Cos’è la purezza sessuale? Perché, nonostante quello che dice il mondo, è ancora oggi una dottrina importante? E perché, come seguaci del Salvatore, non dovremmo vergognarcene?
In un mondo che in nome della libertà promuove la promiscuità sessuale, scevra dalle responsabilità e le conseguenze che questa implica, un principio come quello della purezza sessuale può sembrare anacronistico e antiquato, quando non restrittivo e bigotto.
La sessualità è una caratteristica intrinseca e naturale dell’essere umano, e la più alta forma di espressione d’amore tra due persone, quindi perché confinarla ad un’istituzione antica e socialmente costruita come quella del matrimonio? Non è sufficiente che due persone si amino?
Se da un lato è vero che gli impulsi che ci spingono ad essere attratti verso unapersona del sesso opposto sono naturali e divinamente costituiti, è anche vero che l’utilizzo di tali istinti ha uno scopo ben preciso nel quadro di un piano eterno, e delle conseguenze che possono essere deleterie se non si rispettano certe condizioni stabilite da questo piano stesso.
Chi non conosce questo piano, tuttavia, potrebbe non comprendere le ragioni dietro il comandamento della castità e della purezza sessuale.
Vivendo nel mondo, attorniati da persone che non condividono i nostri principi e standard morali, è inevitabile prima o poi trovarsi coinvolti in conversazioni riguardanti questo tema. Cosa fare in questi casi? Come parlarne?
Una cosa utile potrebbe essere partire spiegando che cos’è.
Cos’è la purezza sessuale?
A livello generale, la purezza viene definita come la “libertà dal peccato o dalla colpa, uno stato di innocenza.
Una persona diventa pura quando i suoi pensieri e le sue azioni sono puri sotto ogni aspetto. La persona che ha commesso peccato può diventare pura mediante la fede in Gesù Cristo, pentendosi e accettando le ordinanze del Vangelo” (Guida alle scritture).
La purezza sessuale (o castità) consiste nel “non avere alcun tipo di relazioni sessuali prima del matrimonio [ed essere] assolutamente fedeli al [proprio] coniuge dopo il matrimonio”.
Tuttavia, essa non si limita a comportamenti esteriori. Non è una lista di cose che si possono fare e cose che non si possono fare. La purezza sessuale (anche chiamata virtù) è una condizione prima di tutto del cuore, dello spirito e della mente.
Riguarda non solo il modo in cui agiamo ma anche il modo in cui parliamo e pensiamo, e forse più di ogni altra cosa riguarda il rispetto verso noi stessi e il nostro corpo, e verso gli altri.
Riconosciamo la natura divina della persona per cui nutriamo sentimenti romantici e la rispettiamo in quanto tale, senza vederla come un oggetto in grado di appagare i nostri appetiti fisici.
Inoltre implica la lontananza da qualsiasi tipo di materiale pornografico.
Per quanto la purezza sessuale possa sembrare una repressione delle proprie libertà, ne è al contrario la garante.
Il problema è che viene percepita come tale perché viene fraintesa, perché frainteso è lo scopo della sessualità, soprattutto dai giovani, cui non viene spiegata nel modo più adeguato.
I giovani spesso crescono con una comprensione errata dell’intimità e con un atteggiamento malsano nei suoi confronti, perché spesso viene trattata come un argomento tabù anziché sacro.
Poiché l’intimità nel matrimonio è bella, sacra e ordinata da Dio, è importante capire che il peccato sessuale non è l’uso di qualcosa di intrinsecamente cattivo, ma l’abuso di qualcosa di intrinsecamente buono e bello.
L’apostolo Paolo ha detto ai Corinzi:
«E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?
Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo» (1 Corinzi 6:19–20).
Essere puri sessualmente vuol dire riconoscere che il nostro corpo non è nostro, ma che è un prezioso dono che un amorevole Padre celeste ci ha fatto affinché potessimo fare delle esperienze, imparare e avere gioia.
Che ruolo ha la purezza sessuale nel piano di Dio?
