Boyd K. Packer era il presidente del Quorum dei Dodici Apostoli. E’ stato anche l’uomo che ha avuto la forza di superare la poliomielite, ha ricevuto la benedizione di una moglie meravigliosa e dieci figli e si è altruisticamente offerto per l’opera del Signore.
In questa biografia di Boyd K. Packer, leggerete la storia dei suoi primi anni di prove, di benedizioni e di crescita spirituale.
Umili origini
Superare la polio. Quando Boyd aveva cinque anni, contrasse una febbre alta, che il medico diagnosticò come polmonite e per la quale prescrisse la cura. Dopo che la febbre cessò, Boyd non poteva camminare.
Non fu che diversi anni dopo che la malattia venne diagnosticata correttamente come poliomielite, piuttosto che polmonite.
Il giovane Boyd dovette insegnare a sè stesso, come camminare di nuovo. Egli ricordava che strisciava sul pavimento, poi si tirava su, tenendosi alle sedie.
Imparò di nuovo a camminare, ma ebbe problemi con le ginocchia e le anche, per il resto della sua vita.
Ma Boyd K. Packer passò attraverso tutto questo e andò avanti, sostenendo che non c’è “niente da guadagnare, nel parlare con le altre persone dei propri dolori.
Sono andato avanti con la mia vita” (Discorsi dei Caminetti SEC, “Lo strumento della tua mente e il fondamento del tuo carattere”, Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Tesori in cielo
Boyd era il 10° di 11 figli. Sua madre, Emma, era una casalinga, mentre suo padre, Ira, era un meccanico. La famiglia si trovava, a volte, in difficoltà a far quadrare i conti nel mezzo della Grande Depressione. Boyd K. Packer disse, più tardi:
A volte, nei miei anni di crescita, pensavo fossimo poveri. Seppi poi che non era vero. Noi, semplicemente, non avevamo i soldi. Eravamo sempre ricchi di cose più importanti, nella nostra vita.
Boyd avrebbe, poi, dovuto allevare dieci figli, con lo stipendio di un insegnante, mentre frequentava la scuola, anche per i titoli più elevati.
Ma sapeva, grazie alla sua infanzia, che non era povero, ma ricco della sua famiglia, dell’amore e del Vangelo (Articolo dell’Ensign, “L’anziano Boyd K. Packer: discepolo del Maestro Insegnante”).
Gli uccelli, l’arte e le elezioni
Come presidente Monson, Boyd amava raccogliere gli uccelli, possedeva molti pavoni, fagiani dorati e piccioni.
Durante le elezioni del 1938, il giovane Boyd e altri membri del club dei piccioni di Brigham City, usarono i piccioni viaggiatori, per raccogliere i risultati dalle città, nella contea, che non avevano servizio telefonico.
I risultati furono raccolti un giorno prima che durante qualsiasi altro anno.
Insieme al suo amore per gli uccelli, Boyd sviluppò anche un talento per il disegno degli uccelli e, poi, li scolpì anche nel legno. Boyd ricordava come sua madre stendeva la carta da giornale a terra, per lui e i suoi fratelli, per poter dipingere.
Egli diceva che “il disegno era una malattia a cui eravamo stati esposti e di cui c’erano casi lievi, ma, per me, era una grave afflizione.”
Boyd avrebbe continuato a sviluppare questo talento per tutta la vita (Boyd K. Packer: un guardiano sulla torre).
Appuntamenti e sirene della polizia
Un giorno, Boyd e due amici, Malcolm Jeppsen e Verl Petersen, andarono ad un appuntamento, con le loro fidanzate. In seguito, lasciarono le ragazze e guidarono verso la casa di Boyd, quando passarono davanti ad una macchina della polizia, parcheggiata.
Verl si sporse dalla finestra e fece il suono della sirena della polizia, in modo molto convincente. In effetti, fu così autentico che l’agente di polizia li seguì a casa.
