Lo scorso 6 settembre, fratello Kevin J. Worthen, attuale presidente della Brigham Young University, ha tenuto il devozionale di apertura dell’anno accademico.

Ispirato da un devozionale rivolto ai giovani adulti tenuto dal presidente Nelson lo scorso maggio, fratello Worthen ha condiviso alcuni pensieri sull’importanza di fare scelte per l’eternità.

Ecco di seguito un estratto del devozionale: 

Proprio come è cresciuta la vostra capacità di fare delle scelte in ambito scolastico sin dalla prima elementare, la portata delle vostre scelte di vita si amplierà man mano che farete scelte sagge.

Questo schema continuerà nell’eternità, poiché le vostre scelte sagge nella mortalità possono portare all’esaltazione e alle sue infinite opportunità di gioia.

In questa vita abbiamo l’opportunità di fare scelte per l’eternità

In questa vita abbiamo l’opportunità di fare scelte per l’eternitàMentre riflettevo su cosa dirvi che potesse aiutarvi in questo momento cruciale di decisioni della vostra vita, la mia mente continuava a tornare allo scorso maggio, quando abbiamo assistito a un evento straordinario.

Il presidente Russell M. Nelson, il profeta del Signore, ha invitato tutti i giovani adulti del mondo a partecipare a una riunione speciale per ricevere un messaggio direttamente da lui. 

Il messaggio del presidente Nelson è stato possente e profondo.

Ha toccato temi chiave quali la differenza tra istruzione secolare ed istruzione spirituale. Ha chiarito importanti verità fondamentali come la verità su chi siamo, la verità su ciò che il Padre Celeste e Gesù Cristo ci hanno offerto e la verità sulla nostra conversione. Ognuno di questi argomenti era di per sé avvincente.

Ognuno di essi potrebbe essere il fulcro di un intero devozionale, o di due o tre. Ogni volta che rileggevo il discorso del presidente Nelson, ricevevo nuovi spunti di riflessione su ogni singolo argomento.

Ma questo non faceva che complicare il mio compito. Il dilemma che ho dovuto affrontare è stato quello di scegliere quale argomento mettere in risalto. Ognuno di essi era così possente. Ognuno di essi era così importante.

A un certo punto ho pensato che forse avrei semplicemente dovuto mostrarvi un video del discorso del presidente Nelson. […] Ma sentivo che la mia responsabilità per questo devozionale richiedeva che facessi di più che premere il tasto play di un video. Così ho continuato a pregare e a riflettere.

La risposta è arrivata – dopo aver letto il discorso più volte – quando ho notato per la prima volta il titolo del discorso del presidente Nelson: “Scelte per l’eternità”.

Quando ho letto quelle tre parole, ho pensato con forza che il presidente Nelson non solo aveva fornito consigli profetici su verità fondamentali e indicazioni ispirate su singoli argomenti di immediata rilevanza per i giovani adulti, ma aveva anche tenuto un sermone completo – alcuni lo chiamerebbero una metanarrazione – sulle scelte e sulle decisioni.

Presidente Russell M. Nelson

Visto in questa luce, il discorso e molti dei singoli argomenti trattati dal presidente Nelson hanno assunto un significato più profondo per me.

Ad esempio, parlando della differenza tra istruzione secolare e spirituale, il presidente Nelson ha sottolineato le “tre verità assolute” che “dovrebbero costituire il fondamento della [nostra] istruzione spirituale”:

  1. Primo: ognuno di noi morirà.
  2. Secondo: grazie a Gesù Cristo, ognuno di noi risorgerà e diventerà immortale.
  3. Terzo: il giorno del giudizio attende ognuno di noi.

Tuttavia, il presidente Nelson ha continuato dichiarando espressamente di avere in mente un obiettivo ancora più grande quando ha presentato tali verità:

“Il mio scopo stasera è assicurarmi che i vostri occhi siano ben aperti sulla verità che questa vita è davvero il momento in cui potete decidere che tipo di vita volete vivere per sempre”.