Come menzionato poc’anzi, la sessualità ha uno scopo ben preciso, e l’importanza eterna della purezza sessuale può essere compresa solo nel quadro del piano di felicità di Dio.
L’anziano David A. Bednar ha detto:
“‘Tutti gli esseri umani — maschi e femmine — sono creati a immagine di Dio. Ognuno di essi è un beneamato figlio o figlia di spirito di genitori celesti e… possiede una natura e un destino divini” (“La famiglia – un proclama al mondo’, Liahona, novembre 2010, 129).
Prima di venire sulla terra come esseri mortali, tutti gli uomini e le donne vivevano con Dio quali Suoi figli di spirito. Il piano del Padre permette ai Suoi figli e alle Sue figlie di spirito di ricevere un corpo fisico, di fare esperienze terrene e di progredire verso l’Esaltazione.
Per realizzare il piano di felicità era necessaria l’ineguagliabile combinazione delle caratteristiche spirituali, fisiche, mentali ed emotive sia dell’uomo che della donna.
‘D’altronde nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo senza la donna’ (1 Corinzi 11:11). L’uomo e la donna sono stati creati perché imparino, si rafforzino, si benedicano, e si completino a vicenda.
I mezzi mediante i quali viene creata la vita terrena sono stati stabiliti divinamente. ‘Il primo comandamento che Dio dette a Adamo ed Eva riguardava il loro potenziale di genitori come marito e moglie’.
Il comandamento di moltiplicarsi e riempire la terra vale ancora oggi. Pertanto, il matrimonio tra l’uomo e la donna è il canale autorizzato attraverso cui gli spiriti preterreni giungono sulla terra.
La totale astinenza sessuale prima del matrimonio e la completa fedeltà dopo proteggono la santità di questo canale sacro”.
Donandoci il potere di procreare la vita attraverso questi sacri canali, Dio ha condiviso con noi parte del Suo potere. Ci ha resi, e ci rende, Suoi soci nella realizzazione del Suo piano per i Suoi figli.
Attraverso l’unione tra l’uomo e la donna i figli di spirito di Dio hanno la possibilità di fare il loro ingresso su questa terra e iniziare il loro processo di crescita e progresso.
È una responsabilità troppo grande, che non può essere sottovalutata o presa alla leggera.
Il cattivo uso di tale responsabilità, della capacità di procreare, al contrario mina gli scopi del piano di felicità di Dio e della nostra stessa esistenza. Basta guardarci attorno per vedere le tristi conseguenze di un uso sconsiderato di tale potere.
Anziano Bednar ha aggiunto:
“Le direttive specifiche per usare correttamente la capacità di generare la vita sono elementi essenziali nel piano del Padre.
L’opinione che abbiamo e l’uso che facciamo di questo potere supremo determinerà in larga misura la nostra felicità qui sulla terra e il nostro destino nell’eternità”.
Quali sono le benedizioni che ne derivano?
Quindi, adesso che abbiamo un quadro più chiaro del piano di Dio e del ruolo del potere di procreare la vita cominciamo a comprendere perché la purezza sessuale sia così importante.
Tuttavia, questo non lo rende un comandamento meno facile da rispettare.
Anche i seguaci più fedeli di Gesù Cristo, che davvero si sforzano di fare del loro meglio per essere “brave persone”, spesso trovano difficile ottenere o mantenere un determinato livello di purezza e di virtù, soprattutto se non si è ancora trovato un compagno o una compagna.
Nessuno dice che non lo sia, ma può sembrare ancora più difficile se ne consideriamo solo le “restrizioni”, i “non si può fare questo e non si può fare quell’altro”.
Pensiamo mai, invece, a quali sono i benefici e le benedizioni che riceviamo quando ci sforziamo di mantenerci puri?
Dio ha promesso che ad ogni comandamento corrispondono delle benedizioni e che quando facciamo ciò che ci chiede è “vincolato” (vedere Dottrina e Alleanze 82:10).
