Durante il ministero in Galilea, all’inizio della Sua missione di tre anni, Gesù attraversò questa terra insegnando e compiendo miracoli. La Galilea ospitava una cultura mista.
C’erano i Samaritani, che erano un misto di discendenza israelita e nord-asiatica.
Alcune città erano interamente greche; altre erano definite “ebraiche”, dove “Ebrei” erano chiamati tutti coloro che discendevano da Giacobbe (chiamato anche “Israele”).
Il giudaismo rabbinico si era evoluto quando i saggi avevano preso il posto dei profeti e la corruzione si era infiltrata tra la dirigenza ebraica, soprattutto sotto il dominio Romano.
Gesù aveva i suoi luoghi del cuore in Galilea e gran parte della sua predicazione si concentrò nella città di Capernaum (Kfar Na’um).
Alcuni dei miracoli compiuti durante il ministero in Galilea
Gesù compiva i miracoli per molte ragioni. In primo luogo perché poteva farlo. Gli antichi profeti avevano compiuto miracoli, le cui storie erano note a tutto il popolo, e possedevano le Scritture a testimonianza.
Ma i miracoli erano scomparsi da un po’ di tempo. Se la fine dell’Antico Testamento coincideva con la fine della presenza dei profeti, allora erano centinaia di anni che non si vedevano miracoli tra il popolo.
Dal momento che Gesù compiva miracoli, la gente doveva partire da una delle due ipotesi: o traeva il suo potere dal diavolo, o era quantomeno un profeta.
“E la gente stupiva della sua dottrina, perch’egli li ammaestrava come avente autorità e non come gli scribi” (Marco 1:22).
Gesù compiva miracoli per condurre il popolo alla conoscenza del Suo ruolo di Messia e della Sua natura divina – Egli era il Figlio di Dio.
Compiva miracoli per premiare la fede di coloro che guariva. E compiva miracoli per mostrare il Suo amore incrollabile per noi.
E Gesù, mosso a pietà, stese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio; sii mondato!” (Marco 1:41).
Durante il periodo del ministero in Galilea, Cristo mantenne una certa discrezione nel compiere i miracoli, esortando i guariti a non diffondere la notizia all’esterno.
Egli desiderava portare a compimento il Suo ministero per intero. Sapendo che la Sua missione gli avrebbe portato dei nemici e che si sarebbe conclusa con la morte, non voleva che ciò avvenisse prematuramente.
Intorno alla fine dei tre anni, Cristo divenne molto pubblico nelle sue opere e più sensazionale. Iniziò trasformando l’acqua in vino per un matrimonio, ma terminò resuscitando Lazzaro dai morti.
Il paralitico di Capernaum
Mentre predicava in una casa di Capernaum, alcune persone premurose calarono il letto di un uomo colpito da paralisi attraverso il tetto.
“E Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: Figliuolo, i tuoi peccati ti sono rimessi” (Marco 2:5).
Cristo percepì i pensieri dei suoi nemici, che si chiedevano da dove avesse preso l’autorità di perdonare i peccati.
“Ora, affinché sappiate che il Figliuol dell’uomo ha potestà in terra di rimettere i peccati: Io tel dico (disse al paralitico), lèvati, togli il tuo lettuccio, e vattene a casa tua” (Marco 2:10-11).
Il potere di guarigione di Cristo è a nostra disposizione sia per la guarigione fisica che per quella spirituale, e spesso le due cose sono intrecciate.
Essere malati di spirito ci colpisce fisicamente, ed essere malati fisicamente può diminuire la nostra fede.
Gesù calma la tempesta
Una sera, Cristo chiese ai suoi apostoli di attraversare il mare di Galilea. Si scatenò una tempesta che minacciava di affondare la nave e di annegare l’equipaggio.
Cristo era apparentemente ignaro, e dormiva nella poppa della barca. Questo fatto è di per sé eloquente. Cristo possedeva una pace perfetta, mentre gli altri erano terrorizzati.
Sapeva di non poter morire e non temeva nulla sulla terra.
“Or egli stava a poppa, dormendo sul guanciale. I discepoli lo destano e gli dicono: Maestro, non ti curi tu che noi periamo?
Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: Taci, calmati! E il vento cessò, e si fece gran bonaccia.
Ed egli disse loro: Perché siete così paurosi? Come mai non avete voi fede?
Ed essi furon presi da gran timore e si diceano gli uni agli altri: Chi è dunque costui, che anche il vento ed il mare gli ubbidiscano?” (Marco 4:38-41).
Questo miracolo accrebbe la consapevolezza degli apostoli della vera identità del loro Maestro.
Questa consapevolezza continuò ad aumentare, soprattutto dopo la Sua risurrezione e nei quaranta giorni trascorsi con loro per prepararli al ministero.
Gesù scaccia una legione di demoni
Come si legge in Marco 5, Gesù scacciò una legione di demoni da un uomo e li scagliò dentro un branco di maiali. Questa era un’ulteriore prova del fatto che il diavolo non avesse alcuna influenza sul potere di Gesù.
Un potere scagliato contro se stesso non può sussistere. Tra le altre cose, è indicativo che i demoni scacciati conoscessero Gesù. È una prova dell’esistenza di una vita prima della vita sulla terra.
Vi fu una guerra in cielo, dopo la quale Lucifero (Satana) fu scacciato.
Noi abbiamo dimenticato quell’esistenza per poter sviluppare la fede durante la mortalità, ma i servi di Satana non hanno dimenticato. Sanno che Gesù è il Cristo.
Come riportato in Luca 7:11-17, Gesù risuscitò un giovane dai morti:
“Tutti furon presi da timore, e glorificavano Iddio dicendo: Un gran profeta è sorto fra noi; e: Dio ha visitato il suo popolo.
E questo dire intorno a Gesù si sparse per tutta la Giudea e per tutto il paese circonvicino.”
La donna con il flusso di sangue
La fama di Gesù cominciò a diffondersi all’estero. Marco 5:25-29 ci mostra la storia della donna con il flusso di sangue, una condizione di cui soffriva da molti anni.
Una tale condizione l’avrebbe resa impura per molto tempo, e incapace di partecipare alla vita familiare o comunitaria.
Grazie alla diffusione di storie sul potere di Cristo, la sua fede divenne così grande che sapeva di poter essere guarita semplicemente toccando le Sue vesti, forse il Suo scialle di preghiera (taled) ebraico.
Fu immediatamente guarita. Gesù lo sapeva. Aveva sentito una virtù uscire da lui.
La figlia di Giairo
In Marco 5:22-23, si racconta che la figlia di Giairo fu risuscitata dai morti. Giairo era il capo di una sinagoga. Sua figlia, Talitha, era prossima alla morte.
Giairo stava portando Cristo da lei, quando la donna con il flusso di sangue toccò le vesti di Cristo.
La folla si era accalcata e li seguì fino alla casa dell’uomo, ma Cristo rese la guarigione di Talitha (quando era ormai morta ed era cominciato il cordoglio) una questione privata, per l’istruzione di Pietro, Giacomo e Giovanni e per i genitori della bambina.
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Inoltre, Egli chiese che la notizia della guarigione non venisse divulgata, ma con una folla così grande all’esterno, questa potrebbe essere stata una richiesta impossibile.
Il ministero in Galilea: la fede procede i miracoli
Il credo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sostiene che la fede precede i miracoli. Questi ultimi non hanno lo scopo di convertire le persone.
Come strumento di conversione non sono molti efficaci, in quanto sono facilmente soppiantati dalla dimenticanza.
Piuttosto costituiscono una ricompensa per gli atti di fede, facendola crescere e rendendola più profonda.
Brigham Young disse:
“I miracoli, o queste straordinarie manifestazioni del potere di Dio, non sono per i miscredenti; servono a consolare i Santi e a rafforzare e confermare la fede di coloro che amano, temono e servono Dio” (Discorsi di Brigham Young, sel. John A. Widtsoe [1941], 341; TdA).
I miracoli di Cristo compiuti durante il ministero in Galilea è stato pubblicato su Christ’s Miracles in Galilee
Questo articolo è stato tradotto da Ginevra Palumbo.
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