Ecco qui, in parole semplici. Lo scopo del presidente Nelson era quello di assicurarsi che comprendessimo chiaramente che siamo noi a decidere il nostro destino finale. Sulla stessa linea – e nella stessa sezione del discorso – il presidente Nelson ha affermato:

“Durante questa vita possiamo scegliere a quali leggi siamo disposti ad obbedire… e, quindi, in quale regno di gloria vivremo per sempre”.

Fermatevi un attimo a riflettere sul significato di queste osservazioni e sulla visione che ci danno dell’impatto delle nostre scelte. Siamo noi a decidere, a scegliere la cosa più importante della nostra esistenza: il nostro destino eterno.

Dio lo lascia decidere a noi. Questo non significa che possiamo semplicemente selezionare una casella su un menu eterno e dire:

“Scelgo questo regno”.

Il nostro destino eterno non è determinato da un singolo atto, ma da una vita di azioni e decisioni. Queste azioni e decisioni ci preparano a vivere secondo le leggi eterne.

regni-di-gloria

A loro volta, le leggi che siamo pronti a vivere determinano il nostro destino finale. Come dicono le Scritture:

Poiché, colui che non è in grado di attenersi alla legge di un regno celeste non può sopportare una gloria celeste.

E colui che non può attenersi alla legge di un regno terrestre non può sopportare una gloria terrestre.

E colui che non può attenersi alla legge di un regno teleste non può sopportare una gloria teleste

Per reiterare le parole del presidente Nelson:

“Durante questa vita possiamo scegliere a quali leggi siamo disposti a obbedire… e, di conseguenza, in quale regno di gloria vivremo per sempre”.

In ultima analisi, il nostro destino è determinato dai nostri desideri più profondi. Come disse Alma, “Dio… accorda agli uomini secondo i loro desideri”.

Ma quel vero desiderio, quella “volontà” che governa le nostre decisioni, è sia manifestato che plasmato dalle nostre azioni.

Allo stesso modo, le nostre azioni sono manifestate e plasmate dai nostri desideri.

Attraverso un processo iterativo, il desiderio e l’azione possono infine fondersi in un insieme armonioso in cui non c’è alcuno scarto tra il nostro desiderio di fare qualcosa e la sua effettiva realizzazione.

Così si dice di Dio, che è l’esempio perfetto di chi è disposto a rispettare la legge di un regno celeste: “e non v’è nulla che il Signore tuo Dio si metta in cuore di fare, senza farlo” (Abrahamo 3:17).

Non c’è divario tra desiderio e azione in un essere celeste.

Questa interezza o integrità cambia la nostra stessa natura. Coloro che si attengono a una legge celeste la rispettano non perché è un obbligo, ma perché è ciò che desiderano fare, è ciò che sono diventati.

Questa verità dovrebbe influenzare il modo in cui affrontiamo e pensiamo alle scelte che facciamo. Quando ci troviamo di fronte a una decisione, faremmo bene a chiederci:

“La mia scelta è coerente con le leggi celesti, o mi sto accontentando di un livello di gloria teleste?”.

La risposta a questa domanda sarà manifestata e modellata non solo dalle nostre azioni, ma anche dalla nostra motivazione, dal nostro desiderio.

Marion G. Romney

Una volta il presidente Marion G. Romney ha detto:

Il servizio non è qualcosa che sopportiamo su questa terra per guadagnarci il diritto di vivere nel regno celeste. Il servizio è la fibra stessa di cui è fatta una vita gloriosa nel regno celeste.

Sapendo che il servizio è ciò che dà soddisfazione al nostro Padre nei cieli e sapendo che vogliamo essere dove Lui è e come Lui è, perché ci deve essere comandato di servirci l’un l’altro?

Oh, per il giorno glorioso in cui faremo tutte queste cose spontaneamente a motivo della purezza dei nostri cuori.

In quel giorno non ci servirà un comandamento, perché avremo sperimentato di persona che siamo veramente felici solo quando siamo impegnati nel servizio disinteressato.

Le persone che si attengono a una legge celeste servono il prossimo non perché gli è stato ordinato di farlo. Lo fanno per quello che sono diventate. Vogliono servire, il loro desiderio più profondo è servire.