Nello stesso discorso Anziano Bednar ci fa un elenco di benedizioni che derivano dalla purezza sessuale. Ha detto:
“Vi prometto che l’obbedienza alla legge di castità accrescerà la nostra felicità qui sulla terra e ci permetterà di progredire nell’eternità. La castità e la virtù sono, sono sempre state e saranno sempre “più car[e] e più prezios[e] sopra ogni cosa” (Moroni 9:9).
Quando ci sforziamo di condurre una vita virtuosa abbiamo inoltre la promessa di sentire più facilmente l’influenza dello Spirito Santo.
Ci sentiamo meglio con noi stessi e abbiamo una maggiore speranza nel futuro.
Come sta scritto in Dottrina e Alleanza 121:45 “Che […] la virtù adorni i tuoi pensieri senza posa; allora la tua fiducia si rafforzerà alla presenza di Dio”.
Se ci manteniamo sessualmente puri, diventiamo più sensibili alla guida dello Spirito Santo, riceviamo forza, conforto e protezione e sviluppiamo una maggiore capacità di autocontrollo.
La purezza sessuale non ha distinzione di genere o di età
Quando si pensa a caratteristiche quali la purezza e la virtù si tende sempre ad abbinarle alla donna, figura eterea e celestiale, mentre l’uomo, si sa, essendo “cacciatore” non è in grado di controllarsi quando si parla di istinti.
Niente di più sbagliato e lontano dalla verità.
Se è vero che Dio si “compiace” della castità delle donne, perché siamo le Sue figlie predilette e ci tiene in grande considerazione, è anche vero che i comandamenti sono uguali per tutti.
A suo figlio Corianton che si era allontanato dal proprio ministero di predicazione del Vangelo per andare appresso a delle meretrici, Alma lanciò un ammonimento dicendo:
“E ciò non è tutto, figlio mio. Hai fatto ciò che per me è stato molto penoso; poiché hai abbandonato il ministero e sei andato nel paese di Siron, tra le frontiere dei Lamaniti, dietro alla meretrice Isabella.
Sì, essa ha sedotto il cuore di molti; ma questa non era una scusa per te, figlio mio. Avresti dovuto attenerti al ministero che ti era stato affidato. […]
Ora, figlio mio, vorrei che ti pentissi e che abbandonassi i tuoi peccati, e che non seguissi più la lussuria dei tuoi occhi, ma che ti trattenessi dal compiere queste cose: poiché se non lo fai, non potrai in alcun modo ereditare il regno di Dio.
Oh, ricorda, e impegnati a trattenerti dal fare tutte queste cose.”
Spesso si sente dire che è la donna a doversi assumere la responsabilità di controllare i limiti dell’intimità nel corteggiamento, perché un giovane uomo non può farlo.
Perché un uomo dovrebbe poter progredire nella società, crescere fino all’età della responsabilità, perseguire un’istruzione universitaria e prepararsi a influenzare il futuro dei colleghi, della propria famiglia e del mondo, se non ha la capacità mentale o la volontà morale di dire:
“No, non lo farò”? No, questa triste mentalità vorrebbe che dicessimo: “Non può farne a meno. Le sue ghiandole hanno il controllo completo sulla sua vita, sulla sua mente, sulla sua volontà, sul suo intero futuro”.
Se le cose stanno così, allora nessun uomo dovrebbe mai trovarsi nella posizione di comandare o controllare alcunché.
Sostenere che l’uomo non è in grado di tenere a freno le proprie passioni carnali senza l’aiuto della donna, vuol dire porre un limite alla suo libero arbitrio, mortificare il suo potenziale eterno e annullare la sua natura divina.
La purezza sessuale non ha limiti di età.
Molto spesso si pone enfasi sui giovani perché si trovano in un’età in cui è più difficile controllarsi e si è più portati a prendere delle decisioni guidati dalle emozioni e gli impulsi, ma gli adulti non sono meno soggetti a tali impulsi.