Si avvicinò alla loro macchina e disse: “Va bene, compagni. Dov’è la sirena?” La risposta di Boyd fu: “L’abbiamo appena portata a casa” (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Esperienze militari e spirituali
Lo Spirito di volare
Boyd si unì all’Air Force durante la Seconda Guerra Mondiale e completò una parte della sua formazione a Santa Ana, in California.
Il suo primo volo avvenne solo pochi giorni dopo che un compagno di classe si era schiantato con l’aereo ed era morto. Per curiosità, Boyd sorvolò il luogo dell’incidente.
Quando si preparò a sbarcare, Boyd girò il suo aereo, per fargli perdere quota. Ma i nervi di Boyd erano scossi, dopo aver visto il luogo dell’incidente, e quando cercò di riprendersi dallo shock, entrò in un testacoda e si capovolse.
Il suo aereo vibrò ed entrò in fase di stallo e Boyd ebbe appena il tempo di riprendere il controllo, per l’atterraggio.
Disse ad un compagno di classe quello che era successo e seppe che, in precedenza, nella formazione, un istruttore aveva loro insegnato i pericoli di una rotazione secondaria e come uscirne.
Boyd era arrabbiato con il suo istruttore per aver trascurato di insegnargli queste informazioni importanti e di aver rischiato la vita. Nei giorni seguenti, la rabbia, la tensione e la paura di Boyd influenzarono il suo volo.
Dopo quella brutta condotta, l’istruttore di Boyd era frustrato. Disse a Boyd di andare a Phoenix, quel fine settimana, e di ubriacarsi. “Tu vai, rilassati e, forse, quando torni, possiamo fare di te, un pilota.”
Boyd andò a Phoenix quel fine settimana, ma non per ubriacarsi. “Cercammo un altro tipo di spirito, in associazione con i fratelli del sacerdozio e i membri della Chiesa, durante il servizio di culto.
Ci fu una fonte di ispirazione e un ripristino della fiducia. Mi venne data una sicurezza, che mi ha sostenuto da allora” (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Come ricevere una testimonianza del Libro di Mormon
Quando Boyd lasciò l’Air Force, ricevette un libro di Mormon tascabile, dato ai militari. Questa copia del Libro di Mormon venne sempre portata addosso, durante la formazione di base di Boyd e nei turni di servizio, ed egli lo lesse e rilesse più volte.
Mentre era su una nave affollata, diretto a Seattle, Boyd pregava, chiedendo se il Libro di Mormon fosse vero. Chiese a Dio dicendo:
“Devo sapere per certo che lo è, perché se non è vero, allora non sono sicuro che sia importante che io ritorni oppure no, perché le cose nel mondo sembrano essere comunque rovinate.” Boyd continuò a pregare, ma la sua risposta sembrava lenta a venire.
I giapponesi si arresero, mentre Boyd era di stanza alle Hawaii. Ma il suo servizio con l’Air Force non finì, quando la guerra terminò.
Boyd viaggiò nelle Filippine e poi in Giappone, e stette di stanza sull’isola di Okinawa. Continuò a frequentare la chiesa e crescere spiritualmente, ma non aveva ancora ricevuto la conferma che desiderava. Invece, affrontò gli orrori della guerra e di un uragano malevolo.
Una sera, non riusciva a dormire. “Ho pensato che non avevo una testimonianza da ancorare a me. Volevo disperatamente sapere. Ho lottato con il dubbio e l’incertezza. Volevo una testimonianza.” Boyd lasciò il suo letto e camminò, poi si inginocchiò in preghiera.
Nel mezzo della frase, Boyd ricevette una testimonianza della veridicità del Libro di Mormon:
Non potrei descrivervi quello che è successo, neanche se fossi determinato a farlo. E’ oltre la mia capacità di espressione, ma è chiara come fosse quella sera di più di 65 anni fa.
Sapevo che si trattava di una manifestazione molto individuale, molto privata. Finalmente lo avevo saputo. Sapevo per certo, perché mi era stata data.