Sono persone come il presidente Thomas S. Monson che, quando aveva tempo libero – quando poteva scegliere da solo cosa fare nei momenti liberi – cercava di servire gli altri.

Questo è ciò che gli ha portato gioia, e questo è ciò che porta gioia a Dio.

Credo che una misura della nostra volontà di osservare la legge celeste sia la gioia che traiamo dal servizio.

Come ho già detto in precedenza ad alcuni di voi, quando avrò tanta gioia nel servire quanta ne provo nel guardare la BYU vincere una gara di atletica, saprò che sto iniziando a sviluppare un vero desiderio di osservare la legge celeste.

Se riusciamo a vedere le nostre scelte come atti formativi che manifestano e aumentano il nostro desiderio e la nostra capacità di rispettare le leggi celesti che danno a Dio una pienezza di gioia, faremo un grande passo avanti nella nostra istruzione spirituale e secolare.

Conoscere la nostra vera identità

Un altro esempio dell’enfasi posta dal presidente Nelson sulle scelte e sulle decisioni si trova nella sua memorabile discussione sull’importanza di conoscere la verità su chi siamo.

Il presidente Nelson ha cominciato dichiarando che “se il Signore vi parlasse direttamente stasera, la prima cosa che vi farebbe capire è la vostra vera identità”.

Conoscere la nostra vera identitàÈ difficile per me immaginare un modo più forte per sottolineare l’importanza di sapere chi siamo veramente: che sarebbe la prima cosa che Cristo vorrebbe che capissimo se ci stesse consegnando personalmente un messaggio.

Il significato di questa verità è stato ulteriormente sottolineato dalle possenti istruzioni del presidente Nelson sull’importanza di assicurarsi che la nostra vera identità di figli di Dio, figli dell’alleanza e discepoli di Gesù Cristo rimanga la nostra identità principale.

Riconoscendo che ci sono altre identità importanti per noi, il presidente Nelson ha chiarito che “nessun identificatore dovrebbe sostituire, rimpiazzare o avere la priorità su queste tre denominazioni durature”.

Ha anche descritto le conseguenze disastrose e devastanti di un’errata collocazione di queste priorità: “Se un’etichetta sostituisce i vostri identificatori più importanti”, ha detto, “i risultati possono essere spiritualmente soffocanti”.

“In questo modo”, ha aggiunto più avanti, “potreste ostacolare il vostro progresso o assegnare a voi stessi uno stereotipo che potrebbe potenzialmente ostacolare il vostro progresso eterno”.

Soffocamento spirituale, progresso bloccato, progresso eterno ostacolato: nessuna di queste cose è positiva.

Il desiderio di evitare una qualsiasi di queste cose dovrebbe darci una motivazione sufficiente per mantenere la nostra identità primaria come identità primaria.

Questa lezione per me è così significativa che sarebbe valsa tutta la pianificazione e la preparazione che il profeta ha dedicato a quel devozionale di maggio.

Ancora una volta, però, il Presidente Nelson ha collegato questa importante lezione al titolo del suo discorso con questa profonda osservazione:

“Il modo in cui pensate a chi siete veramente influisce su quasi tutte le decisioni che prenderete”.

Pensateci un attimo. Cosa succederebbe se quando prendete delle decisioni, come ad esempio cosa fare quando qualcuno è scortese con voi di persona o online, cosa fare il venerdì sera quando vi sentite esclusi, o anche quale musica ascoltare o quali film guardare, teneste conto della vostra vera identità di figli di Dio, figli dell’alleanza e discepoli di Gesù Cristo?

Potrebbe fare una profonda differenza nella vostra vita quotidiana e nel vostro destino eterno.

Potrebbe farvi agire in modo diverso quando vi trovate in un ingorgo, quando un coinquilino “prende in prestito” il vostro cibo senza permesso o persino quando vi sentite soli e abbandonati.

Inoltre, se prendete in considerazione chi siete veramente mentre prendete decisioni di lunga durata, questo influenzerà profondamente il vostro progresso e il vostro destino eterni.

Il tema delle scelte e delle decisioni si ritrova anche in un aspetto del discorso del presidente Nelson che ha attirato la mia attenzione quando l’ho ascoltato dal vivo: l’inclusione di “figli dell’alleanza” nell’elenco delle nostre vere identità primarie.

