Insieme a pensieri e sentimenti persistenti di gratitudine per i nostri padri biologici e tutti coloro che amiamo come padri, non posso fare a meno di chiedermi quanti di questi pensieri rivolgiamo al nostro Padre celeste quando parliamo di papà.
Dopo tutto, Egli è il padre dei nostri spiriti. Ma forse la domanda più giusta da fare è: “Quanto bene Lo conosciamo come padre?”
Le scritture ci insegnano che Dio è il nostro Padre celeste
Le scritture ci insegnano che siamo letteralmente figli e figlie di spirito del Padre Celeste e che vivevamo con Lui prima di nascere. Non ricordiamo il rapporto che avevamo con Lui, ma la nostra presenza sulla Terra indica che ci siamo fidati di Lui e del Suo Piano di Felicità.
Prima di nascere, sapevamo che avremmo dovuto affrontare delle sfide e attraversare delle difficoltà, ma abbiamo acconsentito comunque a venire sulla Terra perché sapevamo che il Suo piano era l’unica via che avevamo per progredire e ottenere la felicità duratura.
Non vi è testimonianza più grande di questa—che amavamo il nostro Padre Celeste e che ci siamo fidati di Lui. Lo conoscevamo e avevamo un rapporto speciale con Lui e possiamo ancora avere quella familiarità e quel rapporto a mano a mano che impariamo a conoscerLo quale nostro Padre.
Nella Bibbia, l’Apostolo Giovanni descrisse la più grande espressione dell’amore del nostro Padre celeste per noi, quando disse:
“Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna.”
Gesù Cristo è il più grande esempio dell’amore di Dio Padre per noi
Il nostro Padre celeste sapeva che avremmo avuto bisogno di direzione, così mandò Suo Figlio quale esempio da seguire per sapere come condurre una vita che Lo compiacesse.
Sapeva che avremmo affrontato la delusione, il dispiacere, il rimpianto, la disperazione, la tristezza, lo scoraggiamento e molte altre cose che avrebbero gravato sul nostro coraggio e messo alla prova la nostra fede, per cui mandò Suo Figlio affinché sopportasse tutte queste cose e sapesse esattamente come confortarci.
Sapeva che saremmo inciampati e che avremmo commesso degli errori, a motivo di ciò mandò Suo Figlio—cosicché potessimo pentirci ed essere perdonati per i nostri peccati.
Quale grande sacrificio fu per il Padre mandare il Suo Figlio Unigenito sulla Terra, sapendo che egli avrebbe sofferto, sarebbe stato crocifisso e sarebbe morto sulla croce per i peccati del mondo. Pur tuttavia, lo fece affinché tutti noi potessimo vivere di nuovo. Lo fece perché Egli ci ama. Ti ama.
Questo versetto della Bibbia ci lascia inoltre intravedere la natura di Dio—che Egli è un essere distinto e separato da Suo Figlio Gesù Cristo e dallo Spirito Santo, i quali sono tuttavia uniti nello scopo, ovvero fare avverare l’immortalità e la vita dell’uomo.
In Dottrina e Alleanze 130:22 impariamo che “Il Padre ha un corpo di carne ed ossa, tanto tangibile quanto quello dell’uomo” ma diversamente da noi, Egli è un essere glorificato, esaltato e perfetto.
Egli ci ha fornito una via per progredire in questa vita fino a ricevere il dono più grande di tutti— un’esistenza esaltata e gloriosa, ricevendo tutto ciò che Egli possiede.
Poiché è onnipotente e perfetto, potremmo esitare nel rivolgerci a Lui. Tuttavia, se lo facciamo, comprenderemo che il Cielo non è poi così lontano. Il Suo amore per noi è così grande e così totale che, a prescindere da quanto a pezzi o imperfetti pensiamo di essere, è semplicemente là.
Se cercheremo di imparare a conoscerLo meglio quale nostro Padre, impareremo del Suo amore e, in cambio, aumenterà la nostra capacità di amare, non soltanto Lui ma le persone attorno a noi.
Sentiremo un maggiore desiderio di seguirLo e diventare come Lui. Potremmo non ricordare i dettagli di quando vivevamo alla Sua presenza, ma i nostri spiriti a poco a poco ricorderanno come ci siamo sentiti.
Leggi anche: Le molte visite del Padre e del Figlio in questa dispensazione
Questo articolo è stato pubblicato su faith.ph. Questo articolo è stato tradotto da Ginevra Palumbo.
Commenti