Boyd tornò a letto, pieno di gioia dello spirito e con una testimonianza (Discorsi della Conferenza Generale: “La testimonianza”; Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Avvertito del pericolo
Una volta, Boyd e il suo equipaggio stavano volando su un tifone, che rendeva difficile vedere le isole. Nonostante la tempesta, il volo stava andando bene, fino a quando il navigatore disse: “C’è qualcosa di sbagliato. Noi siamo fuori rotta.” L’aereo stava attraversando le nuvole, nella tempesta, e le radio si spensero.
Boyd e il suo equipaggio erano persi e non sapevano dove atterrare. Cercarono e cercarono, per trovare un’isola nella tempesta. Infine, il co-pilota di Boyd suggerì di girarsi, ma Boyd sentì di non doverlo fare e disse: “Aspetta solo un minuto.”
Proseguirono e dopo pochi minuti scoprirono un’isola vicina. Presto sentirono delle voci alla radio e furono in grado di atterrare in sicurezza.
Non appena furono atterrati sulla pista, i motori aerei si spensero, dopo aver esaurito tutto il combustibile.
In quel momento, Boyd ricordò una frase della sua benedizione patriarcale, che diceva che egli sarebbe stato avvertito del pericolo.
Vide il compimento della sua benedizione, quel giorno (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Diffondere il Vangelo in Giappone
Anni dopo il suo servizio, Boyd K. Packer trovò una foto del primo giorno di Natale, quando era di stanza in Giappone. Le condizioni erano state infelici perché i soldati non potevano contattare le loro famiglie ed aveva nevicato per diversi giorni.
L’unica cosa che avevano era un cane randagio, per compagnia. La foto era di Boyd e del cane. La girò e scrisse dietro:
Boyd K. Packer, 21 anni, Chitose Air Base, isola di Hokkaido in Giappone, Dicembre 1945. Niente moglie, niente gradi, nessuno dei 10 bambini, nessun apostolato, ma un missionario comunque.
Boyd non aveva capito le opportunità di servizio missionario, quando era andato in Giappone, la prima volta. Aveva programmato di tornare a casa, quando il suo comandante gli disse che stava per essere assegnato come ufficiale operativo a Osaka.
Boyd non voleva restare e espresse i suoi sentimenti, tra cui un paio di scritture utilizzate fuori dal contesto. L’ufficiale ascolto e disse: “Beh, tutto a posto, Packer; sei ancora in servizio. ”
Boyd non era contento di questa estensione del suo servizio. Egli pregò il Signore, chiedendo perché dovesse continuare, quando voleva andare a casa.
Presto Boyd si rese conto di come le esperienze che avrebbe avuto durante la sua estensione, avrebbero influenzato la sua vita e quella degli altri.
Nel suo nuovo incarico, Boyd incontrò Tatsui Sato e sua moglie Chio. Altri militari SUG, Ray Hanks e C. Elliot Richards, avevano insegnato il vangelo alla coppia. Boyd si era unito ai loro sforzi e si era avvicinato ai Sato.
Boyd contribuì a battezzarli e Tatsui avrebbe, poi, fatto un grande lavoro di traduzione per la Chiesa, benedendo la vita dei santi giapponesi (Boyd K. Packer: un guardiano sulla torre, articolo Ensign “Anziano Boyd K. Packer: discepolo del Maestro Insegnante”).
Una promessa a Dio
Mentre era di stanza in Giappone, molti dei compagni militari di Boyd non rispettavano i comandamenti. Per mantenersi libero dalle influenze degradanti attorno a lui, Boyd passava del tempo con gli altri militari SUG o pensava alle parole degli inni.
Fu in questo periodo che Boyd fece una promessa a Dio:
Io non sono neutrale e Tu puoi fare di me quello che vuoi. Se hai bisogno del mio sostegno, è lì. Non mi importa quello che fai con me e non devo tenere qualcosa per me, perché io do’ tutto a Te, tutto, tutto quello che possiedo, tutto quello che sono.
Boyd si sarebbe rivelato uno strumento, nelle mani del Signore, aumentando le sue chiamate e la condivisione del Vangelo, durante tutta la sua vita (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Corteggiamento e matrimonio
La prima volta che ha visto Donna
Dopo il servizio militare, Boyd frequentò il Weber College (ora Weber State University) e cominciò ad uscire di nuovo. Andò al ballo, con una ragazza con cui era uscito prima. Al ballo di Brigham City, venne annunciata la reginetta e venne incoronata Donna Edith Smith.