Non mi ha sorpreso che il presidente Nelson abbia incluso “figli di Dio” e “discepoli di Gesù Cristo” tra le nostre identità primarie durature. Ho sempre cantato “Sono un figlio di Dio” e “Vorrò imitar Gesù” in Primaria.

Ma non ricordavo di un inno sull’essere un figlio dell’alleanza. Inoltre, confesso di non aver subito ricordato di aver mai sentito il termine “figli dell’alleanza” in nessun contesto.

Una rapida ricerca nelle Scritture ha rivelato almeno due casi in cui il termine è usato in qualche forma (3 Nefi 20:26 e Atti 3:25).

Una ricerca un po’ più approfondita ha rivelato – con un po’ di imbarazzo – che il presidente Nelson si era effettivamente concentrato su questo concetto in almeno due discorsi della conferenza generale, uno dei quali era intitolato “Figliuoli dell’alleanza“.

Mi sono ripromesso di iniziare a prestare maggiore attenzione ai titoli dei discorsi del presidente Nelson.

In quei due discorsi – tenuti nell’aprile del 1995 e nell’ottobre del 2011, quando il presidente Nelson era membro del Quorum dei Dodici – egli ha chiarito che i figli dell’alleanza sono coloro che stringono e mantengono le sacre alleanze con Dio, compresa l’alleanza stipulata per la prima volta con i loro padri Abramo, Isacco e Giacobbe.

Ho imparato anche queste cose:

“Un passo da gigante verso la vaccinazione spirituale viene compiuto quando comprendiamo il significato dell’espressione «figliuoli dell’alleanza».”

“I figliuoli dell’alleanza veramente impegnati rimangono fermi anche in mezzo alle avversità.”

“Qui i figliuoli dell’alleanza diventano una specie di anime resistenti al peccato.”

“Quando comprendiamo che siamo figliuoli dell’alleanza, sappiamo chi siamo e cosa Dio si aspetta da noi.”

È evidente che la piena comprensione del significato della nostra vera identità di figli dell’alleanza ha un potere. Le alleanze ci legano al Signore e ci permettono di attingere alla sua forza mentre ci avviciniamo e diventiamo più simili a Lui.

Come trovare la felicità_2

Ma ancora una volta entra in gioco la scelta. Come ha spiegato il presidente Nelson nel suo devozionale, “se scegliete di fare alleanze con Dio e rimanete fedeli a tali alleanze, avete la promessa di ‘gloria aggiunta sul [vostro capo] per sempre e in eterno'”.

Quando prenderete delle decisioni in futuro, chiedetevi:

“Questa scelta mi aiuta a stringere e a mantenere le sacre alleanze? È coerente con la mia identità di figlio dell’alleanza, di erede delle promesse fatte ad Abramo?”.

Per ribadire ciò che ha detto il presidente Nelson: “Quando ci rendiamo conto di essere figli dell’alleanza, sappiamo … cosa Dio si aspetta da noi”. Che grande aiuto per prendere delle decisioni.

Riassumendo la verità su ciò che il Padre Celeste e Gesù Cristo hanno offerto a ciascuno di noi, il presidente Nelson ha osservato:

“Dio farà tutto il possibile, eccetto che violare il vostro arbitrio, per aiutarvi a non perdere le più grandi benedizioni di tutta l’eternità”.

Dio, che ha ogni potere, farà tutto ciò che è in Suo potere per esaltarci. Ma, in ultima analisi, siamo noi a dover scegliere per noi stessi. Egli non farà, non può fare questa scelta per noi.

Nel suo capolavoro “il grande divorzio”, C. S. Lewis dice molto chiaramente:

“Alla fine ci sono solo due tipi di persone, quelli che dicono a Dio: sia fatta la tua volontà; e quelli a cui Dio dice: sia fatta la tua volontà…”.

Alla lunga, la scelta spetta a noi. Per citare ancora il presidente Nelson:

“Durante questa vita possiamo scegliere a quali leggi siamo disposti a obbedire… e, quindi, in quale regno di gloria vivremo per sempre”.

