito umano?
Circa l’ottanta per cento della popolazione mondiale è affiliata a qualche religione.
Le comunità religiose rispondono prontamente alle necessità immediate dopo le calamità naturali, oltre che alle necessità croniche di cibo, riparo, istruzione, alfabetizzazione e formazione professionale. In tutto il mondo, i nostri membri, i nostri amici e la Chiesa aiutano le comunità ad assistere i rifugiati e forniscono acqua, servizi igienico-sanitari, mobilità per i disabili e cure oculistiche — una persona, un villaggio, un albero alla volta.”
Essere parte di una religione organizzata, significa avere più opportunità per essere strumenti nelle mani del Signore ed essere al servizio dei nostri fratelli.
Da soli, possiamo fare molto e dobbiamo fare tutto quello che possiamo. Ma quando siamo in molti, uniti, con uno scopo più grande, possiamo davvero benedire molte più persone.
Si inizia dalle piccole cose ma, come dice anziano Gong “una persona, un villaggio, un albero” alla volta. E da un albero alla volta, può nascere un bosco.
Non è una questione puramente egoistica, tutt’altro. Significa aiutare gli altri sia in questa vita, sia in ciò che verrà dopo che la nostra esperienza terrena sarà finita.
Non significa soltanto sfamare un affamato, ma dargli anche il cibo per la sua anima; aiutarlo a superare i momenti bui, dargli un rifugio sicuro ed amici pronti all’ascolto.
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Lo scopo della nostra vita è essere felici, e Gesù Cristo ci ha dato il perfetto esempio di ciò che dobbiamo fare per realizzare tale scopo.
Abbiamo la guida dello Spirito Santo, abbiamo le alleanze con il Padre Celeste, abbiamo i nostri fratelli e sorelle sempre pronti a sostenerci, un passo alla volta.
Tutto quello che dobbiamo fare è andare avanti e tendere la mano a chi ha bisogno, passo dopo passo, giorno dopo giorno. Perché, nelle parole di anziano Gong:
“Le cose grandi spesso iniziano da piccole cose, ma i miracoli di Dio sono manifesti quotidianamente”.
Essere parte attiva per far avverare le promesse del Signore è stato scritto da Cinzia Galasso
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