Inoltre la castità e la virtù si applicano, seppure in maniera leggermente diversa, anche a coloro che sono già sposati, i qualo hanno l’obbligo di rimanere fedeli al proprio coniuge e mantenersi puri nei pensieri e nelle azioni, evitando l’utilizzo della pornografia e di altri contenuti inappropriati.
Come possiamo proteggerla?
Come possiamo proteggere la nostra virtù? Facciamo come Giuseppe e non come Davide.
Quando si presenta la tentazione o l’occasione di trasgredire ad un comandamento così importante fuggiamo a gambe levate, e prima ancora che questo avvenga evitiamo a tutti i costi situazioni in cui tale occasione possa presentarsi.
Se ci ritroviamo in situazioni scomode senza la nostra volontà facciamo come sopra. Non sfidiamo la nostra fede o la “nostra forza di volontà”.
Sarebbe come testare la nostra resistenza dentro ad una pasticceria mentre siamo a dieta. Semplicemente, è molto probabile che cederemo.
Non facciamo come Davide, il quale, trasgressione dopo trasgressione arrivò addirittura a versare del sangue innocente.
Non era certo questa la sua intenzione quando, in una calda sera d’estate, vide Bathsheba dalla terrazza del suo palazzo. Avrebbe potuto fermarsi, ma continuò a nutrire il proprio desiderio fino a quando non arrivò al punto di non ritorno.
Allo stesso modo, benché le nostre intenzioni possano essere “buone”, non sappiamo dove possa portarci anche solo una piccola “prima” trasgressione.
Oltre a cercare di evitare come la peste nera quelle situazioni in cui la nostra virtù potrebbe essere messa in pericolo, e dato che la purezza sessuale parte innanzitutto dai nostri pensieri, una buon modo per proteggerla è cominciare selezionando i contenuti cui noi e i nostri pensieri siamo sottoposti, in termini di musica, video, film, programmi tv e (cosa che può sembrare banale ma non lo è) i nostri feed dei social media.
Sostituiamo quei contenuti che potrebbero essere pericolosi per la nostra moralità con cose edificanti. Selezioniamo coloro che vogliamo “seguire” sui social.
Siamo saggi nella scelta dei film e delle serie tv che vogliamo guardare. Un tempo, per avere accesso a materiale pornografico lo si doveva cercare attivamente e spendere del denaro.
Oggi, fin dalla giovane età (che in modo impressionante è sempre più bassa) veniamo sottoposti alla pornografia in modo involontario e gratuito.
Quando succede di aprire il link sbagliato, ricordiamoci di Giuseppe e “scappiamo” cliccando sulla “x” posta in alto a destra.
In poche parole, chiudiamo la pagina, disinstalliamo il browser e diamo fuoco al pc…… ok, non c’è bisogno di essere così drastici, ma il concetto è chiaro.
In conclusione, la purezza sessuale è fondamentale nel piano di Dio ma non viene vista di buon occhio dal resto del mondo.
Quando ci capita di trovarci a parlare di questo argomento con i nostri amici che non sono della nostra stessa fede, non dobbiamo temere di dire come la pensiamo.
Se chi ci ascolta ci apprezza per il modo in cui conduciamo la nostra vita, ne comprenderà anche questo aspetto.
Potrà non condividerlo, ma lo rispetterà. È molto più semplice di quanto pensiamo.
E se qualcuno dovesse farsene beffe, sarà un buon metro di misura per valutare se valga la pena per questa persona di rimanere dentro la nostra cerchia di conoscenze.
Verremo additati come quelli strani del gruppo? Probabilmente. Come quelli bigotti e arretrati? Può darsi. Ma c’è il nostro destino eterno in gioco.
Chissà che condividendo i nostri sentimenti riguardo all’importanza e la sacralità del piano di Dio, non possiamo portare qualcuno dei nostri amici a porsi delle domande.
Ovviamente, non è la prima cosa di cui parliamo quando conosciamo qualcuno, e a seconda del livello di confidenza potrebbe non capitare mai, ma se dovesse capitare, non vergogniamocene.
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