Quindi, come ha chiarito il presidente Nelson, dobbiamo “essere responsabili della nostra conversione”. La scelta spetta a noi.

Scegliete di far prevalere Dio nella vostra vita

Lasciate che concluda con un’osservazione, un ammonimento, un invito ed una promessa. 

L’osservazione riflette un’altra intuizione sul ruolo centrale dell’arbitrio nel piano di salvezza che ho colto dal discorso del presidente Nelson.

regno di DioHo notato che la seconda e la terza delle nostre tre identità primarie – figli dell’alleanza e discepoli di Gesù Cristo – sono identità che scegliamo per noi stessi.

Diventiamo figli dell’alleanza attraverso le nostre azioni, diventando membri della Chiesa, e diventiamo discepoli di Cristo osservando i Suoi comandamenti.

Al contrario, la prima delle tre identità primarie, quella di figli di Dio, non dipende da una nostra scelta. È un dato di fatto. Siamo Suoi figli, anche se rifiutiamo di riconoscerlo.

E poiché siamo suoi figli, Egli ci amerà, anche se decidiamo di non amarLo. Come ha indicato l’apostolo Paolo, l’amore di Dio è sempre disponibile per noi. Paolo scrisse:

Poiché io son persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potestà, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore (Romani 8:38-39)

Poiché siamo suoi figli, Dio ci ama. Ma abbiamo ancora una scelta: se sentire e ricambiare questo amore o meno. La letteratura è piena di storie di amore non corrisposto: amore profondo e sincero, ma non ricambiato.

Il mio sentito monito è questo: Non fate parte di quella che sarebbe sicuramente la più tragica di tutte le storie di amore non corrisposto, rifiutando di provare l’amore trasformativo, che cambia l’anima, che Dio e Cristo vi offrono se solo scegliete di accettarlo.

Niente! Niente! Nulla, se non la vostra volontà, può separarvi dall’amore di Dio. Nessun peccato, nessun danno inflitto da altri, nessun fallimento, nessun errore può alterare l’amore di Dio per voi. Per favore, lasciate che Egli vi ami.

Leggi anche: La potente arma contenuta in una profezia di Isaia che tutti possediamo

L’invito è semplice: Vi invito ad ascoltare o riascoltare il devozionale del presidente Nelson. È una rivelazione ispirata data da un profeta a vostro beneficio per la vostra situazione attuale.

Considerate come il consiglio che vi dà possa aiutarvi a prendere le molte decisioni che dovrete affrontare nel prossimo anno.

Vi prometto che, nel farlo, riceverete una rivelazione personale che vi permetterà di procedere con fiducia nel prendere le decisioni.

Scelte per l'eternitàMi sento sicuro nel fare questa promessa, perché fa davvero eco a una promessa fatta dal presidente Nelson alla fine del suo devozionale.

Dopo aver benedetto gli ascoltatori con una maggiore capacità di seguire il consiglio che aveva appena dato, il Presidente Nelson ha dichiarato:

Se [rispettate le vostre alleanze], vi prometto che sperimenterete una crescita spirituale, la libertà dalla paura e una fiducia che ora potete a malapena immaginare.

Avrete la forza di esercitare un’influenza positiva ben oltre le vostre capacità naturali. E vi prometto che il vostro futuro sarà più emozionante di quanto possiate credere oggi.

Questa è una promessa profetica su cui potete fare affidamento. Vi porto la mia testimonianza che Dio vive e ama ciascuno di voi. Egli sa chi siete veramente e vuole che abbiate successo.

Dovete solo scegliere di far prevalere Lui nella vostra vita. Quando lo farete, l’amore di Dio vi trasformerà. Ne porto testimonianza, nel nome di Gesù Cristo, Amen.

Il devozionale completo in Inglese è disponibile su https://speeches.byu.edu. Questo discorso è stato tradotto e adattato da Ginevra Palumbo.

È possibile rivedere il devozionale di Presidente Nelson di maggio 2022 al link 

https://www.youtube.com/watch?v=lRwzuYDTGlk (dal minuto 55.50)

chatta con noi