Boyd conosceva Donna dalla sua adolescenza. Quando andava al liceo, lei andava alla scuola media, sul lato opposto della strada. Ricordava di aver pensato che fosse molto carina (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
La prima volta che ha visto Boyd K. Packer
Donna ricordava di aver visto Boyd, la prima volta, quando tenne un discorso ad un servizio sacramentale, la Domenica. Durante il suo discorso, Boyd si sentì spinto a parlare dell’obbedienza. Lo fece e sottolineò l’importanza di accettare le chiamate.
Donna ricordò di aver pensato: “Questo è il tipo di uomo che vorrei sposare”. Più tardi, quella sera, il vescovo diede un incarico a Donna, e, naturalmente, lei accettò (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre ).
Il primo Incontro
Il giorno successivo, Boyd e Donna, infine, si incontrarono nella biblioteca del Weber College, dove lei lavorava. Le prime parole che Donna gli disse, furono: “Mi hai causato un problema molto serio.”
Boyd chiese come ci fosse riuscito e Donna gli disse che era stata chiamata ad insegnare alla scuola domenicale e che non aveva potuto rifiutare, dopo il discorso che lui aveva fatto.
Ed ora doveva tornare a casa ogni fine settimana. Boyd era stato contento di sentire questo e cominciò ad organizzare i viaggi di lei, a Brigham City (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Il corteggiamento
Boyd e Donna cominciarono a frequentarsi subito dopo e Boyd sapeva fin dall’inizio che era la ragazza che voleva sposare.
Dopo Pasqua, Boyd diede a Donna un anello di diamanti, che avrebbe poi sostituito con uno più grande. Donna dice che “Boyd in realtà non mi ha chiesto di sposarlo, ma mi ha detto che ero io quella che voleva per l’eternità” (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Lezioni apprese, lezioni insegnate
Boyd ricordava una Domenica mattina, da giovane, quando era andato ad una riunione del sacerdozio. Indossava un vestito fatto a mano, di proprietà di due dei suoi fratelli maggiori. Anche se la taglia era un po’ grande per lui, Boyd si sentiva ben vestito.
Si incontrò con i giovani di un altro rione, in attesa che la riunione iniziasse. Un dirigente della Chiesa, un giovane uomo, che era stato in molte delle presidenze dei giovani uomini, gli disse: “Ehi, questo è un bell’abito, Packer, ma non ne hai uno che si adatti a te?”
Boyd si sentì umiliato e lasciò la riunione. Si nascose nella sua colombaia, giurando di non andare mai più in chiesa. Boyd K. Packer disse, poi: “Mi vedevo, dopo aver lasciato la chiesa, per quell’incidente”. Ma non lo fece.
Non riusciva a ricordare le ragioni esatte per il suo ritorno, ma ricordava fosse per l’influenza che i suoi genitori e gli insegnanti del seminario avevano avuto sulla sua vita e non era disposto a deluderli (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Lavoro Etico
Dopo il diploma di scuola superiore, Boyd ottenne un lavoro come cronometrista, per un imprenditore termoidraulico. Avrebbe attraversato le aree di costruzione, più volte al giorno, per controllare gli idraulici, ricevendo il soprannome di Sea Biscuit, dopo il famoso cavallo di razza.
Un giorno, Percy S. Lord, il boss senior e co-proprietario della società, visitò Brigham City. Boyd era andato presto al lavoro e rimase fino a tardi, come sempre.
Il signor Lord gli chiese perché fosse ancora lì e Boyd gli disse che c’era un lavoro che voleva finire, prima di tornare a casa. Il signor Lord gli chiese quanto venisse pagato e Boyd glielo disse.
