In Matteo 15:21-39 Gesù guarisce la figlia di una donna Gentile, guarisce coloro venuti a Lui con le loro infermità e sfama 4000 persone con soli sette pani e pochi pesci, per la seconda volta.
Quando la donna Gentile venne a supplicare Gesù di guarire sua figlia, Gesù si trovava nei pressi di Tiro e Sidone, nell’attuale Libano.
All’inizio, il Salvatore sembrò ignorarla, poi le disse che era stato chiamato a predicare solo ai figli di Israele.
La dura risposta: “Non è bene prendere il pan de’ figliuoli per buttarlo ai cagnolini” non scoraggiò la determinazione della donna di avvicinare il Salvatore e ottenere la Sua grazia, ma le diede invece l’opportunità di dimostrare la sua forte fede.
Ella rispose: “Dici bene, Signore; eppure anche i cagnolini mangiano de’ minuzzoli che cadono dalla tavola dei lor padroni” (vv. 26, 27).
In risposta alla sua prova di fede, il Signore esaudì il suo desiderio e la mandò a casa dalla figlia guarita.
Il Salvatore partì quindi per il mar di Galilea, attraversando la Decapoli (Marco 7:31). La Decapoli era un’area a est del mare di Galilea dove vivevano molti Gentili.
Le folle si riunirono attorno a Gesù sperando di essere guarite. Gesù le guarì, e tutte le persone rimasero con Lui per tre giorni di fila, nonostante la mancanza di cibo.
Molti di questi Gentili potrebbero essersi convertiti grazie a questa esperienza, ma non sarebbero stati accettati come Cristiani fino a dopo la crocifissione e la risurrezione di Cristo – cioè prima della rivelazione a Pietro di portare il Vangelo ai Gentili.
Gesù aveva già sfamato 5.000 persone in precedenza, ma questa volta ne sfamò miracolosamente 4.000, la maggior parte dei quali erano Gentili.
“Sfamando i 4.000, Gesù stava simbolicamente insegnando che, in futuro, il pane di vita sarebbe stato offerto alle nazioni dei Gentili.”
A Pietro vengono promesse le chiavi del regno
Matteo 16:13-19 è la scrittura su cui il cristanesimo ortodosso si basa per reclamare di avere ricevuto la propria autorità apostolica direttamente da Cristo. Gesù chiese a Pietro:
“Tu chi dici che io sia?”.
Pietro rispose affermando che Gesù è il Cristo, Figlio del Dio vivente. Gesù a Sua volta rispose: “… perché non te l’ha rivelato la carne e il sangue, ma il Padre mio che è nei cieli.
E ti dico anche che tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa….”.
I profeti e le rivelazioni moderne chiariscono che non è Pietro la roccia su cui è costruita la Chiesa.
Il profeta Joseph Smith insegnò che la roccia a cui Gesù si riferiva è la rivelazione (Teachings of the Prophet Joseph Smith, sel. Joseph Fielding Smith [1976], 274 T.d.A.).
Il Salvatore promise poi di dare a Pietro le chiavi del regno, affinché qualsiasi cosa egli avesse compiuto sulla terra avesse avuto effetto in cielo.
Queste chiavi sono detenute dalla persona a capo della vera Chiesa di Dio in ogni dispensazione. Attualmente, queste chiavi sono detenute dal presidente e profeta Russell M. Nelson.
Dopo la morte di tutti i primi apostoli, il sacerdozio e tutte le sue chiavi andarono perdute. Chiamiamo questo periodo la “Grande Apostasia”.
Gli uomini cominciarono a travisare le dottrine di Cristo e rifiutare le rivelazioni provenienti dalla Chiesa in quanto istituzione. Questo fece sì che Dio ritraesse le chiavi del regno, ovvero l’autorità del sacerdozio, dalla Terra.
Ciò portò alla proliferazione di centinaia di sette cristiane.
Le chiavi del sacerdozio furono restituite al mondo quando Pietro, Giacomo e Giovanni (Pietro e Giacomo come messaggeri risorti e Giovanni come essere traslato) le conferirono a Joseph Smith, il primo profeta dell’ultima dispensazione dei tempi prima della seconda venuta di Gesù Cristo.
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Pertanto, l’autorità apostolica è stata pienamente restaurata negli ultimi giorni per l’edificazione del regno di Dio sulla terra.
“Il sacerdozio in generale è l’autorità conferita all’uomo di agire in nome di Dio. Questa autorità viene delegata a ogni uomo ordinato a qualsiasi grado del sacerdozio.
Ma è necessario che ogni atto adempiuto con quest’autorità venga compiuto nel momento e nel luogo adatto, nella maniera giusta e secondo il giusto ordine.
Il potere di dirigere queste opere costituisce le chiavi del Sacerdozio. Nella loro pienezza, le chiavi sono conferite a una persona alla volta, cioè al profeta e presidente della Chiesa.
Egli può delegare parte di questo potere a un altro, il quale in tal caso detiene le chiavi di quel particolare campo” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph F. Smith [1999], 141).
Gesù viene trasfigurato in presenza di Pietro, Giacomo e Giovanni
In Matteo 17:1-9 si trova il resoconto di un evento meraviglioso: la trasfigurazione del Signore Gesù Cristo davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni.
Grazie alla rivelazione moderna, sappiamo che esiste un resoconto più dettagliato di questo evento, ma che non è stato ancora rivelato agli uomini.
Sappiamo che in quell’occasione accaddero tre cose, almeno da quello che ci è pervenuto con la Bibbia:
- Il volto di Gesù splendé come il sole e le sue vesti divennero di un bianco brillante.
- Apparvero Mosè ed Elia.
- “Una nube luminosa li avvolse” ed essi udirono la voce del Padre che rendeva testimonianza del Figlio.
Dalla rivelazione moderna apprendiamo quanto segue:
Pietro, Giacomo e Giovanni ebbero una visione della trasfigurazione della terra alla Seconda Venuta del Salvatore (DeA 63:20-21).
Essi furono “trasfigurati davanti a [Cristo]” (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, 158).
Vennero istruiti in merito alla morte e la risurrezione del Salvatore (Traduzione di Joseph Smith, Luca 9:31).
Ricevettero da Gesù, Mosè ed Elia le chiavi del sacerdozio di cui avrebbero avuto bisogno per governare la Chiesa dopo la morte del Salvatore (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, 158; Joseph Fielding Smith, Dottrine di salvezza, 3 volumi [1954-56], 2:110).
I tre apostoli prescelti furono istruiti sulla morte imminente del Salvatore e anche sulla sua risurrezione, insegnamenti che avrebbero rafforzato ciascuno di loro nei giorni movimentati che li attendevano”.
Nel 1836, Mosè ed Elia tornarono di nuovo sulla terra. Essi imposero le mani su Joseph Smith e Oliver Cowdery per restituire le stesse chiavi del regno date a Pietro, Giacomo e Giovanni. (Vedere Dottrina e Alleanze, sezione 110).
Queste chiavi vennero poi perse durante la grande apostasia e restaurate negli ultimi giorni tramite il Profeta Joseph Smith.
Questo articolo è stato pubblicato su The Keys of the Kingdom of Christ. Questo articolo è stato tradotto da Ginevra Palumbo.
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