Il giorno dopo, Boyd ricevette la piacevole sorpresa di vedere quasi raddoppiato il suo stipendio. “Ho imparato che lo sforzo in più che si mette nelle proprie responsabilità, è un ottimo investimento” (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Accettare l’aiuto
Mentre si preparava per il suo matrimonio con Donna, Boyd aveva trovato una vecchia casa che poteva permettersi e pensava di poter risolvere il problema abbastanza bene.
Ma il padre di Donna, che di recente aveva costruito alcune case, sorprese la coppia, quando gli offrì una delle nuove case, come regalo di nozze.
Boyd non sapeva cosa fare. Non voleva accettare la casa, perché voleva dimostrare che era capace e responsabile. Egli andò da suo padre per un consiglio.
Ira ascoltò, poi chiese a Boyd se, in futuro, egli avrebbe mai offerto una casa, ad uno dei suoi figli: “Pensi che sarebbe giusto?”
Boyd rispose di si. Suo padre gli chiese poi perché pensasse che fosse “fuori luogo” che fratello Smith facesse questo regalo a Donna.
Boyd si umiliò e accettò la nuova casa, sapendo che stava dando a qualcun altro l’opportunità di servire (Boyd K. Packer: un guardiano sulla Torre).
Un cuore in sintonia con gli orfani
Quando Boyd era un assistente del Quorum dei Dodici, aveva partecipato ad una riunione sacramentale a Cuzco, in Perù. Durante l’incontro, un bambino sporco era entrato nella cappella.
Il ragazzo era molto disorientato, probabilmente era un orfano, e avidamente guardò il pane sul tavolo del sacramento.
Il presidente Kimball aveva parlato del ragazzo, dicendo:
“Quasi inosservato, è furbescamente venuto al tavolo sacramentale e, con una fame spirituale apparente, si è appoggiato al tavolo e con amore si è strofinato il viso, contro la tovaglia fredda, di lino bianca.”
Una donna della prima fila, cacciò via il ragazzo, ma lui, furtivamente, rientrò nella cappella pochi minuti dopo.
Boyd incrociò lo sguardo del ragazzino e gli fece cenno di venire, allargando le braccia.
Ben presto, il bambino gli si sedette in grembo “con il capo arruffato contro il grande cuore caldo, un cuore comprensivo dei derelitti e, soprattutto, dei piccoli Lamaniti” (Articolo su Church News “Pres Packer: Individuate gli interessi vari, i talenti, i tratti”, Conferenza generale dei “Bambini”).
Dopo essere stato chiamato
Boyd K. Packer ricevette il suo titolo al Weber College, la sua laurea e il Master presso la Utah State University e il Dottorato in Educazione presso la Brigham Young University.
In Brigham City divenne il coordinatore per gli Affari Indiani e insegnò al primo seminario degli indiani d’America, dove ebbe anche la carica di consigliere comunale (“Boyd K. Packer”).
Boyd K. Packer divenne, poi, assistente amministratore dei seminari e degli istituti, nel Sistema Educativo della Chiesa, Assistente del Quorum dei Dodici e presidente di missione per il New England. Il 9 Aprile 1970, Boyd K. Packer fu chiamato ad essere un apostolo.
Il 5 Giugno 1994 fu chiamato come presidente facente funzione del Quorum dei Dodici Apostoli e il 3 Febbraio 2008 fu chiamato come presidente del Quorum dei Dodici Apostoli (“Il presidente Boyd K. Packer”).
Boyd K. Packer ci ha insegnato che gli apostoli e i profeti sono semplicemente “persone comuni”, nella sua biografia su LDS.org “Boyd K. Packer” dicendo:
Ci sono molti titoli che mi mancano. C’è così tanto, nel mio sforzo di servire, che manca. C’è solo una cosa, una qualifica che si può spiegare. Come Pietro e tutti quelli che ci sono stati, da quando è stato ordinato, anche io ho quella testimonianza.
So che Dio è nostro Padre. Ha presentato Suo Figlio, Gesù Cristo, a Joseph Smith. Io vi dichiaro che io so che Gesù è il Cristo. So che Egli vive… Ha compiuto la sua espiazione. Di Lui rendo testimonianza.
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